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Arte contemporanea e il ruolo dei Le Balto

Tutto ciò sopra scritto è la definizione di arte contemporanea in cui i Le Balto si muovono, essendo essi stessi descritti come architetti-paesaggisti del giardino contemporaneo. Qui si riprende allora la storia e si confronta. Nel Mondo antico il giardino era la rappresentazione del Paradiso, emanazione diretta del divino. Oggi invece il giardino è lo specchio dell'anima di chi lo crea. Biografia dei propri artefici. Ma non il singolo giardino quanto l'insieme dei lavori che essi hanno realizzato in vita. Insieme di linee che alla fine tracciano il disegno del loro volto.

Jardiniste

Per approfondire meglio questo termine possiamo dire che i Le Balto lo hanno fatto loro per descrivere meglio il loro lavoro e cosa essi fanno. È un'espressione cara a Jean-Claude-Nicolas Forestier, un architetto paesaggista francese vissuto a cavallo tra il 1800 e 1900 a cui si riconosce la progettazione dei giardini del Campo di Marte sotto la torre Eiffel, i giardini del...

ma anche le persone diventano parte integrante dell'opera. Questo approccio permette di creare un legame più profondo tra il progetto e la comunità che lo circonda. Un esempio di questo approccio è il progetto del Campidoglio di Roma. L'Atelier Le Balto ha lavorato insieme alla comunità locale per trasformare un'area abbandonata in un giardino pubblico. Durante il processo di costruzione, i residenti sono stati coinvolti attivamente, partecipando alla scelta delle piante, alla sistemazione del terreno e alla creazione di elementi decorativi. Il risultato è un giardino unico, che riflette le esigenze e i desideri della comunità. Ogni pianta, ogni elemento architettonico ha una storia da raccontare, legata alle persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. Questo approccio non si limita solo al Campidoglio, ma si estende a tutte le opere realizzate dall'Atelier Le Balto. Ogni progetto diventa un'opportunità per coinvolgere la comunità, per creare un legame più forte tra le persone e il loro ambiente. In conclusione, l'Atelier Le Balto utilizza l'arte dei giardini come strumento per creare connessioni tra le persone e il loro ambiente. Attraverso la partecipazione attiva della comunità, ogni progetto diventa un'opera collettiva, in cui tutti possono sentirsi coinvolti e appartenenti.

ma anche i visitatori stessi entrano a far parte dell'insieme del progetto e diventano gli attori del giardino che contribuiscono all'opera d'arte con i loro colori, i loro vestiti e con la loro involontaria coreografia formata dai loro movimenti e i loro gesti.

Il senso dei giardini progettati e costruiti diventa quindi quello di viverli ed esprimere le proprie esigenze e non quello di essere sfruttati a fini commerciali.

I passanti vengono incoraggiati a far parte di quel limitato territorio e loro appropriandosi di quei luoghi cambiano il loro punto di vista e la loro visione dello spazio che li circonda liberandosi da quella passività che caratterizza la vita metropolitana. I passanti, la gente comune che abita la città, quindi, subisce una trasformazione da passeggero a esploratore di quel luogo, che prima era solo un luogo vuoto.

Incontri

La parola "cliente" non piace molto ai membri dell'atelier che la trovano più adatta a commercianti o venditori.

Loro preferiscono usare la parola “incontri”, anche perché la procedura che precede l’idealizzazione di un giardino inizia sempre con un incontro, casuale o non, dove si stabilisce il fondamentale rapporto di fiducia con i primi dialoghi.

Il desiderio di giardino delle persone che si rivolgono all’Atelier è spesso dettato dall’urgenza di riempire uno spazio ancora vuoto e le persone non hanno neanche un’idea di ciò che potrebbe o vorrebbero che diventasse; quindi, con il tempo si affronta un percorso di idealizzazione della forma e dell’atmosfera che si vuole dare al giardino che sarà offerto al pubblico. Da questo ne deriva che il giardino, quindi, può essere definito frutto delle interazioni umane e sociali e non solo come una merce da vendere.

Nei vuoti delle città

Durante la loro esperienza decennale i Le Balto si sono dedicati a lavori con temi a loro cari, il principale è l’interesse per i luoghi.

residuali dell'urbano che diventa poi una loro caratteristica peculiare che li differenzia. Questo interesse viene concepito addirittura prima della apertura dello studio. Più nello specifico loro hanno l'attitudine di cimentarsi in lavori di costruzione di giardini negli spazi più marginali del paesaggio urbano. Nei luoghi più trascurati delle città volendogli quasi restituire dignità attraverso il verde, dove una vegetazione straniata in uno spazio modesto diventa perspicua. Questa diventa una forma di comunicazione che i Le Balto vogliono dare su quanto riguarda i modi di fruizione degli spazi civici e pone l'attenzione sui comportamenti tenuti dai cittadini stessi. Quindi i giardini realizzati dall'Atelier Le Balto nei vuoti delle città diventano una "critica d'azione" che vuole modificare la realtà attraverso un'attività pratica.

Dei disegni e dei progetti dell'Atelier Le Balto si può notare il loro stile particolare e si riconosce da questi elementi la loro filosofia. Si nota subito lo stile degli autori, apprezzato nei vari progetti e soprattutto l'uso di tecniche miste fra il digitale e il disegno a mano, caratteristica comune in molte delle rappresentazioni realizzate da Atelier le Balto, tecnica che incuriosisce molto per la sua peculiarità ma soprattutto per la sua efficienza nel dare un'idea dei giardini, senza ricorrere ad uno sfruttamento eccessivo del realismo.

L'assenza di confini nel disegno regala al complesso una continuità che riporta ad un tema importante nella filosofia di approccio alla rappresentazione dei giardini dell'atelier.

L'inserimento di figure disegnate a mano raffiguranti le persone che usufruiscono del parco inserisce nell'immagine l'importanza del pubblico per l'approccio progettuale degli autori. Pubblico che si fonde

Con il giardino stesso entrando a far parte dell'interoprocesso progettuale e in seguito anche della realizzazione e della fruizione degli spazi rappresentati, ma fa anche da navigatore che aiuta a percepire meglio le dimensioni effettive di ogni elemento.

La rappresentazione della vegetazione sfrutta la trasparenza di immagini fotografiche che regala al complesso la perfetta raffigurazione dell'intenzione dei progettisti di porre alcune piante in primo piano rispetto ad altre, in base allo studio di un'estetica e per evidenziare alcune specie che si sono ritenute di maggiore importanza nell'insieme.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elfoceltico di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Rappresentazione digitale del progetto di paesaggio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Costa Michele.