Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Appunti Urbanistica con laboratorio progettuale  Pag. 1 Appunti Urbanistica con laboratorio progettuale  Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Urbanistica con laboratorio progettuale  Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Urbanistica con laboratorio progettuale  Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Urbanistica con laboratorio progettuale  Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RILIEVO PERCETTIVO E NOMINALE

Rilievo Nominale

In cosa consiste:

Il rilievo nominale è un'operazione di osservazione e catalogazione degli

elementi urbani visibili, accompagnata dalla loro identificazione

attraverso la "denominazione". Si tratta di:

-Identificare e nominare ciò che si osserva, ovvero:

-Elementi costruiti (es. edifici, monumenti, infrastrutture).

-Elementi naturali (es. alberi, corsi d’acqua, colline).

-Mezzi di trasporto (es. auto, biciclette, mezzi pubblici).

-Persone (es. flussi di persone o concentrazione in specifici luoghi).

-Classificare e descrivere: Ad esempio, si assegna un nome agli edifici o

ai monumenti conosciuti, ma anche a elementi o fenomeni che non hanno una

definizione codificata, come spazi vuoti, angoli urbani o elementi del

paesaggio.

A cosa serve:

-Codifica del paesaggio urbano: Permette di definire e dare identità agli

spazi urbani e ai loro elementi, anche quando non sono immediatamente

riconoscibili o codificati.

-Costruzione di una banca dati: La "scheda nominale" raccoglie

informazioni relative alla localizzazione, tipologia e quantità di

elementi urbani, offrendo un quadro sistematico.

-Flessibilità: La "scheda conoscitiva" affiancata consente di aggiungere

dati emersi durante l’osservazione diretta, non previsti nella griglia

iniziale.

-Individuazione di dinamiche urbane: Può aiutare a rilevare fenomeni meno

evidenti, come le funzioni di uno spazio non ufficialmente riconosciute o

le relazioni tra diversi elementi del paesaggio.

Rilievo Percettivo

In cosa consiste:

Il rilievo percettivo si concentra sulla raccolta delle sensazioni e

percezioni che un determinato spazio urbano provoca. Include:

-Tipologie di percezioni rilevate:

-Visive (ciò che si vede: edifici, paesaggi, colori).

-Olfattive (odori, come quello di cibo o smog).

-Gustative (es. il sapore legato a un contesto, come la degustazione di

prodotti locali).

-Acustiche (rumori, suoni urbani, silenzi).

-Tattili (sensazioni al tatto, come pavimentazioni ruvide o lisce).

-Percezione complessiva, una sintesi di queste sensazioni.

-Analisi della quantità e qualità delle percezioni:

-Quantità: Percentuale lieve, media o notevole della presenza del

fenomeno sensoriale.

-Qualità: Valutazione soggettiva come ininfluente, gradevole o

fastidiosa.

-Classificazione delle percezioni:

-Permanenti: Stabili nel tempo (es. una montagna, una pavimentazione in

pietra, il rumore di una cascata).

-Transitorie: Temporanee o effimere (es. odore di alimenti venduti da

ambulanti, rumore di un’auto che passa).

A cosa serve:

-Catturare l’esperienza soggettiva degli spazi: Evidenzia l’impatto

emotivo e sensoriale dei luoghi urbani, arricchendo l’analisi con una

prospettiva umana e qualitativa.

-Supportare interventi progettuali: Aiuta a capire come gli utenti

percepiscono lo spazio per progettare interventi che migliorino il

comfort e la vivibilità.

-Isolamento sensoriale: Permette di analizzare come ogni singolo senso

viene stimolato e contribuisce alla percezione complessiva di uno spazio.

-Riconoscere variazioni spaziali: Rileva differenze tra spazi con

caratteristiche sensoriali opposte (es. zone rumorose vs. zone

tranquille).

-Fornire oggettività tramite strumenti visivi: Fotografie e video

supportano i dati soggettivi, rendendoli più documentabili.

Sintesi

-Rilievo Nominale: Serve a catalogare gli elementi visibili e a definirne

l'identità, costruendo una base informativa sistematica e flessibile.

-Rilievo Percettivo: Integra la componente sensoriale e soggettiva, utile

per comprendere l’esperienza umana dello spazio urbano e il suo impatto

emotivo.

MATERIALI URBANI

IMPIANTO URBANO

Descrizione di un tipo di impianto urbano:

Gli impianti urbani rappresentano le configurazioni con cui le città

organizzano i propri spazi. Definiscono la relazione tra edifici, strade

e aree pubbliche; riflettono un approccio specifico alla progettazione

della città, modellandola in base a:

-Esigenze storiche

-Esigenze geografiche

-Esigenze sociali

La scelta dell’impianto è il risultato di:

-Attenta analisi delle funzioni

-Relazioni spaziali

-Identità che si vuole dare al luogo

Tipologie di impianti urbani:

Impianti Lineari:

-Sviluppati in forma allungata, con un asse centrale che ospita:

-Passeggiate pedonali

-Percorsi ciclabili

-Spazi verdi

-Le strade carrabili si trovano ai margini.

-Progettati per integrare la natura nel tessuto urbano.

-Esempio: Progetto di Le Corbusier a Rio de Janeiro.

-Variante: Impianto lineare “a pettine”, come ad Amsterdam Est, con

strade e costruzioni perpendicolari all’asse principale.

Impianti a Griglia:

-Tra i più riconoscibili e utilizzati nella storia dell’urbanistica.

-Caratterizzati da:

-Semplicità

-Chiarezza

-Disposizione ortogonale delle strade facilita orientamento e crescita

uniforme.

-Adattabile a territori o elementi monumentali, come:

-Bastide medievali

-Quartieri Spagnoli di Napoli

Impianti Radiali:

-Assi principali irradiati da un punto centrale (piazza o monumento).

-Progettati per accentuare:

-Monumentalità

-Ordine simbolico della città

-Esempi:

-Piazza del Popolo a Roma (Piano di Sisto V)

-Versailles

-Washington (combinazione con impianti a griglia)

Impianti Anulari:

-Basati su una serie di cerchi concentrici organizzati intorno a un

nucleo centrale.

-Esempi di città:

-Vienna: Ring con attrezzature sociali e culturali.

-Mosca: Anelli di infrastrutture e livelli urbani.

-Esempio di pianificazione contemporanea:

-Piano di Abercrombie a Londra, con 4 anelli concentrici per funzioni

specifiche (interno, suburbano, verde, esterno).

Impianti Misti:

-Combinano diversi tipi di impianti per adattarsi al luogo.

-Esempio: Area della Ex Fiera di Roma, con impianti a griglia, anulari e

altre configurazioni.

-Creano una grana variabile adattabile a esigenze funzionali e

progettuali.

TESSUTO URBANO

Descrizione di un tipo di tessuto urbano:

Ogni tipologia di tessuto riflette specifiche epoche storiche, contesti

geografici o approcci progettuali.

Può variare per:

-Grana

-Densità

-Relazione tra le sue componenti

Tipologie principali:

Tessuti Europei:

-Configurazione compatta con una grana molto fine.

-Creano un rapporto stretto e denso tra edifici e strade.

-Tipici delle città storiche europee.

-La crescita avveniva in modo organico seguendo necessità locali.

-Spesso caratterizzati da strade strette e intricati percorsi.

Tessuti Urbani Internazionali:

-Più moderni, con una maglia ortogonale e continua.

-Caratterizzati da regolarità e prevedibilità.

-Esempio: New York, organizzata in Avenue e Street con poche interruzioni

(Asse diagonale di Broadway).

-Configurazione più aperta e creativa rispetto ai tessuti europei.

-Edifici non sempre dipendenti direttamente dalla strada.

Caratteristiche dei tessuti urbani:

-Stretta relazione tra edifici e spazi pubblici (strade, piazze, fronti

edifici).

-Struttura coerente e integrata.

-Contrasto tra forme aperte e chiuse:

-Forme chiuse: stretta relazione tra edifici e strada.

-Forme aperte: edifici disposti senza relazione diretta con la strada

(tipici di progetti urbani moderni).

Classificazione dei tessuti urbani:

In base all’impianto (forma della rete stradale):

-A griglia:

-Strade formano una griglia regolare o semi-regolare.

-Tipici esempi: Mileto, Manhattan, Centocelle a Roma.

-Radiale:

-Piazza centrale da cui si irradiano strade.

-Esempi: Piazza Bologna o Piazza Mazzini (Roma).

-Anulari:

-Serie di cerchi concentrici attorno a un nucleo centrale.

-Lineari:

-Struttura allungata lungo una direttrice.

-Misti:

-Tracciati curvilinei e irregolari, influenzati dal territorio.

-Esempio: Città Giardino, Monte Sacro (Roma).

In base alla grana (frammentazione del tessuto edilizio):

-Grana fine: edifici piccoli (25-30 m).

-Grana media: edifici fino a 70 m.

-Grana grossa: edifici oltre i 70-100 m.

Forme aperte:

-Mancanza di complementarità tra rete stradale e disposizione degli

edifici.

-Edifici disposti indipendentemente dalla rete viaria.

-Determinate da criteri come:

-Circolazione stradale

-Particolari configurazioni dell’impianto.

-Tipiche di città moderne o derivanti da progetti urbanistici unitari.

APPROCCI CONTEMPORANEI

Questi approcci servono a comprendere, analizzare e progettare il

paesaggio urbano da diverse prospettive, con l'obiettivo di migliorare la

qualità della vita nelle città e rispondere a sfide urbanistiche,

sociali, economiche e ambientali. Ogni approccio ha un obiettivo

specifico, ma tutti sono complementari e contribuiscono a una visione più

completa e dinamica dei luoghi urbani. Ecco a cosa servono questi

approcci:

Approccio Virtuale:

-Simulare e visualizzare scenari urbani complessi.

-Testare soluzioni progettuali in tempo reale.

-Analizzare flussi di persone, traffico e interazioni per ottimizzare la

gestione urbana.

Esempio: Simulazione di flussi pedonali in una piazza.

Approccio Laterale:

-Fornire una visione integrata e orizzontale della città.

-Analizzare le relazioni spaziali tra le diverse aree urbane e come esse

interagiscono.

-Promuovere una visione di continuità invece di isolare singoli elementi

urbani.

Esempio: Progetto di connessione tra quartieri.

Approccio Nomade:

-Esplorare la città come un sistema in continuo movimento.

-Analizzare i flussi dinamici di persone, risorse e pratiche sociali.

-Riconoscere i cambiamenti nella vita quotidiana degli abitanti e come la

città si adatta.

Esempio: Mappatura dei percorsi informali nei centri urbani.

Approccio Multiscala:

-Analizzare la città a diversi livelli di scala (locale, regionale,

globale).

-Studiare le interconnessioni tra dinamiche locali e globali.

-Utilizzare strumenti avanzati per sviluppare scenari di pianificazione

più ampi e integrati.

Esempio: Studio del progetto di una rete ferroviaria regionale.

Approccio Configurazionale:

-Analizzare come la struttura spaziale della città influisce sulle

dinamiche sociali e comportamentali.

-Utilizzato per ottimizzare la connettività e i flussi all'interno della

rete urbana.

-Studiare la relazione tra forma urbana e funzione sociale (movimenti,

interazioni, accesso).

Esempio: Analisi della rete di strade e spazi pubblici con Space Syntax.

Approccio Complesso-Sensibile:

-Integrare dati oggettivi e soggettivi per u

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
20 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Izzikers di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica con laboratorio progettuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pepe Pompeo.