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Via sottocutanea

Si utilizza per ottenere un effetto terapeutico (insulina, eparina, sieri, vaccini). L'assorbimento è più lento con effetto tra 15-30 minuti dopo l'iniezione. Si usano siringhe per insulina da 1mL, 2,5mL, aghi 25/26G (lunghezza 1,5cm angolo 45 gradi, lunghezza 1,2cm angolo 90 gradi). Le sedi di somministrazione includono il lato esterno del braccio, la parete addominale inferiore, la coscia anteriore, la regione scapolare e le regioni antero-dorsali superiori dei glutei. È importante cambiare sede di somministrazione per evitare lipoatrofia o lipoipertrofia.

Insulina in penna preriempita: Al primo utilizzo, caricare a 8 unità e somministrare a vuoto con ago verso il cielo. Eparina in siringhe preriempite: è presente una piccola bolla d'aria che non va rimossa.

Via intramuscolare

Si utilizza per ottenere un effetto terapeutico. La velocità di assorbimento dipende dalla tipologia di irrorazione del tessuto (deltoide più veloce del gluteo), vascolarizzazione e quantità di tessuto adiposo (più grasso, più tempo per assorbimento).

Vantaggi

Garantisce azione sistemica rapida e permette l'assorbimento di grandi quantità di farmaco.

Sedi

  • Ventroglutea: lato anca, poco grasso, farmaco inferiore a 5ml, non ci sono molti nervi/vasi.
  • Deltoidea: somministrazione a 90 gradi, farmaco inferiore a 2ml, rischio nervo e arteria radiale.
  • Dorsoglutea: superiore esterno, farmaco inferiore a 4ml, rischio nervo sciatico e arteria gluteale superiore.
  • Retto femorale, vasto laterale: non presentano nervi o vasi importanti, utilizzati in neonati, farmaco inferiore a 5ml.

Si utilizza la tecnica del tratto Z: si tende la cute di ¾ cm, creando dislivelli per evitare che il farmaco fuoriesca. Angolo di 90 gradi, si entra con decisione. Velocità di somministrazione di 10 secondi/mL.

Manovra di Lesser: aspirare con la siringa per verificare che non si sia entrati in un vaso.

Terapia endovenosa

Somministrazione di liquidi, nutrienti e farmaci direttamente nel torrente ematico tramite venipuntura diretta oppure un dispositivo di accesso venoso (agocannula o catetere). La biodisponibilità del farmaco per via endovenosa è del 100%, con effetto immediato.

Si sceglie questa via di somministrazione per ottenere una risposta terapeutica rapida, se la quantità di farmaco è maggiore rispetto a quella possibile con la via intramuscolare, oppure se i farmaci non possono essere somministrati in vie diverse. La somministrazione deve essere lenta e il monitoraggio stretto; non si possono somministrare sostanze oleose o insolubili. La complicanza più comune è la flebite.

L'accesso venoso si sceglie in base alla sostanza da somministrare. La somministrazione continua prevede che il farmaco venga diluito e somministrato nelle 24 ore. La somministrazione intermittente dura qualche minuto/mezz'ora/ora. La somministrazione in bolo è una dose unica, direttamente in vena.

Somministrazione terapia inalatoria (Michael Valentini)

L'ossigenoterapia è la somministrazione artificiale di O2 che ha lo scopo di correggere l'ipossiemia o l'ipercapnia che possono essere indotte da malattie croniche o acute. L'ipercapnia è generalmente causata da ipoventilazione, con malattie cardiache o polmonari, e presenta un'eccessiva concentrazione di anidride carbonica nel sangue. L'ipossia è causata da insufficiente concentrazione di ossigeno nel sangue.

Nel testa letto è presente ossigeno, aria compressa e vuoto. L'ossigeno va sempre umidificato in quanto secca le vie aeree.

Devices

  • Cannule nasali (occhialini semplici): aggiungo 4% ogni litro/minuto (20+L/min4).
  • Maschera facciale semplice: poco utilizzabili in ASUGI.
  • Maschera di venturi: utilizza riduttori preregolati (max 60%).
  • Maschera con Reservoir: posso erogare il massimo dell'ossigeno.
  • Occhialini ad alti flussi (10-60l/minuto).
  • Ventilazione artificiale: necessita di ventilatore o pallone AMBU.

Ventilazione non invasiva: nasale (malattie croniche), facciale con maschera (medicina emergenza/urgenza, pneumologia, terapia intensiva), casco (meno lesioni al volto). Ventilazione invasiva: entra selettivamente nelle vie aeree, necessita di sedazione profonda e curarizzazione. La tracheostomia può utilizzare i dispositivi appena descritti. Aspirazione tracheale per via nasale/orale, via tubo endotracheale o via tracheostomia. L'aria presenta 21% O2 ed è un farmaco, prescritto e utilizzo va ragionato.

Rilevazione parametri vitali (Lorena Castellani)

  • Pressione
  • Saturazione
  • Frequenza cardiaca
  • Frequenza respiratoria
  • Temperatura
  • Dolore

Rilevazione pressione arteriosa

La pressione è esercitata dal sangue sulla parete delle arterie. Sistole: in cui avviene contrazione. Diastole: in cui i ventricoli si riempiono di sangue. Si utilizza uno sfigmomanometro (80% della circonferenza e 40% lunghezza braccio) e fonendoscopio.

Evitare di fumare sigarette o bere caffeina nei 30 minuti precedenti. Valutare il valore precedente o la pressione abituale dell'assistito.

Procedura

  • Posizione supina o seduta a riposo da almeno 5 minuti.
  • Scoprire l'arto superiore, posto a livello del cuore, gomito leggermente flesso e palmo della mano verso l'alto.
  • Posizionare il bracciale dello sfigmomanometro sgonfio sul braccio, circa 2-2,5cm sopra la regione antecubitale.
  • Non applicare sopra cateteri PICC o midline, non misurare su arti con trombosi venosa profonda, eventi ischemici, linfedema, traumi, fistola arterovenosa o con accessi venosi periferici durante fleboclisi.
  • Rilevare il polso radiale e mantenere la rilevazione durante la procedura.
  • Chiudere la valvola e gonfiare il bracciale fino a 30mmHg oltre la scomparsa del polso radiale.
  • Leggere il valore del manometro e sgonfiare il bracciale.
  • Indossare il fonendoscopio e appoggiare la campana sull'arteria brachiale.
  • Gonfiare il bracciale fino al valore precedentemente individuato.
  • Sgonfiare 3mmHg al secondo.
  • Leggere il valore sul manometro quando compare il primo tono di Korotkoff (sistolica).
  • Continuare a gonfiare il manometro e leggere valore quando scompaiono i toni di Korotkoff, l'ultimo tono indica il valore diastolico.
  • Sconfinare rapidamente lo sfigmomanometro e rimuoverlo.
  • Attendere due minuti prima di effettuare una seconda rilevazione.

Al termine: Comunico i dati e discuto i dati con l'assistito. Detergere lo sfigmomanometro e fonendoscopio. Effettuare igiene mani. Documentare i dati rilevati.

Ottimale: <120/80, ipertensione non è un problema. Pressione normale: 120/80. Ipertensione: >140/90.

Rilevazione frequenza cardiaca

Numero di battiti al minuto, rivelato tramite auscultazione, palpazione delle arterie e ECG. Polso assente: asistolia. FC<60 bpm: bradicardia. FC 60 – 100 bpm: frequenza normale. FC >100 bpm: tachicardia.

Siti di rilevazione

  • Arteria radiale
  • Arteria brachiale
  • Arteria carotidea
  • Arteria femorale
  • Arteria poplitea
  • Posteriore tibiale
  • Dorsale pedidea

Procedura

  • Supino, schienale rialzato di almeno 30 gradi e braccia lungo i fianchi.
  • Sposto i vestiti esponendo solo l'area di rilevazione.
  • Porre polpastrelli indice, medio e anulare sopra l'arteria radiale e comprimere leggermente l'arteria in modo da percepire le pulsazioni e contarle.
  • Valuto anche forza e ritmo.
  • Contare i battiti per 1 minuto.
  • Comunico il risultato e documento la procedura con data, ora e caratteristiche.

Frequenza respiratoria

Numero di atti respiratori in un minuto (si può simulare). Soggetto adulto: Apnea (frequenza assente, anche volontaria). Bradipnea < 16. Eupnea. Tachipnea > 20. Valuto anche bilateralità della respirazione.

Temperatura corporea

Equilibrio tra produzione di calore e dispersione del calore. Centro di regolazione nell'ipotalamo. Cambia in base alle condizioni ambientali, attività fisica, fluttuazione durante il giorno e altri fattori fisiologici come ciclo mestruale, digestione.

Circa intorno ai 37 gradi e non influenzata dall'ambiente esterno. Se temperatura > 37 gradi, attivati meccanismi di vasodilatazione e sudorazione. Se temperatura < 37 gradi, attivati meccanismi di vasocostrizione e brivido.

Siti di rilevazione

  • Bocca
  • Canale uditivo
  • Ascella
  • Retto

Raccomandato utilizzo sempre dello stesso termometro e sempre nello stesso sito.

Decorso febbrile

  • Fase di ascesa o prodromica: citochine agiscono sui neuroni del centro termoregolatore che innesca risposta termo conservativa. Sensazione di freddo, brivido, pallore cutaneo.
  • Fase di acme o plateau o fastigio: centro termoregolatore si regola su un livello più elevato di quello fisiologico. Scompare sensazione di freddo, sostituita da quella di caldo, sudorazione, vasodilatazione, tachicardia, meccanismi termodispersione.
  • Fase di defervescenza: ridotta produzione di citochine pirogene per lisi o crisi. Lieve senso di calore seguito da benessere, disidratazione e spossatezza.

Dolore

Altamente soggettivo, trattare adeguatamente il dolore significa garantire la dignità e autonomia del malato. Il maggior esperto di dolore è l'assistito che lo sperimenta. Dolore da procedura: spesso dolore peggiore associato alla procedura stessa piuttosto che alla malattia (riduzione di fratture, biopsie ossee, procedure cardio-toraciche).

Raccolta campioni (Manuela Dreos)

Esame urina e urinocoltura. Raccolta feci. Ricerca sangue occulto. Prelievo ematico. Esami richiesti: analisi chimico-fisico e analisi microbiologica (importante antibiogramma).

Processo

  • Fase preanalitica (prelievo).
  • Fase intra analitica (laboratorio).
  • Fase post analitica (consegna risultati).

Fase preanalitica

Urine: Una corretta modalità di raccolta e di trasporto di un campione biologico assicura una maggior precisione e attendibilità del risultato dell'esame richiesto. Un prelievo e/o invio non appropriato del materiale biologico ha come conseguenza un errato trattamento terapeutico con possibile danno per il paziente. Responsabilità preanalitica: contaminazione del campione e alterazione del campione. Le urine devono essere concentrate quindi devono rimanere almeno 3 ore nella vescica.

Evitare il contatto del vasetto con la cute o altre superfici per non contaminare. Lavarsi, eliminare le prime urine e poi iniziare a raccogliere le urine. Riempire la provetta tramite foro nel tappo del vasetto, va solo la provetta in laboratorio. Mediamente campioni consegnati in laboratorio entro 2 ore, altrimenti conservati in frigo (max 24h).

Feci: Materiale dovrebbe essere raccolto nel momento acuto del processo infettivo e sono sufficienti 2g di feci emesse.

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Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilovepoohrdr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di infermieristica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Sanson Gianfranco.
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