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NORMA DI ACCESSO AL SERVIZIO
L’utenza accede al servizio tramite:
La segnalazione diretta, si tratta, nella maggior parte dei casi di persone che
• vivono in condizioni di arretratezza culturale ed economica, siano essi anziani
o persone adulte;
Segnalazioni da parte del Telefono Azzurro, che riguardano minori che vivono
• in situazioni di disagio, ambienti familiari a rischio o maltrattati;
Segnalazioni da parte delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia
• Municipale), nella maggior parte dei casi si tratta di disagi familiari, in
particolare da parte di adolescenti deprivati che si trovano a vivere in
condizioni di povertà, ignoranza, emarginazione e delle volte anche giovani
deviati che, entrati nel tunnel della droga e dell’alcool, compiono atti criminali,
atti vandalici e violenze immotivate nei confronti di persone;
Invio da parte del medico curante;
• Segnalazioni da parte dell’I.A.C. Cales (Istituto Comprensivo di Calvi
• Risorta), riguardante l’obbligo scolastico degli alunni.
L’utenza che si rivolge al servizio è costituita oltre che da singoli individui, anche
da gruppi e famiglie portatrici di gravi problemi che riguardano sia la sfera
affettiva e relazionale, sia quella connessa alla salute fisica e ai problemi
economici. L’assistente sociale, nella maggior parte dei casi, entra in contatto con
gli utenti quando essi si trovano in una condizione di crisi rispetto all’attuale
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situazione di vita, questo spiega il carattere di “urgenza” che presentano alcune
richieste di aiuto.
PROGETTUALITÀ E MODALITÀ OPERATIVE
Nello specifico, all’interno del Comune, l’assistente sociale svolge funzioni di:
PRIMA ACCOGLIENZA, come primo momento del percorso operativo.
L’accettazione è rivolta all’utente che accede per la prima volta al servizio e
costituisce un passo fondamentale non solo per l’inquadramento del bisogno ma
anche per la riuscita dell’intervento. Infatti, nel momento in cui l’utente accede al
servizio, nella maggior parte dei casi con disagi e aspettative, un approccio
soddisfacente con l’assistente sociale risulta determinante in termini di fiducia,
consapevolezza e collaborazione, elementi basilari per l’intervento operativo;
ASSISTENZA PSICO-SOCIALE attraverso ascolto e consulenza;
AIUTO E SOSTEGNO EMOTIVO ai singoli, ai nuclei familiari e ai gruppi;
SUPPORTO ECONOMICO in caso di difficoltà.
Constatato che il disagio è di competenza del servizio avviene la presa in carico e si
passa poi alla fase operativa. Tra i progetti attivati dal Comune di Calvi Risorta
rientrano:
Il banco alimentare, che rientra nel più vasto capitolo del disagio socio-
• economico, inteso come difficoltà reale di sostentamento ed impossibilità di
provvedere all’approvvigionamento di viveri per il proprio nucleo familiare.
L’obiettivo di questo progetto è di fornire risposte pronte ed indispensabili alle
persone che, in un determinato momento, si trovano a vivere una situazione di
difficoltà estrema. 18
Assistenza domiciliare individualizzata. Scopo di questo ambito progettuale è
• quello di rafforzare il servizio già in essere nel Distretto, incrementando le
prestazioni di servizio domiciliare utilizzate per supportare singoli e famiglie
che necessitino di aiuto nell’espletamento delle attività quotidiane e nella
gestione della vita. Il servizio si rivolge a varie tipologie , tra cui adulti e
famiglie , disabili, minori.
Centro di aggregazione diurno polifunzionale 6 – 16 anni, rivolto a bambini ed
• adolescenti di questa fascia di età, appartenenti alle categorie più deboli, con lo
scopo di assistenza, supporto e prevenzione alla devianza.
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SERVIZI IN RETE
Il Comune realizza il Piano di zona : strumento operativo dell’organizzazione
socio-sanitaria riferente alla Legge 328/2000. Ogni piano di zona comprende un
movente operativo, e coinvolge i distretti sanitari e le comunità montane e quindi
tutte le istituzioni presenti sul territorio che si occupano dei disagi. Quest’ultimi
vengono percepiti in base ad un’analisi del territorio approfondita e poi fatti presente
attraverso i cosiddetti Tavoli Tematici a cui andranno a partecipare oltre alle
associazioni, familiari, case famiglia, cooperative e gruppi, anche sindacati, cliniche
e istituzioni. Successivamente i disagi vengono suddivisi in aree ( es.
tossicodipendenti / minori / anziani ) e per ognuna di queste si provvede alla
realizzazione di progetti riabilitativi, ludici e di ritrovo a seconda delle priorità e
necessità. Inevitabile è anche il lavoro di rete con tutte le strutture presenti sul
territorio, a partire dalle scuole in caso di minori, alle ASL, perché competente di
tutte le documentazioni sanitarie, come per esempio le analisi, l’esenzione dai ticket e
la scelta del medico di base, le R.S.A. (residenze sanitarie assistenziali) che sono
strutture sanitarie gestite da soggetti pubblici o privati, ed organizzate per nuclei,
sono finalizzate a fornire ospitalità, prestazioni sanitarie, assistenziali, di recupero
funzionale e di inserimento sociale, nonchè di prevenzione dell'aggravamento del
danno funzionale per patologie croniche nei confronti di persone non autosufficienti,
non assistibili a domicilio e che non necessitano di ricovero in strutture di tipo
ospedaliero o nei centri di riabilitazione di cui all'articolo 26 della legge 23 dicembre
1978, n. 833. (La RSA presente sul territorio caleno è stata chiusa lo scorso anno).
Inoltre nel Comune di Calvi Risorta operano varie Associazioni con finalità sociali, la
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CARITAS, l’APAC, quest’ultima tra l’altro mette a disposizione dei cittadini un
servizio di ambulanza gratuito, nonché tutta una serie di sussidi e attrezzature che
servono all’ammalato in casi di urgenza, come sedie a rotelle, stampelle, girelli.
L’AMAT, opera nel settore di assistenza ai malati terminali e aiuto ai
tossicodipendenti, attraverso l’attivazione di uno sportello di ascolto e la disponibilità
di un operatore di strada. Ancora “Granello di senape” che si interessa del sostegno e
integrazione delle persone diversamente abili, in modo particolare di bambini e
adolescenti. Infine ci sono Associazioni, come Demetraviva, la Proloco, La piccola
libreria 80 mq, l’Azione Cattolica, che collaborano con il Comune a fini socio-
culturali. 21
RUOLI E COMPITI DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEL SERVIZIO
Con la legge 23 marzo 1993, n.84 “Ordinamento della professione di assistente
sociale e istituzione dell’albo professionale”, sono stati delineati il profilo e le
funzioni del professionista.
L’assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte
le fasi dell’intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone,
famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio.
L’assistente sociale aiuta gli utenti ad utilizzare in modo valido tali risorse e a
sviluppare la propria autonomia e responsabilità, organizzando e promuovendo
prestazioni e servizi il più possibile rispondenti alle esigenze delle persone,
valorizzando e coordinando a tale scopo tutte le risorse pubbliche e private istituite
per realizzare gli orientamenti della politica sociale secondo le norme definite dalla
legislazione sociale.
L’assistente sociale accoglie le situazioni di bisogno di natura sociale della
popolazione dell’area territoriale comunale presso cui presta servizio,
predispone gli interventi più idonei volti alla eventuale soluzione della
situazione di disagio espresso e utilizza a tal fine tutte le risorse istituzionali e
comunitarie disponibili. L'assistente sociale attraverso gli strumenti tecnici della
professione (colloqui, incontri e/o visite domiciliari) con le persone o le famiglie
in difficoltà cerca di individuare gli interventi più opportuni, informa gli assistiti
dei diversi tipi di assistenza sociale a cui possono accedere (es. assistenza
economica, domiciliare, assegnazione di alloggi, avviamento al lavoro,
promozione di processi di socializzazione ecc.) e aiuta gli stessi nell’attivazione
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delle risorse personali e delle risorse di rete ed istituzionali.
L’assistente sociale è incaricato dell’organizzazione e gestione dei servizi
sociali, della progettazione di interventi per prevenire e risolvere situazioni di
disagio sociale, della promozione e sviluppo della partecipazione, della
progettazione e gestione delle strutture di risposta ai bisogni.
Il lavoro dell’assistente sociale di base avviene in collaborazione con il lavoro di
èquipe ed è regolamentato da protocolli d’intesa ad hoc approvati dal Piano di
Zona.
Nello specifico le mansioni/funzioni svolte dall’assistente sociale di base nel
distretto caleno sono:
Segretariato sociale;
• Presa in carico a diversi livelli (breve o complessa): attraverso le fasi del
• processo di aiuto: Accoglienza della domanda, Approfondimenti e
valutazione del bisogno (es. telefonate, incontri, visite domiciliari),
Elaborazione e condivisione dei progetti/contratti, Attuazione degli
interventi previsti dai progetti, Verifiche periodiche, Conclusione del
processo d’aiuto;
Consulenza sociale (es. percorsi formativi, consulenza individuale o di
• coppia, consulenza strutture/associazione);
Elaborazione progetti: semplici e complessi;
• Partecipazione alla implementazione/gestione di progettazioni sul
• territorio distrettuale, sia in qualità di referente scientifico del progetto,
sia negli organismi deputati a governare gli stessi;
Partecipazione alla implementazione di alcune azioni previste dal Piano
• di Zona in qualità di professionisti esperti su diverse tematiche (es. ISEE,
buoni e voucher, regolamentazione di servizi, tavoli d’area, …);
Programmazione , organizzazione e gestione dei servizi alla persona a
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livello comunale (servizio di assistenza domiciliare/servizi particolari a
favore della comunità) : valutazione delle richieste e/o del bisogno; avvio
del servizio intervento; valutazione e verifiche periodiche
programmazione, organizzazione e gestione dei servizi.
Buoni e voucher: Coordinamento delle fasi progettuale e organizzativa
• con l’ufficio di piano; Valutazione delle domande (verifica domande e
attribuzione di punteggi); controlli e aggiornamenti periodici;
Servizio civile volontario/servizio civile: Valutazione del bisogno e
• progettazione; coordinamento e gestione del servizio; verifiche
periodiche.
Consulenza ad altri uffici quando è necessario un intervento tecnico. (es.
• situazioni so