LE CARATTERISTICHE DEL REDDITO DI ESERCIZIO E LE RELAZIONI CAPITALE/REDDITO
Il reddito è una quantità incerta
la sua determinazione si basa su
stime (ci devo abbinare un valore in euro): valutazioni soggettive (posso calcolare in vario modo) che
si ancorano ad un elemento quantitativo certo (elemento fisico, si pesa)
congetture: ipotesi che si basa su indizi incompleti o da valutazioni personali, non si ancora un
elemento quantitativo certo.
Il reddito è una quantità economica
Non è una grandezza finanziaria, ovvero non corrisponde con la liquidità nel corso del periodo
amministrativo, si può arrivare ad un punto in cui la cassa è vuota e il reddito è alto.
Il reddito è una grandezza astratta
ovvero non si identifica in un particolare bene, è diffusamente investito.
Il reddito come fenomeno di tempo
Si forma gradualmente con il fluire della gestione. Non è una grandezza istantanea, si determina
attraverso l’analisi di un lasso temporale. Il metodo migliore per calcolare il reddito sarebbe attendere
tutta la vita dell’impresa Più restringo il lasso temporale in cui voglio calcolare il reddito più il valore
sarà incerto poiché il numero di stime e congetture che faccio è elevato
ES
FNV nel tempo
Il FNV è un termometro importante per lo stato di salute dell’azienda e rappresenta tra conto
economico e stato patrimoniale
Importante per:
SE i soci per capire l’andamento dell azienda
Terzi crescita si nomino di maggior garanzia.
Il reddito è una grandezza differenziale
Metodo analitico (mi da tutte le informazioni)= Ricavi di esercizio- costi di esercizio (contabilità
generale)
Il reddito è una grandezza aleatoria (non possiamo stimare con certezza il reddito futuro)
Soggetta al rischio di impresa, non c’è nessuna garanzia sul fatto che si consegua un utile o una
perdita
LE CARATTERISTICHE DEL REDDITO TOTALE
Il reddito totale lo possiamo ottenere per tre vie
CN di liquidazione - CN di costituzione
ricavi totali- costi totali
entrate totali- uscite totali( solo perchè tutti i cicli sono chiusi)
Il reddito totale NON è una grandezza incerta
Perchè si calcola in maniera certa (en.tot- usc.tot) ,è determinabile anche come differenza tra E e U
→
totali Il reddito totale non è più (approssimamene) una grandezza incerta, ma nel caso in cui la vita
→
dell’azienda sia lunga rimane un valore di incertezza il potere d’acquisto (che a causa
dell'inflazione è diverso)
Il reddito totale è differenziale
Il reddito totale è astratto
Il reddito totale è aleatorio
Considero come attendibilità della previsione
Il reddito totale è economico
E sia economico che finanziario (tutti i cicli dono chiusi)
Il reddito è un flusso
Relazione tra reddito e capitale
I cicli economici chiusi= influiscono sul reddito
I cicli economici aperti= influiscono sul capitale (futuri)
Il reddito lo possiamo definire anche come variazione subita dal capitale netto in un determinato
periodo per effetto della gestione (metodo sintetico)
LE DUE STRADE
Sistema del reddito- si determina principalmente il reddito, tutto ciò che non va nel reddito
residualmente va nel capitale
Sistema del capitale- si determina principalmente il capitale, residualmente va nel capitale.
Capitale e reddito sono due facce della stessa medaglia, la ricchezza di impresa
Processo dell inventario
Obbligatorio, nei sensi del art 2217 del codice civile dal 2017.
L’inventario è un processo obbligatorio, definita come operazione tecnico contabile, attraverso la
quale si opera la ricognizione e la determinazione qualitativa e quantitativa del capitale.
Si articola in 5 fasi:
Fasi qualitative
Ricerca= io faccio una ricognizione per elencare tutto ciò che ci devo mettere nell ‘inventario. La
ricerca ha degli elementi contabili e degli elementi extra-contabili
Descrizione= gli elementi che ho ricercato li vado a descrivere qualitativamente (es: 8 quintali di
gomma per suole di scarpe)
Classificazioni= gli elementi vanno messi nella giusta categoria dell’analisi qualitativa del capitale
Valutazione= attribuisco un valore monetario a ciascuna componente
Rappresentazione= rappresentazione finale dell’inventario
Le tipologie di inventario
Estensione
Generali= tutto il capitale (ci interessano)
Parziali= solo una parte del capitale (es: inventario del magazzino)
Momento
Ordinari= lo posso fare sempre al 31/12 (ci interessano)
Straordinari= in situazioni eccezionali, straordinari
Descrizione
Analitici= si descrive il particolare (ci interessano)
Sintetici=si descrive più in generale
Natura
Monetario= attribuisce un valore monetario alle merci (ci interessano)
Non monetario= mi fermo alla non classificazione, non attribuisco un valore monetario
Provenienza
Contabili= solo dalla contabilità (ci interessano)
Extra contabili= non si basano sul conto, sono inventari tecnici (ci interessano)
Appartenenza
Beni propri= solo su beni propri (ci interessano)
Beni di terzi=anche bene di terzi (ci interessano)
I costi anticipati e ricavi anticipati, perché stanno in queste posizioni?
Costi anticipati= esprimono il valore di servizi vivi, ancora devono sprigionare la funzionalità, sono
ancora utilizzabili
Ricavi anticipati= in futuro dovranno cedere i servizi
L’EQUILIBRIO ECONOMICO OGGETTIVO E SOGGETTIVO
quando un’impresa è effettivamente un buon affare?
Che cosa è l’equilibrio economico?
Equilibrio economico=riguarda le relazioni qualitative e quantitative che devono sussistere fra i valori
di costo e quelli di ricavo, affinché le modalità di gestione dell’impresa si possano considerare
compatibili con gli obbiettivi di essa.
L’azienda deve soddisfare durevolmente i bisogni umani mediante la creazione della ricchezza.
ricchezza consumata —> trasformazione —> ricchezza creata
Le relazioni fra i valori di costo e ricavo possono portare a:
disequilibrio economico assoluto
costi > ricavi —> situazione di insoddisfazione, l’imprenditore ha perso risorse.
equilibrio contabile /disequilibrio economico relativo
costi=ricavi —-> si può credere che sia una situazione di indifferenza (non si può ritenere
insoddisfatto ma neanche soddisfatto) ma in realtà è una situazione di svantaggio perché
l’uguaglianza tra costi e ricavi si basa solo sulla contabilità generale (li ritroviamo sul CE), pertanto
calcolando solo quest’ultima tralasciamo valori non immediatamente visibili, ma che devono essere
inseriti all’interno dei costi, gli oneri figurativi.
Oneri figurativi
Costi che non appaiono in bilancio ma che l’imprenditore indirettamente sopporta e lo espongono a
dei rischi:
Alcuni sempre presenti:
Remunerazione del capitale
L’imprenditore, con un azienda propria, si espone al rischio di investire il suo capitale, sostenendo
quindi un costo di opportunità.
Costi di opportunità
costi di opportunità = tutte le decisioni economiche prese dal soggetto economico, hanno un costo per
tanto l’azienda quando lo acquista fa un sacrificio (es banale: compro un vestito, sono contento di
averlo comprato, ma per comprarlo ho sacrificato dei soldi)
Non tutti gli imprenditori sono coraggiosi…
Alcuni imprenditori investono su investimenti relativamente più sicuri, senza aprire una loro azienda.
In molti investano sui titoli dello stato, ovvero lo stato riceve un prestito di denaro dagli investitori e
in cambio gli restituisce la quota con degli interessi. Ad oggi il rendimento è tra 4,5%/ 5% .
Rf —> rendimento “risk free”, ovvero investimenti che hanno fattori di rischio quasi nulli
Quindi possiamo già capire da qui che se l imprenditore, che ha investito il suo capitale, alla fine
dell’esercizio non arriva ad un rendimento del 4,5%/ 5% vuol dire che non ha fatto un buon affare ad
aprire la propria impresa.
Remunerazione del rischio
L’imprenditore che decide di aprire un impresa da solo si espone a rischi di natura operativa (legati a
dove e come l’impresa svolge la sua attività)
β (Rm – Rf)= remunerazione del rischio
Altri sono solo eventuali:
Stipendio direzionale (tipico delle società di persona/ imprenditori individuali)
Lo stipendio che ci si aspetta di avere per il lavoro che si pratica, calcolato in base a quanto
guadagnano aziende simili.
Fitti figurativi
Quando l’immobile è di proprietà occorre considerare quanto avremmo incassato in un esercizio
concedendolo in locazione a terzi senza svolgere al suo interno l’attività di impresa.
Come calcolare il costo di capitale netto?
costo di capitale netto=il rendimento che l’impresa dovrebbe “guadagnare”,per compensare l’impiego
di denaro e il rischio che l’investitore corre, durante l’esercizio.
• Esiste una formula di sintesi, CAPM (capital asset pricing model)
Ke = Rf + β (Rm – Rf)
Ke —> costo del capitale netto.
Rf —> rendimento “risk free”, ovvero investimenti che hanno fattori di rischio quasi nulli
(remunerazione del capitale)
β (Rm – Rf)= remunerazione del rischio
Rm —> rendimento medio del mercato azionario generico in archi temporali lunghi o lunghissimi
(oltre 20 anni)
β —> rischiosità specifica del settore di riferimento, può assumere un valore:
> 1 ha una rischiosità più alta della media di mercato
= 1 rischiosità identica alla media di mercato
< 1 rischiosità più bassa alla media di mercato
• Confrontiamo il ke con il Roe, ovvero il rapporto fra reddito netto e capitale netto
che si calcola:
Roe > ke —> attività d’impresa soddisfacente
Roe < ke —> attività di impresa insoddisfacente
Quindi quando il gioco vale la candela?
Il gioco vale la candela quando si parla di equilibrio economico soggettivo o oggettivo.
Equilibrio economico oggettivo
Costi + oneri figurativi (Rc + Rr + FF + SD)= ricavi
Utile= Rc+Rr+Sd+Ff
Per gli imprenditori che non si accontentano…
Equilibrio economico soggettivo
Costi + oneri figurativi + extra profitti = ricavi
Extra profitto
Corrisponde ad un surplus di guadagno che dipende dai desideri e e dalle aspettative soggettive di
ogni individuo, per tanto non esiste una formula per calcolarlo
L’ EQUILIBRIO ECONOMICO A VALERE NEL TEMPO E LE FIGURE DI REDDITO.
Quando è che un utile è quantitativamente e qualitativamente apprezzabile?
Le operazioni di gestione
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