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ANCHE PER LE MOLECOLE IDROSOLUBILI
• NELL'AMBIENTE UMIDO DELLE VIE RESPIRATORIE SI PUO' VERIFICARE
L'ACCRESCIMENTO DELLE PARTICELLE O UNA LORO AGGLOMERAZIONE FAVORITA IN
CASO DI SOSTANZE IGROSCOPICHE
Dove si depositano le nostre particelle??
La quantità ed il sito di deposizione all’interno dei polmoni sono
strettamente dipendenti dalle CARATTERISTICHE DEL PAZIENTE e dalle
PROPRIETA FISICHE DELL'AEROSOL:
dimensione delle particelle, densità, forma, carica elettrica e igroscopicità.
Tra i fattori relativi al soggetto possiamo annoverare la geometria dei polmoni, il sesso,
l'età, lo stato terapeutico e il modo di respirare.
Se voglio far assorbire a livello polmonare degli
aerosol, devo stare sui 10 micron e non scendere di
più perché altrimenti non vengono trattenute le
particelle.
Sicuramente il fattore che maggiormente influisce
sulla deposizione nel tratto respiratorio è il
DIAMETRO AERODINAMICO EQUIVALENTE (dae)
delle particelle.
Operando sulle loro dimensioni è possibile condurre le
particelle in un determinato sito.
Diametro aerodinamico: il diametro aerodinamico, o diametro aerodinamico
equivalente (da), descrive il comportamento aerodinamico di una polvere.
(Non è importante sapere la formula)
È IL DIAMETRO DI UNA SFERA DI DENSITÀ PARI AD 1 g/cm® CHE HA LA STESSA
VELOCITA DI SEDIMENTAZIONE DELLA PARTICELLA IN ESAME.
Es: una particella sferica avente un diametro volume (d) pari ad 1 um ed una densità
di 2 g/cm' ha un diametro aerodinamico equivalente (dae) pari ad 1,4 um
TIENE IN DEBITA CONSIDERAZIONE TUTTI LE PROPRIETA DELLE PARTICELLE CHE NE
CONTROLLANO IL MOTO IN UN FLUSSO GASSOSO LA DIMENSIONE (d,), LA DENSITÀ
(p/po) E LA FORMA (X).
*Si impiega spesso la densità apparente.
Particelle più grandi di 10micron, dotate di una notevole massa, possono raggiungere
elevate velocità come conseguenza delle forze di inalazione. Il loro momento le
renderà facilmente depositabli nelle vie aeree superiori grazie all'impatto inerziale.
Mentre particelle piccole, con un diametro aerodinamico <5µm, possono passare
attraverso le vie aeree superiori e depositarsi nelle inferiori sotto l'influenza della
gravità e dei moti browniani. d
D'altra parte, particelle troppo piccole ( ae) possono essere trascinate dal
flusso d'aria ed esalate.
La FORMA DELLE PARTICELLE ha una notevole importanza sulla
manipolazione delle polveri.
Ad esempio, i cristalli, dotati spesso di forma irregolare, sono generalmente coesivi,
mentre le sfere sono molto più scorrevoli.
Per quanto riguarda la deposizione, una forma molto interessante sembra essere
quella allungata come nel caso delle fibre o di cristalli a forma di ago. I loro diametri
aerodinamici sono quasi indipendenti dalla lunghezza e il diametro è
approssimativamente uguale alla dimensione più corta della particella in questione.
Perciò particelle allungate possono esibire un diametro aerodinamico più piccolo
rispetto a particelle sferiche aventi la medesima massa o volume.
Diametro aerodinamico: influenza della forma e della densità diametro aerodinamico
di una fibra è 2-3 volte maggiore di quello di una sfera dallo stesso diametro e densità.
Per produrre particelle sferiche potrei utilizzare un atomizzatore, infatti lo spray
drayer è lo strumento più utilizzato per produrre polveri delle dimensioni giuste ce poi
dovranno essere inalate.
(LPPs, large porous particles of low density)
AIR@technology
Diametro volume: 5-30 µm
Densità: 0,1 g/cm3
Diametro aerodinamico: 1-5 µm
Deposizione delle particelle nelle vie aeree:
La deposizione delle particelle di farmaco nelle vie aeree è un processo molto
complesso. La deposizione è quel processo per cui le particelle vengono catturate
nel tratto respiratorio.
È un parametro fondamentale per quanto riguarda la biodisponibilità.
Le particelle inalate possono depositarsi o essere catturate in ogni punto del tratto
respiratorio
mediante cinque differenti meccanismi:
1. Impatto inerziale
2. Sedimentazione gravitazionale
3. Diffusione browniana
4. Intercettazione
5. Attrazione elettrostatica
Tutte queste impattano in modo diverso in base a dove si trova lo specifico impatto
(es. nella parte superiore o inferiore), in base alle particelle ecc..
Come possiamo misurare tutto questo in vitro?
Diametro aerodinamico= il diametro di una sfera di densità unitaria che ha la stessa
velocità di sedimentazione della particella di interesse.
Meccanismi di deposizione: di impatto, sedimentazione, diffusone, ecc..
Massa di particelle fini (e frazione di particelle fini= FPF) WT% di particelle con meno
di una certa dimensione (ad es. >5 µm).
Studi di deposizione in vitro:
Vengono impiegati sistemi respiratori simulati al fine di predire la deposizione a livello
dei polmoni
Questi sistemi sono stati costruiti in modo da trattenere per impatto le particelle
dell'aerosol sulla base delle loro capacità aerodinamiche (IMPATTATORI A CASCATA
e IMPINGER).
• Twin Impinger
• Multi stage liquid impinger (MSLI)
• Anderson Cascade Impactor (ACI)
• Next generation impactor (NGI)
Misurano la DISTRIBUZIONE AERODINAMICA delle dimensioni e i livelli di
concentrazione di massa di particelle solide e liquide degli aerosol.
Abbiamo diversi sistemi:
Twin Stage Impinger
o È costituito da diversi elementi in vetro connessi tra loro in modo da costituire
due camere di deposizione delle polveri, una superiore definita Stage 1 e
una inferiore definita Stage 2. Il tutto è collegato con una pompa da vuoto.
All'atto dell'erogazione, la diversa forma e dimensione delle particelle di
polvere, nonché il flusso d'aria, consentono una deposizione delle stesse in
funzione del loro diametro aerodinamico nei due Stage dell'apparecchio. Il
valore di diametro aerodinamico limite per la deposizione nello Stage 2 è pari
a 6.4 µm.
Sistema in vetro attraverso cui erogo la mia preparazione e vedo quanta di
quella preparazione si deposita nel primo stage e quanto nel secondo stage che
rappresentano le vie aeree superiori e inferiori.
Abbiamo poi sistemi più complessi in metallo e in vetro con filtri di diverse
o dimensioni, quindi mi permettono di capire come distribuire la mia dose.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE PER INALAZIONE (Forme farmaceutiche FU
XII Ed.):
Preparazioni liquide o solide da somministrare come vapore o aerosol al
polmone per ottenere un effetto locale o sistemico.
Contengono uno o più principi attivi che possono essere disciolti o dispersi in
un adatto veicolo
Possono, secondo il tipo di preparazione, contenere propellenti, co-solventi,
diluenti, antimicrobici, solubilizzanti, stabilizzanti, ecc., eccipienti che non
influiscono negativamente sulle funzioni della mucosa dell'apparato respiratorio
o delle sue ciglia.
Sono fornite in contenitori multidose o a dose unica, talvolta in contenitori
pressurizzati (vedi Preparazioni farmaceutiche pressurizzate).
Le preparazioni per inalazione da somministrare come AEROSOL (dispersioni di
particelle solide o liquide in un gas) vengono somministrate con uno dei dispositivi
seguenti:
a. Nebulizzatori
b. Inalatore dosatore pressurizzato
c. Inalatore di polvere (DPI).
- Si preferiscono per questo tipo di somministrazione solubili in acqua.
- Il pH ottimale del liquido è stabilito tenendo in considerazione la solubilità e la
stabilità del farmaco. Se acquoso, non dovrebbe essere inferiore a 3 e
superiore a 8.5
- Può essere richiesto l'impiego di co-solventi per incrementare la
concentrazione. Tale presenza può influenzare la generazione dell'aerosol,
poiché modifica la tensione superficiale e la viscosità del liquido.
- Impiego di solubilizzanti.
- Contenitori monodose o multidose.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE PRESSURIZZATE (Forme farmaceutiche FU
XII Ed.):
Le preparazioni farmaceutiche pressurizzate sono presentate in contenitori
speciali sotto pressione di un gas e contengono uno o più principi attivi.
Vengono rilasciate dal contenitore, per attivazione di una valvola adatta, nella
forma di un aerosol (dispersione in un gas di particelle solide o liquide di
dimensioni appropriate all'uso previsto) oppure di uno spruzzo liquido o
semisolido, come una schiuma.
- La pressione per il rilascio è prodotta da adatti propellenti.
- Sono costituite da una soluzione, una emulsione o una sospensione e sono
destinate all'applicazione locale sulla pelle o sulle mucose di diversi orifizi del
corpo o all'inalazione.
- Possono anche essere usati opportuni eccipienti, per esempio solventi,
solubilizzanti, emulsionanti, sospendenti e lubrificanti per la valvola, per
prevenire l'intasamento.
AEROSOL
Dispersioni colloidali costituite da una fase liquida o solida dispersa in una
fase gassosa.
Diversi fattori legati alla preparazione farmaceutica influenzano l'efficacia di un
aerosol:
IL DISPOSITIVO AEROSOLIZZANTE
Inalatore dosatore pressurizzato (pMDI)
Inalatore di polvere secca (DPI)
Nebulizzatori
LA FORMULAZIONE
Tipo (solida, liquida, emulsione, sospensione, soluzione)
Composizione (eventuali eccipienti)
LE CARATTERISTICHE DELLE PARTICELLE
Dimensioni, proprietà aerodinamiche
NEBULIZZATORI= Apparecchiatura utilizzate nel trattamento di pazienti che non
possono usufruire con successo di altri dispositivi e per il rilascio di grandi dosi di
broncodilatatori o di medicamenti che non possono essere formulati in MDI o DPI:
NEBULIZZATORI PNEUMATICI
NEBULIZZATORI A ULTRASUONI
• Semplici
• Facile ottenimento di gocce relativamente piccole
• Somministrazione di dosi maggiori di 1 g
• Difficilmente trasportabili
• Trattamento ambulatoriale
Secondo il principio di Bernoulli, in una regione di elevata velocità dell’aria esiste
una zona di depressione adiacente.
Un getto d’aria compressa provoca depressione in un condotto comunicante con il
prodotto; quest'ultimo risale il condotto per aspirazione e viene poi in contatto con il
getto d'aria che ne provoca l'atomizzazione in goccioline di varie dimensioni.
Inserendo dei deviatori sul cammino delle goccioline, le più grandi impattano e
ritornano nel liquido, le più piccole seguono il flusso d'aria mediante una mascherina o
un boccaglio.
I nebulizzatori ad ultrasuoni non richiedono l'utilizzo di un gas di trasporto.
La soluzione è atomizzata per mezzo di un cristallo piezoelettrico che