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SOLUZIONI PER USO ORALE
Preparazioni liquide che contengono uno o più sostanze disciolte in un adatto solvente
o miscela di solventi.
VANTAGGI nella somministrazione di farmaci in soluzione:
Uniformità nella distribuzione del farmaco nel mezzo (in una soluzione la
concentrazione del soluto è omogenea in ogni punto);
Pronta disponibilità per l'assorbimento;
Facilità di deglutizione (bambini e anziani):
(es. Le compresse
Possibilità di variare facilmente il dosaggio e personalizzarlo
invece hanno una divisibilità limitata)
SVANTAGGI nella somministrazione di farmaci in soluzione:
Limitata scelta dei solventi: posso utilizzare se voglio soluzioni idrofile
acqua, etanolo, glicerolo, eventualmente qualche PEG liquido;
Sviluppo di microorganismi e di popolazioni microbiche, quindi aggiungo
conservanti che però possono dare reazioni avverse;
Necessità di correzione del gusto e del sapore;
Stabilità chimica di tutti i componenti (minore rispetto a capsule e
compresse);
Periodo di validità inferiore a quelle solide;
Problemi legati alla produzione, trasporto (rottura contenitore) e
stoccaggio. Le soluzioni danno un assorbimento più
rapido poiché il principio attivo è già
disciolto,
non sono quindi richieste le fasi di disaggregazione e dissoluzione fondamentali per
l'assorbimento dei principi attivi contenuti in forme di dosaggio solide.
FORMULAZIONE DI SOLUZIONI AD USO ORALE:
Attivo/i
Solvente
Solubilizzanti
Stabilizzanti:
• Antimicrobici/antimuffa
• Antiossidanti
• Tamponi
Edulcoranti
Aromatizzanti
Coloranti
Solventi impiegati devono essere:
ATOSSICI
TOLLERABILI
COMPATIBILI CON IL SOLUTO
POSSIBILMENTE CON BUONE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Quelli più comunemente utilizzati sono:
- ACQUA DEIONIZZATA: La FU prevede che venga preparata a partire dall’acqua
potabile tramite processi di distillazione, scambio ionico ed osmosi inversa. Può
essere impiegata da sola o con co-solventi per migliorarne le proprietà
solubilizzanti
- ALCOOL ETILICO: di solito in miscele idroalcoliche dove funge da co-solvente
per l'acqua
- GLICERINA: è un liquido viscoso miscibile con H20 ed EtOH ed è usato in
genere come co-solvente
- GLICOLE PROPILENICO: sapore sgradevole, è una alternativa alla glicerina
Alcuni solventi come etanolo, glicerina e glicole propilenico hanno proprietà
antibatteriche quando presenti oltre certe concentrazioni.
CO-SOLVENTI
Utilizzo di co-solventi= solventi miscibili con il solvente principale (l’acqua) allo scopo
di aumentare la solubilità verso attivi scarsamente idrosolubili.
È ovvio che per essere miscibili in acqua devono possedere una certa idrofilia, così
l’impiego di co-solventi è utile nel caso di attivi che presentano una certa
polarità, mentre è inefficace per sostanze fortemente apolari.
Aggiungere un co-solvente ad una miscela liquida ha come vantaggio principale che
posso caricare un dosaggio maggiore in un …?
Posso utilizzare anche molecole che aumentano la solubilità del principio attivo come:
• SOLUBILIZZANTI:
Sono sostanze che vengono aggiunte allo scopo di aumentare la solubilità
dell'attivo, allo scopo di "caricare " più attivo o evitare fenomeni di instabilità
legati alla solubilità (precipitazione).
• Sostanze IDROTROPE:
Sono sostanze (non solventi) che, se aggiunte in notevole quantità,
AUMENTANO LA SOLUBILITA’ in acqua di alcuni composti. Agendo per così dire
da solventi quando sono idratate. Ad esempio, la solubilità della caffeina è
aumentata per aggiunta di ugual peso di benzoato di sodio, così come la
teofillina per aggiunta di ugual peso di acetato di sodio. Il meccanismo di tale
fenomeno non è ben chiaro. L'idrotropia ha un impiego limitato nella
preparazione di soluzioni ad uso farmaceutico.
• COMPLESSANTI:
La maggior parte dei complessanti sono composti macromolecolari e benché
siano noti casi di aumento della solubilità con la complessazione (es. iodio +
PVP), nella maggior parte dei casi i complessi, a meno che non siano facilmente
reversibili (es. ciclodestrine), sono poco adatti a superare le membrane
biologiche.
La complessazione viene perciò usata principalmente per ottenere una cessione
rallentata del P.A.
MICELLE= struttura chimica con due parti diverse, una con affinità per l’acqua (testa)
e una con l’affinità per l’olio
(coda).
Se io metto queste micelle in
acqua, le teste si disporranno
verso l’acqua e le code lontano,
se io però inserisco altre
molecole di quel tipo ad un certo
punto nell’interfaccia non ci sarà
più spazio e cercheranno quindi
di formare delle strutture con
tutte le code rivolte verso
l’interno e le teste verso l’esterno.
Meccanismo di micellazione si verifica quando raggiungo la conc. micellare e
questo meccanismo crea una tasca interna più idrofobica e i farmaci che non avranno
affinità per l’acqua, troveranno questi spazi e rilasceranno il loro principio attivo.
• STABILIZZANTI:
Sono sostanze che vengono aggiunte allo scopo di aumentare la stabilità nel
tempo degli attivi o dell'intero sistema.
• TAMPONI:
Sono necessari per aggiustare il pH del sistema a valori
ottimali per la stabilità dell'attivo. Molti attivi sono soggetti
a reazioni di idrolisi che possono essere catalizzate da
ambiente acido o alcalino.
La scelta di un pH opportuno rallenta tali fenomeni aumentando
la stabilità del farmaco. A fianco è riportata la velocità di idrolisi
DELL'ACIDO ACETILSALICILICO in relazione al pH. La massima
stabilità si ha a pH 2.4 mentre nel range 5-7 la stabilità è
indipendente dal pH.
• ANTIOSSIDANTI:
L'ossidazione è una trasformazione chimica caratterizzata dalla perdita di
elettroni da parte di una specie chimica. Sono soggetti ad ossidazione alcoli,
aldeidi, fenoli, ammine e le molecole con insaturazioni (grassi vegetali). Le
sostanze antiossidanti si ossidano facilmente, reagendo al posto delle
molecole da proteggere. Gli antiossidanti più comunemente utilizzati sono i
tocoferoli (vit E), i derivati dell'acido ascorbico (vit C), esteri dell'acido gallico,
butilidrossianisolo (BHA), sodio bisolfito.
Antiossidanti e correttori acidità sono indicato dalla lettere E con numero
tra 300-399.
Per uso orale sono utilizzati:
Si ottiene un effetto conservante anche aggiungendo all'acqua dei co-solventi quali:
• Alcool etilico: In concentrazione maggiore del 15-20 % p/V
• Glicerina: In concentrazione di circa il 50% p/v
Altra strategia per impedire lo sviluppo di microrganismi è quella di utilizzare veicoli
con ELEVATA PRESSIONE OSMOTICA. Teoricamente basterebbe aggiungere del
cloruro di sodio, che tuttavia renderebbe la soluzione impossibile da bere.
Al momento, l'unica sostanza impiegata per questo scopo è il saccarosio, se usato in
concentrazione maggiore del 50-55% p/p.
Lo sciroppo semplice non è altro che 2 parti di saccarosio e 1 parte di acqua e l’elevato
contenuto di saccarosio autoconserva la mia preparazione liquida.
Saccarina (E954): ha un potere dolcificante notevolmente superiore al
saccarosio (circa 500 volte). Ha un retrogusto metallico per cui spesso viene
associata ad altri dolcificanti come il ciclamato (il cui uso è però attualmente
vietato). È opportuno evitarne l'utilizzo in gravidanza e allattamento, e nei
bambini.
Aspartame (E951): ha un potere dolcificante molto superiore allo zucchero
(200 volte). È controindicato nelle persone che soffrono di fenilchetonuria
(malattia metabolica ereditaria che non permette il metabolismo della
fenilalanina), durante la gravidanza e l'allattamento.
Ciclamato (E952): Si usano il ciclamato di sodio ed il ciclamato di calcio.
Spesso viene utilizzato insieme alla saccarina, per mascherarne il gusto. Il suo
potere dolcificante è 30 volte quello del saccarosio. È controindicato in
gravidanza e allattamento. Restano tuttavia incertezze sulla sua sicurezza, per
cui in certi paesi ne è vietato l'uso (USA).
Acesulfame-k (E950): ha un potere dolcificante pari a circa 200 volte quello
del saccarosio. No uso in gravidanza e durante l'infanzia.
I dolcificanti (tranne i classici zuccheri) sono indicati dalla lettera E con
numero tra 950-969.
• AROMATIZZANTI:
Sono sostanze aggiunte per alterare il sapore della preparazione, in particolare
"nascondere" i sapori sgradevoli dell'attivo.
La normativa Europea identifica 3 categorie di aromi: aromi naturali, estratti
da prodotti naturali, aromi natural-identici, ottenuti per sintesi chimica, ma
uguali a prodotti presenti in natura, aromi artificiali ottenuti per sintesi chimica
e non presenti in natura.
Al momento non esiste una scienza esatta su come mascherare i vari sapori,
tuttavia, empiricamente si può procedere come mostrato nella tabella sotto:
DILUIZIONI IDROALCOLICHE:
Poiché quando vengono miscelati acqua e alcool si verifica una significativa
contrazione in volume (circa il 3%). Non è possibile calcolare il volume d'acqua da
aggiungere all'alcool per diluirlo fino a una certa gradazione desiderata rapportando
semplicemente i volumi. Viceversa, la contrazione che si verifica non
modifica il PESO dei componenti, per cui la
quantità d'acqua in grammi, e quindi in volume,
da aggiungere si può calcolare mediate il
RAPPORTO PESO-PESO.
era presente nel vecchio medicamenta. Serve
per fare le diluizioni in base a quale tipo di alcol
ho di partenza
(es. a 96, a 95
ecc..). Oggi abbiamo le tabelle alcolimetriche
che troviamo nella sez. 5.5 della FU.
RICETTA:
Le sostanze di cui ho
bisogno per allestire questa
soluzione sono 3 e in lab ho
a disposizione solo alcol a 96°. Devo allestire 50g di quantità e non 100g e necessito di
0,5g di ac. acetilsalicilico. Per allestire alcol a 70° vado
in FU, FOTO TABELLA dove
trovo il volume relativo
rispetto al peso.
Imposto il calcolo nelle slide
(non è una proporzione!!) e
da questo, calcolando la X
ottengo la quantità di
etanolo da utilizzare.
Facendo poi la sottrazione
tra la quantità totale di alcol
che devo preparare e la
quantità X, ottengo la
quantità di H2O da
aggiungere.