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L’ANALISI DELL’AMBIENTE COMPETITIVO
Tra i modelli che si rilevano per studiare l’ambito competitivo distinguiamo l’approccio tradizionale o
oceano rosso (che caratteri ha il settore? Chi sono i concorrenti e come si comportano?) e l’approccio
innovativo o oceano blu (quali bisogni non sono adeguatamente soddisfatti o latenti? Come sono stati
soddisfatti sino ad oggi?). I modelli comuni di analisi dell’approccio oceano rosso sono l’analisi delle forze
competitive e le analisi dei concorrenti e dei gruppi strategici. Tra l’approccio oceano blu, invece, rientrano
la strategy canvas, le mappe percettive o di posizionamento e l’analisi prospettica strutturale del
macroambiente (che viene poco usata in quanto costa 30/40 mila euro). Se abbiamo un atteggiamento più
improntato alla competizione, analizziamo l’analisi statica della struttura del settore (il modello delle cinque
forze competitive), poi l’analisi dei concorrenti, e poi l’analisi dinamica (stadi vitali, grado di
concentrazione). 4
Questa
Analisi delle forze competitive analisi servirà a rispondere ad alcune domande, ovvero “Cosa
determina la redditività e la conseguente attrattività del settore? Conviene entrare/restare in quel settore?”
(intensità e capacità di creare reddito). Il modello che ci permette di fare questa analisi è il modello di Porter,
supponiamo che:
HP 1: è la struttura di un settore che ne determina la redditività e quanto più un settore crea reddito tanto più
attrae imprese.
HP 2: essere in un settore redditizio genera maggiori possibilità di crescita e di reddito per l’impresa che vi
appartiene.
La struttura del settore dipende dalla composizione di forze esercitate da alcuni stakeholders critici, che
possono minacciare tale redditività del settore. Il reddito che osservava porter era il ROI medio (reddito), che
è dato da ricavi tipici-costi tipici. Il reddito dipende da una combinazione di cinque forze. Tanto più è alta la
redditività, tanto più il settore attrae nuove imprese, quindi si affolla.
Nel modello distinguiamo forze verticali (fornitori e
clienti) e forze orizzontali (potenziali entranti e
prodotti sostitutivi), quindi le imprese che stanno in
altri settori e le imprese che vorrebbero implementare la
nostra stessa tecnologia (potenziali entranti).
L’Intensità della competizione è il livello di
concentrazione medio presente all’interno di un settore
che dipende dal numero di aziende presenti nel settore.
Se il settore è frammentato, ogni azienda ha una quota di
mercato bassa. Abbiamo due indici: il rapporto di
concentrazione (somma delle quote di
mercato delle n aziende principali,
prime tre quattro aziende del
settore), se sommando le prime 3 o 4
aziende, si arriva circa all’80 per cento,
allora il mercato è controllato da queste
prime aziende, e si dirà che è
concentrato. Se, al contrario,
sommandole il risultato è un numero
minore dell’80 %, allora diremo che il
settore è poco concentrato e molto
frammentato. Il secondo indice è
l’indice di Hirschman H che misura
l’intensità della competizione/ grado di
concorrenza e oscilla tra un minimo di zero e un massimo di uno. Esso è dato dalla sommatoria delle quote di
mercato elevate al quadrato. È un indice più puntuale e fa fare comparazioni nel tempo, se vale 1 siamo in
una situazione estrema, quella di totale monopolio, tutte le vendite sono concentrate ad una azienda, quindi
indica una maggiore concentrazione. Se va verso lo zero indica indica un settore frammentato.
Un settore molto concentrato si caratterizza per la presenza di poche imprese leader con un alto potere di
controllo (la pressione competitiva è bassa), e con una redditività stabile e medio-alta. Se devo entrare nel
settore questa caratteristica per me costituisce un ostacolo, sebbene il settore sia attrattivo. Se, invece, sono
già presente nel settore, questa caratteristica per me tutela la redditività, quindi non è una minaccia ma un
punto di forza. L’intensità della competizione dipende anche dai costi che richiede quel settore. 5
-Struttura dei costi del modello di business (CF vs CV), se un’azienda ha un’intensità dei costi fissi alta, la
redditività potrebbe diventare bassa
-Presenza di switching costs (costi di transizione): attenua la rivalità interna.
-Livello di differenziazione dell’offerta: i beni che hanno poco grado di personalizzazione sono detti
commodity, sulla commodity (es genere alimentari) esiste maggiore concorrenza fondata sul prezzo, c’è una
guerra di prezzo e la redditività è bassa.
- Stadio vitale del settore: la domanda satura accentua la competizione (Se il settore si trova in uno stato di
maturità, la domanda non cresce).
-La presenza di riserve di capacità accentua la competizione. Le riserve di capacità sono scorte di
produzione, quando nel mercato aumentano i prezzi, riesco a creare redditi e a mantenere i prezzi medio
bassi grazie alle riserve. Ovviamente, in questo modo, si accentua la competizione con quelle aziende che
vendono a prezzi costanti e si salvano il reddito.
- capacità di erigere barriere all’uscita.
Non puoi uscire facilmente dal settore se esistono le barriere all’uscita (es difficoltà di convertire e vendere
gli impianti, personale, contratti con altri stakeholders che non possono essere sciolti da un momento
all’altro, vincoli contrattuali/legali, disinvestimenti in perdita, risorse specialistiche non riconvertibili (sunk
costs), interdipendenze strategiche, ostacoli emotivi). Queste barriere mi impediscono di chiudere un’attività
perché si traducono in costi in più. Tutte queste variabili insieme all’intensità di competizione sono costi in
più che si devono pagare, se si vuole far salire il reddito.
La convenienza di un settore dipende anche dalle barriere all’entrata che ostacolano i nuovi entranti, esse
rendono costoso l’ingresso, quindi, come le barriere all’uscita, si traducono in costi. Le barriere all’entrata
sono fattori che comportano un maggior investimento (costo) a carico del nuovo entrante per scoraggiarlo
(alzo i prezzi e scoraggio l’entrata). Alcuni esempi di barriere all’entrata sono:
-Presenza di economie di scala e di vantaggi assoluti di costo -Alto grado di differenziazione del prodotto
- Presenza di un dominant design (chi tutela un brevetto e mette lo standard su un prodotto) -Difficile
accesso alla tecnologia e ai canali di distribuzione
- Presenza di barriere istituzionali e legali -Alto fabbisogno finanziario durevole - Elevati costi di
transizione (o riconversione) a carico dei clienti
I prodotti sostitutivi (quel bene o servizio che è capace di soddisfare il mio bisogno (è un bisogno semplice,
non complesso) ma è realizzato con una tecnologia diversa ed è collocato in settori diverso dal nostro es. la
bicicletta è il prodotto sostitutivo dell’auto, netflix/cinema) sono una minaccia se: -elasticità della domanda
rispetto al prezzo (i miei clienti devono essere molto sensibili al prezzo, cioè dev’esserci l’elasticità della
domanda rispetto al prezzo sostitutivo) – costi di sostituzione/riconversione/transizione(switching costs)
dipende dalla propensione del consumatore alla sostituzione del prodotto dal suo prezzo e dalla complessità
del bisogno. I Fornitori e i clienti per Porter sono una minaccia
quando sono forti. Il fornitore è forte se ce ne sono
pochi, realizzano prodotti unici, e detta le
condizioni dello scambio, alza i prezzi quando
vuole lui, e la sua forza si manifesta con un
incremento dei costi. Bisogna, quindi, abbassare il
potere contrattuale, trovando un accordo
un’alleanza con il fornitore, oppure creare
un’alleanza con altre imprese che, come la mia
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azienda, si devono alleare con questo fornitore, creando un consorzio o un gruppo di acquisto che si
paragonerà al fornitore per poi integrare il fornitore, cioè assorbirlo e acquisirlo. Secondo Porter, anche i
clienti se sono forti possono diventare un problema di grandi dimensioni. Sostanzialmente sono loro a dettare
le regole del mercato, ed è chiaro che queste mi condizionano sui prezzi, sui tempi di fornitura ma anche
sulla qualità dei miei prodotti perché saranno i clienti a dirmi come vogliono che siano fatte determinate
cose.
DIFETTI E LIMITI DEL MODELLO DI PORTER
Sulla redditività del settore impattano molte più forze, come i prodotti complementari, attraverso i quali ho
accesso a mercati più ampi, insieme ai miei beni vendono di più e amplificano la mia redditività. Cambia la
visione di clienti e fornitori che vanno integrati in azienda e diventano partner dell’azienda, senza
minacciarla, anzi questi soggetti abbassano i costi (partner industriali e commerciali). I provvedimenti
economici (regolatori del settore) vengono trascurati nel modello di Porter e questo è un limite perché anche
questi impattano sulla redditività, quindi se ne deve tenere conto. Infine, non considera l’innovazione che ad
oggi è fondamentale. Il modello di Porter viene ancora usato perché semplifica la complessità dell’analisi.
Limiti del modello di Porter: - Offre un’analisi statica del settore … -L’ipotesi di fondo è che gli attori
mantengano le proprie posizioni….non si considerano adeguatamente le evoluzioni vitali e strutturali del
settore, né le collaborazioni esterne -Si considera un settore alla volta, non come le sinergie tra settori
convergenti possano modificare la struttura - Non considera l’effetto della stagionalità della domanda
-Trascura il fatto che l’innovazione potrebbe creare rotture nel settore destrutturando le posizioni dominant.
28.09.23
ANALISI DEI CONCORRENTI
Lo scopo di questa analisi è quello di riuscire a capire le risorse distintive, le loro vulnerabilità e i loro punti
di forza, per stimarne la capacità di reazione e le traiettorie future. Gli obiettivi di questa analisi sono:
-Stimare le future strategie ed intenzioni dei concorrenti -Definire come distinguersi da essi -Anticipare le
probabili reazioni dei concorrenti nel settore (teoria dei giochi) -Stabilire come influenzare il comportamento
dei concorrenti a vantaggio della nostra impresa. In sintesi, capirne le forze e le debolezze.
Le fonti di questa analisi sono: -Stampa specializzata e studi settoriali -Comunicazioni aziendali su siti,
social, piani industriali, bilanci (dobbiamo ricostruire il bilancio aziendale dei nostri concorrenti) ... -Partner
e clienti Ex dirigenti… -Associ