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DETERMINATE SOLUZIONI
La necessità di leggere il cambiamento e l'ambiente esterno porta a gestire la strategia con determinate soluzioni. La teoria dei giochi nell'ambito microeconomico è il superamento sostanzialmente della concezione della competizione perfetta tra attori, e quindi dell'idea che ciascuno cerca di ottimizzare il suo interesse in determinati contesti. In determinate situazioni, le imprese e i nostri attori economici, parliamo di imprese possono avere più convenienza a collaborare fra di loro anziché a competere. Dilemma del prigioniero ci dice che a volte agli attori economici conviene rinunciare all'ottimo assoluto per sé, perché si trova un equilibrio con la controparte attraverso l'identificazione di un obiettivo soddisfacente per entrambi. Si utilizza la teoria dei giochi come approccio di lettura del comportamento degli attori economici, come alternativa rispetto al paradigma egoistico della microeconomia.La teoria dei giochi è una classica del conflitto. Questa teoria serve per aiutare a modellare decisioni strategiche come interazione competitiva. Si parla di soluzioni win to win, in cui non c'è uno che perde e l'altro che vince ma entrambi rinunciano a qualcosa. Vincono entrambi predicono i risultati su azioni competitive, penalizzando pochi attori della stessa forza.
Sono stati letti e interpretati ciò che nell'ambito del management stava emergendo in maniera chiara, cioè le alleanze tra imprese concorrenti. In particolar modo, nell'economia globalizzata degli anni 90 si verificava un fenomeno nei fatti che sembrava quasi inspiegabile, cioè acerrimi concorrenti che anziché farsi la guerra su tutti i mercati, su alcuni competono e su altri lavorano insieme.
Fiat applicò questa teoria dei giochi. Fiat aveva questo fantastico stabilimento iper-moderno in Polonia con capacità produttiva elevatissima. Sapeva di dover puntare per la produzione in
mercato che non era ancora ben definito. Quindi, la soluzione è stata quella di collaborare con Arvedi, che già aveva una linea di produzione efficiente per i modelli più piccoli come il 500. In questo modo, Ford ha potuto beneficiare delle economie di scala di Arvedi e allo stesso tempo ha potuto introdurre sul mercato europeo il suo modello più grande, che altrimenti sarebbe stato troppo costoso da produrre autonomamente. La collaborazione tra Ford e Arvedi ha portato ad un successo sia per l'azienda americana che per l'azienda italiana. Ford ha potuto introdurre sul mercato europeo il suo modello più grande, ottenendo un aumento delle vendite e una maggiore presenza nel segmento delle auto di dimensioni maggiori. Arvedi, d'altra parte, ha potuto sfruttare al massimo la sua linea di produzione, aumentando la sua efficienza e riducendo i costi di produzione. Questa collaborazione è un esempio di come le aziende possano beneficiare della specializzazione e della collaborazione tra loro. In un mercato sempre più competitivo, è fondamentale trovare soluzioni innovative e efficienti per rimanere competitivi. La collaborazione tra Ford e Arvedi è un esempio di come due aziende possano unire le proprie forze per ottenere risultati migliori di quelli che avrebbero potuto ottenere da sole.nuovomotore…Non aveva le competenze mentre Fiat si, quindi matrimonio perfetto. Oggi Ford ha un suo modello che non viene realizzato nello stabilimento Fiat, ma per un tratto di strada importante le due aziende hanno camminato insieme mettendo a regime i bisogni e aggredendo il mercato. Parlando dei settori che si evolvono abbiamo parlato dell’importanza dell’innovazione come leva di innovazione tecnologica che cambia le regole del gioco. L’idea è che il vantaggio competitivo dell’impresa, nella misura in cui l’azienda punta con la sua strategia a cercare di costruirsi un vantaggio competitivo, sebbene effimero. Il vantaggio competitivo si basa essenzialmente su tre elementi chiave: - Eterogeneità delle risorse: tanta più possibilità di costruire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti è la misura in cui le mie risorse e le mie competenze sono diverse e tendenzialmente migliori a patto che siano strategiche.Analizzare l'ambiente: bisogna capire il cambiamento e bisogna cercare di anticiparlo. - Creatività (capacità di innovare): l'azienda ha una capacità di vedere prima degli altri le cose e di conseguenza realizzare dei prodotti, dei processi, qualcosa a cui gli altri non hanno ancora pensato e andare prima degli altri sul mercato con queste innovazioni. Dietro l'innovazione c'è sempre e ovviamente la creatività. È un processo generativo di idee che poi devono essere tradotte in prodotti che stanno sul mercato. Esempio: l'anno scorso 2021, sono stati celebrati 75 anni del brevetto della Vespa. Era una cosa che non ci era mai vista prima e che aveva una serie di vantaggi perché era molto più confortevole, permetteva di essere guidata senza la necessaria fisicità dell'andare a cavallo di qualcosa, il fatto che ci fosse un frontale anteriore che riparava dal vento e fango. Rendeva possibiledi capire come la Vespa abbia avuto un impatto significativo sulla mobilità urbana. Inizialmente utilizzata da coloro che lavoravano e avevano bisogno di spostarsi all'interno della città, la Vespa è stata considerata un'innovazione di grande successo. Ha conquistato il mercato italiano, europeo e successivamente anche quello statunitense. Tuttavia, nel corso del tempo, il mercato degli scooter in Europa ha iniziato a declinare e la Vespa si è spostata verso l'Africa e l'Asia. La competizione sui mercati, soprattutto quando si tratta di prodotti innovativi che soddisfano i clienti, genera sempre due effetti. Da un lato, c'è l'innovazione di successo e la sua diffusione, come è stato il caso della Vespa. Dall'altro lato, c'è l'imitazione da parte dei concorrenti. Quando un'impresa ha un'idea vincente e la porta per prima sul mercato, i concorrenti sono naturalmente portati ad imitarla, anche se in modo più o meno lecito. Questo ci fa capire come la Vespa abbia avuto un impatto duraturo e come sia stata un esempio incredibile di innovazione e diffusione di un prodotto.Di ragionare sul processo dell'innovazione:
Non confondere innovazione e invenzione. L'invenzione è la generazione di un prodotto originale, unico attraverso la combinazione originale di una nuova conoscenza o di conoscenza che magari già c'era ma nessuno aveva pensato di abbinarla per realizzare quel nuovo prodotto processo.
L'azienda compete con l'innovazione, quando c'è innovazione quindi l'invenzione viene portata sul mercato. La diffusione genera inevitabilmente difetti.
Se l'innovazione genera valore per il cliente, si diffonde, viene adottata, diventa un nuovo prodotto che se è particolarmente rilevante diventa uno standard nel settore.
L'imitazione è il problema quando si parla di vantaggio competitivo basato sull'innovazione, non è solamente quello di fare l'innovazione, ma quello di difendere l'innovazione.
Il processo di innovazione parte dall'utilizzo della conoscenza.
L'invenzione non è ancora innovazione. Il lancio sul mercato di un prodotto, di un processo è qualcosa che ingloba quella invenzione che può portare all'imitazione. Tutto questo accompagna la rivoluzione industriale.
Fin da quando esistono le imprese moderne competono fra di loro utilizzando anche la leva dell'innovazione. Spesso le invenzioni diventano il modo con cui le imprese, utilizzando le loro come prodotti o processi, possono creare un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. La rivoluzione industriale segue questi processi di innovazione.
Schumpeter parlava di distruzione creatrice ed era il modo con cui lui diceva che l'innovazione cancella lo status quo, apre nuovi scenari e anticipa dei cicli espansivi guidati dallo spirito imprenditoriale.
Al momento ci troviamo in una fase storica di grande innovazione tecnologica, quindi tecnologie che stanno cambiando, novità che stanno arrivando a tutto spiano, innovazioni esponenziali.
che accelerano man mano che si diffondono aumentando le performance e diminuendo i costi. Lo slogan/etichetta sotto cui molte di queste passano è "industria 4.0" che porta a pensare alla fabbrica digitale e alla robotica, ma in realtà c'è molto di più. Non è solo questione di digitalizzazione e robotica ma è una questione che impatta qualsiasi funzione aziendale, dai sistemi di pianificazione e di controllo di gestione, in particolare tutti i moduli finance che obbligano in qualche modo a tenere conto di tutto ciò che è molto di più che semplice contabilità automatizzata. È la gestione delle vendite e la gestione delle relazioni con i clienti che passa attraverso prodotti come Forbes, piuttosto che sistemi CRM e incasso relationship management che portano a concepire il marketing in maniera più avanzata. Tutti i big data portano alla necessità di conoscere la statistica e i criteri di.costruzione di database e analisi attraverso la big data analysis. L'utilizzo dei big data è spesso collegato all'intelligenza artificiale. Si utilizzano algoritmi predittivi, ovvero algoritmi che in base a tantissime informazioni inerenti fenomeni, azioni e comportamenti sono in grado, combinando più variabili, di anticipare iprobabili comportamenti di qualcuno e, di conseguenza, di prendere delle decisioni. Questi algoritmi vengono chiamati machine learning perché sono algoritmi che imparano, cioè su cui è possibile migliorare l'efficacia predittiva di questi algoritmi attraverso dei feedback.
La digitalizzazione e la transizione energetica sono le voci principali di finanziamento. Le imprese devono far leva sui trend tecnologici per diventare agili, capaci di innovazione, creare efficienza operativa, entrare in nuovi mercati, incrementare la fedeltà dei clienti e guadagnare terreno contro i competitors.
L'impresa, attraverso
innovazioni di prodotto e di processo, possono creare vantaggio competitivo cioè possedere quel qualcosa in più che mi permettono di andare sul mercato e di ottenere potenzialmente una redditività superiore alle altre imprese in maniera strutturale. Per fare questo devo andare a generare valore per il cliente, ovvero che tutto il processo di innovazione è indirizzato a gestire e produrre valore per il cliente. Una parte di questa innovazione deve trasformarsi in una redditività superiore per me rispetto ai miei concorrenti ed è evidente che io, attraverso la mia innovazione, voglio appropriarmi di una parte di questo valore. Voglio fare in modo che questo valore si trasformi per me in una superiorità di mercato che mi porta una redditività superiore. Una parte di innovazione di prodotto diventa anche valore per i fornitori perché vado ad utilizzare altri fornitori dal momento che non ho risorse aziendali interne per generare.innovazione. Una quota del valore generato finisce ai fornitori, ma io devo proteggere la mia innovazione. Se un'impresa vuole competere sul mercato con un approccio innovativo, deve cercare di costruirsi un vantaggio competitivo rispetto ai miei concorrenti bas