RIMESSOSI ALQUANTO IN CALMA SOGGIUNGE - FIGLIUOL MIO VOI SIETE PER UNA CATTIVA STRADA, E
LASCIAR POTRESTE AGLI EBANISTI, AI FALEGNAMI, AI CAROZZAI, AI SEDIARI, AI FESTAIUOLI, AI
BANDERARI ED AGLI ALTARINI DEI FANCIULLI CODESTE VOSTRE CENTINE, CENTINATI E CENTINATURE…”
“...PERCHE' A LORO, QUANDO VERAMENTE CONVENEVOLI FOSSERO, POTREBBERO, PIU' CHE A NOI
ARCHITETTI, ADATTARSI A CONVENIRE. LE FABBRICHE SONO BEN DIFFERENTI DAI CANTERANI, DAGLI
INGINOCCHIATOI, DALLE CARROZZE, DALLE SEDIE, DAI PARAMENTI DELLE FESTE, E DAI CIDLI DEI LETTI, E
RICHIEDONO MAGGIORE SODEZZA, GRANDIOSITA', MAESTA' E SIGNORIA. E CODESTE VOSTRE FORME
TRIANGOLARI, ESAGONALI E OTTANGOLARI, LE FAN ESSER MINUTE, GOFFE, MESCHINE, SECCHE
ARRABBIATE E MOSTRUOSE. LE FACCIATE DELLE CHIESE ORNAR NON SI DEVONO, COME QUELLE DEI
PALAZZI, NE' FARE ALLE CASE GLI ANDRONI CONFORME AI MONASTERI, NE' A MODO DI ALTARI
ARRICCHIRE DI ORNAMENTI LE CAMERE, NE' AD USO DI SALE ERGER I PORTONI DELLE STRADE,
(riferimento a propaganda fide) NE' ANNOBILIR LE FINESTRE DELLE MURA ESTERNE, COME L'INTERNO DEI
CORTILI. LE COLONNE TANTO PIU' SONO VENERANDE E VAGHE, QUANTO MENO DA TERRA SI
DISCOSTANO.”
“E LE VOSTRE ERETTE IN SMISURATI ZOCCOLI, CHE ARRIVAR DOVREBBERO AL CIELO PER AVER
QUALCHE PROPORZIONE CON L'ALTEZZA, FANNO BRUTTISSIMO EFFETTO. SPECCHIATEVI, SPECCHIATEVI
NELLE FACCIATE DI S.PIETRO, DI S. ANDREA DELLA VALLE, DEL GESU', DI S.MARTINA, DI S. MARIA IN VIA
LATA E DI S. SUSANNA (...) CERCATE DI IMITARLE, E FARETE BENE (...). E VOI DISGRAZIATELLO,
CHIACCHERINO, PAPPAGALLUCCIO PRESUNTUOSETTO,VI DATE INTENDERE DI PASSAR TRA ESSI PER UN
GRANDE UOMO. E VOI INFARINATUCOLO, DOTTORICCHIO, E ARCHITETTUZZOLO DI FECCIA DI ASINO,
VENUTO IER L'ALTRO DALLE TROIATE, CON TRE QUATTRINI DI PANNI INDOSSO, CREDETE DI FARE NELLA
METROPOLI DEL MONDO IL BORROMINELLO?(condanna a chi vuole emulare Borromini) E NON T'ACCORGI
SCIOCCOLOTTO, IGNORANTACCIO, BERTUCCIONE CHE PARLI SOLO PERCHE? HAI LA LINGUA, SENZA
CONSIDERARE L'IMPROPRIETA' DEL PARLARE?”
La vita di Caravaggio gli serviva per dire cosa non fare…
Lezione 18 ottobre Anonimo - Casale in via dei cerchi (fine 600 inizio 700)
Caso emblematico: ancora oggi non si sa chi l’ha progettato. È una parete tutta
decorativa che fa da ingresso agli orti farnesiani (giardini molto raffinati), la componente
venustas del vitruvio è eccedente - parete piana con una balaustra (ovati con cornici
piatte che contornano il profilo concavo), sembra quasi una parete concava. Sotto la
balaustra, lungo la parete intonacata, abbiamo delle bucature centinate ovate o mistilinee; lungo il profilo di queste
vengono inoltre aggiunte delle decorazioni quasi ricamate - voler trasferire nei valori dell’architettura i valori plastici
della decorazione. Si trova sulla destra di Circo Massimo.
Palazzo del Grillo
capricci decorativi - oltre il barocco
Sono coinvolti Antonio del Grande (fu architetto di fiducia della famiglia Colonna) e Carlo
Rainaldi. Si trova a Rione Monti poiché la famiglia Del Grillo aveva acquistato delle
proprietà in questo quartiere. La loro eccentricità si rispecchia nell’architettura: è un palazzo
che si articola, a forma di città. Nella testata, su via campo carleo, troviamo la torre del
grillo che veniva utilizzata come cisterna per le acque. Sotto la torre avevano un secchio
che si faceva scendere per raccogliere l’acqua poiché sotto terra vi era una falda acquifera.
Adornano il palazzo con delle edicole bizzarre. I portali - uno sulla salita e uno sulla piazza
- sono attribuiti a Carlo Rainaldi: frontone scomposto in due unità (1 a doppia falda e 1 centinato
eliconvesso: unico frontone che gira su se stesso), sotto due stipiti che si inflettono e si traducono
in due orecchie organiche alla specchiatura centinata dell’arco del portone, al centro la metafora
della natura ovvero la conchiglia e le campanelle. Incisione coeva di Domenico de Rossi in cui si
mettono insieme le architettura e pubblica i portoni con il nome di
Rainaldi.
Edicola con erme leonine nel piano nobile>>
<< Edicola sopra il piano nobile
Voler trasfigurare l’architettura con la
plasticità delle decorazioni (campanelle e
“cartocci”) Queste forme non possono essere associate a Carlo
Rainaldi - decorazioni molto diverse rispetto ai portoni.
Doppia valva di conchiglia al centro della decorazione e che
invade lo spazio; campanelle ai bordi.
Coronamento della torre con una serie di volute inginocchiate e gigli
con sequenza ritmata; sotto abbiamo un fregio classico con un’iscrizione “ex
marchione de grillis” che rispecchia il peccato preferito dei Del Grillo: la vanità.
Abbiamo la presenza di fontane interne:
Fontana di Nettuno
Fontana con dio pan e paesaggio dell’arcadia con modulazioni
decorative particolari
<< si trova vicino un’appendice del palazzo dove troviamo il teatrino della famiglia del Grillo in cui è
cospicua la quantità di decorazione, per anni fu l’atelier di Renato Bottuso. I cornicioni sembrano sostenuti
dalle due statue, la tazza è sostenuta da due atlanti inoltre abbiamo la faccia di un tritone da cui esce
l’acqua che alimenta la fontana > tritone o delfino. Erroneamente (?) si associa a Nicola Michetti questa
fontana (allievo di Carlo Fontana), uno degli italiani presi dagli zar. Torna da San Pietroburgo e va al
servizio dei del Grillo. L’umidità ambientale aggrediva gli scialbi di queste fontane quindi la durata veniva
compromessa. LA FINESTRA COME FOCUS PLASTICO - DECORATIVO
Edicola di una casa in via S. Agata dei Goti
Frontespizio arretrato tra cornice e la mostra sottostante. L’elemento naturale della conchiglia si
raccorda perfettamente con la mostra. Centine concave che raccordano la mostra agli stipiti. Tra la
conchiglia e le estremità centinate abbiamo i rami di quercia.
Altri esempi li troviamo a via frattina e in via del babbuino, in quelle di via del corso non hanno la
cornice - es. hanno due volute che si fondono alla valva di conchiglia.
Antonio del grande, a lui si deve uno dei primi esempi di architettura carceriera “carcere nove” di via Giulia.
Frontespizio mistilineo centinato con un vano che si crea con l’inflessione della linea di cornice. Ai lati abbiamo due
pilastrelli con un golone (gola grande e molto diluita).
CANTONALE COME ”FOCUS” URBANO
La soluzione angolare ha portato sempre molti interrogativi. Lesene filiformi come riferimento il chiostro di bramante a
santa Maria della pace.
Borromini - corte dei filippini a smusso angolare concavo
F. Fuga - palazzo della consulta a smusso angolare piatto
De Rossi - palazzo d’aste Bonaparte (palazzo alla fine di via del corso) due paraste arretrate con uno smusso
convesso con superficie increspata - casino Maratti smusso più dilatato quasi a diventare un’altra facciata
Specchi - palazzo de carolis smusso che si sviluppa in fasce: a piano terra abbiamo una superficie molto materica,
poi superficie rustica e infine una superficie più debole (la materia si alleggerisce dal basso verso l’alto).
Curva applicata alla facciata di chiese
F. Fontana - S. Maria della neve
Nasce come una chiesa molto modesta: unico ordine gigante con lesene binate depurate secondo un
segno sintetista (capitello a golone ovvero stilizzazione dei capitelli corinzi - ridurre la complessità
decorativa) con trabeazione scanalata e frontone triangolare che segue la spezzatura dettata dalle
binate + attico. Bernini - cappella cornaro in S.Maria della Vittoria
….. Onorato Recalcati - S. Agata a trastevere
….
I capitelli delle lesene del secondo ordine sono un riferimento borrominiano.
I frontoni mediani convessi sono dell’ultimo 500 e primo 600.
Canevari - S. Maria delle stimmate
Torna ad avere due ordini. Il partito centrale completamente svuotato da un arco con le pareti che vanno all’interno; il
frontone sostenuto da due lesene corinzie. Edicole a doppio registro che si incastrano nel semifrontone mistilineo a
doppia falda con profilo convesso al centro. Il gusto è del primo 700.
Giuseppe Sardi - S. Paolo alla regola
Conserva la peculiarità di un architetto che nasce nei cantieri e non nelle botteghe - prima era
muratore. Frontone che sembra quasi arabo, da un lato aderisce a delle forme che si conoscono
nell’ambiente romano ma lui gli dà un’identità che vuole innalzarlo a un livello diverso
Sardi - Chiesa del Rosario a Marino laziale
Chiesa del monastero dei dominicani. Mette insieme i particolari di una edicola con
quelle di un portale. Colpisce molto il sintetismo con cui definisce la trabeazione mediana,
troviamo una sintesi: fascia centinata e coronamento a doppio spiovente. Edicola molto
plastica con una finestra scavata che domina la composizione e tutto organizzato rispetto
ad essa. Ha una particolarità: ritaglio a fil di lama abbiamo solo uno spigolo - razionalista. Contrapposizione tra taglio
semplice/secco e l’intera composizione.
Calotta all’interno
Cassettoni che si innervano nella calotta in corrispondenza
delle lunette di finestre cieche (varchi) che suggeriscono un
altro livello che sta oltre.
Sardi - Battistero in S.Lorenzo in Lucina
Tetto sfondato verso il lanternino.
Le pareti sottostanti: edicole centinate con cappelle schiacciate si ispirano a opere berbiniane (cappella fonseca).
Sembrano esserci delle stoffe che si inflettono - baldacchino di Bernini
Carlo de dominicis - S.Celso e Giuliano ai banchi
Dominicis seguace di Borromini.
Frontespizio centinato con un raccordo tra gli emifrontoni convessi. Elemento borrominiano: il tempietto centrale che
quasi si scollega dall’impianto architettonico (Borromini lo fa in S carlino alle 4 fontane e inpropaganda fide).
dos santos - S. Maria Maddalena
La facciata per la notevole ricchezza di minuterie, frontone viene disintegrato, edicola al piano
superiore che ha molti riferimenti borrominiani.
CITTÀ CENTINATA
Specchi - Il porto di ripetta
Porto della dogana di Roma. Scalinata che si incardinava intorno a un eserna convessa come una mimesi dell’onda.
Specchi - progetto per la scalinata di trinità dei monti
Mancava un collegamento tra via sistina e il quartiere del campo marzio, di progetti vennero fatti molti ed ispirati alla
stessa idea: tradurre la discesa conservando un sentimento naturalistico e sinuoso - quasi a voler creare un rapporto
di mimesi. Quello più quotato era quello di Alessandro specchi se non chè l’architetto di fiducia dei padri minimi? era
Francesco de sanctis.
Francesco de sanctis - scalinata di trinità dei monti
Rampe morbide curvilinee e modulate per piani con una serie di piani di stazionamento. A vederla dall’alto sembra
una città centinata, sembrano trasferirsi le proporzioni di u
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Appunti rielaborati storia dell’architettura contemporanea
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Appunti Storia dell’architettura contemporanea 2
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