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FRANCESCO GALLO

Il Santuario di Vicoforte è una delle opere più emblematiche di Francesco Gallo, che ne curò la progettazione. La cupola ellittica che sovrasta la chiesa è

il tratto distintivo di questa realizzazione e rappresenta uno degli esempi più straordinari di architettura barocca nel Piemonte meridionale.

Progetto e Stile di Francesco Gallo

Francesco Gallo si distinse non solo come architetto, ma anche come topografo, ingegnere militare e idraulico, utilizzando la sua ampia preparazione per

dar vita a un’architettura funzionale ma anche esteticamente imponente. La sua versatilità lo portò a unire influenze del tardo-manierismo con soluzioni

spaziali e strutturali che lo avvicinavano al barocco, pur mantenendo una cifra personale nelle sue opere.

La sua attività si concentrò soprattutto nella progettazione di ospedali e chiese, contribuendo in modo significativo alla rinascita urbanistica di molte città

del Piemonte meridionale.

La Cupola Ellittica del Santuario di Vicoforte

Il Santuario di Vicoforte, che si trova nell'omonima località in provincia di Cuneo, è celebre per la sua cupola

ellittica, che rappresenta uno dei principali capolavori ingegneristici e architettonici di Gallo. La cupola è

particolarmente significativa per le sue dimensioni e per la complessità strutturale che comporta.

Dimensioni della Cupola:

Altezza: 74 metri

Lunghezza sull'asse maggiore: 37,15 metri

Lunghezza sull'asse minore: 24,80 metri

Questa gigantesca struttura ellittica è una delle più grandi cupole in Italia e rappresenta una sfida notevole dal

punto di vista ingegneristico. La sua costruzione fu talmente audace che la rimozione delle impalcature

necessitò un intervento diretto dello stesso Francesco Gallo, che si dice andò a togliere personalmente le

impalcature, per dissipare ogni dubbio sulla solidità della struttura. Nonostante l'arditezza della costruzione, la

cupola si mantenne solida, e il fatto che Gallo dovesse essere fisicamente coinvolto nel processo, dimostra l'alto

livello di fiducia e coraggio che egli nutriva nel suo progetto.

Innovazioni Strutturali e Architettoniche

La cupola ellittica di Vicoforte non solo rappresenta un esempio di ingegneria audace, ma è anche una manifestazione della grande abilità di Gallo

nell'utilizzo delle forme. La scelta di un profilo ellittico per la cupola, rispetto alla forma più tradizionale e più frequentemente adottata di una cupola

circolare, è un segno dell'innovazione stilistica e tecnica di Gallo.

L'ellitticità della cupola non solo permette una maggiore stabilità, ma permette anche una migliore distribuzione del peso, creando una struttura che si

adatta perfettamente all'ampiezza della chiesa sottostante. Questo tipo di struttura innovativa è meno comune nel barocco italiano e sottolinea il talento

di Gallo nell'affrontare sfide architettoniche fuori dal comune.

Rivestimento e Materiali

Per quanto riguarda i materiali, Gallo utilizzò principalmente mattone per la costruzione del santuario, un materiale che conferisce robustezza e

durevolezza. La scelta di questo materiale ha anche implicazioni estetiche, poiché i mattoni sono ben visibili all'esterno, contribuendo a creare un aspetto

solido e imponente che si integra perfettamente con l'ambiente circostante.

Impatto e Importanza

La cupola del Santuario di Vicoforte è una delle realizzazioni più ambiziose di Gallo e rappresenta una testimonianza della sua capacità di affrontare sfide

architettoniche audaci. La sua progettazione e realizzazione furono non solo un esercizio di abilità tecnica, ma anche una dimostrazione della sua visione

artistica nell’utilizzo dello spazio e della luce, che sono elementi fondamentali nell’architettura barocca.

La grandezza della cupola e la sua complessità ingegneristica continuano a impressionare i visitatori del santuario, che ammirano la sua maestosità e

l'armonia che regna tra l’architettura e il suo contesto. La realizzazione di Gallo ha avuto un impatto duraturo sull'architettura religiosa del Piemonte, e il

Santuario di Vicoforte rimane uno dei monumenti più importanti dell'area.

FILIPPO JUVARRA

Filippo Juvarra è una delle figure più significative dell’architettura del Barocco e Rococò, le sue opere sono un esempio di sintesi tra l’architettura romana

seicentesca e il linguaggio francesizzante che acquisì durante la sua carriera, con una particolare enfasi sulla monumentalità e la spazialità.

Formazione e Inizi

Filippo Juvarra nacque a Messina il 7 marzo 1678. La sua formazione iniziale avvenne sotto la guida del padre, argentiere di professione, che lo

introdusse nell'arte orafa e nel disegno, in parallelo con gli studi teologici che iniziò all'età di 12 anni. Anche se avviato alla carriera ecclesiastica, Juvarra

si dedicò con passione all’architettura, facendo ricorso all’autodidattismo. La sua curiosità lo portò a studiare i grandi trattati di architettura, come quelli di

Vitruvio, Andrea Pozzo, e Jacopo Barozzi da Vignola, nonostante non avesse seguito un percorso pratico o formativo tradizionale.

Nel 1703, pronunciò i voti sacerdotali, ma nonostante fosse un ecclesiastico, il suo destino si legò saldamente all'architettura. Nel 1704, all'età di 26 anni,

si trasferì a Roma, dove perfezionò la sua formazione sotto la protezione dell’architetto Carlo Fontana, il quale ebbe una forte influenza su di lui,

permettendogli di sviluppare ulteriormente la sua tecnica e la sua visione creativa.

Il Successo Accademico e il Progetto per la Chiesa

Nel 1706, quando Juvarra aveva solo 28 anni, ricevette la prestigiosa nomina ad Accademico di Merito dell'Accademia di San Luca di Roma, un onore che

lo consacrò tra i principali architetti dell'epoca. Per celebrare questo traguardo, Juvarra donò all’Accademia un proprio progetto di una chiesa a pianta

centrale con due campanili. Questo progetto dimostrava già la sua influenza dai grandi maestri barocchi come Bernini, Borromini e Pietro da Cortona.

Concetto di Architettura e Visione Personale

Nel 1725, nella dedica del suo volume di disegni inviato al conte Traiano Roero di Guarene, Juvarra espresse la sua concezione dell’architettura. Definì il

proprio stile come un’interpretazione della "sodezza dell'arte", un principio che si rifaceva agli insegnamenti di Vitruvio e Palladio, con un forte impegno

verso la sobrietà. Sebbene non negasse l’uso dell'ornato, lo faceva con moderazione, un approccio che si riflette nell’influenza che ebbe il cavalier

Borromini sul suo lavoro, rinomato per il suo stile decorativo ma anche per la sua ricerca di proporzioni ed equilibri.

Stile e Influenze

Lo stile di Juvarra si sviluppò sotto diverse influenze, tra cui quella di Borromini per l'ornamento e l'organizzazione spaziale, ma anche quella della

tradizione romana con la sua linearità monumentale. Durante la sua carriera, Juvarra si mostrò anche molto sensibile al lessico francese nelle decorazioni,

una tendenza che portò con sé nelle sue opere più mature, soprattutto nelle decorazioni di edifici e palazzi.

Le Opere Principali di Juvarra

• Basilica di Superga: Una delle sue opere più celebri è la Basilica di Superga, situata a Torino.

Commissionata da Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Vergine Maria per la vittoria contro i

francesi, la basilica è un simbolo di vittoria e devozione. Juvarra progettò la basilica come un

monumento celebrativo, con una grandiosa cupola e una pianta centrale. La sua majestà

monumentale e la perfezione stilistica rispecchiano la sua capacità di unire funzionalità religiosa e

monumentalità.

• Villa di Stupinigi: Un altro capolavoro di Juvarra è la Villa di Stupinigi, situata nei dintorni di Torino.

Commissionata anch'essa da Vittorio Amedeo II come villa di caccia, la villa è caratterizzata da un salone

centrale ellittico, da cui si diramano quattro corpi di fabbrica diagonali. Questa disposizione simmetrica e

a raggiera rappresenta l’ideale di una residenza regale che esprime i piaceri della corte e la ricerca del

lusso. La villa si configura non solo come una residenza, ma come un luogo di rappresentanza, simbolo

del potere della dinastia sabauda.

• Progetto per la Cupola di Sant’Andrea a Mantova

Nel 1733, Juvarra progettò anche la cupola di Sant'Andrea a Mantova, un progetto che dimostra

ulteriormente il suo talento nella creazione di strutture monumentali e innovative,

combinando forme classiche e soluzioni architettoniche moderne. Il suo progetto per la

cupola, purtroppo mai realizzato, rimane un esempio della sua abilità nel progettare spazi

imponenti e dinamici.

Eredità e Influenza

Juvarra fu un architetto che lasciò un'impronta duratura sulla architettura barocca e rococò,

contribuendo significativamente alla transizione tra questi due stili, arricchendo la

tradizione italiana con le sue visioni innovative. La sua fusione di influenze classiche,

barocche e rococò, unite alla sua capacità di concepire grandi spazi monumentali, lo

rendono una figura fondamentale della storia dell'architettura.

In sintesi, Filippo Juvarra non fu solo un architetto talentuoso, ma anche un pensatore che si è fatto portavoce di una concezione dell'arte architettonica

come equilibrio tra eleganza, funzionalità e simbolismo, applicando la sua visione in alcune delle più grandi opere architettoniche dell'epoca.

LUIGI VANVITELLI

Luigi Vanvitelli, nato il 12 maggio 1700 a Napoli, fu uno dei più grandi architetti italiani, noto principalmente per la Reggia di Caserta e l’Acquedotto

Carolino, due delle sue opere più monumentali e significative.

Le Origini e la Formazione

Vanvitelli nacque in una famiglia con radici artistiche: sua madre era napoletana e suo padre, il pittore Gaspar van Wittel, era olandese. Inizialmente,

Vanvitelli si avvicinò alla pittura, seguendo le orme del padre, ma nel 1715 il suo destino architettonico si compì grazie all’incontro con l’architetto Filippo

Juvarra, che rimase impressionato dalle sue capacità artistiche e lo esortò a dedicarsi all’architettura. Con il supporto di Juvarra, Vanvitelli iniziò a studiare

seriamente l’architettura, approfondendo trattati come quello di Vitruvio e quelli dei trattatisti cinquecenteschi.

Nel 1726, a Roma, venne nominato aiuto architetto di Giuseppe Antonio Valerio a San Pietro, iniziando così la sua carriera nell'affollata scena

architettonica romana. Le sue capacità lo portarono a diventare una figura rispettata nell'ambiente culturale romano.

• Il Consolidamento della Cupola di San Pi

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher curto.alessia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Russo Spena Raffaella.