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ARCO DI COSTANTINO

L’arco fu dedicato dal Senato per commemorare la vittoria di Costantino I contro Massenzio

nella battaglia di ponte Milvio e venne inaugurato nel 315 all’anniversario dei 10 anni di

potere dell’imperatore.

La collocazione, tra il paladino e il Celio, era sull’antico percorso dei trionfi.

L’arco venne formato utilizzando frammenti di edifici di età più antiche, in particolare i più bei

rilievi furono presi da monumenti di età traianea e adrianea illustrando le gesta di questi

imperatori. In alto abbiamo infatti le statue di barbari, il grande fregio di battaglia diviso in

quattro parti, i bellissimi bassorilievi dell’attico, i tondi con scene di caccia e di sacrifici e

divinità, ci mostrano quanto appena detto.

Anche le colonne corinzie e la Trabia azione hanno probabilmente un’origine lontana.

Ovviamente non mancano le parti in cui è raffigurato Costantino che è mostrato mentre parla

al popolo conquista una città . In questi si nota la differenza dallo stile tardo antico rispetto al

periodo d’oro tardo imperiale.

Quest’arco è un esempio di prassi frequente nel IV secolo, quella di spogliare antichi templi di statue e sculture e riutilizzarle per edificare nuovi monumenti.

I fornici sono inquadrati sulle due facciate da quattro colonne corinzie su alti piloni e addossate alle pareti, sormontate da una ricca trabeazione sormontata da

un attico a un’altezza di 25 m e scandito in tre settori da statue di prigionieri barbari.

Il monumento è in opera quadrata di marmo nei piloni, mentre l’attico, con uno spazio accessibile, è realizzato in muratura e in cementizio rivestite all’esterno da

blocchi marmorei.sono stati utilizzati i marmi bianchi di diverse qualità, reimpiegati da monumenti più antichi, e sono stati riutilizzati anche buona parte degli

elementi architettonici e delle sculture.

L’arco è a tre fornici e quello centrale, che è il più grande, è lungo 6,5 m è alto 11,45 m mentre complessivamente misura 21 m di altezza con l’attico, 25,7 m di

larghezza e 7,4 di profondità. Lattico è di 21 × 26 m.

Capitelli e basi dell’elettro stanti lesene sono invece copie costantiniana mentre i fusti delle lesene probabilmente dei reimpiego sono stati quasi tutti sostituiti

nei restauri settecenteschi.

Di epoca domizianea sono sicuramente il coronamento del fornice centrale, mentre di epoca costantinianea sono gli archi volti del fornice centrale, i corona

menti, zoccoli, fregio, architrave e basi dell’ordine principale.

I MAUSOLEI

il mausoleo è una costruzione privata per uso funerario, generalmente conforme monumentali e priva di funzione cultuale , il cui nome deriva dal colossale

sepolcro di Mausolo eretto ad Alicarnasso.

Considerato uno delle sette meraviglie del mondo antico, il sepolcro di Alicarnasso, presentava un massiccio basamento parallelepipedo sormontato dalla cella

funeraria cinta da una galleria colonnata, culminante in una copertura a piramide scalare, con una quadriga con le statue della coppia reale sulla sommità.

La forma del monumento, dalle ascendenze babilonesi e persiane, divenne l’ideale archetipo di ogni edificio funerario in ambito greco e romano, diffondendosi,

sia pure scala assai minore, in innumerevoli repliche, alle quali si andavano affiancando nuove tipologie di mausolei, derivate dal tumulus o dalla

monumentalizzazione di altre forme di sepoltura.

In ambito romano, dall’epoca repubblicana e fino all’età tardo antica, vennero utilizzati mausolei molto diversi ma mai esageratamente lussuosi. In particolare

per le sepolture imperiali si preferivano mausolei a pianta rotonda come quello di Augusto e quello di Adriano.

MAUSOLEO DI AUGUSTO

Il mausoleo di Augusto si trova a campo Marzio, tra il Tevere e la via Flaminia, venne

costruito nel 28 a.C.

Il monumento, organizzato secondo una complessa disposizione planimetrica, era

costituito da una struttura cilindrica centrale che avrebbe ospitato al suo interno le

ceneri di Augusto e sosteneva solo sommità la statua dell’imperatore. A partire dalla

sua costruzione fu utilizzato come sepolcro dinastico monumentale per più di un

secolo, come documentato dalle fonti letterarie e soprattutto dalle testimonianze

epigrafiche .sul lato rivolto verso il Pantheon nel monumento era originariamente

fiancheggiato da due obelischi di granito rosa, recuperati in epoca moderna e rialzati

l’uno in piazza del quirinale presso la fontana dei Dioscuri e l’altro in piazza dell’Esquilino.

Nelle vicinanze erano esposte anche le tavole incise con l’autobiografia dell’imperatore, il cui testo era trascritto sul muro moderno all’esterno del museo dell’ara

Pacis.

Interno del monumento

L’interno prevede che intorno al pilastro centrale ci siano una serie di corridoio anulari concentrici che erano utilizzati come percorsi per le processioni funerarie,

mentre un lungo corridoio di accesso detto dromos immetteva nella camera sepolcrale contenente le urne cinerarie della famiglia imperiale.

Il ruolo di contenere le spinte centrifughe prodotte dall’imponente mole del mausoleo sui muri circolari, è svolto da una serie di 12 setti radiali .

Le trasformazioni

Per quanto riguarda le trasformazioni, dopo un lungo periodo di abbandono in cui venne utilizzato come cava di materiali, dall’età rinascimentale fu più volte

riadoperato con funzioni diverse: dapprima divenne un giardino all’italiana, poi divenne un anfiteatro, nel settecento diventa uno dei più importanti centri della

vita pubblica romana con una destinazione molto precisa, legata all’intrattenimento e allo spettacolo .

Nel 1819 Giuseppe Valadier realizza una copertura con velario, che poi crollerà. Subito dopo la proclamazione di Roma capitale il mausoleo è acquistato dal conte

Giuseppe Telfener che lo chiama Politeama Umberto I e pochi anni dopo realizzò la copertura in ferro in metro con decorazioni arredi e eclettici di gusto neo

medievale.

Venne poi acquistato dal Comune di Roma e venne aperto al pubblico come auditorium per l’Accademia di Santa Cecilia. L’ultima modifica prevedeva un

intervento per trasformarlo in un sacrario decaduti in Africa orientale.

IL MAUSOLEO DI ADRIANO

Altro importante mausoleo fu quello di Adriano, iniziato da egli stesso nel 130 come suo mausoleo funebre, ispirandosi a quello di Augusto.

Venne costruito di fronte al campo Marzio, al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il ponte Elio, in onore del Dio Helios (Dio del sole) oggi

chiamato ponte di Castel Sant’Angelo, che ne costituiva l’unica, monumentale via di accesso.

Fu eretto in un territorio all’estrema periferia di Roma, la cui posizione fortemente decentrata e per il divieto di inumare morti dentro le mura e questo portò alla

realizzazione di altri sepolcri lungo le due vie principali.

Per 500 cinquant’anni, il mausoleo accolse i resti degli Antonini.

Descrizione

Il mausoleo era composto da una base cubica alta 12 m rivestiti in marmo lunense,

con un fregio decorativo a teste di buoi e le se angolari. Agli angoli del basamento

si innalzavano gruppi di statue bronzee di uomini e cavalli, nel fregio prospiciente

il fiume si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all’interno.

Sempre su questo lato si presentava l’arco d’ingresso intitolato da Adriano, il

corridoio d’accesso era interamente rivestito di marmo giallo antico.

Al di sopra del cubo di base era posato un tamburo in peperino e cementizio

rivestito di travertino lesene scanalate.

Al di sopra un secondo tamburo con in cima un tumulo di terra alberato da cipressi

e circondato da statue marmore di cui restano alcuni frammenti.

Il basamento misurava circa 85 m di lato, mentre il tamburo aveva un diametro di

64 m e l’altezza fino alla statua e di 21 m.

Il tumulo era infatti sormontato da una quadriga in bronzo guidata dal Dio Helios affiancato dall’imperatore Adriano.

Attorno al mausoleo correva un muro di cinta con cancellato in bronzo decorato da pavoni, due di essi conservati in Vaticano.

Linterno

All’interno pozzi di luce illuminavano la scala e elicoidale in laterizio rivestita in marmo, situata nel tamburo cilindrico, che con un giro a 360° saliva di 10 m fino

a raggiungere la cella sepolcrale quadrata, internamente rivestita di marmi policromi e sormontate da altre sale, forse anche esse celle sepolcrali, fino ad arrivare

all’ultima, che era la base del gruppo statuario che dominava l’intera costruzione.l’esterno del tamburo cilindrico era circondato da colonne di marmo, è tutto

rivestito, come gli ambienti interni, di marmi rari.

Il mausoleo ospitò i resti dell’imperatore Adriano e di sua moglie Sabina, dell’imperatore Antonino Pio e di una serie di altri personaggi importanti .

La trasformazione

Per quanto riguarda la trasformazione nel 359, l’imperatore Onorio fece del mausoleo un fortilizio per la difesa della città.

Nel 537, durante la guerra gotica bizantina, vi si barricano le truppe greche con a capo il generale Nar sete.

Questo portò alla distruzione dell’interno, perché quando arrivarono i Goti, i bizantini che erano a corto di munizioni fecero a pezzi innumerevoli statue del

mausoleo, lanciandole sui nemici .

Venne poi chiamato castello Sant’Angelo in onore della visione che aveva avuto Papa Gregorio magno dell’ Arcangelo San Michele rifonder ante la spada sulla

mole Adriana per scongiurare la peste che infieriva su Roma .

Nel 974 se ne impadronì Crescenzi che lo fortificò ancora di più e lo fece diventare Castrum Crescentii.

Nel 1367 le chiavi dell’edificio vengono consegnate a Papa Urbano V e da questo monumento in poi i pontefici lo adottano come residenza in cui rifugiarsi nei

momenti di pericolo.

I resti

Di questa monumentale struttura oggi quasi irriconoscibile sopravvivono molti resti come le strutture di fondazioni del basamento, l’intero nucleo in muratura

del corpo cilindrico, l’ingresso monumentale in blocchi di pietra, la rampa elicoidale che conduce al piano superiore e la camera funeraria detta sala delle urne.

MAUSOLEO DI CECILIA METELLI

Il monumento risale all’inizio dell’età imperiale, tra il 25 e il 10 a.C.

Della base, alta 8 m, rimane solo il nucleo in calcestruzzo di selce, mentre dal rivestimento si

vedono solo i blocchi di travertino di ammorsamento che non fu possibile asportare.

Tipico mausoleo di tradizione ellenistica, molto utilizzata a Roma in quel periodo .

La cella funeraria è un ambiente a pianta circolare, rivestito in Cortina laterizia, che si sviluppa

per tutta l’altezza del mausoleo: vi era deposta l’urna con le ceneri della defunta .

La sommità del tamburo ha una cornice, al di sopra della quale si trova il ballatoio con la

merlatura medievale, e però ancora parzialmente visibile la merlatura antica e in travertino

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher curto.alessia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Russo Spena Raffaella.