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L’ARCHITETTURA GOTICA
Il termine gotico venne introdotto dagli umanisti italiani nel XV secolo con una connotazione negativa, in contrapposizione ai canoni classici idealizzati del
passato.
Inizialmente, il termine non era legato esclusivamente all’architettura: ad esempio, Leon Battista Alberti lo utilizzo per la scultura, mentre Lorenzo Valla lo
riferiva alla scrittura, sempre in senso dispregiativo.
L’origine del termine si lega ai Goti, popolazione germanica ritenuta responsabile del saccheggio di Roma nel 410, evento che contribuì alla caduta
dell’impero romano d’Occidente.
Fu Francois Rabelais nel 1533 a introdurre la lingua francese e Giorgio Vasari lo consolidò con un’accezione critica nella sua opera Le Vite, contribuendo a
diffondere un atteggiamento negativo nei confronti dell’architettura medievale nei secoli successivi.
L’architettura gotica nacque ufficialmente con la ricostruzione del coro dell’abbazia di Saint-Denis nel 1144, su iniziativa dell’abate Suger.
Egli desiderava un edificio sontuoso, capace di riflettere la luce attraverso le vetrate, rendendo così più splendente all’interno della basilica, considerata un
simbolo del potere divino e della monarchia francese.
L’innovazione di Saint-Denis si basava su elementi già presenti nel romanico, come deambulatorio e cappelle radiali, ma con soluzione architettoniche
che resero la struttura più leggera, grazie a sostegni poco invasivi, archi ogivali e ampie vetrate.
Questo contrastava con la pesantezza e l’oscurità tipica delle costruzioni romaniche.
Il gotico raggiunse il suo apice con la costruzione della cattedrale di Chartres nel 1194, considerata l’inizio dell’epoca aurea dell’architettura gotica
francese.
Le caratteristiche principali dello stile gotico includono :
• Struttura verticale e slanciata
• Utilizzo di archi ogivali
• Volte a crociera
• Sviluppo del sistema dei contrafforti e degli archi rampanti
• Ampi rosoni e vetrate istoriate che permettono un maggiore ingresso di luce
In Italia il gotico si diffuse nella metà del XIII secolo, ma con caratteristiche diverse rispetto al modello francese.
Qui lo stile subì l’influenza del romanico e delle forme classiche, portando al rifiuto dell’estremo verticalismo tipico delle cattedrali francesi.
L’architettura gotica italiana si sviluppò con soluzioni più orizzontali e con una maggiore attenzione alla spazialità interna, evitando un’eccessiva altezza e
preferendo un uso più misurato degli elementi decorativi.
In sintesi, l’architettura gotica, si sviluppò pienamente in Francia tra il 12º e il XII secolo e si diffuse in tutta Europa, assumendo forme diverse a seconda
dei contesti culturali e artistici locali
Il problema dell’arco in muratura
L’arco è una struttura portante in muratura che sfrutta il principio della compressione per trasferire i carichi al terreno. È costituito da due semi archi che si
collegano in sommità tramite il concio di chiave, un elemento a forma di cuneo che stabilizza la struttura.
Senza il conscio, i due semi archi tenderebbero a ruotare e collassare sotto il loro stesso peso.
Tuttavia, grazie al collegamento in sommità, la rotazione di uno viene contrastata da quella
opposta dell’altro, creando una stabilità reciproca.
Per garantire la stabilità complessiva dell’arco, non basta il concio di chiave: occorre contrastare
anche la spinta alla base generata dai due semi archi.
Se questa spinta non venisse adeguatamente assorbita dagli appoggi, l’arco crollerebbe
aprendosi lateralmente.
I carichi che agiscono sulla copertura vengono trasmessi alla struttura attraverso un flusso di
forze che seguono la forma curva dell’arco.
Queste forze sono esclusivamente di compressione, perché il materiale con cui sono realizzati
gli archi (pietra o mattoni) resiste molto bene alla compressione, ma è debole la trazione.
All’estremità dell’arco, in corrispondenza degli appoggi, si generano quattro forze:
• Due reazioni verticali (RA e RB), che bilanciano il peso complessivo dell’arco e dei carichi
applicati;
• Due spinte orizzontali (SA eSB), di uguale intensità ma direzione opposta, che devono essere
contrastate per evitare il collasso della struttura.
Se l’arco appoggi adeguatamente dimensionati e resistenti, queste forze si scaricano
in maniera equilibrata nel terreno.
Per secoli, ingegneri e costruttori hanno studiato il problema della spinta generata
dagli occhi e il suo effetto sulle strutture di appoggio.
Le principali difficoltà derivavano dal fatto che, mentre i materiali dell’arco ovvero
pietra e mattoni, erano molto resistenti alla compressione, le strutture di appoggio
spesso non erano sufficientemente robuste per resistere alle forze orizzontali.
Un errore frequente era credere che un appoggio orizzontale dei conci di estremità
eliminasse la spinta orizzontale.
Questo portò alla costruzione di archi con forme geometriche inadeguate, come:
• Archi ad ansa di paniere, ovvero sviluppo schiacciato
• Archi semiellittici
• Archi a cuspide
Questi atti, cercando di ridurre la spinta orizzontale, spesso compromettevano la stabilità della
struttura. La soluzione più efficace per ridurre la spinta consiste nell’aumentare l’altezza dell’arco
(freccia f), poiché a parità di carichi, un arco più alto genera spinte minori.
LA VOLTA A CROCIERA E IL SUO FUNZIONAMENTO STRUTTURALE
La volta a crociera è un elemento strutturale introdotto nell’architettura romanica e perfezionato
nello stile gotico per coprire i tempi spazi senza l’uso di muri divisori, permettendo così un miglior
utilizzo degli ambienti interni.
Si ottiene dall’intersezione di due volte a botte ortogonali, creando una struttura più leggera ed efficiente dal punto di vista statico. Il suo funzionamento
può essere semplificato, immaginandola composta da sei archi principali:
• Due archi diagonali, che collegano gli angoli della volta
• Quattro archi frontali, che delimitano i lati della volta
Questi archi scaricano i carichi sui pilastri, evitandola la necessità di pareti portanti continue. Tuttavia, generano spinte laterali, che devono essere
contrastate da contrafforti o archi rampanti, soluzioni che divennero fondamentali nell’architettura gotica.
Le nervature possono avere due funzioni diverse:
• Se vengono aggiunte successivamente alla costruzione della volta, hanno solo una funzione decorativa
• Se sono progettate fin dall’inizio come parte integrante della struttura, assorbono i carichi principali, contribuendo alla stabilità dell’intera costruzione
Nell’architettura gotica, la nervatura assunsero un ruolo essenziale, permettendo alla costruzione di volte più alte e leggere, alleggerendo la struttura e
facilitando la distribuzione dei carichi. .
Quindi, l’arco e la volta a crociera sono esempi di strutture che sfruttano il principio della compressione per distribuire i carichi in modo efficiente. La
stabilità di queste strutture dipende dalla capacità di contrastare le spinte orizzontali, un problema che venne risolto progressivamente grazie
all’introduzione di elementi strutturali come contrafforti, archi rampanti e nervature portanti.
Questi sviluppi furono cruciali per l’evoluzione dell’architettura gotica, che raggiunse la sua massima espressione con le grandi cattedrali medievali
Differenze tra architettura romanica e gotica: evoluzione strutturale e tecnologica
L’architettura gotica rappresenta un’evoluzione rispetto a quella romanica, sviluppando nuove soluzioni tecniche che permisero alla costruzione degli
edifici più alti, luminosi e leggeri.
Questa trasformazione fu possibile grazie all’introduzione di elementi strutturali innovativi come l’arco a sesto acuto, la volta ogiva, gli archi rampanti e
contrafforti.
Architettura romanica
L’architettura romanica, diffusa tra l’11º e il XII secolo, si basa principalmente sull’arco a tutto sesto, una struttura che genera forte spinte laterali,
trasmesse direttamente alle pareti perimetrali.
Per supportare queste spinte, le pareti dovevano essere molto spesse e massicce, con poche aperture e finestre di dimensioni ridotte.
Quindi le caratteristiche principali dell’architettura romanica erano:
• Uso dell’arco a tutto sesto, che scarica il peso lateralmente sulle pareti
• Pareti molto spesse, necessarie per assorbire le spinte delle volte.
• Contrafforti massicci, utilizzati per stabilizzare le strutture
• Volte a botte o a crociera, che scaricano il peso sulle pareti.
• Finestre piccole e ambienti poco illuminati, per mantenere la stabilità
• Edifici dall’aspetto robusto e compatto, con una prevalenza della massa sulla leggerezza.
Esempio tipico è la basilica di San Miniato al monte a Firenze, caratterizzata da murature
poderose e piccole finestre
Architettura gotica
L’architettura gotica sviluppatasi dal XII secolo in avanti, introduce una concezione più dinamiche
slanciate degli edifici.l’elemento centrale di questa rivoluzione e l’arco a sesto acuto, che riduce
la spinta laterale rispetto all’arco a tutto sesto. Grazie a queste innovazioni, i carichi vengono
convogliati verticalmente verso i pilastri piuttosto che sulle pareti.
Ciò consente di alleggerire i muri, che possono essere sostituiti da ampie vetrate istoriate,
rendendo gli interni molto più luminosi.
Elementi strutturali fondamentali del gotico sono:
• Arco a sesto acuto: permette una migliore distribuzione del peso, riducendo la spinta laterale
e consente la costruzione di edifici più alti e slanciati.
• Volta a crociera ogivale: derivata dalla volta a crociera romanica, ma più leggera ed efficiente,
scarica il peso su quattro pilastri invece che sulle pareti
• Pilastro a fascio: costituito da un nucleo centrale circondato da colonnine, serve a raccogliere le forze di compressione provenienti dalle volte.
• Arco rampante: un arco esterno che trasmette le spinte delle volte ai contrafforti e permette di annullare le pareti portanti, aprendo spazi e grandi
finestre
• Contrafforti e pinnacoli: i contrafforti assorbono le spinte delle volte le scaricano a terra, mentre i pinnacoli, oltre ad un ruolo decorativo, aumentano il
peso dei contrafforti, migliorando la loro capacità di resistere alle spinte.
• Grandi vetrate colorate: le pareti, ormai alleggerite, vengono sostituite da ampie finestre istoriate e la luce diventa un elemento simbolico, e evocando
la presenza divina.
Un esempio iconico dell’architettura gotica e la cattedrale di Notre Dame a Parigi, con la sua struttura slanciata, gli occhi rampanti e le magnifi