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ERA UTILE AVERE UNA COOPERAZIONE A TRE DURANTE IL DOPOGUERRA.
In questo modo
A. La creazione di un’alleanza antisovietica sarebbe stata difficile
B. Avrebbe potuto ottenere riparazioni dalla Germania e crediti dagli us
• I sovietici avevano già detto di voler tenere i territori da loro conquistati con il patto Molotov-
Ribbentrop, inglobando i paesi baltici e la parte orientale della Polonia, in modo tale da tornare alle
frontiere dell’impero zarista.
• Inoltre volevano il controllo dei paesi orientali, della Polonia per poi arrivare alla germania tramite la sua
distruzione militare e grazie a futuri accordi alleati
La convinzione di una sicurezza totale staliniana era fondata sulla potenza militare del paese e del dominio territoriale,
alimentando il mito di un’Unione sovietica forte dinanzi a un’Europa debole. Stalin prevedeva, inoltre, la guerra come
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conseguenza inevitabile del capitalismo, vedendola come irriducibile e necessaria il periodo del primo dopoguerra
era visto come un periodo di tensione tra capitalismo e socialismo e di una crisi storica del capitalismo.
Per Stalin, si doveva quindi rafforzare il dominio geopolitico delle aree circostanti sia per preservare la sicurezza del
paese fa un pondo ostile che per rafforzare il socialismo nei territori dove l’unione sovietica era egemone.
I sovietici si preparavano quindi a vivere in un mondo ritenuto come ostile affidandosi alle forze della storia le quali,
secondo il pensiero Marxista e Leninista, avrebbero portato a un terzo conflitto tra capitalismo e socialismo, che 65
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avrebbe portato a confondere e logorare gli avversari lotta di posizione e di tattiche dove si dovevano evitare rischi
inutili.
Il dopo guerra era quindi un periodo di consolidamento per l’unione, dove la collaborazione internazionale aveva come
fine quello di facilitare gli scopi staliniani, non quello di delineare un ordine nazionale collaborativo.
Ad alimentare le ipotesi di Stalin era il fatto che l’ultimo anno di guerra sembrava andare molto bene per l’unione
sovietica:
L’avanzata dell’Armata Rossa dava la possibilità si assicurarsi i confini del 1941 e di espandersi ulteriormente.
Nelle conferenze di Teheran (1943) e Jalta ( 1945) si andava a confermare un’idea di Europa Orientale governata
dall’unione sovietica.
• Roosevelt aveva bisogno dell’intervento sovietico contro il Giappone. Washington e Londra andavano
solo a limitare un’ipotesi a chiusura dell’Europa orientale e il potere esclusivo sulla germania, divisa in
zone di occupazione, spostando a ovest i confini polacchi.
Inoltre, sebbene i principi democratici della dichiarazione sulla Europa liberale firmata a Jalta erano necessari nel
controllo di un territorio, la sua applicazione si era spostata a dopo l a guerra, stessa cosa andava per la divisione della
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Germania l’URSS aveva spazio per applicare la logica di controllo nei paesi dell’Europa Orientale.
Sulle altre parti erano necessarie forme di influenza diretta, quindi era necessario per i partiti comunisti, almeno per un
primo tempo, seguire alternative moderate a governi di coalizione, evitando di partecipare in conflitti intempestivi.
La Germania , chiave di volta del concetto di sicurezza staliniano,. Era necessaria una ricostruzione neutrale,
smilitarizzata e de-nazficata . Era nozione comune anche il fatto che la Germania non sarebbe dovuta cadere nelle mani
della Russia. Tuttavia, Stalin prevedeva che la Germania, al declino dell’influenza britannica successiva al ritiro degli
americani, Tuttavia, mentre sostenevano con i communisti tedeschi alleanze con i partiti socialdemocratici,
provvedevano a smantellare i tentativi si crescita di economia tedesca e adottando metodi di repressione e di terrore
tipici della dittatura sovietica. L’URSS installò da subito, quindi , un clima di paura, diffidenza e ostilità.
Un altro paese che aveva ragione di guardare al dopoguerra in modo ottimista erano gli Stati Uniti. Tra il ’38 e il ’45,
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infatti, la produzione industriale era quasi raddoppiata e il Pil si era alzato del 60% alla fine della guerra, complice
anche il fatto che gli Stati Uniti non si trovassero al suo epicentro, gli US possedevano due terzi delle riserve auree e
monetarie e si offriva al mondo come esempio di organizzazione sociale morale, ed efficace allo stesso tempo. Si
presentava, quindi, come paladina della libertà.
Nella pianificazione del dopo guerra fondamentale per gli americani era l’idea di un’economia mondiale. aperta, la quale
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non corrispondeva solo ai benessere degli americani ma ingloba a una concezione più ampia e pacifica dottrina
internazionalista della porta aperta, dove gli americani avevano il compito storico di superare i conflitti e di garantire un
periodo di cooperazione diplomatica tramite una Società delle nazioni ( UN).
Con gli accordi Bretton -Woods il dollaro diventa moneta principale del mondo occidentale, altre valute convertite in
dollari, unica valuta che può essere convertita in oro, e nacquero le istituzioni del fondo monetario c per la regolazione
dei tassi di cambio delle varie valute nazionali e la Banca Mondale, che aveùùùcome compito la fornitura di crediti per
tutti i paesi in difficoltà economica, disincentivando le chiusure protezionistiche.
La concezione che gli usa sarebbero potuti sopravvivere anche in maniera autoctona antecedente alla guerra, era stata
scartata. La miseria della grande depressione e delle reazioni protezionistiche, infatti, avevano indebolito la democrazia
è alimentato i progetti totalitari. La rapida ascesa di Hitler, inoltre, aveva evidenziato il nesso tra debolezza economica,
dittatura e guerra.
Non si temeva, infatti, per l’incolumità fisica degli americani, quando per la sicurezza devi valori della sua società: se
circondati da un mondo ostile e anti-democratico, infatti, anche gli Stati Uniti, costretti a diventare una grande potenza
militare, per garantire la propria sopravvivenza, sarebbe dovuto diventare un regime totalitario.
Questo si sarebbe tradotto in un dominio totale sui cieli e sui mari, la mancanza di una potenza ostile di controllare le
risorse dell’Eurasia e nel ruolo di arbitro degli Stati Uniti, potenza egemone garante della libertà e della crescita
internazionale.
L’universalismo americano e la concezione del liberalismo politico trovarono approvazione in tutta europa, dove
l’incognita rimaneva nell’unione sovietica.
Roosevelt riteneva essenziale la collaborazione con l’unione sovietica. Il fallimento della società delle nazioni indicava il
bisogno delle potenze vincitrici di assicurare una politica sicura: idea che al vertice delle nazioni unite ci sarebbero
dovute stare le potenze vincitrici. Secondo Roosevelt, quindi, si doveva integrare il più possibile l’URSS nella comunità
internazionale, impedendo tuttavia di fare crescere la sua influenza nei paesi dell’Europa orientale e del medio oriente.
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A Roosevelt successe Truman, favorevole sia alle idee di Roosevelt, soprattutto per quanto riguardava le nazioni unite,
che pere fare valere la forza americana ai sovietici e ed esigere comportamenti consoni al principio democratico di auto
determinazione fino a quel momento rimandati. Esempio era la Polonia, dove i sovietici, complice anche l’ostilità della
popolazione all’occupazione, non si era esercitata un’influenza consensuale e non repressiva.
Alla fine della seconda guerra mondiale c’erano allora, come superpotenze i sovietici, che avevano come sicurezza il
dominio territoriale e avevano la visione di conflitto internazionale come normalità e gli Stati Uniti, i quali avevano come
forza l’interdipendenza internazionale e un’ideologia che aveva la pace come condizione necessaria.
Le conseguenze della seconda guerra mondiale.
La IIGM era stata uno spartiacque storico, con conseguenze incredibili sul mondo futuro. Vide la vittoria delle
democrazie e ridisegnò la carta d’Europa, accelerando la crisi delle potenze europee: Germania debellata, Francia e GB
indebolite e incapaci di mantenere colonie. Le uniche due che potevano aspirare ad essere potenze mondiali, o
superpotenze, erano USA e URSS, due entità continentali e multietniche, ricche di risorse, con interessi mondiali,
portatrici di due messaggi ben contrapposti: il messaggio americano, a sfondo individualistico, era fatto di pluralismo,
democrazia liberale, concorrenza economica e libertà. Il messaggio sovietico era quello dell’anti- individualismo, del
sacrificio e della disciplina, del modello collettivistico e centralizzato. mondo bipolare, molto chiaro in Europa dove le
sfere di influenza furono determinate da dove gli eserciti erano arrivati. Il disastro della guerra aggiunto alle rivelazioni
sull’Olocausto e alla bomba atomica (arma in grado di distruggere l’intera umanità) segnarono molto il pensare comune.
Ci furono tentativi di rifondare i rapporti internazionali: gestione generosa della pace da parte americana, nuova
fisionomia alle Nazioni Unite, codificazione e aggiornamento del diritto internazionale, anche penale processo di
Norimberga (1945-46). L’egemonia USA fece sì che gli States divennero per l’Europa un punto di riferimento: il “mito
americano” era quello di cui l’Europa atterrita e spaventata aveva bisogno: influenza culturale (musica, balli, etc...).
Le Nazioni Unite e il nuovo ordine economico.
ONU nasce a San Francisco nel 1945. Ispirato alla Carta atlantica, seguiva due direttrici: l’utopia democratica wilsoniana
e la roosveltiana necessità di un “direttorio” tra le potenze i due organi principali ne sono emanazione: Assemblea
generale, universalità e uguaglianza di tutti gli Stati, e Consiglio di Sicurezza (5 + 10), che può usare la forza; poi ci sono il
Consiglio economico e sociale (Unesco, Fao, etc...) e la Corte internazionale di giustizia. Spesso l’ONU non è servito a
niente, è stato inadempiente, paralizzato dai contrasti tra le potenze; è importante centro di dialogo. Anche i rapporti
economici internazionali però cambiarono: nel 1944 nacque a Bretton Woods il Fondo monetario internazionale, con lo
scopo di costruire riserve valutarie e assicurare la stabilità dei cambi, ancorando le moneta non solo all’oro, ma anche al
dollaro (con conseguente primato). Banca mondiale si occupa invece di fare prestiti a lungo termine ai Paesi per la loro
ricostruzione o sviluppo. E poi ci fu il Gatt, 1947, che abbassò il livello dei dazi. Gli USA si servirono di questi mezzi per
indirizzare la rinascita economia europea.
La fine della “grande alleanza”.
Presto i contrasti tra le due superpotenze furono chiari: gli USA erano in realtà stati toccati poco dalla guerra e ora
puntavano a creare un nuovo ordine mondiale, mentre l’URSS, uscita molto più acciaccata dal conflitto, non faceva che
esigere