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Fasi rilevanti e informazioni da tracciare

RFASE RILEVANTE- Ricevimento: tracciato anche nella bolla di trasporto;

- Consegna;

- Operazioni di miscelazione o frazionamento per standardizzare il prodotto o per necessità determinata dalla capacità dell'impianto;

- Operazioni in cui si producono degli scarti o delle seconde scelte di prodotto: è necessario tracciare quanta parte di un determinato lotto è stata scartata, in modo che se nel caso si debba fare un ritiro, si riesca a fare un bilancio di massa;

- Operazioni in cui si effettuano dei ricicli.

PAGINA 52

INFORMAZIONI DA TRACCIARE

Per ogni fase rilevante, bisogna indicare le informazioni da tracciare: si tratta di un pacchetto di risposte che rispondono alle seguenti domande: Chi? Cosa? Dove? Quando? Perché?

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Moduli di registrazione cartacei o informatici o impianti controllati da un sistema informatico che consente il monitoraggio in tempo reale dei parametri di processo e codici dei prodotti.

  1. IDENTIFICARE I RESPONSABILI
  2. Indentificare i responsabili e implementare la formazione del personale che ha un ruolo critico nella procedura. È importante che il personale sappia cosa fa, perché lo fa e perché è importante.

  3. MONITORARE LA REGISTRAZIONE DEI DATI
  4. Si passa ora alle fasi di verifica, per capire se la procedura è adeguata.

  5. CONDURRE AUDIT E VERIFICARE L'EFFICACIA DEL SISTEMA
  6. La procedura è validata tramite simulazione di richiamo (ovvero l'azienda dimostra di essere in grado di rintracciare tutti i prodotti di uno stesso lotto, dimostrando con un bilancio di massa di averli trovati tutti) se:

    • Tutto il prodotto a rischio è identificato;
    • L'identificazione avviene in un ragionevole intervallo di tempo (max 2 ore). In questo tempo è necessario aver avvisato i clienti e aver avuto il loro feedback.

CASO APPLICATIVO

Il lotto relativa archiviazione. Finite le fasi di progettazione, si passa alla fase operativa.

di materia prima è più grande in peso rispetto allacapacità dell'impianto: vengono fatti 5 prelievi (MP). Ogni volta la materia prima genera un prodotto finito (P1) e un semilavorato (S1), quest'ultimo produce a sua volta un prodotto (P2) e un altro semilavorato (S2), che viene ulteriormente lavorato ottenendo un prodotto (P3) + scarto (triangolo). Tutto questo accade per ogni prelievo: da un solo lotto di materia prima si avranno 15 lotti di prodotto finito. La massa è più che raddoppiata a causa dell'aggiunta di altri ingredienti. I lotti da ritirare sarebbero 15 per un totale di 5930 confezioni. PAGINA 538. REVISIONARE IL SISTEMA - Risultati delle simulazioni; - Risultati delle audit; Revisione e miglioramento - Feed-back del cliente/ispettore pubblico; - Nuove norme; CASO STUDIO: ARROSTO DI TACCHINO OBBIETTIVI DELLA RINTRACCIABILITÀ Per definire gli obiettivi di rintracciabilità, ci si pongono alcune domande: tutte le materie prime

o soloalcune? I materiali di confezionamento?Si tiene conto di vincoli di legge, del rischio associato alle materie prime e delle richieste del cliente.

Materie prime: l'arrosto di tacchino è costituito da carne di tacchino e molti altri ingredienti comeNaCl, carragenina e altri additivi. Se nel prodotto finito bisogna risalire solo al lotto di carne o anche ailotti degli altri ingredienti, lo decide l'azienda. In questo caso specifico, si vuole risalire solo alla materiaprima carne, perchè i problemi di contaminazione derivano solo da questo ingrediente.

CRITERI DI ATTRIBUZIONE DEL NUMERO DI LOTTO

In questo caso, l'azienda decide che le condizioni simili corrispondono allo stesso ciclo dilavorazione.

Il lotto è costituito da animali che provengono dallo stesso allevamento e che sono utilizzati nello stessociclo produttivo. L'azienda fa un frazionamento: il lotto assegnato dal fornitore di carne è di 6000 e lacapacità

dell'impianto è 650 kg.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Per definire la struttura organizzativa:

  • Identificare i prodotti finiti e gli ingredienti rilevanti per raggiungere gli obiettivi (tutti i prodotti a base di carne);
  • Definire i fornitori e i clienti;
  • Definire le informazioni: da richiedere ai fornitori e da fornire ai clienti;
  • Determinare il flusso di materiali sotto il proprio controllo (flow-sheet).

PUNTI CRITICI PER LA RINTRACCIABILITÀ

I CCP sono punti in cui è necessario registrare determinate informazioni che permettono l'identificazione del prodotto. Oppure sono definiti come i punti in cui è possibile perdere informazioni relative all'identificazione del prodotto.

Si ragiona con la seguente tabella:

Fase rilevante Informazioni da tracciare Documenti di riferimento Responsabilità CCP
Informazioni da registrare al ricevimento nome del fornitore, nome del trasportatore e targa dell'automezzo, denominazione e informazioni PAGINA 54
sulla materia prima (datianalitici), numero di lotto assegnato da fornitore, quantità e data d'arrivo. Il ricevimento delle materie prime è sempre critico, anche per il Reg 178/2002. Lo stoccaggio in cella invece non lo è, perché l'azienda è certa che lo scatolone non perderà l'etichetta. Il prelievo è il secondo CCP di questa lavorazione. È il passaggio in cui il lotto viene scorporato, perché la capacità degli impianti è minore rispetto alla materia prima. Lo scongelamento è un CCP per tracciare l'obiettivo della resa. È opportuno registrare il peso del prodotto scongelato. La zangolatura è un altro CCP. Le informazioni critiche sono il peso del prodotto siringato + il peso dei medaglioni e della salina aggiunta (non siringata) e il peso del prodotto zangolato. Durante la porzionatura bisogna riportare le seguenti informazioni: numero di pezzi ottenuti e peso dei semilavorati.

(nomedell’articolo a cui sono destinati e relativonumero di lotto.

Nella rifilatura e taglio: numero di pezzieffettivi finali e peso degli scarti.

Confezionamento I: numero di lotto einformazioni sul prodotto finito (sulsacchetto).

Metal detector: peso degli scarti e deiprodotti affettabili, nome dell’articolo a cuisono stati destinati e relativo numero di lotto.

Confezionamento II: sul cartone indicarenumero di lotto e informazioni sul prodottofinito.

Spedizione e trasporto: numero di lotto,quantità, nome del cliente e data di consegna. PAGINA 55

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

In base alla fase, le informazioni da tracciare si trovano sui seguenti documenti di riferimento:

  • - Ordine d’acquisto, fattura e modulo di arrivo congelato: ricevimento/accettazione;
  • - Scheda prodotto da scongelare: prelievo;
  • - Scheda di lavorazione: prelievo, scongelamento, zangolatura, porzionatura, taglio/rifilatura,confezionamento, passaggio al metal detector;
  • - Etichetta di cartone: confezionamento

SECONDA FASE

  • Definire i responsabili
  • Addestrare il personale
  • Monitorare le informazioni: tracciamento dei dati

TERZA FASE

  • Effettuare verifiche periodiche e audit
  • Verificare l'efficacia delle procedure di rintracciabilità, simulando situazioni di rischio relative alla materia prima

APPLICAZIONE: MATERIA PRIMA CONTAMINATA

Nel caso in cui si scopra che un lotto di carne congelata non sia conforme (contaminata), si procede nel seguente modo:

  1. Verifico se quel lotto è arrivato alla mia azienda e in che quantità: queste info le trovo sulle fatture e sulla scheda del prodotto da scongelare
  2. Se il prodotto è effettivamente in azienda, verifico in quali prodotti finiti è stato trasformato: l'informazione si trova sullo stesso documento della materia da scongelare
  3. Controllo a chi è stato consegnato il prodotto utilizzando il numero di lotto e la bolla di consegna
  4. I prodotti ottenuti dal prelievo non
sono stati effettuati anche dei ricicli: controllo la scheda di lavorazione che contiene l'informazione precisa sui prodotti finiti e semi-lavorati; - Prodotto finito ottenuto dal semi-lavorato ed eventuale riciclo a cui è stato destinato il semi-lavorato 2; - Il flusso termina quando non ci sono più ricicli ma solo scarti, in questo modo sarà possibile rintracciare tutti i clienti. PAGINA 56 RINTRACCIABILITÀ DI FILIERA PER LOTTI DISCONTINUI La ISO 22005 afferma che la rintracciabilità si può applicare in qualsiasi punto della filiera. Se le organizzazioni della filiera concordano, si può applicare a tutta la catena. Come è possibile farlo? 1. DEFINIRE UN FLOW-SHEET DELLA FILIERA Si tratta di identificare le aziende che contribuiscono alla formazione del prodotto. Tutte queste aziende del sistema devono sottoscrivere un contratto di collaborazione e assicurare il proprio impegno a garantire.

L'identità dei flussi della filiera. Il flow-sheet della filiera deve stabilire che le organizzazioni siano tra loro correlate da vincoli contrattuali. Non è necessario che tutte le aziende del flow-sheet partecipino alla rintracciabilità di ogni singola unità o lotto di prodotto. Può darsi, ad esempio, che alla formazione di un lotto dato partecipino soltanto le aziende: B E F G H I M Q (tracciato in blu), come dovrà risultare dal controllo dei flussi della filiera e dalla relativa documentazione.

Le aziende sono tra loro vincolate perché non è possibile cambiare clienti e fornitori, perché le aziende devono essere d'accordo a essere una filiera rigida. Sono necessari dei contratti tra un'azienda e l'altra e un impegno costante a rimanere nella filiera.

2. INDIVIDUARE UN CENTRO DI COORDINAMENTO

Un luogo e una responsabilità sul quale convergano in tempo reale tutte le informazioni

necessarie a identificare, monitorare e registrare i dati relativi ai flussi dei materiali che contribuiscono a formare il prodotto. Inoltre a:
  • Coordinare ed effettuare la raccolta dei dati;
  • Verificare il rispetto delle regole sulla rintracciabilità da parte di tutte le aziende partecipanti alla filiera (audit di filiera);
  • Rispondere alle richieste di informazione sulla filiera provenienti da clienti, dall'autorità ispettiva pubblica, da consumatori o da organismi di certificazione autorizzati.
Il centro di coordinamento può essere localizzato in una qualunque delle aziende della filiera o in un'azienda di servizio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
79 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.r di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi di gestione per la qualità nella ristorazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Lavelli Vera.