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]V
questo caso l’incremento di carico rispetto a quello calcolato precedente che porta alla crisi l’elemento
teso inclinato si ottiene come: ]V [ GHI GHI
' 8
]V & che si applica e che porta alla crisi l’elemento puntone compresso
Poi si ha l’incremento di carico & e per la tangente dell’angolo, anche questo
orizzontale e che vale l’altezza del puntone per la base per
deriva dalla condizione di equilibrio espressa dal poligono di forze:
]V 0,2% # !
& & ]V & deve risultare maggiore del
Anche in questo caso si impone che la resistenza del puntone compresso
]V
valore che porta alla crisi l’elemento teso .
La capacità portante globale della mensola provvista dei 2 ordini di armatura può calcolarsi, a partire dal
contributo di ciascun meccanismo resistente, come:
V , 0,8]V
V &
considerando un contributo aggiuntivo dell’armatura inclinata ridotto del 20%. Sostanzialmente la capacità
portante complessiva, nell’ipotesi di compresenza di entrambi i meccanismi (sia dell’armatura orizzontale al
lembo superiore che dell’armatura inclinata) è valutato come indicato sopra.
Per contenere l’entità della fessurazione occorre in ogni caso disporre un’adeguata staffatura.
Plinti a bicchiere
Dopo aver visto il progetto e il dimensionamento delle mensole tozze su cui si appoggiano le travi con appoggi
fissi o scorrevoli, si passa alla realizzazione dell’incastro alla base per pilastri prefabbricati; una modalità
costruttiva ricorrente è quella della realizzazione di plinti a bicchiere in cui si inseriscono delle colonne
prefabbricate.
Dall’analisi strutturale si ricava il
momento alla base, lo sforzo normale
e il taglio che la colonna deve trasferire
al plinto a bicchiere, con queste
sollecitazioni, facendo sempre
riferimento a meccanismi tirante-
puntone, si vanno a dimensionare le
pareti del plinto a bicchiere.
Questo tipo di sollecitazioni alla base, per quanto riguarda le pareti del plinto a bicchiere, si traduce con una
semplificazione, in cui la coppia alla base Msd si può tradurre in una coppia di forze F1 e F2 che agisce con
un braccio pari a 2/3 dell’altezza delle pareti del bicchiere.
In aggiunta si ha anche il taglio Vsd, quindi la forza F1 complessivamente sarà pari al taglio più la coppia alla
base divisa per il braccio della coppia interna (2h/3), mentre la forza F2 è data solo dal momento diviso per
il braccio della coppia interna:
F1 e F2 non sono esattamente delle forze concentrate, ma sono ripartite su una determinata dimensione, F1
sulla parte superiore della parete del bicchiere e F2 su quella inferiore; poi si ha anche il carico verticale.
116
Quindi la forza F1 determina delle sollecitazioni di trazione nella parte superiore della parete del bicchiere,
che devono essere assorbite con adeguate armature; anche in questo caso si possono avere 2 possibili
disposizioni di armature a cui sono associati 2 meccanismi:
Si può avere una prima armatura posizionata come nella prima figura, dove la barra è l’elemento teso e quelli
tratteggiati sono i puntoni compressi e quindi si può calcolare una resistenza alla forza F1, associata a questo
meccanismo. Oppure in alternativa si può avere un’armatura orizzontale disposta nell’altro modo e un
puntone compresso diagonale come quello tratteggiato, con questo secondo meccanismo si può calcolare
un ulteriore contributo di resistenza.
Chiaramente la resistenza complessiva è quella che si ottiene come somma dei 2 meccanismi con un
ragionamento analogo a quello visto per la mensola tozza.
In aggiunta entrambi i meccanismi implicano una forza di trazione che viene trasmessa alle pareti laterali,
ovviamente l’applicazione di una forza sulla parete porta ad una forza di trazione sulle pareti laterali, che
deve essere assorbita con adeguate armature resistenti a trazione. Quindi si ha un meccanismo STRUTS and
TIES sia per la parete frontale che per quelle laterali.
117
Capitolo 7 – Progetto di strutture in acciaio in zona sismica
Due terremoti relativamente recenti, che hanno messo in evidenza alcune problematiche delle strutture in
acciaio, sono il terremoto di Los Angeles nel ’94 e quello di Kobe nel ’95, gli epicentri di questi terremoti sono
occorsi in zone cittadine. Per cui questi terremoti di grande intensità hanno procurato notevoli danni, anche
su strutture in acciaio già progettate all’epoca secondo i criteri di progettazione sismica e di gerarchia delle
resistenze; per cui ci si sarebbe aspettato un miglior comportamento ma in realtà queste strutture si sono
danneggiate in modo significativo o sono addirittura crollate.
A causa di diversi aspetti i criteri di progettazione, specialmente la gerarchia delle resistenze, non hanno
tenuto conto di tutte le possibili extraresistenze che il materiale poteva mostrare nel corso della risposta
sismica; di fatto la gerarchia delle resistenze non è stata applicata correttamente.
Nelle strutture in acciaio la gerarchia delle resistenze è finalizzata prevalentemente a sovradimensionare i
collegamenti per far si che le plasticizzazioni avvengano negli elementi strutturali e che non interessino i
collegamenti; la cosa da proteggere assolutamente in una struttura in acciaio sono i collegamenti, la crisi
deve interessare gli elementi strutturali e non il collegamento, altrimenti la crisi da duttile diventa fragile.
La gerarchia delle resistenze, oltre ad assicurare il meccanismo plastico desiderato in fase di progettazione
(ad es. plasticizzazione delle travi piuttosto che delle colonne), deve anche proteggere i collegamenti delle
strutture in acciaio, come i collegamenti trave pilastro o quelli delle aste nelle strutture controventate.
In questi terremoti non sono stati protetti adeguatamente i collegamenti, perché il dimensionamento dei
collegamenti nell’ambito della gerarchia delle resistenze, viene effettuato sulla base delle resistenze degli
elementi collegati, ma se le resistenze degli elementi vengono sottostimate è chiaro che anche i collegamenti
possono andare in crisi. Infatti si è verificato proprio questo, la crisi è passata dalle zone degli elementi
strutturali adiacenti ai collegamenti stessi, si sono verificate crisi fragili dei nodi travi colonna.
Tutto ciò è avvenuto a causa di molte ragioni, che hanno portato ad una sottostima delle resistenze degli
elementi strutturali, come ad esempio per l’alta velocità di applicazione e di variazione delle sollecitazioni, in
quanto queste strutture si trovavano nella zona di epicentro; nelle strutture in acciaio questo determina un
effetto particolare di incremento di resistenza degli elementi e di riduzione della duttilità, quindi una delle
ragioni per cui gli acciai hanno manifestato resistenze superiori a quelle attese è anche questa.
Danni in recenti eventi sismici
Questi sono nodi tipici delle strutture intelaiate, sono dei nodi
realizzati con le ali delle travi saldate alle colonne e le anime
collegate con collegamenti bullonati.
• Le travi durante l’evento sismico hanno manifestato una
maggiore resistenza a causa di un’extraresistenza dell’acciaio,
dovuta alla velocità di carico elevata;
• La crisi è passata dalla trave al collegamento stesso perché non
si è tenuto conto del reale valore di snervamento dell’acciaio
della trave;
• Si è innescata la crisi in punti di concentrazione delle tensioni
o in punti più fragili come ad esempio le saldature, un punto di
innesco tipico che è stato riscontrato è la saldatura al lembo
inferiore. È indicativo che le saldature eseguite in cantiere sono
più carenti di quelle realizzate in officina, inoltre sono più difficili
da eseguire quelle inferiori; 118
Dei comportamenti analoghi sono stati riscontrati nel corso del terremoto avvenuto in Giappone nel ’95,
sempre di magnitudo elevata e che si è manifestato con epicentro in una zona cittadina, danneggiando molti
edifici in acciaio; il 63% degli edifici danneggiati in acciaio ha mostrato danni molto gravi.
Il terremoto è stato caratterizzato da un’intensità superiore a quella prevista dalla norma, si sono manifestate
elevate velocità di variazione delle sollecitazioni, questo è sempre legato al fatto che le zone epicentrali erano
nelle zone cittadine, ma si sono manifestati anche elevati valori della componente verticale del sisma.
A causa delle elevate velocità di variazione delle sollecitazioni il materiale ha manifestato una resistenza
maggiore a quella prevista in fase di progetto innalzando lo snervamento, quindi la crisi nelle strutture
controventate non ha interessato le aste (che non si sono
plasticizzate) ma ha interessato i collegamenti.
La rottura dei collegamenti è sempre da evitare per la
gerarchia delle resistenze.
Dall’altro lato, questa elevata velocità di applicazione dei
carichi ha anche determinato una riduzione della duttilità
del materiale e della sezione, con conseguente rottura
della sezione. Infine elevati valori della componente
verticale del sisma hanno anche amplificato gli effetti del
secondo ordine, legati alle variazioni di sforzo normale.
• Dei livelli di sollecitazione non previsti hanno provocato anche l’instabilizzazione dei diagonali compressi;
• La realizzazione, nell’ambito dei collegamenti, di saldature a cordoni d’angolo piuttosto di saldature a
completa penetrazione ha dato luogo a crisi nei collegamenti;
• Parti con spessori elevati hanno prodotto una crisi molto fragile.
Nei nodi trave-pilastro, si può vedere la percentuale di nodi collassati realizzati in officina e in sito, osservando
che dove le saldature sono state realizzate in sito si ha avuto una maggior percentuale di elementi collassati,
infatti si è passati dal 6,5% al 16,9% di elementi collassati.
Sicuramente la cura nell’esecuzione della saldatura è un aspetto fondamentale, infatti maggiori
problematiche si riscontrano nei collegamenti con saldatura eseguita in sito.
119
Le strutture in acciaio in generale manifestano comunque un buon comportamento nei confronti dell’azione
sismica. Gli ultimi eventi sismici di grande intensità hanno però evidenziato per le strutture in acciaio, alcuni
aspetti significativi sono stati considerati poi per migliorare il livello della progettazione di strutture in acciaio:
1) È necessario attribuire a tutti gli elementi strutturali ed alle connessioni l’adeguato livello di duttilità;
2) Bisogna applicare adeguatamente il criterio della progettazione in capacità (o gerarchia delle resistenze)
per evitare il collasso dei collegamenti, questo viene fatto tramite un’opportuna stima delle resistenze attese
del materiale acciaio,