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Come ci si informa?
Il rapporto Agcom del 2017 dice che gli italiani accedono all'informazione online prevalentemente attraverso le fonti algoritmiche, quindi social network o siti che costruiscono la propria interfaccia sulla base delle nostre preferenze di navigazione.
Si registra una fruizione delle fonti editoriali, cioè siti web e app di editori tradizionali (es. testate giornalistiche).
Il 48% delle persone si informa attraverso canali tradizionali (es. tv), il 26% attraverso Internet, ecc.
Tra le fonti online utilizzate per informarsi, quelle algoritmiche rappresentano la maggioranza, con il 54.5%.
Fake news e disinformazione
Il rapporto tra fake news e disinformazione nasce dalla complessità dei flussi comunicativi.
Una delle fondatrici della piattaforma First Draft, Claire Wardle, esperta a livello globale di disinformazione, sottolinea come sia necessario articolare meglio il concetto di fake news e quello di disinformazione.
● Claire Wardle mette in evidenza come esistano siti, come "clone zone", che danno la possibilità di creare con grande facilità le fake news, modificando semplicemente dei siti preesistenti.
LE 7 TIPOLOGIE DI FAKE NEWS: CONTENUTO FUORVIANTE
● Sono contenuti reali che però vengono associati a informazioni false o fuorvianti, a loro volta associate al contenuto principale per rafforzarlo. Il contenuto parte da un'informazione reale, ma è condito di dettagli pretestuosi per ingannare il lettore.
● Questa tipologia è propria del corporate marketing. Ad es. la pseudoscienza del rapporto tra novax ed autismo.
LE 7 TIPOLOGIE DI FAKE NEWS: CONTENUTO MANIPOLATO
● È il più difficile da identificare: sono situazioni in cui immagini e video sono
Deliberatamente modificati con tecniche di editing digitale al fine di creare una falsa informazione facendola passare per vera.
Ad es. il caso del Leone della Metro Goldwyn Mayer era un'immagine in cui si faceva vedere il leone legato e obbligato a fare un ruggito, ma in realtà l'immagine originale era quella di una TAC fatta a un leone malato.
I video manipolati sono così verosimili che è impossibile comprendere la veridicità dell'informazione. Ad es. il video di un discorso di Obama che in realtà non è mai stato girato.
LE 7 TIPOLOGIE DI FAKE NEWS: COLLEGAMENTO INGANNEVOLE
Anche detto click baiting, è relativo all'uso di titoli e immagini ad effetto al fine di attirare su una pagina web il cui contenuto spesso non è attinente al titolo o all'immagine utilizzata per attirare gli utenti.
Ha lo scopo di trarre profitto dal numero di collegamenti che si generano su una determinata pagina.
Ad es.
utilizzare un formato simile a quello di una vera notizia per ingannare il lettore. LE 7 TIPOLOGIE DI FAKE NEWS: SATIRANon c'è una reale intenzione di procurare un danno, ma il contenuto satirico viene utilizzato per trarre in inganno. Vi è una differenza tra i contenuti satirici effettivi, come ad es. la testata Lercio.it, e i contenuti impostori come il Fatto Quotidiano.
nasconderlo.
● Si riconosce dal titolo, dal tono e dalle parole scelte.
LE 7 TIPOLOGIE DI FAKE NEWS: CONTENUTO FALSO AL 100%
● Sono contenuti che vengono inventati per screditare una persona a livello pubblico, per creare indignazione o per orientare la posizione degli utenti rispetto ad alcune questioni.
● Vi sono 2 esempi, provenienti dalla campagna elettorale americana del 2016. La 1^ notizia diceva che i sostenitori di Hillary avrebbero potuto votare via sms, mentre i supporter di Trump dovevano andare ai seggi. La 2^ notizia diceva che il Papa aveva fatto un endorsement a Trump prima delle elezioni.
GLI 8 MOTIVI PER CUI SI CREANO FAKE NEWS
● La Wardle identifica 8 possibili motivi che guidano alla creazione delle fake news: la propaganda, il profitto, l'influenza politica, l'interesse particolare, la faziosità, il cattivo giornalismo, la parodia e la provocazione.
● Ad ognuna di queste si associa una tipologia di fake news: ad es. la satira si collega
all'idea di fare parodia, mentre il contenuto fuorviante è associato alle motivazioni del cattivo giornalismo, di un interesse specifico, della faziosità, dell'influenza politica e della propaganda. FAKE NEWS E PANDEMIA ● Con la pandemia è emerso un rapporto tra essa e la diffusione di fake news in relazione al Covid. ● Nel 2020 sono state diffuse varie fake news: il fatto che il virus sia stato creato in laboratorio, che avesse una relazione con la diffusione del 5G, che fosse simile a un'influenza, che Bill Gates avesse già il vaccino da cui trarre dei profitti, ecc. ● Il termine utilizzato dagli analisti per identificare questo tipo di comunicazione è usato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: infodemia, la diffusione di informazioni, spesso non verificate, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento, anche a causa della difficoltà di identificare attendibilità e provenienza delleinformazioni.● La problematica ha preoccupato l'OMS tanto quanto la diffusione del virus stesso, così ha istituito un sistema per segnalare la misinformazione. La stessa cosa hanno fatto i social media, inserendo banner che garantiscono la verificabilità dell'info e operano affinché le fake news abbiano difficoltà di circolazione.
TECNICHE DI INDAGINE ONLINE
VIRTUALE E REALE
● La 1^ considerazione rispetto alla ricerca svolta sui social media è relativa alla contrapposizione tra il reale e il virtuale. Dagli anni '90, anche grazie allo sviluppo di una letteratura che attribuiva a Internet una dimensione diversa rispetto a quella della vita quotidiana, la ricerca ha costruito dei percorsi che separavano nettamente la ricerca svolta offline dalla ricerca svolta online, considerando i contenuti prodotti dagli individui sulla rete come non sufficientemente strutturati per poter essere considerati veri e propri dati da elaborare.
● Nel tempo
Questa contrapposizione tra Internet come realtà virtuale, e la realtà analogica, viene meno. Il sociologo dei media Nathan Jurgenson suggerisce di sostituire il termine realtà virtuale, che sottolinea l'opposizione alla realtà analogica, con realtà aumentata, che indica che nonostante l'implicazione della tecnologia nella quotidianità, la realtà è sia materiale che digitale.
Il termine realtà aumentata si è diffuso anche grazie all'implementazione dell'Internet of things (oggetti con sensori per far dialogare la dimensione digitale della realtà con quella analogica).
Quando si parla di ricerca in rete è bene sottolineare che non vi sia una differenza tra realtà virtuale e analogica, ma che gli individui interagiscono con e tramite i media nella loro quotidianità.
LE 4 TECNICHE DI INDAGINE ONLINE
Le tecniche per svolgere ricerche online sono soprattutto:
- Survey
online = ricerche svolte attraverso questionari in rete
Web Content Analysis = ricerca via web fatta sull'analisi del contenuto
Social Network Analysis = a discapito del nome ha più di 40 anni e non è nata con l'avvento dei social network site
Netnografia.
Per scegliere la tecnica più appropriata è bene partire dalla domanda di ricerca e quindi dai suoi obiettivi. Poi bisogna considerare il tipo di dati da raccogliere, anche in relazione alle risposte che si vogliono avere rispetto alle domande di ricerca. Infine è necessario usare metodologie di ricerca che meglio si accordano con il livello di analisi scelto.
Es. 1: per analizzare i discorsi fatti da un leader politico attraverso i suoi tweet, la tecnica più appropriata è la Web Content Analysis.
Es. 2: per studiare l'insieme delle relazioni e dei contatti, e la densità di queste relazioni in una comunità virtuale, è bene usare la social Network Analysis.
nità. La Survey può essere utilizzata per ottenere informazioni su diversi aspetti della comunità, come le caratteristiche demografiche dei membri, le loro abitudini di utilizzo, le loro opinioni e i loro interessi. Inoltre, la Survey può essere utile per identificare eventuali problemi o sfide che la comunità sta affrontando e per raccogliere suggerimenti e feedback dai membri su come migliorare la comunità stessa.