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Il principio di ragionevolezza
Questo principio dove entra nell'ordinamento italiano? Negli ordinamenti di common law, l'esistenza di un principio di ragionevolezza quantomeno affine esiste da molto più tempo. Per ciò che ci riguarda, invece, è inizialmente stato ritenuto una prerogativa esclusiva del giudice costituzionale, nell'ambito del giudizio di legittimità di una certa norma portata al suo vaglio, che era proprio un giudizio di ragionevolezza, strumento di portata generale finalizzato a scongiurare le obsolescenze del sistema giuridico formale attraverso un'analisi che tenga conto dei valori sui cui fonda una certa comunità da un lato e quelli che l'ordinamento giuridico intende presidiare, dall'altro; infatti esso non si limita a superare le diseguaglianze tra consociati ovvero tra norme, ma assurge a fonte da cui attingere nella individuazione degli interessi che assumono rilievo in un determinato contesto storico.
In una logica di adesione e rispetto delle istanze economiche e sociali che caratterizzano una collettività senza legami rigidi con il dato positivo. (CONTEMPERAMENTO DI INTERESSI sia pubblici che privati generali e personali); Quindi si vuole individuare l'interesse che assumono, nel contesto storico preciso, gli elementi fondanti degli ordinamenti alla base della convivenza, senza legame con il dato positivo. Il concetto di buona fede era troppo collegato a una concezione ormai passata e a dei concetti etico-morali, cosa che la ragionevolezza non ha (la buona fede ha anche qualcosa di moralizzante/religioso, la ragionevolezza no). Si vuole anche arginare l'operatività della buona fede intesa come parametro di valutazione della condotta o di imputazione della responsabilità per inosservanza di doveri. La ragionevolezza ha svolto un ruolo di rilievo nel sindacato di legittimità delle condotte per evitare l'idea di manipolazioni esegetiche connesse.
allavalorizzazione in chiave etica del principio di correttezza; infatti una configurazione dai labiliconfini normativi avrebbe ingenerato non pochi dubbi interpretative e una generalizzata diffidenzacirca il suo utilizzo nella risoluzione delle controversie. Così in difetto di un preciso significatoprecettivo si è ritenuto che quest’ultimo dovesse essere inteso come sinonimo di ragionevolezza inun’accezione neutra e tecnica dai contenuti ben delineati, screvo anche dagli eccessi delsolidarismo: l’idea di solidarietà è diventata un po’ troppo utilizzata e ampia. Una solidarietà chenon viene riconosciuta ad esempio così facilmente dal common law e quindi prettamente legataanche ad un’accezione di civil law. Lo scrutinio di ragionevolezza è una delle più importantitecniche interpretative utilizzate non solo dalla Corte Costituzionale italiana ma anche dalle piùimportanti corti europee ed extraeuropee,
con particolare riferimento alla Corte Suprema degli USA e al Tribunale costituzionale federale tedesco. L'emergere della ragionevolezza come limite generale della legislazione si ricollega alla perdita di centralità della legge e dalla sua sostituzione ad opera della Costituzione come fonte suprema. In particolare, il giudizio di ragionevolezza testimonia il ruolo sempre più forte svolto dai principi costituzionali: attraverso le nuove tecniche di giudizio, come il bilanciamento costituzionale, infatti, i principi costituzionali finiscono per incidere significativamente sulla discrezionalità politica del legislatore. In virtù dello scrutinio di ragionevolezza, il sindacato giurisdizionale sulle leggi non investe più solo la legittimità, ma anche il merito delle scelte legislative ed è stato accostato da parte della dottrina alla figura dell'eccesso di potere legislativo. Per quanto riguarda la giurisprudenza costituzionale,familias) è un concetto che deriva dal diritto romano e si riferisce a una persona che agisce in modo ragionevole e prudente, tenendo conto delle circostanze e degli interessi coinvolti. Questo principio è stato poi adottato nel diritto attuale per valutare la ragionevolezza delle azioni e delle decisioni prese dal legislatore. Nel contesto del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, il giudizio di ragionevolezza viene utilizzato per verificare se le differenziazioni introdotte dalla legislazione siano compatibili con tale principio. In altre parole, si valuta se il legislatore ha trattato in modo diseguale soggetti o situazioni uguali, o se ha trattato in modo uguale casi diversi. Questo giudizio di ragionevolezza assume sempre più importanza nel rispetto dei principi costituzionali, in particolare del principio di uguaglianza. Si cerca di far sì che il legislatore consideri questa nuova accezione come qualcosa di in continua evoluzione, allontanandosi dall'idea di un sistema politico dominato da interessi specifici o economici. Nel diritto romano, il concetto di ragionevolezza era associato alla diligenza del buon padre di famiglia (reasonableness). Questo significa che una persona agisce in modo ragionevole se si comporta come un buon padre di famiglia, cioè in modo prudente e attento alle circostanze. Questo principio è ancora rilevante nel diritto attuale, dove la ragionevolezza delle azioni e delle decisioni viene valutata tenendo conto di ciò che un buon padre di famiglia avrebbe fatto nella stessa situazione.familiae)/reasonable man.
A cosa serve il buon padre di famiglia? Come PARAMETRO DI VALUTAZIONE DELLA DILIGENZA, quindi il fine è quello di valutazione della RESPONSABILITÀ (se c'è o meno e di quale tipo).
Quindi questo è riconosciuto, ma in realtà la ragionevolezza era già stata in parte divulgata come concetto generale sotto la forma diversa dell'EQUITÀ. AEQUITAS romana può essere assimilata alla ragionevolezza, perché la differenza tra buona fede ed equità è che la buona fede guarda ai soggetti del contratto (parti contrattuali), ristabilisce il sinallagma nel caso, ma tra le parti contrattuali. (vd. passo di Trifonino per equità la cosa doveva essere restituita a parti diverse da quelle dell'agire contrattuale). Quindi, contemperamento degli interessi generali e NON del caso concreto. Questa è la differenza tra buona fede ed equità, che può essere
riportata anche comedifferenza tra buona fede e ragionevolezza. Passi di diritto romano che esprimono un concetto diverso da quello di buona fede: usano termini come RATIO, RATIONABILIS, HUMANITAS, che portano a soluzioni che non sono soluzioni di buona fede.- C. 6, 2, 1: se con il tuo denaro, su mandato dei tuoi schiavi, alcuni hanno comprato fondi, devi scegliere se tu debba proporre l'azione di furto e di ripetizione della cosa rubata o piuttosto l'azione di mandato. Infatti l'equità non tollera che tu persegua la causa di un crimine e nello stesso tempo chieda l'adempimento di un contratto di buona fede. Si tratta di un contratto di MANDATO; gli schiavi con il tuo denaro comprano dei fondi: devi scegliere se agire con un'azione di cosa rubata o un'azione di mandato, perché lo schiavo non era realmente un mandatario poiché non aveva capacità giuridica. Lo schiavo ha capacità di agire come organo del
pater familias, quindi è lo schiavo che agisce (come se fosse il pater familias) dando mandato a qualcuno di comprare dei fondi. In questo caso allo schiavo non era stato detto di far nulla, quindi vi sono 2 possibilità: agire con un'azione per oggetto rubato oppure azione di mandato. Se si agisce con l'azione di mandato si ha la possibilità di RATIFICARE l'agire del mandatario che non aveva mandato; nell'altro caso invece si agisce per delitto e ciò che si ottiene è il RISARCIMENTO (ed eventualmente la restituzione). Le regole del nostro ordinamento per decidere con quale azione agire sono quelle relative all'onere della prova e alla prescrizione per cui si ha possibilità di agire per uno stesso diritto in diverse maniere: in campo penale e civile le azioni possono essere anche congiunte. In questo caso, il soggetto deve scegliere, ma perché deve scegliere? Risponde a buona fede doverscegliere se agire in via
contrattuale o extracontrattuale? Per i romani, non si tratta di buona fede, ma di AEQUITAS: questo principio non tollera che tu persegua la causa di un crimine ed allo stesso tempo l'adempimento di un contratto di buona fede. Ossia, considerando gli interessi in gioco (generali ed individuali) non è agire in mala fede l'agire con entrambi, non viene in gioco la buona fede, ma un altro tipo di principio che è il principio che guarda agli interessi in gioco in generale, non solo dei contraenti: è interesse dell'ordinamento di non vedere una persona che agisce per lo stesso diritto, e ciò porta anche ad altri principi che conosciamo, quali NE BIS IN IDEM.
D. 18, 3, 4, 1 (ULP. 32 AD ED.) Ma ha un fondamento razionale ciò che afferma Nerazio, che talvolta il compratore lucra i frutti, quando ha perduto il prezzo che ha versato; dunque il potere di Nerazio, che è conforme ad umanità, trova applicazione allorquando il
compratore ha dato unaqualche parte del prezzo e poi la compravendita si è risolta per inosservanza del termine perentorioper il suo pagamento. Cosa succede? La fattispecie è quella di un CONTRATTO DI COMPRAVENDITA, c'è un acconto e poi non è avvenuto entro il termine il pagamento. Cosa avviene se la cosa non è consegnata e il prezzo non è stato pagato entro il termine perentorio? Vi è un INADEMPIMENTO del compratore. Se la cosa non viene pagata, il venditore si può tenere i frutti? Nerazio risponde di sì, perché è conforme a ragionevolezza/umanità/ratio. Non ha nulla a che fare con la buona fede: umanità in questo caso non è un senso di umanità generale (per una società in cui vi erano gli schiavi), ma qualcosa che contempera gli interessi generali.
CASO GIURIDICO
Nel diritto romano la ragionevolezza dunque non è come la buona fides, non si parla direttamente,
È un principio più legato alla ratio come la ragione per la creazione di una norma e principalmente all'aequitas. L'aequitas romana è la più vicina tra i tipi di analisi che corrispondono alla ragionevolezza da parte dei romani, però non è equivalente. Visto che quello che veramente può essere come parametro collegato alla ragionevolezza (quindi, quello che conosciamo essere reasonable man nella common law) è invece il buon padre di famiglia. Il bonus pater familias è sicuramente un parametro che serve per determinare la responsabilità, soprattutto ma non solo in ambito contrattuale, ed è uno degli elementi principali nella ragionevolezza. DIRITTO MEDIEVALE E MODERNO ANTERIORE ALLE CODIFICAZIONI: Cosa succede? Abbiamo selezionato alcuni passi che sono collegati alla ragionevolezza in quanto però alla ratio, alla ragione. Arriviamo a quella che poi sarà anche l'epoca dei lumi, ad un tipodi analisi diversa. Quindi, nella Summa Theologica di San Tommaso D'Aquino abbiamo un'analisi di quelle che sono le regole e il rapporto tra la regola, la ragione e il diritto. Come vediamo, non è