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EFFETTI COMPENSAZIONE
Il problema si è posto quando si è affermata l'idea che la compensazione operi attraverso una dichiarazione con carattere costitutivo. Nel momento in cui si è superata, in molti ordinamenti, l'idea della compensazione automatica e si è richiesto che la parte che ha interesse ad operare la compensazione, deve dichiararlo (ordinamento tedesco in primis), in quel momento si è posto il problema della retroattività. La compensazione opera al momento della dichiarazione o al momento in cui è sorto il controcredito che legittima la compensazione?
La DOTTRINA, soprattutto in Austria e Germania segue una soluzione diversa da quella del legislatore. Il problema si pone soprattutto negli ordinamenti che richiedono la dichiarazione. Negli altri, che hanno previsto, almeno in origine la compensazione automatica o al più la comunicazione con effetti puramente dichiarativi non hanno il problema della
retroattività ➔ la compensazione opera in maniera impropria retroattivamente al momento in cui i crediti compensabili sono sorti. Quindi c'è una retroattività di fatto che però non è realmente una retroattività perché il momento in cui si crea quella situazione è il momento in cui i crediti reciproci si estinguono.
Il problema si pone riconoscendo alla dichiarazione un effetto costitutivo. La dichiarazione è il presupposto affinché la compensazione abbia effetto. Ma ha effetto dalla dichiarazione o dal momento in cui è sorto il controcredito?
In alcuni ordinamenti ➔ dichiarazione con effetto costitutivo ma retroattività.
La dottrina, in tempi recenti, in Germania e Austria ha iniziato a sostenere che nel caso di dichiarazione sostitutiva gli effetti si producono al momento della dichiarazione di voler opporre la compensazione. Ciò ha prodotto la norma del Draft (la compensazione ha effetto
nel momento della dichiarazione) che è dissonante rispetto alle disposizioni dei codici tedesco, austriaco e svizzero. BGB Codice Civile Tedesco Par. 389 – Effetto della compensazione La compensazione comporta che i crediti, nella misura in cui coincidono, si considerino estinti nel momento in cui si sono contrapposti in modo idoneo alla compensazione. Codice Svizzero delle obbligazioni Art. 124 (2) – Effetti della compensazione I due crediti si riterranno allora reciprocamente estinti, per le quantità corrispondenti, al momento stesso in cui divennero a vicenda compensabili. Codice Civile Portoghese Art. 854 - Retroattività Compiuta la dichiarazione di compensazione i crediti si considerano estinti dal momento in cui divennero compensabili. Anche il codice olandese la compensazione retroagisce al momento in cui è sorta laPossibilità di compierla; Pluralità di crediti
La regola che trova normale applicazione negli ordinamenti nazionali è che in caso di pluralità di crediti dev'essere la parte che oppone la compensazione a determinare a quali crediti debba riferirsi la compensazione, decidendo quale far valere in compensazione. Spesso si fa riferimento, si rinvia, alla disciplina dell'imputazione del pagamento - si dice che chi provvede al pagamento lo imputa ad un determinato debito. Anche la norma sull'imputazione del pagamento si applica anche agli ordinamenti che prevedevano la compensazione automatica. Nel caso della compensazione automatica il meccanismo dovrebbe essere quello temporale, del succedersi dei crediti. Se i crediti si estinguono nel momento in cui sorgono senza bisogno di una dichiarazione con effetti costitutivi. Questo problema non dovrebbe porsi in questi ordinamenti. Invece accade che nell'ordinamento spagnolo, nella vecchia formulazione
del creditore di una garanzia o di un diritto di rivalsa nei confronti del debitore. Questo principio è fondamentale per garantire l'equilibrio tra le parti e la tutela dei loro diritti. Nel nostro codice civile, l'esclusione della compensazione può essere stabilita dalle parti attraverso un accordo scritto. Questo significa che le parti possono decidere di escludere la possibilità di compensare i crediti tra di loro. Tuttavia, è importante sottolineare che l'esclusione della compensazione non è ammessa in tutti i casi. Ad esempio, nel caso in cui la compensazione sia prevista per legge o quando sia necessaria per garantire l'adempimento di un obbligo fiscale, l'esclusione potrebbe non essere consentita. In conclusione, la scelta di escludere la compensazione è un diritto delle parti, ma è soggetta a limitazioni e condizioni specifiche previste dalla legge.La persona di quei crediti che le assicurano il livello minimo di sussistenza. In particolare questo è il caso dei crediti di natura alimentare e più in generale di tutti i crediti considerati impignorabili, cioè tutti i crediti non soggetti a pignoramento.
Codice civile italiano => art.1246
► Crediti per la restituzione di cose di cui il proprietario sia stato ingiustamente spogliato
► Credito per la restituzione di cose depositate o date in comodato (ci sono fondi del diritto romano che dicono che i crediti derivanti da comodato o deposito non sono soggetti a compensazione). Il motivo è che chi riceve in comodato una cosa e quindi ne è avvantaggiato non può opporre un credito relativo a quella situazione proprio perché ha goduto della cosa ottenuta in comodato. Nel deposito ci si avvantaggia invece della custodia altrui
► Crediti dichiarati impignorabili (tra cui quelli alimentari)
► Nel caso in cui vi è rinuncia alla
compensazione fatta preventivamente dal debitoreIl più avanzato dal draft è costituito dall'idea che gli effetti della compensazione, da sempre riportati al momento in cui si è posta la coesistenza dei crediti, il draft supera questo quadro, rimuovendo la retroattività. Non c'è alcun riferimento alla compensazione automatica. Essa opera nel momento in cui la dichiarazione viene fatta. Ogni riferimento alla contestuale presenza dei crediti è venuto meno. In questo il nostro ordinamento è rimasto indietro ma la dottrina sta spingendo verso le soluzioni adottate di recente dagli ordinamenti.
Martino -> codice civile francese (opera la compensazione anche contro la volontà delle parti) 12/04
LUOGO DELL'ADEMPIMENTO
DRAFT: L'adempimento dell'obbligazione in un luogo piuttosto che in un altro può costituire un vantaggio per il debitore o il creditore ➔ è opportuno che ogni ordinamento abbia regole a riguardo. Normalmente è quello voluto.
dalle parti, ma non è detto che esso risulti dal contratto➔ gli ordinamenti spesso prevedono norme che suppliscono la carenza di indicazioni presenti nel contratto, integrando la volontà delle parti quando non ricostruibile.
La norma del Draft è un unico articolo.
Par.1➔ regola generale + criteri supplettivi
Se il luogo dell'adempimento di un'obbligazione non può essere determinato, o determinabile, attraverso le clausole che regolano l'obbligazione (si guarda, per prima cosa, alla volontà delle parti) In caso di un'obbligazione pecuniaria, avente ad oggetto il pagamento di una somma di denaro, sarà il domicilio o la sede dell'impresa del creditore.
In caso di qualche altra obbligazione (quindi in caso di obbligazione non pecuniaria) sarà il domicilio o la sede dell'impresa del debitore (favor debitoris per il debitore è più agevole adempiere nel luogo del proprio domicilio o
Par.1 norme generali sulla determinazione del domicilio o sede dell'impresa
Se una parte ha più di un domicilio o sede dell'impresa, il domicilio o sede dell'impresa è quello che presenta la relazione più stretta con l'obbligazione. Ad esempio, se una multinazionale ha un determinato credito che deve essere pagato, quel debito dovrà essere saldato presso la sede che ha la relazione più stretta. Se il credito/debito è sorto in Italia presso la sede italiana dell'azienda creditrice.
Se una parte non ha un domicilio o sede dell'impresa, o se l'obbligazione non si riferisce a una materia commerciale, viene presa in considerazione la dimora abituale sia del creditore che del debitore.
Par.3 caso in cui le parti contraenti tra il momento della conclusione del contratto
el'adempimento modifichino il domicilio, la sede dell'impresa o la dimora abituale. In questo caso se questo comporta una maggiore onerosità dell'adempimento, la parte che ha spostato il domicilio, la sede o la dimora è obbligato a sopportare l'aumento dei costi che ciò comporta.
Evidentemente le parti al momento della conclusione del contratto hanno una precisa idea circa il luogo dell'adempimento per cui se esso cambia, chi ha determinato il cambiamento dovrà farsi carico delle maggiori spese. Es. creditore che al momento del contratto ha il proprio domicilio a Bologna e al momento dell'adempimento sposta o la sede dell'azienda o il proprio domicilio, il debitore dovrà andare...➔ costo per cui chi ha spostato il luogo dell'adempimento rispetto a quello iniziale si farà carico dei costi connessi in questo caso al trasferimento.
"Se una parte cagiona qualche aumento nelle spese relative"
all'adempimento attraverso un cambiamento del domicilio o sede dell'impresa o della dimora abituale suc