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SISTEMI GIURIDICI COMPARATI

Il diritto comparato o "comparazione giuridica" è la scienza giuridica volta ad individuare, studiare e spiegare le somiglianze e le differenze tra due o più sistemi giuridici. Per la dottrina, un sistema giuridico è l'insieme coerente e ordinato di norme giuridiche volte a regolare una comunità, mentre per il diritto comparato non si intende un semplice insieme di regole, ma un insieme di atteggiamenti radicati circa la natura del diritto e il ruolo che deve svolgere all'interno di una comunità.

Il diritto comparato distingue il concetto di sistema giuridico da quello di tradizione giuridica, che ha varie concezioni: per Merryman una tradizione giuridica è un insieme di istituzioni e procedure legate ad una certa cultura, per Glennn e Krygier una tradizione giuridica è l'insieme di informazioni tramandate dal passato alle quali attingiamo costantemente per costruire il presente.

comparazione può essere di due tipi (a seconda di che cosa viene comparato):
  • SINCRONICA quando si confrontano due o più sistemi giuridici o istituti della stessa epoca;
  • DIACRONICA quando si fa un confronto tra sistemi giuridici o istituti di epoche diverse;
Le somiglianze e le differenze tra due o più sistemi giuridici si possono manifestare in forme diverse, come nella concezione del diritto o di alcuni suoi istituti, nelle forme di deposito del sapere giuridico e nella sua trasmissione. Il diritto comparato collabora con la:
  • Storia del diritto: l'individuazione di somiglianze e differenze tra sistemi giuridici può riuscire solo attraverso lo studio dell'evoluzione storica di quegli stessi sistemi giuridici. Infatti, attraverso lo studio della storia si percepiscono le differenze che incorrono nei modelli giuridici. Può esistere un diritto con o senza legislatore, giurista, Stato o anche un diritto
→• Teoria generale del diritto una parte della filosofia del diritto che si occupa di individuare e analizzare criticamente i concetti giuridici; umano. Alcuni anni più tardi Rodolfo Sacco scrisse le Tesi di Trento (1987) con la successiva adesione di Gianmaria Ajani e Ugo Mattei. Il testo si compone di cinque tesi, ognuna delle quali è volta ad individuare ipossibili fini del diritto comparato, che può tornare utile per il recupero dell'universalità della scienza giuridica oltre i confini nazionali, per abbattere gli stereotipi di culture diverse dalla propria, per la ricerca di un diritto migliore, per la conoscenza di un diritto straniero e per il miglioramento della comunicazione tra giuristi che appartengono a sistemi giuridici diversi. Le Tesi di Trento sono riconosciute come il primo manifesto culturale sulla comparazione giuridica.

Il diritto comparato offre una distinzione al suo interno:

  • MACROCOMPARAZIONE studia e analizza somiglianze e differenze tra sistemi giuridici nel loro complesso;
  • MICROCOMPARAZIONE studia e analizza somiglianze e differenze di un singolo

istituto o di un frammento dello stesso di diversi sistemi giuridici;

In linea generale tutto può essere comparato ma a seconda della distanza tra gli oggetti in esame, la comparazione potrà rivelarsi più o meno significativa.

All'inizio del Novecento la comparazione tra alcuni sistemi giuridici veniva percepita come molto alta, ad esempio fino al 1920 si credeva che il Common law non potesse essere comparato con il Civil law oppure ancora fino al 1960 si credeva che non fossero comparabili tra loro il diritto degli "Stati socialisti" con il diritto degli "Stati borghesi". Nonostante queste diffidenze ad oggi siano state in gran parte superate, esistono ancora studiosi che ritengono come alcune culture giuridiche siano ancora troppo diverse per raggiungere risultati scientificamente validi.

PIERRE LEGRAND sostiene che il diritto comparato sia un'attività scientifica estremamente difficile da condurre. La sua logica l'ha portato

A sostenere che per poter comparare due o più sistemi giuridici è necessario studiare a priori la cultura in cui quelle stesse norme (oggetto di studio) che vengono applicate, altrimenti la comparazione sarà difettosa. Legrand per questa sua teoria è stato aspramente criticato per aver implicitamente dichiarato impossibile condurre una comparazione giuridica.

WERNER MENSKI sostiene che la comparazione giuridica sia un'attività molto difficile da portare avanti. Questo perché la maggior parte dei comparatisti si limita ad intaccare la superficie del sistema giuridico in esame, recependo solo ciò che è familiare al loro sistema giuridico di appartenenza e ciò non permette di condurre la comparazione giuridica correttamente.

MATHIAS SIEMS in "The limits of comparative law", identifica i limiti del diritto comparato tra cui la sua complessità: comparare diversi sistemi giuridici è uguale a comparare

diverse visioni del mondo, tutti i sistemi giuridici sono singolari e le somiglianze sono solo superficiali o apparenti (riprende il pensiero di Legrand).

Ogni scienza tende a classificare l'oggetto del proprio studio e il diritto comparato non è da meno.

La prima classificazione ad essere entrata ufficialmente in uso è stata elaborata da René David nel 1960.

Per la sua formulazione egli si basò su un criterio residuale, che gli permise di raggruppare sistemi giuridici diversi in famiglie giuridiche molto ampie. Il risultato fu strabiliante:

  • FAMIGLIA DI CIVIL LAW
  • FAMIGLIA DI COMMON LAW
  • FAMIGLIA DI DIRITTI A BASA SOCIALISTA
  • FAMIGLIA DI DIRITTI RELIGIOSI E FILOSOFICI/ MISTI

Tuttavia la classificazione mostrò ben presto i suoi difetti: eurocentrismo, staticità, prevalenze di diritto civile, eccessiva ampiezza di osservazione e disomogeneità sul piano dei criteri.

Ugo Mattei tentò di risolvere le problematiche

della classificazione di David adottando un metodo completamente diverso: l'obiettivo era individuare all'interno di ogni società tre sistemi di controllo sociale:
  • RULE OF LAW
  • RULE OF POLITICS
  • RULE OF TRADITIONS
Successivamente bisognava individuarne uno come dominante, ottenendo graficamente un triangolo. In parte la classificazione di David venne migliorata ma non risolta del tutto, questo perché tutte le classificazioni hanno dei limiti. Un altro gruppo di giuristi ancora ha preferito adottare un metodo diverso dai precedenti: l'utilizzo di mappe geografiche (geopolitica del diritto). In questo modo era molto semplice mettere in evidenza la diversità giuridica mondiale e in generale mostrare esempi concreti di sistemi giuridici a base mista. Juriglobe ad esempio è un gruppo di ricerca canadese che utilizza metodi e categorie completamente differenti, quali il diritto consuetudinario e il diritto islamico. Esistono diverse

Tipologie di mappe e in base al dato extra giuridico che si utilizza si mettono in luce aspetti differenti, ad esempio esistono mappe per popolazioni e mappe per reddito.

ANDREW HUXLEY definisce il suo approccio "genealogico". In parole più semplici Huxley sostiene che i migliori indicatori della natura di un sistema giuridico non possano che essere i suoi stessi genitori, ma a differenza della genealogia umana, nella genealogia giuridica non si esclude che i genitori possano essere più di due. Si prenda l'esempio della Repubblica democratica e popolare del Laos e si considerino i suoi genitori: il padre marxista e la madre francese e coloniale; ma se volessimo maggiori informazioni, potremmo considerare i nonni (tra cui Napoleone e Rama I di Bangkok) e i bisnonni (tra cui Bartolo e Shin Dhammavilasa di Pagan).

CAPITOLO 2

Il diritto è un fenomeno culturale e sociale, quindi è in continua evoluzione e allo stesso tempo è anche per questo

su una norma costituzionale, in quanto essa rappresenta il fondamento e il pilastro su cui si basa tutto il sistema giuridico di uno Stato.

tra:

  • una norma di condotta (regolano i comportamenti);
  • una norma di struttura (attribuiscono poteri);

Vien da sé la risposta, sarebbe certamente una norma di struttura perché è una norma che attribuirebbe ad un unico soggetto di decidere tutte le altre questioni.

CIRCOLAZIONE DEI MODELLI GIURIDICI

La circolazione dei modelli giuridici non è un dato moderno basti pensare alla Politica di Platone e allo Spirito della Leggi di Montesquieu; per Watson dovrebbe essere ormai generalmente accettato che nella maggior parte di epoche e luoghi, il prestito di un elemento giuridico ad un diverso ordinamento ha rappresentato la forma principale di evoluzione del diritto, motivo per cui non esistono sistemi giuridici puri o autoctoni.

In linea di principio tutti i formanti possono circolare, a tal proposito Lupoi parla di un "flusso giuridico", sostenendo che ciò che guida questi fenomeni di circolazione dei modelli a livello globale è la

Percezione della rilevanza di un dato straniero, che inevitabilmente crea uno squilibrio.
Dettagli
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/02 Diritto privato comparato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonoramaranto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi giuridici comparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Sbordoni Chiara.