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GNOSEOLOGIA INFERIORE
Fa riferimento ad un certo modo di fare filosofia. Si richiede alla filosofia un maggiore rigore argomentativo. Gnoseologia da Discorso/studio della conoscenza, cosa vuol dire conoscere e in che modo posso organizzare la conoscenza in modo tale da farla diventare certezza. Inferiore non è un giudizio di valore, è relativa a quella che è più in basso. L'estetica diventa non soltanto la teoria delle arti liberali, ma anche sulla teoria della forma di conoscenza che sta alla base, ovvero la sensibilità. Per conoscere bisogna fare esperienza, che di per sé è già una forma di conoscenza, senza l'esperienza concreta della realtà non si riesce ad elaborare una conoscenza astratta. "Niente è nell'intelletto, che prima non sia stato nei sensi" - Aristotele. La concezione di Baumgarten è simile a quella di Aristotele.
8Appunti esame di Estetica delle Arti del '900ARTE
DEL PENSARE IN MODO BELLO:
Arte che ci consente di esprimere dei contenuti di pensiero, non c'è una distinzione netta tra pensiero e linguaggio per Baumgarten, quei contenuti di pensiero si possono esprimere in modi diversi,
Ma se scelgo un modo, mi permette di esprimere un certo aspetto del pensiero.
La metafora permette di comunicare in modo efficace determinati contenuti di pensiero.
Es, Achille è un leone che in quanto metafora sollecita la nostra immaginazione e attribuiamo le "sembianze" di un leone ad Achille.
O anche: La materia è un macigno, il mio amico è una volpe.
È come se la figura retorica tenesse insieme molte qualità ed aspetti.
Attraverso una figura retorica è possibile comunicare un contenuto di pensiero, così come l'ho pensato senza doverlo esprimere in altro modo. (Non funziona con il come)
Tutte le qualità che voglio esprimere, se le elenco, perdono il loro collegamento e quindi dovrò
Usare la descrizione. Non dissociamo il pensiero dal linguaggio e non facciamo l'errore di credere che una metafora non possa contenere un pensiero e che non possa trasformarsi in un'altra figura retorica. L'errore che facciamo, secondo Baumgarten, è pensare che le figure retoriche siano solo per abbellimento.
ARTE DELL'ANALOGO E DELLA RAGIONE: Per ragione si intende, per Baumgarten l'intelletto, la facoltà mentale che ci permette di analizzare e che è in grado di produrre conoscenze molto raffinate. Tutte le scienze precedono per analisi ma l'intelletto, a differenza di altre capacità, deve suddividere le parti e le studia in modo molto preciso. Aggiungere una fotografia all'interno di un manuale ci permette di immaginare, l'immaginazione ci permette di mettere insieme le parti in modo ordinato. L'immagine ha la funzione straordinaria di farci capire in modo immediato l'unità delle parti e come stanno.
insieme.Baumgarten vuole dimostrare che l'analogo della ragione è l'immaginazione e come l'intelletto procede in modo rigoroso analizzando, si tratta di una capacità che dà ordine e che non crea confusione nella mente.L'immaginazione, in quanto procede per immagini, produce delle parti ordinate di senso. Anche l'immaginazione ha un suo peso e ci permette di ordinare le parti come se ce le facesse vedere senza procedere secondo divisione. L'immaginazione non è la capacità della confusione e del caos, ma esprime uno sforzo ordinativo. Baumgarten lo spiega perché troppo spesso si è associata la produzione artistica all'immaginazione pensando che essa sia una facoltà che lavora in maniera diversa dall'intelletto e non sia capace di farci capire il mondo, ma in realtà produce degli ordini all'intero della realtà che ci circonda. Sia l'arte che la scienza ci fanno conoscere.la realtà ma in modo diverso. Immaginazione: capacità di produrre immagini nella nostra mente che esprimono ordine nelle parti. Intelletto: si basa sulla divisione e si concentra sulle singole parti, con il rischio di perdere l'unità. L'esperienza sensibile sta alla base dell'arte, del bello. Appunti esame di Estetica delle Arti del '900 Walter Benjamin (1892-1940) È stato uno dei maggiori filosofi del Novecento, ampiamente studiato negli ultimi decenni. Decisivi sono stati i suoi studi in merito alla questione, attualissima, del rapporto tra arte e tecnologia e in merito alle trasformazioni della vita cittadina per il diffondersi della tecnologia. L'opera più famosa di Benjamin è "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" (1936) con una visione dell'opera d'arte diversa rispetto a quella di Martin Heidegger che aveva scritto "L'origine dell'opera d'arte". Sitratta di due saggi destinati a segnare profondamente la storia dell'Estetica, in particolare quella del Novecento. Gli approcci da parte dei due filosofi all'arte sono molto diversi: - Martin Heidegger sottolinea le differenze ed i rischi di una pervasività della tecnica. Parte dal presupposto che l'opera d'arte è originale e unica; di essa facciamo una esperienza contemplativa; l'opera d'arte è capace di "aprire un mondo" e di far cogliere la verità. Belle Arti (quelle facenti parte della tradizione consolidata). - Walter Benjamin sottolinea la continuità, le analogie, e le opportunità che le nuove tecniche possono dare all'arte. Si concentra sulla contemporaneità e sulla trasformazione dell'esperienza dell'arte e della produzione di essa attraverso le nuove tecniche. Lafotografia (ci consente anche di riprodurre l'arte in modo seriale)
Il cinema (mira a una esperienza di urto emotivo, di shock).
Cosa diventa l'arte una volta che cinema e fotografia si sviluppano e vengono legittimate come forme d'arte?
La produzione seriale, la riproducibilità dell'opera rende l'opera stessa più fruibile.
Posso fruire dell'arte in qualsiasi momento della giornata, l'importante è che sia in possesso delle tecnologie adatte.
Benjamin riprende molto dal pensiero di Valéry.
Secondo lo statuto di opera d'arte, l'opera è unica e ha un valore di tipo unico, singolare, questa singolarità dell'opera d'arte viene a perdersi nel momento in cui si rende possibile la riproduzione infinita di essa.
Tutto questo mette in crisi l'idea che l'opera d'arte abbia quest'aura di singolarità e unicità.
Benjamin riprende Baudelaire dicendo che
“L’arte scende dal proprio piedistallo” per inserirsi nella quotidianità. 10 Appunti esame di Estetica delle Arti del ‘900 Stoss di Heidegger e Shock di Benjamin Per entrambi gli autori è importante l’emotività all'interno dell'esperienza, in particolar modo di quella fruitiva. Lo Shock e lo Stoss costituiscono delle forme di turbamento, di spaesamento, di disorientamento. Il cinema trasferisce all’interno dell’arte l’esperienza tipica della vita della metropoli, contrassegnata dalla molteplicità e dalla varietà degli stimoli, che ci colpiscono ad ogni istante. Per Heidegger l’urto emotivo è definito stoss, ed è inserito in una concezione tradizionale della fruizione in termini di contemplazione, che implica una presa di distanza e una eccezionalità dell’esperienza stessa. Per Benjamin l’esperienza fruitiva dell’arte è contrassegnata dallo shock ed
è di tipo immersivo in quanto presenta degli elementi analoghi a quelli dell’ordinario quotidiano (es. clacson delle auto, immagini in movimento veloce, che ritroviamo nel cinema). Si tratta di un’esperienza emotiva molto forte e differenzia la fruizione ordinaria dalla fruizione cinematografica. Sembra che la realtà “colpisca” lo spettatore, questo colpire non è riconducibile all’esperienza di piacere contemplativo. Benjamin a proposito dell’esperienza dice: L’esperienza dell’opera d’arte risente profondamente dell’esperienza che ognuno fa nel suo quotidiano, importante è il rapporto che si crea tra arte e vita. Il rapporto tra quotidiano ordinario e artistico si trasforma e l’arte entra nel quotidiano, così come anche il quotidiano entra all’interno dell’arte. (Ciò che per noi è abituale, soprattutto attraverso l’esperienza entra nell’arte).
mondo inizia a cambiare quando, grazie alla tecnica (macchine ecc..), la vita di● tutti i giorni inizia a cambiare, causa anche l’instaurazione di un’economiacapitalistico-borghese che arricchisce e produce più profitto possibile.(Benjamin si interessa a Marx, come il quotidiano verrà rivoluzionato in un sistema chefarà largo uso nella vita). 11Appunti esame di Estetica delle Arti del ‘900Cosa succede nel quotidiano che si trasferisce nella vita artistica?Benjamin pensa al cittadino (Benjamin Flaneur) che abita uno spazio fortemente segnatoda un sistema economico sociale capitalistico-borghese, ambiente che produce continuistimoli; per Benjamin la vita di questo cittadino è sempre più contrassegnatadall’esperienza di passare da uno stimolo all’altro.Benjamin, flaneur, possiamo tradurlo come “colui che cammina senza una meta”, che siperde nella città perché ha tempo da perdere.La figura creata
n'esperienza più profonda e significativa della città. Entrambi gli autori sottolineano l'importanza di perdersi nella città, di camminare senza una meta precisa, per poter vivere appieno l'esperienza dello spazio urbano. Secondo Benjamin, questa figura marginale che cammina per camminare rappresenta una sfida al modello borghese della società capitalistica, in cui l'uomo è costantemente impegnato in attività produttive. Benjamin sostiene che l'uomo dovrebbe avere il tempo e la libertà di perdersi nella città, di esplorarla senza scopi precisi, per poter vivere un'esperienza autentica e completa della città stessa. Valery condivide questa visione, sottolineando che il camminare per camminare è un movimento ordinario, opposto al movimento artistico che ci fa fare un'esperienza più profonda e significativa dello spazio. Entrambi gli autori invitano quindi a prendersi il tempo di esplorare la città, di perdersi tra le sue strade e i suoi luoghi, per poter vivere un'esperienza autentica e piena dello spazio urbano.