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IL PERCORSO PER IL RINASCIMENTO
Panorama storico:
Agli inizi dell'età moderna, non sembra pressante la necessità di una nuova teoria estetica perché, la riscoperta dei vecchi trattati sembra capace di rispondere alle richieste culturali e teoriche del tempo.
Con il Rinascimento ed il mutare delle arti, segue la necessità di nuove teorie.
Due sono gli artisti/autori centrali di questo periodo:
Francesco Petrarca 1304 – 1374
Giovanni Boccaccio 1313 – 1375
Sono poeti e pensatori, autori medioevali, ma che però si ritrovano in un periodo di passaggio sul finire del medioevo e si approcciano alla modernità anche anticipando le loro teorizzazioni.
Entrambi contemporanei di Dante, ma Dante è il poeta assolutamente medioevale, nei modi e nelle sue espressioni. Petrarca e Boccaccio raggiungono la loro maturità a 25 anni dopo la morte di Dante, un quarto di secolo dopo, dove però avvengono molti cambiamenti teorici.
che l'interesse per il mondo trascendentale, un interesse che diminuisce a vantaggio di un aumento dell'interesse per i più terreni affari umani. Petrarca e Boccaccio, pur avendo posizioni simili, si differenziano sotto certi aspetti e, si potrebbe dire, che uno iniziò la nuova estetica mentre l'altro la sviluppò. Il bello di quest'epoca è un bello differente da quello della contemporaneità, che poteva essere inteso in un senso più stretto ed in uno più ampio: - SENSO STRETTO poiché spesso era riferito specificatamente alla bellezza umana e non a quella di arte e natura. - SENSO AMPIO poiché in riferimento all'umano comprendeva non solo la bellezza corporea ma soprattutto quella delle virtù dell'anima. L'arte era però ancora vista attraverso l'ottica della tradizione antico-medioevale. Boccaccio aveva un'idea già più chiara.dell'arte (Ars) e faceva la sua differenziazione di origine scolastica tra saggezza, scienza e capacità pratiche. La poesia nella storia era altalenante: I Epoca: (autori antichi e platone) la poesia non è arte bensì ispirazione (riferita alla mania) II Epoca: (da Aristotele in poi) la poesia è arte fra le arti. III Epoca: (a partire dal Rinascimento) la poesia è arte ma diversa dalle altre (arti) LE CONSIDERAZIONI CHE RITROVIAMO IN PETRARCA E BOCCACCIO: • La poesia proviene dalla necessità dell'uomo di esprimere sé stesso (desiderium dicendi) • Nell'esprimere sé stesso il poeta inventa cose: alcune non sono vere, irreali, incredibili e non esistenti, grazie all'uso dell'immaginazione. • Il poeta dice il vero solo in maniera velata. • Il poeta compie il suo compito con fervore (passione/vigore fortissimo) viene trasportato dalla sua opera, NON MANIA! • Nonostante la sua irrealtà e il- La poesia è un discorso bellamente composto che rappresenta tutto dietro un velo (subvelamento)
- La poesia è un discorso caratterizzato da fervore, bellezza e inventiva
- Rapporto con il bello, centralità dell'aspetto discorsivo e con fervore, inventiva e velamento, appaiono in maniera abbastanza fondamentale. In questa definizione c'è un approccio più netto alla questione.
- poeta talentuoso ed erudito
- poeta platonico colto dalla mania.
- Capacità ed emozioni - abilità creative e fervore
- Viene rifiutata l'attribuzione di pericolosità, inganno e riscatto.
Rivelare la verità, è rappresentazione della realtà, e questa rivelazione è al contempo un velare attraverso la metafora. Senza questa per Petrarca nessuna scrittura è poesia. Il poeta da alla verità una forma diversa: la verità nella poesia non è più ordinaria, plebea, verità accessibile a tutti. Diviene raffinata, eccezionale e difficoltosa. La poesia si modifica e diventa la meta difficile da raggiungere.
Ritorna l'importanza del velare la verità per estraniarla da una verità ordinaria per metterla sotto una focalizzazione differente (Boccaccio)
IL POETA È LA MENZOGNA. Il poeta non mente, nel caso del falso c'è sempre una somiglianza con il vero che porta ad un errore, ma secondo il poeta (Petrarca) non vi è questo tipo di interesse nel portare fuori strada/in errore l'osservatore: non c'è volontà di inganno. La poesia è artificiosa e squisita.
nuova forma = Petrarca la considera come artificiosa et exquisita et nova forma.
L'ARTE E IL BELLO
Si può evincere che all'interno di una scala di valori l'arte (nello specifico la poesia) sia superiore al bello. Del bello si possono dire molte cose positive, ma solo quando giudicato in base alle sensazioni e verificato in base alla quantità di piacere arrecato.
Dialogo tra piacere e ragione.
LA RAGIONE E IL BELLO FISICO
- Il bello non è un bene che dura nel tempo (breve et fragile)
- Rischia di essere moralmente pericoloso
Tutto ciò non vale per il bello spirituale, il quale dura ed è sicuro.
OGGETTIVITÀ E SOGGETTIVITÀ DEL BELLO
Un giudizio riguardante ciò che è bello non è un giudizio che si riferisce direttamente alla cosa ma è espressione delle reazioni della persona alla cosa = è un giudizio soggettivo.
OSSERVAZIONI SULL'ESTETICA NON PIÙ ATTUALI
- La bellezza intesa come...
qualità trascendentale o universale dell'essere. La bellezza della natura nella sua interezza. Il mondo è creato da dio quindi non può che essere bello.
- Oltre la bellezza ordinaria accessibile dai sensi (in arte e natura) c'è una bellezza più perfetta, sovraumana e sovrannaturale.
- Bello e buono sono simili e fra loro collegati.
- La natura è più perfetta e bella dell'arte.
- Un eccesso di apprezzamento per la bellezza può corrompere l'anima.
E ANCORA,
- L'arte è un tipo si scienza o conoscenza perché si basa su un ricorso a regole.
- Il bello consiste nel giusto ordinamento delle cose e delle parti.
- Compito centrale dell'arte è educativo – didattico – morale.
- L'arte richiede verità.
- Ci sono canoni obbligatori per l'arte.
- L'arte è composta da gerarchie interne.
OSSERVAZIONI MODERNE DIFFUSE NEL
MEDIOEVO
- Si hanno definizioni della bellezza che sono ampliamente e diffusamente accettate (ad es. Quelle di S.Tommaso).
- La bellezza dipende da due cose: proporzione e chiarezza.
- Presenza di un fattore soggettivo: la bellezza di un oggetto dipende non solo dalle sue qualità ma anche dall'oggetto percipiente.
- Il bello è legato al rapporto tra forma e scopo.
- C'è modificazione nella concezione imitativa alla quale si aggiunge una componente immaginativa.
- Si identificano le condizioni necessarie per dare esperienza del bello (ad es. La simpatia per il soggetto rappresentato.
OSSERVAZIONI MODERNE NON DIFFUSE NE MEDIOEVO
- Il bello è solo una reazione soggettiva dell'osservatore.
- Il bello può avere varie forme e l'arte vari stili.
- L'arte si differenzia dal lavoro artigianale e dalla scienza.
- L'arte risponde ad un bisogno spontaneo.
- Le opere migliori sono creative.
- L'arte non è solo il prodotto di regole ma di talento, immaginazione, intuito ed è imprevedibile.
- L'arte ha la sua verità distintiva, diversa dalla verità scientifica.
- L'arte è correlata a sentimenti ed espressioni.
LE OSSERVAZIONI MODERNE CHE EVIDENZIANO UN RITORNO ALL'ANTICHITÀ RIFIUTANO:
- L'esistenza di un bello assoluto.
- La pankalìa.
- La valutazione negativa dell'arte.
- La valutazione didattico-morale.
ACCETTANO INVECE:
- L'arte riproduce la natura ma lo fa in maniera libera.
- La forma è l'elemento essenziale dell'arte.
- Ispirazione e creatività determinano il valore dell'arte.
RICAPITOLANDO
- Il passaggio dal pensiero medioevale a quello moderno;
- L'evoluzione della poesia;
- Innovazione e fervore;
- La poesia come allegoria;
- La poesia e la verità;
- Il valore estetico e non
propedeutico della poesia;
- L'arte e il bello;
- Oggettività e soggettività;
- Le diverse concezioni estetiche tra antichità, medioevo e modernità.
IL RINASCIMENTO
IL PANORAMA RINASCIMENTALE può avere varie datazioni ma viene fatto risalire al periodo che va dalla nascita di Nicola Cusano alla morte di Giordano Bruno (1400 – 1600).
La scolastica di Tommaso, Scoto e Occam è ormai consolidata ed in parte cristallizzata, mentre nuovi impulsi arrivano principalmente da un ritorno del platonismo, neoplatonismo e aristotelismo.
Un cambio di paradigma si rivela in altri modi:
- Il mondo trascendentale perde importanza a favore della vita terrena.
- Aumenta la laicizzazione culturale.
- L'Italia è un territorio ideale per lo sviluppo di una nuova direzione culturale.
- C'è ritorno all'anti