Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Appunti lezione estetica Pag. 1 Appunti lezione estetica Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezione estetica Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezione estetica Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Sostiene che il disgusto ha a che fare con la democrazia perché mira a qualsiasi

tolleranza sociale ed è una forza antidemocratica (fonderebbe il disprezzo per le

classi sociali minori e per il diverso).

In un'epoca come la nostra si affermano dei modelli comportamentali e facciamo

finta di non provare disgusto in virtù di un qualcosa di piùalto che ci porta a simulare

tolleranza e così ci sentiamo superiori perché vinciamo la nostra sensazione di

disgusto.

Disgusto intellettuale -> quello che provavano i nobili verso i poveri, il disgusto era

socialmente accettato mentre ora ha cambiato due cose:

- il disprezzo dei ceti sociali bassi -> viene visto come qualcosa di brutto.

- forme di disprezzo verso chi sta in alto -> sembra aver ereditato dal disprezzo

aristocratico.

23/04 APPUNTI - LEZIONE 4 (Dott. Mario Farina)

La morte dell’arte

Nello sviluppo delle arti c’è un momento in cui diventa importante la riflessione

dell’artista sulla sua opera e questa riflessione ha a che fare con la morte dell’arte.

Le prime immagini disgustose compaiono contemporaneamente alle teorie sulla

morte dell’arte (800).

Le metropoli iniziano a diventare brutte e disgustose alla vista, e far finta che ciò non

stia accadendo è come nascondere la testa sotto la sabbia.

Due film sul disgusto -> Titanic - Vacanze di famiglia (Alberto Sordi):

In Titanic -> Rose fa vedere al marito un quadro di Monet, e lui è schifato.

In Vacanze di famiglia -> Alberto Sordi è la classica maschera italiana, sempliciotto

ignorante, e con la moglie va in vacanza a Venezia, si siedono su un’opera d’arte (la

sedia) e ammirano l’estintore pensando sia un’opera.

In Titanic simpatizziamo con Rose e in Vacanze di famiglia ancora oggi di fronte

all’arte contemporanea la gente rimane perplessa.

L’arte come merce da consumare nasce con il ready-made di Duchamp, selezionare

un oggetto e attribuirgli un diverso valore d’uso può essere interpretato come una

sorta di consumo attivo che lavora per avere un riciclaggio ecologico di una serie di

prodotti.

Anche la cucina è emersa in mostre d’arte recenti:

Cocido Y Crudo -> il titolo prende spunto dal libro “Il cotto e il crudo” di Strauss e

affronta la tematica relativa all’opposizione tra naturalità brutale del crudo e

l’orizzonte culturale del cotto che trasforma fino a rendere irriconoscibili gli

ingredienti di partenza.

Teatro Coliseo di Buenos Aires -> c’è una scultura di frutta che viene fatta mangiare

dal pubblico che rivela un mostruoso scheletro bianco (interesse per la collettività).

Pig Island -> installazione di McCarthy con scatole di ketchup che puzzano,

Chapman realizza un teschio coperto di vermi e mosche, Bourgeois presenta una

mostra con ampolle pieni di umori corporei.

L’arte contemporanea costringe lo spettatore a confrontarsi con reazioni estreme

come il disgusto e la repulsione: si hanno pratiche artistiche che si incentrano

sull’auto riflessione, sull’assenza, sullo splatter e body art che sviluppano i temi del

sublime in sintonia con il grottesco.

La mostra di Krauss e Bois s’incentra sia sul disgusto che sull’informe, che è una

forma di fruizione del disgusto.

Rosalind Krauss sostiene che l’informe, l’abiezione e l’osceno devono essere distinti

sul piano teorico, l’arte dell’abiezione sul corpo (ferito e traumatizzato), sui suoi

segreti e significati; l’arte dell’abietto incontra il corpo esposto; la ferita toglie i veli dei

feticci e porta alla verità.

Cerca la differenza tra abiezione (mette il fruitore nella necessità di identificarsi con

l’abietto o di rifiutare) e informe (sfugge al dualismo e all’ambiguità).

Hegel -> fondatore della critica dell’opera d’arte, ha cercato di concepire l’arte come

storica e dice che non sarà più ciò che è stato in passato.

Si lamenta della porta di Brandeburgo e sul fatto che compaia sui centesimi, perché

è la Berlino della riunificazione e la considera di un gusto kitsch con colonne greche,

scultura in bronzo in alto, i cavalli che impennano ed è una sorta di glorificazione

della città.

Pittura Fiamminga in Germania:

Natura morta -> una tavola dove si è già mangiato, il calice caduto (simbolo della

cena sacra) e cibo mangiucchiato; c’è qualcosa di decadente e in questi quadri è

rappresentata la vita di tutti i giorni.

Contadini a tavola -> fanno quello che ogni contadino fa la sera, la vecchia riordina, i

fratelli parlano, è rappresentata la vita quotidiana.

Il viandante sul mare di nebbia -> un’immagine non rassicurante ma terrorizzante;

essere umano usato per far vedere la potenza della natura.

Quindi vita comune a confronto con la potenza della natura.

L’opera d’arte è diventato qualcosa di autonomo e quello che diventa importante è

l’artista e non più l’opera, mentre nel Rinascimento la persona come Raffaello scrive

il nome sulla tela.

Opere d’arte dell’espressionismo e realismo:

Alfred Kubin -> scheletro abbracciato a un masso e un’altra opera con un granchio e

un bambino (sembra tratta da un incubo) hanno elementi tipici espressionisti

(teschio, allegoria e simbolismo).

Danto -> ha una nuova idea sulla morte dell’arte con dei lati positivi:

Orinatorio di Duchamp -> prendere un oggetto della vita comune e lo dichiara opera

d’arte attraverso la firma.

Campbell’s di Wharol -> l’artista elimina il gesto della firma e l’opera assume un

valore economico, che a sua volta fa assumere valore al museo.

30/03 LEZIONE 5

Estetica del 700

Schlegel -> sostiene che l’arte abbia il divieto di rappresentare il disgusto e lo

affermano anche altri artisti nel 700, perché è una cosa rivoltante e crea

un’invasione di tutti i sensi più oscuri (tatto, olfatto e gusto in un campo che deve

essere dominato da vista e udito), con Lessing viene superato.

Lessing -> stabilisce una regola per l’arte, l’istante fecondo e bisogna evitare

sempre la massima saturazione se no ci stanchiamo subito (lo stesso vale per il

cibo) e rappresentare nell’opera d’arte un’istante che sia vicino al piacere puro e se

non lo rappresenta l’opera sarà disgustosa.

L’arte deve darci un piacere che possa sempre aumentare e non si deve mai arrivare

alla dolcezza smisurata o si cadrebbe nel disgusto (lo stesso principio di “alzarsi da

tavola e avere ancora fame”).

Mendelssohn -> bello come nauseante -> è il disgusto per un piacere puro (teoria

del sentimento misto), il bello se è troppo puro diventa disgustoso (se una cosa è

troppo bella ne siamo disgustati) e il bello deve essere sempre contaminato con

qualcosa che non lo sia, come delle sensazioni spiacevoli, terrificanti o grottesche

(questo ci darà una sensazione superiore al bello puro e ci impedirà di provare

nausea).

Winckelmann -> sostiene che un bel viso piace di più se ha qualcosa di grave (per

lui i volti di Raffaello sono perfetti).

Sostiene che un dipinto che ha un fascino si esaurisce in breve tempo (come un

profumo che svanisce in fretta).

Sensazioni del disgusto -> olfatto, gusto e tatto (sensi inferiori), un dipinto deve

evitare ogni legame con questi 3 sensi se no cadrebbe nel disgusto.

Nel 700 il piacere estetico è un piacere di tipo intellettuale e di fronte alle immagini si

attiva un processo intellettivo e infinito (significa avvicinarsi infinitamente al piacere),

in questo modo non ci saturiamo perché una riflessione naturale può andare

all’infinito; avremo sempre piacere estetico se ci sarà sempre qualcosa da scoprire.

Lucrezio -> teoria del naufragio con spettatore, proviamo piacere di fronte alla vista

di un naufragio perché siamo al sicuro e lo stesso vale per le persona sulla spiaggia;

questa teoria non va bene per gli autori del 700.

Adorno -> dice che il kitsch è quando il bello è portato al suo estremo e di

conseguenza si volge nel brutto (un oggetto brillante se è portato all’eccesso diventa

disgustoso).

13/04 LEZIONE 6

Kant

I 5 punti che caratterizzano il testo “Critica della capacità di giudizio”:

1. Com’è strutturato un giudizio

S è P -> x è bello: un soggetto è un predicato (la palla è rossa, un oggetto x è bello),

secondo lui quando siamo davanti ad un’opera d’arte accade questo.

Giudizio conoscitivo -> il tulipano è rosso.

Giudizio estetico -> il tulipano è bello.

Dire “il tulipano mi piace” non è un giudizio estetico perché non c’è la copula.

2. Differenza tra bello e piacevole

Il piacevole è interessato all’esistenza di un oggetto (un cibo deve esistere per dire

se piace o no), porta a desiderare altri oggetti simili ed è individuale perché ognuno

ha il proprio gusto.

La bellezza è disinteressata all’esistenza della cosa e si fonda su un sentimento

provato da tutti, con la bellezza guardiamo alla forma e non agli odori, il bello non è

individuale e si avvicina all’universalità.

3. Validità universale del giudizio estetico - il bello vale universalmente

Dire che una cosa è bella -> validità universale e pretendo che il mio giudizio valga

per tutti.

Ragione, intellettualità e immaginazione -> sono le facoltà presenti in ogni uomo e

fanno si che venga formulato un giudizio estetico (non esistono giudizi estetici

negativi nell’estetica kantiana, ma un giudizio negativo è caratterizzato dalla

disarmonia delle 3 facoltà).

4. Universalità soggettiva

Possiamo comunicare il nostro giudizio estetico agli altri e posso pretendere che tutti

trovano un oggetto bello come lo trovo io.

5. La comunicabilità

Il giudizio deve essere comunicato e quando lo comunico, gli altri sanno cosa sto

dicendo, mentre con il sentimento del piacere no.

L’arte può trasformare un oggetto brutto in bello.

Il disgusto, non può essere reso bello dall’arte perché è una sensazione che

impedisce di formulare dei giudizi su un qualcosa che è troppo brutto.

L’opposto del bello è il disgusto (ciò che deve essere escluso dall’estetica).

Il disgusto ha 3 funzioni:

1. Ci permette di distinguere il moralmente giusto e il moralmente sbagliato, il

disgusto morale ci spinge a compiere un’azione moralmente (il disgusto è un organo

morale che ci permette di evitare i vizi).

Dettagli
A.A. 2014-2015
13 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher KillyEmancipate di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estetica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Nuova Accademia di Belle Arti - NABA o del prof Feloj Serena.