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INTRODUZIONE AL SISTEMA TRIBUTARIO
Imposte reali e personali
• Sono imposte reali quelle che si riferiscono in modo esclusivo a un oggetto imponibile
(indipendentemente dalla condizione del soggetto).
• Sono imposte personali quelle che colpiscono un oggetto imponibile non in quanto tale, ma
riferendolo alla situazione personale del contribuente.
Imposte dirette e indirette (e contributi sociali)
Possiamo impiegare due diverse definizioni:
1. Le imposte dirette sono quelle riscosse periodicamente mediante ruoli nominativi e personali,
mentre sono indirette quelle riscosse in occasione di determinati atti compiuti anche
occasionalmente dal contribuente.
2. Alternativamente, sono dirette le imposte che non si trasferiscono e che colpiscono una
manifestazione immediata della capacità contributiva (le imposte sul reddito o sul patrimonio),
mentre sono indirette le imposte che si possono trasferire dai soggetti che sono tenuti a pagarle su
altri soggetti e che colpiscono una manifestazione non immediata della capacità contributiva (come,
per esempio, il consumo).
I contributi sociali sono i pagamenti obbligatori finalizzati al finanziamento dei sistemi previdenziali
pubblici.
• Poiché l’accesso ai benefici previdenziali (futuri, durante la vecchiaia) è condizionato a versamenti
obbligatori (correnti, durante il periodo di attività lavorativa), nel caso dei contributi sociali si ha un nesso,
normalmente assente nel caso delle imposte (ma non sempre), fra pagamenti e benefici individuali.
Con riferimento agli effetti economici è importante la distinzione fra imposte generali e imposte speciali.
• Sono imposte generali quelle che si applicano a presupposti, soggetti passivi e basi imponibili che
riguardano la generalità dei contribuenti, dei settori economici e delle aree geografiche di un paese.
• Sono invece imposte speciali quelle che si applicano a presupposti e basi imponibili in alcuni specifici
settori economici o merceologici e/o particolari aree geografiche di un paese .
PRESSIONE FISCALE
La pressione fiscale, ovvero l’incidenza del prelievo tributario e contributivo sul prodotto, è calcolata come
rapporto tra l’ammontare delle entrate fiscali (sia tributarie sia contributive) e il livello del Pil.
Tale indicatore, utilizzando gli aggregati ufficiali di contabilità nazionale, si è attestato al 43,5 per cento nel
2021, in aumento di 0,7 punti di PIL rispetto all’anno precedente. Nelle previsioni contenute in questo
Documento, la pressione fiscale cala di quasi mezzo punto percentuale del prodotto nel 2022 (al 43,1 per
cento).
PRINCIPIO DEL BENEFICIO E DELLA CAPACITÀ CONTRIBUTIVA
PRINCIPIO DEL BENEFICIO
L’imposta deve essere commisurata al beneficio che il contribuente riceve dai beni e servizi pubblici, di cui
fa liberamente domanda e ne costituisce il prezzo
La finalità dell’imposta è finanziare l’offerta di servizi e beni pubblici (non sono contemplate finalità
redistributive)
Il principio garantisce che vi sia equità nello scambio: ciò che si paga (dovrebbe) corrisponde al beneficio che
si riceve
PROBLEMI APPLICATIVI
• free riding nel caso di beni non rivali e non escludibili
• l’offerta dei beni e servizi può avvenire in una logica diversa da quella dello scambio volontario (beni
meritevoli, esternalità)
• non è possibile avere un prelievo personalizzato per ogni individuo
• non sono sempre disponibili indicatori di beneficio pertinenti
VANTAGGI
Collegamento fra decisioni di spesa e decisioni di entrata:
• trasparenza delle decisioni pubbliche
• responsabilizzazione di chi decide le spese rispetto a chi ne sopporta il costo
PRINCIPIO DELLA CAPACITÀ CONTRIBUTIVA
L’imposta dev’essere commisurata alla capacità contributiva dei soggetti e cioè alla loro capacità di pagarla
La finalità dell’imposta non è solo il finanziamento dell’offerta di beni e servizi pubblici, ma anche il
finanziamento di politiche redistributive
L’equità del prelievo si ottiene mediante l’esclusivo riferimento alla capacità contributiva del soggetto.
L’imposta che il contribuente
è chiamato a pagare è perciò del tutto indipendente dai vantaggi che egli ottiene dai servizi pubblici (al
limite, potrebbe non beneficiarne affatto)
Valutazione dei due principi nel riparto delle imposte
Per valutare comparativamente gli effetti distributivi dei due principi di contribuzione (beneficio v.s.
capacità contributiva) possiamo fare ricorso al concetto di utilità (il primo ad impiegare tale criterio per la
definizione della capacità contributiva fu JS Mill con i c.d. principi del sacrificio).
In particolare se consideriamo il reddito o il consumo come beni «normali» possiamo assume che per essi
valga l’ipotesi di utilità marginale decrescente.
Il pagamento dell’imposta può essere visto come una sottrazione dei reddito o di possibilità di consumo che
comporta una perdita di utilità (per questa ragione si parla di «sacrificio»)
Potremmo quindi impiegare i due principi per valutare la sottrazione di utilità connessa con il pagamento
delle imposte e valutare se i due principi comportano diversi livelli di equità
Si impiegano in particolare i seguenti criteri:
1. equità orizzontale: a uguale capacità deve corrispondere uguale imposta
2. equità verticale: a maggiore capacità deve corrispondere maggiore imposta
3. le imposte non devono alterare la scala distributiva (sono precluse t >100%)
m
CRITERI DI RIPARTO
Per valutare le implicazioni distributive su due criteri di riparto possiamo fare riferimento agli effetti in
termini di «disutilità» dell’imposta dati dal prelievo fiscale. In questo caso è sufficiente considerare una
generica funzione di utilità e valutare come variano utilità totale ed utilità marginale
La funzione di utilità che impieghiamo è una quadratica, U = (220 − C)C
Come sempre ipotizziamo che l’utilità marginale, dU/dC=220-2C, decresce al crescere di C.
IL FINANZIAMENTO DEL SETTORE PUBBLICO
SISTEMI DI PROGRESSIVITÀ DELLE IMPOSTE
Progressività continua: l’aliquota media è funzione continua e crescente del reddito imponibile (piuttosto
❑
complessa da implementare e poco usata).
Progressività per scaglioni: il reddito è suddiviso in scaglioni ali quali si applicano aliquote crescenti
❑
(l’aliquota marginale coincide con l’aliquota applicata allo scaglione in cui rientra l’unità aggiuntiva di
reddito. Sistema diffuso – v. Irpef).
Progressività per deduzione o detrazione:
❑ Deduzione: riduzione del reddito complessivo per la definizione dell’imponibile a cui applicare
❑
l’aliquota: RI=RC-D.
In presenza di deduzione, applicando un imposta con aliquota t sul reddito abbiamo: T=t(RC-D)=tRI.
Detrazione: abbattimento dell’imposta.
❑
Un’imposta sul reddito al netto della detrazione, sarà: T =tRC-d
n
INCIDENZA DELL’IMPOSTA
• L’analisi dell’incidenza delle imposte è rivolta ad individuare chi effettivamente sopporta l’onere
economico dell’imposta, indipendentemente dalle norme previste.
• Pertanto, l’oggetto di quest’analisi è la modificazione della distribuzione dei redditi causata dalle
imposte, cioè lo studio di chi ne sopporta effettivamente l’onere.
• Infatti, l’onere addossato inizialmente su un soggetto (il contribuente di diritto) può spostarsi su
soggetti diversi (il contribuente di fatto).
• La percussione dell’imposta si realizza con la definizione da parte dello Stato del soggetto passivo
dell’imposta.
il contribuente di diritto >>>>soggetto percosso
•
• Il soggetto passivo può, però, operare in modo da spostare su altri soggetti parte dell’onere.
il contribuente di fatto >>>>soggetto inciso
•
Questo spostamento costituisce la traslazione dell’imposta, in avanti o all’indietro, se il soggetto che
sopporta l’onere si trova nel processo produttivo, rispettivamente, a valle o a monte rispetto al
contribuente di diritto.
L’incidenza è la fase in cui si individua il contribuente di fatto.
• Oltre alla traslazione, si possono verificare altri fenomeni che influiscono sul gettito dell’imposta.
• La rimozione dell’imposta si ha quando il soggetto modifica le proprie scelte riducendo l’onere fiscale.
• L’elusione consiste nel tentativo del contribuente di sottrarsi all’onere fiscale in maniere lecita.
• L’evasione si ha quando questo tentativo è condotto in maniera illecita.
• L’erosione comporta una riduzione del gettito per variazioni in altre variabili economiche, o per
organizzazione del sistema tributario.
• La capitalizzazione (o ammortamento) dell’imposta si ha quando il valore di un immobile si riduce per
l’imposta sul flusso di reddito che esso provoca.
MODELLI DI EQUILIBRIO PARZIALE
Poiché per comprendere come le imposte modifichino la distribuzione del reddito, l’aspetto essenziale da
cogliere è come le imposte producono variazioni dei prezzi relativi, è necessario capire meglio le modalità di
determinazione dei prezzi.
Analizzeremo modelli di equilibrio parziale della determinazione dei prezzi, ovvero modelli che
considerano unicamente il mercato in cui viene imposto il tributo e ignorano gli effetti su altri mercati
(assunzione tanto più sensata quanto più è ridotto il mercato in cui si introduce l’imposta rispetto
all’economia nel suo complesso).
Il modello che utilizzeremo è quello della domanda e dell’offerta in concorrenza perfetta.
IMPOSTA SPECIFICA
Un’imposta specifica è denominata in questo modo perché è un ammontare fisso su ogni unità di bene
venduto.
Il prezzo e la quantità del bene sono determinati in condizioni di concorrenza perfetta dall’incontro tra
domanda (Dc) e offerta (Oc). Prima dell’introduzione del tributo, la quantità domandata e il prezzo sono Q e
0
P , rispettivamente.
0
IMPOSTA A CARICO DEI CONSUMATORI
IMPOSTA A CARICO DEI PRODUTTORI
IMPOSTA SUI PROFITTI DELL’IMPRESA
Le imprese possono essere tassate sul profitto (differenza tra i ricavi totali e i costi dei fattori utilizzati nella
produzione - denominati anche sopraprofitti o extraprofitti.
Se le imprese massimizzano i profitti, un’imposta di questo tipo non può essere trasferita ed è sopportata<