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Capitolo Tre - Popolazione e Migrazione
Distribuzione e densità della popolazione: i 7,4 miliardi di persone che abitano nel mondo sono distribuiti in maniera molto disomogenea. Quando i geografi vogliono studiare la pressione esercitata da una popolazione sul territorio, calcolano la sua densità. La densità può essere aritmetica, che è il rapporto tra la superficie di un'area e il numero dei suoi abitanti (misurata di solito in ab/Km2), oppure fisiologica, che è il rapporto tra la superficie agricola produttiva di un determinato territorio e il numero dei suoi abitanti, considerando solo le terre produttive.
La fertilità: essa fa riferimento al numero di nascite all'interno di una determinata popolazione. I principali cambiamenti nella demografia di molte popolazioni sono dovuti proprio al numero di nascite e di...
morti, entrambi condizionati da fattori biologici, economici, sociali, politici e culturali. I demografi studiano la fertilità principalmente utilizzando due indicatori, il tasso di natalità ed il tasso di fecondità. Tasso di natalità: esso descrive le tendenze delle nascite all'interno di una società, calcolando il rapporto tra il numero delle nascite e la popolazione media in un certo periodo, prendendo come riferimento il numero annuo di nati vivi ogni mille abitanti. Esso inoltre consente di valutare le dimensioni dei nuclei familiari ed effettuare delle previsioni riguardo le tendenze numeriche della popolazione; quando questo tasso ha un valore di 2,1 si dice che una popolazione ha raggiunto il livello di sostituzione delle generazioni, il quale consente ad una popolazione di riprodursi senza diminuire di numero. Tasso di fecondità: è il numero medio annuo dei nati vivi per donna in età feconda, quindi tra i 15 e i 49 anni. Questo indicatore permette di valutare la capacità riproduttiva delle donne all'interno di una popolazione e di confrontare la fertilità tra diverse società o gruppi di donne.50 anni. Fattori che influenzano la fertilità: la fertilità varia da paese a paese e da regione a regione; essa può essere condizionata da fattori biologici ma anche da modelli culturali che regolano la produzione ed i tassi di fecondità più elevati sono riconducibili ai paesi in cui le donne diventano sessualmente attive molto presto e che si sposano in giovane età; in molti paesi poveri, inoltre, i figli sono la sola fonte di sostegno finanziario per gli anziani che non possono contare sul sistema pensionistico.
Politiche di controllo sulle nascite: i governi possono controllare la fertilità introducendo politiche nataliste o anti-nataliste, mirate ad incentivare o limitare la crescita della popolazione, influenzando i comportamenti riproduttivi delle persone ed i relativi tassi di fecondità. Si tratta di interventi come sgravi fiscali per le coppie con più figli, sostegni agli asili e facilitazione dei permessi di lavoro per i genitori.
La Cina rappresenta l'esempio più noto di paese che ha applicato rigide politiche anti-nataliste; infatti, il governo cinese, già da molti decenni ha incentivato la riduzione della dimensione media delle famiglie riducendo il tasso di fecondità al di sotto dei 3 figli per donna, già nel 1979. Secondo i responsabili del governo, questo risultato non era sufficiente, infatti a partire da quell'anno è stata inviata la cosiddetta politica del figlio unico, applicata solo in alcune zone del territorio cinese. Queste politiche hanno portato il tasso di fecondità cinese a scendere al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni con la conseguenza che nei prossimi anni ci sarà un numero crescente gli anziani a carico della popolazione più giovane, infatti questo ha indotto le autorità cinesi ad allentare la stretta anti-natalista. Tasso di mortalità: si tratta del rapporto tra il numero dei morti in una certapopolazione in un dato periodo di tempo e l'ammontare medio della cooperazione nello stesso periodo, facendo riferimento al numero annuo di morti ogni mille abitanti. Un fattore naturale di variabilità spazio-temporale della mortalità è rappresentato dalle epidemie, mentre tra i fattori politici e sociali che incidono sui tassi di mortalità ci sono le guerre. Un altro importante fattore della variabilità deriva dalle caratteristiche dei sistemi sanitari nazionali, in particolare nei paesi più poveri in cui spesso non sono disponibili medici, ospedali o medicine che potrebbero prevenire o guarire molte malattie. Inoltre, i tassi di mortalità non sono indicatori della qualità della vita o della salute della popolazione di un paese. La speranza di vita indica la lunghezza media della vita delle persone, in base ai tassi di mortalità correnti nel paese dove vivono. Nel mondo, la speranza di vita media, sommando quella degli uomini e delle donne, è di circa 72 anni. Tuttavia, ci sono notevoli differenze tra i paesi, con alcuni che hanno una speranza di vita superiore ai 80 anni e altri che si attestano intorno ai 50 anni. La mortalità infantile è un altro indicatore importante della salute di una popolazione. Questo indicatore misura il numero di bambini che muoiono prima di compiere un anno di età ogni 1.000 nati vivi. La mortalità infantile varia notevolmente tra i paesi, con alcuni che registrano tassi molto bassi e altri che hanno ancora livelli elevati. La mortalità infantile è influenzata da diversi fattori, tra cui l'accesso a cure mediche adeguate, la nutrizione, l'igiene e la disponibilità di vaccinazioni. In conclusione, i tassi di mortalità e la speranza di vita sono indicatori importanti per valutare la salute di una popolazione. Tuttavia, è fondamentale considerare anche altri fattori, come l'accesso alle cure mediche e alle risorse sanitarie, per ottenere una visione completa della situazione.uomini e donne, è cresciuta passando dai 29 anni del 1900 ai 67 anni di oggi. In alcune zone della terra, definite dai demografi zone blu, la speranza di vita è notevolmente alta rispetto alla media mondiale. La speranza di vita può variare molto, in seguito, per esempio, ad una crescita della povertà o allo scoppio di guerre e rivolte in un paese. Un altro importante fattore indicatore della qualità di vita di una popolazione è il tasso di mortalità infantile, ovvero il numero di nati, ogni 1000, che muoiono prima di compiere un anno di età; infatti, alti tassi di mortalità infantile sono segno di cure sanitarie adeguate nei confronti delle donne in gravidanza e dei neonati. Anche se varia notevolmente da Stato a Stato, l'Africa è il continente nel quale la speranza di vita è mediamente inferiore. Sull'isola giapponese di Okinawa, una delle zone blu più studiate, vivono oltre 50 centenari ogni 100.000 persone.con una percentuale 45 volte superiore a quella che si riscontra in altri paesi con una speranza di vita elevata. Tra le spiegazioni che vengono attribuite a queste specificità demografiche di alcune regioni, le più diffuse riguardano lo stile di vita, la dieta, l'esercizio fisico e le caratteristiche dei rapporti sociali. La piramide dell'età: la piramide delle età è un istogramma che permette di visualizzare la composizione di una popolazione in base all'età e al genere dei suoi componenti. L'asse verticale raffigura le classi di età della popolazione rappresentata, ovvero la percentuale di persone nate in un determinato tempo, mentre l'asse orizzontale indica invece la percentuale con la quale ciascuna classe di età contribuisce al totale della popolazione. Anche se le piramidi della popolazione possono essere utili per prevedere le evoluzioni future della struttura della popolazione di un paese o di una regione,Il loro valore consiste soprattutto nel permetterci di visualizzare gli impatti demografici di alcuni importanti eventi del passato, in quanto sul futuro possono incidere fortemente eventuali crescite o diminuzioni dovute a fattori non facilmente prevedibili, come i movimenti migratori. La forma della piramide della popolazione di uno stato può trasformarsi radicalmente nell'arco di una generazione, ad esempio, la piramide della popolazione statunitense ha la propria massima larghezza nelle classi di età che comprendono le persone nate tra il 1946 ed il 1964, la cosiddetta generazione dei baby boomers, nati dopo la Seconda guerra mondiale. La loro forma è determinata in particolare dai tassi di natalità e se ne possono individuare 3 principali categorie, ciascuna delle quali rappresenta popolazioni con crescita differente.
Popolazioni a forte crescita: un esempio è rappresentato dalla piramide delle Filippine che ha la forma di una vera e propria piramide,
con un'ampia base che indica tassi di natalità che sono stati e continuano ad essere elevati, determinando un'elevata percentuale di popolazione giovane, destinata ad aumentare rapidamente. Popolazioni a crescita lenta: un esempio è rappresentato da quella dell'Australia che si restringe alla base, indicando una riduzione dei tassi di natalità. Popolazioni in declino: un esempio è rappresentato dalla piramide del Giappone che è caratterizzata da un vertice particolarmente ampio, che rappresenta l'oltre 22% della popolazione con più di 65 anni. Un altro esempio di questo tipo è rappresentato dalla piramide delle età dell'Italia, la cui base stretta indica che le nascite sono in diminuzione. L'indice di dipendenza: esso è il rapporto tra la popolazione in età lavorativa e la popolazione con meno di 15 e più di 65 anni e permette di fare previsioni sui cambiamenti ai quali la società sarà soggetta.di un paese andrà incontro nel futuro, in base alla sua evoluzione demografica. L'indice di dipendenza si calcola dividendo il numero delle persone con meno di 15 anni o più di 65 per quello di chi è in età lavorativa e moltiplicando il risultato per 100. Il tasso di crescita naturale: si ha quando il numero delle nascite è superiore al numero delle morti e si calcola sottraendo il tasso di mortalità al tasso di natalità. Spesso i demografi si servono del tasso di crescita naturale per calcolare il tempo di raddoppio della popolazione, ovvero il numero di anni necessario affinché questa duplichi le proprie dimensioni. Per calcolare questo dato si divide il numero 70 per il tasso di crescita naturale; nel caso della terra quest'operazione produce un tempo di raddoppio della popolazione di 58 anni. Transizione demografica: questo modello mette in relazione ai cambiamenti del tasso di crescita naturale della popolazione con icambiamenti sociali derivati dei progressi della medicina, dall'urbanizzazione e dell'industrializzazione. Esso descrive il percorso che porta un paese a passare, nel corso del tempo, da tassi di natalità e mortalità elevati a valori molto inferiori. Questo modello inoltre ha il limite di non prendere in considerazione le migrazioni, offrendo quindi una rappresentazione solo parziale dei cambiamenti demografici; infatti, esso funziona bene per descrivere il passato, ma non fornisce sempre previsioni attendibili per quanto riguarda il futuro. Da diversi anni, i demografi hanno osservato che quando un paese entra nella transizione demografica, si verifica un cambiamento nella tipologia di malattie che determinano la mortalità della popolazione. Infatti, questa transizione epidemiologica è caratterizzata dalla diffusione delle malattie infettive che si diffondono da una persona all'altra mediante la trasmissione di agenti patogeni e delle malattie croniche.cioè quelle che portano ad un deterioramento del corpo nel lungo periodo. Sessualità: elemento fondamentale dell'identità sociale ed individuale, che deriva da orientamenti, attitudini, desideri e pratiche di tipo sessuale. Fino alla fine