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DEFINIZIONI ISTAT- Turismo
Insieme delle attività e dei servizi riguardanti le persone che si spostano al di fuori del loro ambiente abituale per vacanza o per motivi di lavoro. Rientrano pertanto nei flussi turistici tutti gli spostamenti non abituali con pernottamento (viaggi) o senza (escursioni). L'individuazione dell'ambiente abituale di una persona permette di distinguere correttamente il fenomeno turistico dalla mobilità, che non rientra nel campo d'osservazione della domanda turistica. Sono pertanto esclusi: il pendolarismo per lavoro, studio o per obblighi di famiglia, movimenti migratori (anche stagionali), trasferimenti di residenza (anche temporanei), trasferimenti diplomatici e dei militari e delle loro famiglie, i movimenti di rifugiati, dei nomadi ecc.
Arrivi (arrivals): numero di clienti che ha effettuato il check-in negli esercizi ricettivi (alberghieri o extra-alberghieri) nel periodo considerato
Presenze (overnight stays): è il numero...
Il numero di presenze nei periodi considerati è determinato dalle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. Ad esempio, se un albergo ha una sola stanza con due letti e oggi due clienti effettuano il check-in, ci saranno due arrivi. Se i clienti rimangono una notte, ci saranno due presenze. Se invece rimangono tre notti, ci saranno sei presenze. Non sempre gli arrivi e le presenze coincidono, il numero delle presenze è sempre maggiore o uguale agli arrivi. Il numero di presenze conta le persone e il numero di presenze conta le notti in cui un determinato posto letto viene occupato.
Gli esercizi ricettivi sono divisi in due gruppi:
- Esercizi alberghieri: alberghi da una a cinque stelle, villaggi albergo, residente turistico-alberghiere, pensioni, motel, residenze d'epoca, alberghi meublè o garnì (alberghi senza ristorante), dimore storiche, alberghi diffusi, centri benessere (beauty farm), centri congressi e conferenze e tutte le altre tipologie di alloggio che in
- GLOBAL AND REGIONAL TOURISM RESULTS:
- Arrivals (annuali): tutti i flussi turistici in entrata e in uscita nel mondo. Non sono presenti tutti gli arrivals, ad esempio non sono contati quelli in nero o dei VFR che alloggiano a casa di parenti o amici; dati sottostimati, il settore turistico ha dei numeri di arrivi e presenze e di fatturato che sono più alti rispetto a ciò che vediamo nella dashboard. Non viene evidenziato lo scopo né le motivazioni del viaggio. Non misura però i movimenti che avvengono a livello nazionale da parte dei residenti, misura solo i movimenti in entrata e in uscita nei diversi paesi. Non misura i movimenti e quindi le spese.
crollo del 72% diarrivi rispetto all’anno precedente.Nel 2022 l’Europa ha ricevuto il 64% degli arrivi turistici internazionali, Nel 2019 avevail 51% degli arrivi turistici internazionali, dato più realistico in quanto il dato del 2022 èsovrastimato perché i flussi turistici nella rispesa post-covid si sono concentrati nellamacroregione Europa, dato che i movimenti all’interno della UE si sono liberati dasubito, cosa non avvenuta nelle altre macroaree). Asia particolarmente penalizzata.Devo considerare sia quelli che avvengono all’interno della macroregione (da Italia aFrancia) ma anche fra macroaree (fra America ed Europa).Europa 51%, Asia e pacifico 25%, Americhe 15%, Medioriente e Africa 5%.- arrivals (mensili): i mesi con il picco maggiore di arrivi sono quelli estivi (sia inItalia che a livello globale). Nel 2019 si ha avuto un aumento del 2% rispettoall’anno precedente.-receipts (entrate turistiche): dal punto di vista dei
turisti sono le spese turistiche e dal punto di vista degli Stati o delle imprese sono le entrate turistiche. Nel 2019 (1,5 miliardi di arrivi) le receipts sono state circa di 1500 miliardi di dollari (cifra che comprende tutte le spese effettuate riguardanti l'industria turistica, senza dividere le spese di trasporto da quelle turistiche). Nel 2020 le spese totali sono state circa 560 miliardi, nel 2021 637 miliardi. Agli arrivi turistici internazionali (per Europa 51% del totale) non corrispondono le entrate turistiche commensurate, ovvero il 39%. Perché? Quando considero i movimenti inbound, se considero i movimenti interni all'Europa, i costi sono molto minori rispetto a quelli esterni all'Europa (andare in Giappone). La seconda variabile è quella della permanenza media (mediamente in Europa si pernotta per meno notti), la terza è la capacità di spesa del singolo turista, le persone che si muovono all'interno della macroregione europea hanno.Una capacità di spesa minore rispetto a chi si muove nelle altre macroregioni. Alcune macroregioni hanno arrivi minori rispetto alle entrate, ad esempio l'America ha il 15% di arrivi ma il 22% di entrate. Se ci sono meno arrivi ci sono meno impatti territoriali, se ci sono entrate maggiori ci sono migliori impatti economici, la cosa ottimale sarebbe avere pochi arrivi e tante entrate, una selezione di turisti a basso impatto territoriale e alto impatto economico.
17/03/2023
Exports (esportazioni): le entrate turistiche nelle contabilità nazionali sono separate rispetto alle spese per i viaggi. Nel 2019 le spese turistiche erano circa 1500 miliardi di dollari, a cui vanno aggiunte le spese di trasporto di viaggio (267 miliardi), quindi devo fare la somma. Si tengono separate perché le spese di trasporto (passengers receipts) (es. biglietti aerei) vanno contabilizzate nel paese in cui ha sede l'impresa, mentre le spese turistiche (tourism receipts) vanno contabilizzate nel paese in
Cuivengono effettuate. Il settore turistico in contabilità nazionale viene conteggiato fra le esportazioni del paese (quando si tratta di turismo internazionale). Es. sto analizzandoi flussi incoming, quel fatturato associato ai turisti incoming andrà nella contabilità nazionale nella sezione esportazioni. Questo perché è come se si stessero vendendo beni e servizi all'estero (a turisti esteri). Nelle statistiche si usa inbound e i tour operator dicono incoming.
Passenger receipts: spese di viaggio. Tourism receipts: beni e servizi. Se considero il settore turistico per quanto riguarda i movimenti internazionali dall'estero come esportazioni, devo chiedermi quale sia la composizione delle entrate come esportazioni. Nel 2019 a livello globale, circa l'85% è legato all'acquisto di beni sul territorio (tourism receipts), mentre il 15% è legato alle spese di viaggio (passenger receipts).
Nel 2019 il 7% delle esportazioni totali
globali erano beni e servizi turistici. Serestringo il campo ai soli servizi turistici (tolgo agricoltura, industria manufatturieraecc.) la parte legata al turismo a livello globale è il 28%.
2.INBOUND TOURISM:i dati corrispondono a quelli del global and regional tourism results.- Ranking: quali paesi ricevono il maggior numero di international tourists.
Arrivi turistici inbound (turisti che arrivano dall'estero)
Nel 2019 il paese con più arrivi internazionali è stato la Francia. L'Italia è al quintoposto (64,5 milioni), sta perdendo posizioni di anno in anno, la sua attrattività sta scendendo. Circa vent'anni fa era terza.
Le entrate turistiche (receipts, ciò che i turisti spendono) maggiori nel 2019 sono negli Stati Uniti.
Le entrate turistiche dipendono da quanto spende ogni turista e da quanto resta sul territorio. Molto dipende dalla capacità di spesa ma anche dalla permanenza dei turisti sul territorio.
Avere molti turisti
che stanno poco e spendono poco non è conveniente. Sono meglio i turisti high-spending. La soluzione è convincere gli attori pubblici e gli imprenditori a puntare sugli arrivi bensì sul massimizzare le entrate. La graduatoria per arrivi non corrisponde a quella delle entrate. - Receipts per arrival: spesa media per arrivo. Negli Stati Uniti 2505 dollari per arrivo, in Italia 769 dollari (2019). Entrate nette. In Italia la spesa è relativamente bassa per la permanenza media del soggiorno. - Tourism as % of export: alcuni paesi hanno un export quasi completamente legato al turismo, altri meno: ciò comporta che questi paesi sono molto dipendenti dal turismo, qualora ci fosse qualche problema in ambito turistico il paese verrebbe molto colpito. L'Italia ha una quota relativamente bassa (7,9%) non perché ci sono pochi arrivi e entrate turistiche, ma perché l'Italia esporta molta manifattura (cibo, moda, auto ecc.) e dunque in percentualel'e