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TUMORI DELLA TIROIDE

La tiroide è frequentemente sede di tumori benigni mentre i tumori maligni a maggiore incidenza

sono i carcinomi e gli adenocarcinomi che prendono origine sia dalle cellule follicolari che da

quelle parafollicolari; un particolare tumore epiteliale maligno della tiroide è il cosidetto adenoma

metastatizzante.

Nell’organismo la regolazione del ricambio del calcio e del fosforo è effettuata principalmente da

un complesso sistema integrato rappresentato dagli ormoni paratormone (PTH) e calcitonina 30

(CT), i quali regolano la concentrazione del calcio e preservano la composizione funzionale del

tessuto osseo.

Paratormone: ormone polipeptidico sintetizzato e secreto dalle ghiandole paratiroidi localizzate

dietro alla tiroide quando si verifica una diminuzione della concentrazione plasmatica di calcio; gli

organi bersaglio sono:

- tessuto osseo= stimola il riassorbimento osseo che comporta rilascio di calcio, fosfato,

magnesio e amminoacidi

- rene = stimola nelle cellule dei tubuli distali la sintesi delle proteine utili al riassorbimento del

calcio dalle urine

- intestino = stimola l’assorbimento del calcio.

Calcitonina: sintetizzata e rilasciata nel sangue dalle cellule parafollicolari della tiroide, contrasta

gli effetti del PTH e induce un effetto ipocalcemizzante, bloccando nel tessuto osseo l’attività

degli osteoclasti, impedendo la mobilizzazione del calcio dai depositi dello scheletro riducendone

la concentrazione ematica, mentre l’azione su rene e intestino è molto ridotta.

IPERPARATIROIDISMO

Eccessiva e incontrollata sintesi e rilascio di PTH dalle paratiroidi che diventano responsabili della

comparsa di ipercalcemia e di ipofosfatemia; si distingue in primario e secondario.

Può essere causato da tumori benigni (adenomi) o maligni (carcinoma) oppure da iperplasia delle

paratiroidi; la sintomatologia coinvolge soprattutto scheletro, con riassorbimento osseo, e rene,

sede di calcoli.

PANCREAS ENDOCRINO

Il pancreas è una ghiandola esocrina che produce il succo pancreatico importante per la

digestione del cibo nell’intestino tenue, ma presenta anche cellule endocrine dette isole di

Langerhans che secernono ormoni aventi effetti opposti sul metabolismo degli zuccheri.

Il pancreas endocrino è costituito da diverse tipologie di cellule:

- cellule alfa che producono glucagone

- cellule beta che producono insulina

- cellule delta che producono la somatostatina.

Insulina: facilita l’ingresso e il consumo del glucosio nelle cellule, determinando una riduzione

della glicemia, stimola la sintesi di glicogeno e proteine mentre blocca il catabolismo dei lipidi e

la gluconeogenesi; una carenza provoca il diabete mellito.

Glucagone: stimola la liberazione di glucosio dal glicogeno (glicogenolisi) determinando

iperglicemia, la sua secrezione è stimolata dall’ipoglicemia.

Somatostatina: prodotta dal pancreas, dalle cellule del piloro, del tenue e da cellule del sistema

nervoso; inibisce l’ormone della crescita, il TSH, l’insulina, il glucagone e la secrezione gastrica.

GHIANDOLE SURRENALI 31

Sono due piccole ghiandole situate nello spazio retroperitoneale in corrispondenza del polo

superiore di ciascun rene; sono formate da una parte esterna, la corticale, di colore giallastro per

il suo alto contenuto in lipidi, e una interna, la midollare.

La corticale del surrene ha tre strati concentrici:

- zona glomeruale: sintetizza mineralcorticoidi, il principale è l’ADH che stimola il

riassorbimento del sodio a livello dei tubuli renali ed incrementa la secrezione nell’urina di

potassio; la secrezione dell’aldosterone è regolata dal sistema renina-angiotensina

- zona fascicolata: sintetizza glucocorticoidi che accelerano la sintesi del glucosio, attivano il

metabolismo proteico e mobilitano i grassi dei loro depositi; il cortisolo blocca le reazioni

infiammatorie

- zona reticolare: sintesi di steroidi sessuali.

La midollare produce adrenalina e noradrenalina, rilasciati in risposta a stimoli provenienti da

fibre pregangliari del simpatico; hanno un’azione vasocostrittrice sulle arteriole periferiche del

sistema circolatorio determinando:

- un innalzamento della pressione sistolica

- aumento del battito cardiaco

- accelerazione dei movimenti respiratori.

Queste modificazioni vengono definite “reazioni di fuga” e sono spesso stimolate da una

situazione di paura o allerta, predispongono perciò il corpo ad un rapido impiego di energia ed

ad una ridotta sensibilità periferica.

Insuf cienza corticosurrenale

Primaria: provocata da processi patologici che comportano una distruzione parziale o totale della

corticale o di tutto il parenchima del surrene (morbo di Addison)

Secondaria: consegue a ridotta produzione di ACTH da parte delle cellule adenotrope

dell’adenoipofisi

Terziaria: dovuto a secrezione ipotalamica di CRH

Iperfunzione surrenalica

Si parla di Sindrome di Cushing quando si verifica un’ipersecrezione autonoma di steroidi

glicoattivi, in particolare di cortisolo.

Iperaldosteronismo primario (Sindrome di Conn): rara patologia dovuta alla presenza di un

adenoma o carcinoma surrenalico secernente aldosterone; l’ipertensione è spesso presente.

Iperaldosteronismo secondario: può manifestarsi con ipertensione arteriosa oppure senza in

pazienti portatori di adenomi diffusi causati da cirrosi epatica. 32

fi IL SANGUE

Il sangue è un tessuto liquido attraverso il quale si realizza il trasporto di sostanze nutritive, gas,

ormoni e prodotti di rifiuto, inoltre trasporta anche cellule specializzate che difendono i tessuti

periferici da infezioni e malattie.

Il sangue è formato da una parte corpuscolata formata da cellule specializzate (globuli rossi,

globuli bianchi, piastrine) e una parte liquida, il plasma.

Plasma

È un liquido viscoso costituito da acqua e sostanze solide (elettroliti, vitamine e proteine);

mantiene costante il volume del sangue, cede ai tessuti e alle cellule sostanze di tipo nutritivo e

raccoglie le sostanze di rifiuto.

Può essere facilmente separato dalla parte corpuscolata lasciando sedimentare una provetta

contenente sangue reso incoagulabile con anticoagulanti: i globuli rossi, essendo più pesanti,

vanno a fondo, mentre nella parte superiore rimane il plasma.

Per siero si intende il plasma privato dei fattori della coagulazione in seguito alla formazione del

coagulo.

Ematopoiesi

Insieme dei processi cellulari che portano alla formazione degli elementi figurati del sangue; si

distingue in.

- prenatale, a sua volta divisa in quattro fasi:

- Mesoblastica: inizia alla seconda settimana nel mesoderma del saccovitellino

- Epatica: appare verso la sesta settimana di vita intrauterina, gli eritrociti sono ancora

nucleati e verso l’ottava settimana compaiono i leucociti

- Splenica: inizia nel secondo trimestre e va avanti fino al termine della gravidanza

- Mieloide: inizia verso la fine del secondo trimestre e man mano che si sviluppa il sistema

scheletrico assume un ruolo sempre più importante.

- postnatale, avviene quasi esclusivamente nel midollo osseo.

Tutte le cellule del sangue derivano da cellule staminali emopoietiche pluripotenti (PHSC) che,

oltre a mantenere la loro popolazione, possono produrre due tipi di cellule staminali

emopoietiche multipotenti :

- cellule staminali mieloidi, precursori della linea mieloide (eritrociti, granulociti, monociti e

piastrine

- cellule staminali linfoidi, precursori delle cellule della linea linfoide (cellule B e T).

Le cellule che derivano dalle CFU sono unipotenti, cioè formano una sola linea cellulare.

Eritrociti

Privi di nucleo e organuli, prodotti dal midollo osseo e distrutti dalla milza dopo 120 gg,

trasportano ossigeno grazie alla presenza di emoglobina. Il globulo rosso è fagocitato dai

macrofagi del midollo, l'Hb viene degradata ad amminoacidi per formarne nuova e l'eme è

trasformato in bilirubina libera non coniugata.

Valori normali 4.800.000 - 5.600.000 /mm3 per l’uomo e 4.600.000 - 5.200.000 /mmc per la

donna. 33

Parametri eritrocitari

MCV (Volume corpuscolare medio): indica la grandezza dei globuli rossi ed è importante nella

diagnosi delle anemie: i globuli rossi possono essere più piccoli del normale (anemia microcitica)

o più grandi (anemia macrocitica); i valori normali vanno da 80 a 95 femtolitri.

MCH (Mean Corpuscolar Haemoglobin: quantità di emoglobina presente in ciascun globulo

rosso); valori normali sono compresi 27-31 picogrammi, un aumento è indice di anemie

ipercromiche o macrocitiche mentre una diminuzione indica anemie ipocromiche o microcitiche.

MCHC (Mean Corpuscolar Haemoglobin Concentration): concentrazione media di emoglobina in

ciascun globulo), i valori normali sono compresi tra il 32-37%, un aumento è indice di

disidratazione mentre una diminuzione si ha in caso di anemia sideropenica o talassemie.

EMATOCRITO (HCT): misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida

del sangue; valori normali sono 38 - 52% per l’uomo e 36 - 46% per la donna.

Aumento: causato da alcolismo, diabete, insufficienza renale acuta, peritonite o disidratazione.

Diminuzione: causata da anemie, aplasie midollari, carenza di ferro e di vitamina B12, cirrosi

epatica, emorragie, infezioni gravi.

Emoglobina (Hb) valori normali: 14-18 g/100 ml per gli uomini, 12-16g/100. ml per le donne.

ANEMIE

Diminuzione del numero dei globuli rossi e della quantità di emoglobina presente in circolo

accompagnata da una contemporanea riduzione dell’ematocrito al di sotto dei valori normali.

L’espressione clinica dell’anemia deriva dalla ipossia tissutale, i sintomi dipendono dalla gravità e

dalla durata dell’anemia e includono astenia, pallore, vertigini, facile affaticabilità, disturbi visivi,

dispnea, irritabilità e difficoltà di concentrazione, tachicardia.

Può dipendere da perdita ematica, eccessiva distruzione e ridotta o alterata produzione di globuli

rossi.

In base al valore del MCV:

- Anemie microcitiche MCV < 80 fl da carenza di ferro, Sindromi talassemiche

- Anemie normocitiche MCV 80 - 110 fl emolitiche o emorragiche

- Anemie macrocitiche MCV 115 - 140 fl da carenza di vit. B12.

TALASSEMIE

Costituiscono un gruppo di disordini ereditari dovuti ad un difetto di sintesi di una o più catene

globiniche; le più importanti sono le alterazioni della catena (β talassemia) e della catena a (α

β

talassemia) ridotta o assente.

I geni di queste due proteine si trovano su due cromosomi diversi: vi sono quattro geni alfa sul

cromosoma 16 e due geni beta sul cromosoma 11; la loro delezione definirà la variante

talassemica.

Le conseguenze ematologiche di un deficit della sintesi di una catena globinica derivano da un

basso livello di emoglobina int

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
51 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tizzzzz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e patologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Quaranta Mario.