Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CARATTERISTICHE:
varia non solo da individuo a individuo, ma anche nello stesso individuo da giorno a giorno
è influenzato dal sesso, risultando più elevato nei maschi
età: si riduce significativamente in età geriatrica
genetica: secondo numerosi studi è influenzato dell’etnia
differenze nella body composition
risulta strettamente correlato alla massa magra (fat free mass (FFM)), mentre la massa adiposa ha
necessità energetiche molto minori, influendo significativamente sul BMR negli individui con obesità.
REQUISITI: per la misurazione con il metodo della calorimetria indiretta
digiuno dalla sera precedente (10 12 ore)
il giorno precedente al test non svolgere attività fisica intensa ed evitare il consumo di alcol
astenersi dal fumare sigarette dalla sera precedente
se il paziente assume farmaci, specificarne il tipo
per le donne in età fertile il test andrà eseguito tra il 5 ed il 15 giorno del ciclo mestruale
Si ottiene il quoziente respiratorio, da esso si può determinare quale substrato energetico si sta consumando.
()
( ) = .
2
( )
VALORI SOGLIA IMC CONSIGLIATI DALL’OMS (UNIFICATI PER UOMINI E DONNE):
IMC < 18,5 (sottopeso) | 18,5 < IMC < 24.9 (normopeso) | 25 < IMC < 29.9 (sovrappeso) | IMC > 30 (obesità)
Nel bambino e nell’adolescente, i valori soglia adottati rappresentano il 5°(per il sottopeso) e l’85°centile (per
il sovrappeso) delle distribuzioni di IMC per l’età.
#2 EEPA – Physical Activity (attività fisica) = 15/40% TEE
energia consumata per muoversi: allenamenti, camminare, fare le pulizie, salire le scale, ecc.
componente più variabile.
include il NEAT (Non-Exercise Activity Thermogenesis), cioè il dispendio per movimenti non legati
all’esercizio (es. agitarsi, gesticolare, camminare per casa, ecc.).
EEPA definisce l’aumento della spesa energetica (EE) dovuto a una qualsiasi forma di contrazione muscolare
non presente in condizioni basali. Varia in base al costo energetico e dal tempo dedicato alle diverse tipologie
di attività fisica:
esercizio fisico intenzionale, volontario, programmato, strutturato e in genere eseguito regolarmente
(ad es. corsa, nuoto, escursioni in montagna ecc.);
attività non volta consapevolmente all’impegno motorio, che sono incluse nell’attività fisica spontanea
(tutti i movimenti collegati alla vita quotidiana come camminare, salire/scendere le scale, guidare l’auto,
cucinare ecc.); di gran lunga preponderante rispetto all’esercizio fisico volontario.
I costi energetici delle attività attualmente si esprimono in termini di metabolic equivalent task =>
1 MET = 1 consumo di ossigeno di 3.5 ml/kg x min ≈1kcal/kg x h.
SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ FISICHE: Sedentarie (≤ 1.5 MET) Leggere (da > 1.5 a 3MET)
Moderate (da 3 a Moderate (da 3 a <6 MET) Intense o vigorose (≥ 6MET)
*LAF (Livello di Attività Fisica) è un indicatore d’impegno motorio abituale da parte dell’individuo. Si calcola
dal rapporto tra TEE/BMR, con valori compresi in genere fra 1.2 e 2.0 a seconda del gruppo d’età, e
considerando la componente legata alla termogenesi indotta dalla dieta (DIT) pari al 10%. Il LAF è stato
utilizzato per definire i diversi livelli d’impegno motorio con il fine di impiegare tali riferimenti per la
promozione di uno stile di vita sano.
#3 DIT – Thermic Effect of Food (termogenesi indotta dagli alimenti) = 10% TEE
energia usata per: digerire, assorbire e metabolizzare i nutrienti che mangi, corrisponde quindi
all’energia che il corpo sfrutta nella fase postprandiale per digerire assorbire e metabolizzare: dipende
dal tipo di nutriente, le proteine sono quelle che provocano il maggiore dispendio energetico
dipende dalla quantità e dal tipo di cibo, effetto termico:
proteine: alto (≈20–30%) | carboidrati: medio (≈5–10%) | grassi: basso (≈0–5%)
CARBOIDRATI
CLASSIFICAZIONE
DISPONIBILI (glicemici): digeriti e assorbiti nell’intestino tenue, utilizzati a scopo energetico.
o Semplici: zuccheri (monosaccaridi e disaccaridi).
o Complessi: amido.
NON DISPONIBILI (fibra): non digeriti, fermentati dal microbiota nel colon.
ZUCCHERI
semplici: classificazione chimica (mono e disaccaridi naturali).
aggiunti: zuccheri isolati o preparati (es. sciroppo di glucosio) usati industrialmente.
DIGESTIONE
Inizia in bocca con le α-amilasi salivari, ma si interrompe nello stomaco.
Continua nell’intestino tenue con amilasi pancreatica e enzimi intestinali:
Saccarasi → glucosio + fruttosio // Lattasi → glucosio + galattosio //Maltasi → glucosio
FONTI PRINCIPALI: cereali (amido), frutta e dolci (zuccheri), frutta e verdura (fibra); legumi poco consumati.
VALORE ENERGETICO: tabelle nutrizionali usano il valore di 3,75 kcal/g per i carboidrati disponibili.
Monosaccaridi: 3,75 kcal/g
Disaccaridi: 3,95 kcal/g
Amido: 4,18 kcal/g
ASSUNZIONE MEDIA IN ITALIA (DATI INRAN-SCAI 2005-06)
Carboidrati disponibili: 256 g/die Amido: 157 g/die
Zuccheri: 83 g/die Fibra: 18 g/die
FABBISOGNO MINIMO E FUNZIONI FISIOLOGICHE
glucosio è essenziale per:
- Sistema nervoso centrale
- Eritrociti
- Cellule prive di mitocondri
Glicogeno epatico: mantiene la glicemia.
Glicogeno muscolare: riserva energetica per il muscolo.
APPORTO MINIMO:
50–100 g/die: per evitare la chetosi.
130 g/die: per il cervello.
Livelli superiori sono necessari per evitare eccessi di lipidi/proteine nella dieta.
FATTORI DI RISCHIO DI UN APPORTO INADEGUATO
IGT (ridotta tolleranza al glucosio)
IR (insulino resistenza)
La glicemia è regolata da:
o Assorbimento intestinale
o Azione epatica (gluconeogenesi e glicogenolisi)
o Utilizzo periferico (dipende da insulina e IR)
Le diete ricche di carboidrati (e povere in grassi) possono migliorare IGT e IR, anche nei diabetici.
Le raccomandazioni sui carboidrati non si basano solo sull’evitare la chetosi, ma anche sul bilancio globale dei
macronutrienti per prevenire eccessi di grassi e proteine e favorire la salute metabolica.
INDICE GLICEMICO (IG)
Parametro che misura la velocità con cui un alimento contenente carboidrati fa aumentare la glicemia (cioè i
livelli di glucosio nel sangue) dopo essere stato consumato. L’indice glicemico confronta la risposta glicemica
di 50 g di carboidrati presenti in un alimento con quella della stessa quantità di carboidrati presenti in un
alimento di riferimento (solitamente glucosio o pane bianco, a cui viene attribuito un valore di 100).
CLASSIFICAZIONE ALIMENTI:
IG basso: ≤ 55 → assorbimento lento (es. legumi, verdura, cereali integrale)
IG medio: 56–69 (es. riso basmati, patate)
IG alto: ≥ 70 → assorbimento rapido (es. pane bianco, cereali colazione, glucosio)
FUNZIONI:
Aiuta a controllare la glicemia, utile per diabetici e per la prevenzione dell’insulino resistenza.
Contribuisce a una maggiore sazietà e a miglior controllo del peso.
Riduce il rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari se abbinato a una dieta equilibrata.
DIFFERENZA TRA INDICE GLICEMICO (IG) E CARICO GLICEMICO (CG):
INDICE GLICEMICO (IG) = Misura quanto velocemente i carboidrati di un alimento aumentano la glicemia.
Non tiene conto della quantità di carboidrati realmente presenti in una porzione normale di quell’alimento.
Esempio: l’anguria ha un IG alto (~72), ma contiene pochi carboidrati per porzione → effetto reale sulla
glicemia è basso. IG = qualità del carboidrato (quanto è "veloce")
CARICO GLICEMICO (CG) = Tiene conto sia dell’indice glicemico che della quantità di carboidrati in una porzione
dell’alimento. È una misura più precisa dell’impatto di un cibo sulla glicemia. CG = qualità + quantità (quanto
= ( × ) / 100
impatta sulla glicemia)
CLASSIFICAZIONE: Basso: ≤ 10 // Medio: 11–19 // Alto: ≥ 20
CARBOIDRATI NON DISPONIBILI: FIBRA ALIMENTARE
fibra alimentare: inizialmente definita come la parte vegetale non digeribile dagli enzimi umani. Oggi è
considerata in base ai suoi effetti benefici sulla salute e alla fermentabilità nel colon.
COMPOSIZIONE: è un gruppo eterogeneo di composti, principalmente polisaccaridi non amidacei (NSP).
INCLUDE:
Cellulosa
Emicellulose (es. arabinoxilani, β-glucani)
Pectine
Idrocolloidi (es. galattomannani)
Amido → legame α, digeribile
Cellulosa → legame β, non digeribile
*Amido e cellulosa sono entrambi a base di glucosio, ma differiscono per il tipo di legame:
FUNZIONI:
Aumentare la massa fecale
Accorciare il transito intestinale
EFFETTI BENEFICI
Riduce il rischio di Insulino-resistenza (IR)
Ridotta tolleranza al glucosio (IGT)
LARN: Non è un nutriente essenziale, ma è fondamentale per la salute intestinale
- RI (fabbisogno per adulti) = almeno 25 g/die
- AI (bambini): proporzionato all’apporto energetico (es. per 1000 kcal).
- SDT (per la prevenzione di malattie)
- Per gli zuccheri:
- Non c’è un RI/AI, ma uno STD → massimo 15% dell’energia totale, inclusi gli zuccheri naturali (es.
frutta).
VALORE ENERGETICO: fornisce 2 kcal/g, perché circa il 70% è fermentabile nel colon. Questo valore è usato
anche per etichettatura nutrizionale.
LIPIDI
Molecole eterogenee, insolubili in acqua ma solubili in solventi organici.
Possono essere semplici (es. trigliceridi) o complessi (es. fosfolipidi).
Molti lipidi liberano acidi grassi durante l’idrolisi.
CLASSIFICAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI (AG)
Saturi (SFA): es. laurico, palmitico, stearico → Possono essere sintetizzati dall'organismo.
Monoinsaturi (MUFA): es. acido oleico → Benefici per la salute cardiovascolare.
Polinsaturi (PUFA): C >18, con più doppi legami.
Essenziali: così definiti in quanto l’uomo non può inserire doppi legami in posizione n-3 o n-6.
- Acido linoleico (n-6) → precursore di acido arachidonico.
- Acido α-linolenico (n-3) → precursore di EPA e DHA.<