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VS
si fondano sulla realtà e possono essere veri o falsi in sono necessariamente veri o necessariamente falsi
relazione ai fatti, e per questo è dimostrabile. non in relazione ai fatti MA in relazione alla forma
logica e alla relazione tra le parole. Se l’enunciato
analitico è falso, è contraddittorio; se l’enunciato
analitico è vero, è tautologico
Enunciati performativi: non descrivono un'azione né constatano un fatto, bensì coincidono, in determinati
contesti, con l'azione stessa (es.: “lo giuro”)
DIRITTO = linguaggio usato in funzione prescrittiva→ enunciati che esprimono norme, peraltro munite di
sanzioni. Prescrizioni che sono fatte valere in caso di violazione contro la volontà
• Norme confirmative: ascrivono status NON regolano direttamente dei comportamenti
• Norme definitorie: ascrivono significati
Perché le chiamiamo norme? Cosa chiamiamo norma nel diritto?
Disposizione = enunciato appartenente all’ambito giuridico
o Norma = significato dell’enunciato giuridico.
o
Perché distinguiamo norme e disposizioni? È imprescindibile per comprendere una serie di fenomeni.
Ad esempio la distinzione viene in rilievo parlando di abrogazione tacita ed espressa
ABROGAZIONE = circoscrizione temporale di efficacia della norma
• Abrogazione espressa il legislatore realizza l’effetto abrogativo attraverso un enunciato giuridico (“l’art x
→
della legge x dell’anno x è abrogato”). Viene formulata una norma abrogartice che “espelle”
dall’ordinamento le disposizioni o la disposizione della legge precedente.
Difficilmente fraintendibile: individua con precisione una legge di cui sancisce l’abrogazione. La
disposizione non è più utilizzabile: effetto certo sul diritto.
• Abrogazione tacita incompatibilità fra le nuove norme e le precedenti. E’ il giudice a constatare
→
l’abrogazione, rilevando l’incompatibilità di norme successive nel tempo. La disposizione interpretata come
incompatibile rimane dov’è con il suo carico normativo: un altro giudice potrà dare un giudizio diverso,
continuando ad applicarla.
VALIDITA’
• Una norma è valida formalmente se è conforme alle norme sulla produzione stabilite in Costituzione
• Una norma è valida sostanzialmente se il significato della norma è compatibile con la norma sovraordinata
(assenza di incoerenze tra significati)
Prescrizione = significato di un enunciato che verte su una condotta e la qualifica come doverosa (istituisce
obblighi e divieti) sono le sole norme che possono essere violate.
→
⇾ Le norme permissive hanno senso solo se esistono in un ordinamento in cui esistono norme prescrittive.
Es.: nella foresta Amazzonica ci sono due tribù limitrofe di cacciatori e raccoglitori la tribù X ha un capo
→
che detta regole, la tribù Y vive nella completa anomia; quest’ultima tribù si accorge che la tribù X è più
ricca. La tribù Y istituisce un capo che detti norme; nella prima riunione il capo dà il permesso di cacciare il
martedì e il giovedì (non dice nulla sul lunedì, il mercoledì o il venerdì).
Cosa è cambiato rispetto a prima? nulla
irrilevanza di norme permissive in contesti anomici.
Qual è allora il senso delle norme permissive?
a. Funzione derogatoria deroga divieti o obblighi; la norma permissiva individua una sfera più
→
circoscritta rispetto alla quale introduce un permesso. Entra in gioco, ad esempio, nell’abrogazione
tacita.
Es.: È vietato il sorpasso in prossimità o in corrispondenza delle intersezioni. Esso è, però, consentito: c)
quando il veicolo che si sorpassa è a due ruote non a motore, sempre che non sia necessario spostarsi
sulla parte della carreggiata destinata al senso opposto di marcia (decreto legisl. 30 aprile 1992 n. 285
"Nuovo codice della strada", art. 148, comma 12).
b. Funzione abrogativa
c. Funzione interdittiva
ART 18 Cost
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai
singoli dalla legge penale
Norma abrogatrice delle norme del precedente regime fascista? Non ci fa capire la funzione giuridica di
tale norma nell’ordinamento repubblicano NO deroga ma limitazione del potere regolamentare:
→
impedisce che in futuro tali comportamenti vengano vietati; per ottemperare a questa funzione tale
norma deve essere di rango superiore rispetto alle norme che regolano tale campo.
vietato
o Non denotano alcunché, non indicano oggetti o eventi; sono termini con i quali qualifichiamo
facoltativo
o cose sul piano deontico.
permesso
o Privi di denotazione ed interdefinibili (scegliamo un termine come termine primitivo e lo
obbligatorio
o utilizziamo per definire gli altri termini).
Tutte le norme che utilizzano termini deontici sono norme di condotta; accanto alle norme di condotta ci sono
norme che non vertono sulla condotta:
• Norme che attribuiscono competenze
ART 70 Cost
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere
• Norme definitorie
• Norme costitutive
• Norme interpretative si trovano in leggi di interpretazione autentica. Quando vengono promulgate tali
→
leggi?
- quando le norme connesse a quella disposizione sono troppo varie e creano incertezza giuridica
- quando l’indirizzo giurisprudenziale è avverso alla volontà normativa del legislatore
Perché non abrogare la norma precedente e disporre una norma più chiara? Efficacia nel tempo di tale
norma: NO efficacia retroattiva; valenza solo per il futuro.
La legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo [art. 11 disp. sulla legge in generale]
- Efficacia = idoneità a produrre effetti giuridici significato utilizzato in questo caso
→
- Efficacia = effettività (conformità del comportamento alla norma)
- Efficacia = capacità della norma di raggiungere lo scopo per cui è stata istituita
Popolazione aliena; apparentemente tutti uguali ma in realtà divisi in maschi e femmine. I maschi mentono
sempre e le femmine dicono sempre la verità.
• Domanda al primo alieno: tu sei maschio?
• Il secondo dice che il primo ha negato di essere un maschio.
• Il terzo dice che il primo è un maschio.
Quanti maschi e quante femmine abbiamo incontrato? 2 femmine e 1 maschio.
Ragionamento ≠ altri tipi di discorso
1. Quinci fuor quete le lanose gote al nocchier de la livida palude che ‘ntorno a li occhi avea di fiamme rote Ma
quell’anime, ch’eran lasse e nude cangiar colore e dibattero i denti ratto che ‘nteser le parole crude
2. Con questa addosso non sono punk, grunge, metallaro, pariolino, coatto… non sono niente. E che succede
agli animali senza branco?! Finiscono spolpati! Squartati! Masticati! E sputati.
3. La ricerca di fenomeni soprannaturali è al di fuori del regno della scienza. Pertanto, la scienza non può né
provare né invalidare l’esistenza di Dio
DEFINIZIONE STIPULATIVA DI “RAGIONAMENTO”: in un ragionamento gli enunciati sono strutturati in
modo tale che uno funga da conclusione; gli altri enunciati fungono da premessa sinonimo di
→
argomentazione.
1. NON è un ragionamento narrazione
→
2. NON è un ragionamento spiegazione
→
3. È un ragionamento
Non tutti i ragionamenti sono deduzioni.
➔
Italo Calvino ha scritto Il barone rampante;
il barone rampante è stato scritto da Calvino
I’m talking to you
Estoy hablando contigo
Je te parle
Proposizione/asserto = significato degli enunciati apofantici (ossia quelli di cui possiamo affermare la verità o
la falsità) gli enunciati sono insiemi di parole di forma compiuta idonei a esprimere almeno un significato
→
≠
Norme
I. In base al tipo di enunciati che compongono il ragionamento, distinzione tra:
⇾ Ragionamenti aletici gli enunciati che compongono il ragionamento sono apofantici (esprimono
→
proposizioni)
⇾ Ragionamento normativo ha come conclusione una norma individuale e concreta; nelle sue
→
premesse compare almeno un’altra norma: se tra le premesse non comparisse una norma, la norma
conclusiva sarebbe fallace.
Perché?
Legge di Hume:
In ogni sistema di morale con cui ho avuto finora a che fare, ho sempre notato che l’autore procede per un
po’ nel modo ordinario di ragionare, e stabilisce l’esistenza di un bene, oppure fa delle osservazioni circa le
faccende umane; quando all’improvviso mi sorprendo a scoprire che, invece di trovare delle proposizioni,
rette come di consueto dai verbi è e non è, non incontro che proposizioni connesse con deve e non deve.
Questo mutamento è impercettibile, ma è della massima importanza. Poiché questi deve e non deve
esprimono una relazione o affermazione nuova, è necessario che si adduca una ragione di ciò che sembra
del tutto inconcepibile, cioè del modo in cui questa nuova relazione può essere dedotta dalle altre, che sono
totalmente diverse da essa.
Bersaglio polemico: le molteplici dottrine del diritto naturale; convincimento che la natura avesse le sue
leggi i trattatisti a costruivano grandi sistemi di diritto che partivano dall’accertamento di presunti
→
dati di natura e da essi traevano l’universo delle norme.
Hume afferma che non si può fondare il diritto sul fatto. I giudizi di valore devono mediare il rapporto
tra fatti e norme.
II. In base al rapporto tra premesse e conclusione, distinzione tra:
⇾ Ragionamenti deduttivi la conclusione è implicata nelle premesse; è garantita dalle premesse
→
⇾ Ragionamenti non deduttivi (induzione, abduzione)
Bentham:
▪ Ogni legge è un male, perché ogni legge è una violazione della libertà
conclusione premessa
Hobbes la libertà esiste solo nel silentium legis
▪ →
vs
Beccaria sosteneva che la libertà fuori dalla legge abbia lo slancio dispotico dell’oppressione
▪ →
Mussolini: Al di fuori dello Stato non ci possono essere né individui né gruppi (partiti politici, associazioni,
sindacati o classi). Perciò il fascismo si oppone a quel Socialismo che vede il movimento della storia come il
processo della lotta di classe, e analogamente si oppone al sindacalismo classista 1 premessa e 2 conclusioni
→
(I RAGIONAMENTI SONO DUE)
Locke: Non è necessario che il potere legislativo ci sia sempre; ma è assolutamente