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FORNACE A CALCE

Le pietre venivano impilate come una pseudo volta il cui sottostante vano era la camera di

combustione. Il combustibile doveva essere rapidamente infiammabile, costituito preferibilmente da

materiale molto secco e di piccole dimensioni. Il camino andava sigillato con malta di argilla, il calore

e i fumi dovevano uscire dalla sommità. Il cedimento delle pietre cotte rallentava l’uscita del fumo.

Il grassello (calce spenta) veniva trasportata dalla fossa di spegnimento con anfore, veniva poi

mescolata con sabbia e posta in un tragolo per il pronto impiego.

Pozzolana: materiale vulcanico con depositi vulcanici che deriva da una località campana vicino al Vesuvio; Una calce

speciale che diventa il legante perfetto per il vero calcestruzzo, poiché conferiva resistenza all’umidità e all’acqua, ed era

indicata per la costruzione delle opere marittime perché poteva asciugare in presenza di acqua. In assenza del materiale

vulcanico si utilizzava l’arena fossica oppure la sabbia e il cocciopesto che serve a rendere più performante la malta.

L’opus cementicium:

• con o senza paramenti fu la più diffusa opera muraria romana in Italia e nelle regioni

occidentali dell’impero. Basato sull’impiego di casseri lignei o paramenti esterni utili per un

riempimento interno a strati alternati di pietrisco e malta ben compressi. Deriva dalla più

antica tecnica di piseè e andò a sostituire il muro in lateres.

Costituito da scapoli (caementa), generalmente lapidei o laterizi e da malta realizzata con la pozzolana.

Per le fondamenta i caementa erano costituiti da pietre pesanti e compatte; mentre per le volte si

preferivano le pietre leggere e porose. 3

Storia dell’architettura Lezione 3

Vitruvio la descrive come una tecnica del calcestruzzo imperfetta, visto l’impiego di pietre porose per i rivestimenti, le

quali assorbono l’acqua e impediscono una presa perfetta. Quindi un’essicazione troppo rapida, snervamento della pietra.

Col tempo si riuscirà a perfezionare la tecnica.

- Le case di Pompei denotano cortine murarie realizzate spesso con malta di calce di cattiva qualità, ossia

contenenti percentuali elevate di argilla e materie terrose, sensibili alle umidità.

- Età augustea: città realizzate con murature cementizie realizzate prima che i mattoni cotti si diffondessero. Dopo

l’incendio del 64 d.C. tutto ciò che era stato distrutto è stato riutilizzato per le nuove creazioni.

Vantaggi del calcestruzzo

Il calcestruzzo, come dice Vitruvio, se viene confezionato, abbinato a materiali poco indicati, si deprezza e si va deperendo

alla svelta, ma se viene sconfezionato ottiene risultati considerevoli.

- Un esempio, lungo la Via Appia antica, è il nucleo di calcestruzzo che è in realtà una torre/un monumento

sepolcrale, questo originariamente era rivestito di pietra, ma nei secoli successivi alla caduta di Roma viene

spogliato e rimane solamente la parte strutturale interna; una sorta di grande piramide, in cui si vede chiaramente

la sovrapposizione del calcestruzzo, che ha resistito per duemila anni senza deperire.

Consigliato per la costruzione di ambienti umidi come le terme; non rimaneva mai a vista era sempre rivestito da croste

di marmi intonaci o stucchi che nascondevano l’aspetto del calcestruzzo

- Terme di Pompei: il calcestruzzo non rimaneva mai a vista: non si ha un opus quadratum o testaceum, ma un

rivestimento fatto da intonaci o di stucchi che dovevano nascondere l’aspetto bruto del calcestruzzo. Ed è anche

molto rapido da metterlo in opera.

- Terme di Caracalla, tutte in calcestruzzo, per cui sono stati impiegati cinque anni. Si hanno tutte strutture che

sono decapitate perché mancano le volte, ma si devono immaginare ancora più alte: erano impressionanti. Questo

è un altro dettaglio: si sono perdute le volte ma si hanno queste strutture gigantesche con rivestimento in opera

testacea e nucleo in calcestruzzo.

Velocità di esecuzione, dalle fondamenta alle volte, costruendo degli spazi che fino a quel momento erano impensabili

perché poco resistenti

PANTHEON

L’edificio del Pantheon sostituisce nel 118-128 d.C. la precedente struttura augusta eretta da Agrippa, distrutta da un

incendio. Il volume cilindrico della sala non doveva essere visibile all’esterno, ma restare inglobato in altre strutture.

Le murature sono in opus caementicium e il loro spessore aumenta

avvicinandosi alla sommità della copula e consente maggiore stabilità agli

appoggi; essa è solo in parte estradossata perché i rifianchi ne occultano gli

strati di imposta.

La struttura portante è alleggerita dalle nicchie grandi e piccole, i carichi

sono convogliati sui 16 grandi pilastri portanti grazie a un sistema di archi

laterizi nella cupola e nel tamburo.

Le crustae marmoree interne al pantheon, il pavimento, il registro terreno e

parte del registro alto, sono ancora quelle originarie fatte con pietre

pregiate.

L’edificio è fregiato da un colonnato tradizionale, colonne monolitiche egiziane, portate a Roma direttamente dall’Egitto,

per costruire un pronao di un tempio tradizionale.

Il pronao inoltre è caratterizzato da un soffitto in bronzo a cassettoni, sopravvissuto fino all’inizio del XVII secolo quando

papa decise di farlo fondere. 4

Storia dell’architettura Lezione 3

La decorazione a stucco a rosette metalliche della volta a cassettoni è andata perduta; i cassettoni ornavano la volta,

alleggerivano la struttura.

Cupola

La in calcestruzzo più grande e famosa dell’antichità fino al rinascimento, con

un diametro di 44 metri: cementa molto pesanti per le parti basse e quelle più leggere per

quelle alte; in ordine i materiali utilizzati: tufo, travertino, laterizio, pomice.

La cupola è costituita da un anello continuo di fondazioni fatto da cemento, sul quale

poggia un tamburo con delle nicchie scavate che definiscono 8 piloni portanti divisi tra

loro da delle nicchie che sono delle cappelle radiale, disposte lungo la circonferenza.

Griglia di meridiani e paralleli → ossatura della cupola che nasconde strutture in laterizio che fanno da armatura al

calcestruzzo. La cupola è fatta da una sorta di gradoni → falsa cupola, non ha spinte orizzontali, ma solo di pesi, fatta di

dischi di calcestruzzo → il pantheon non nasce come una struttura spingente

Impluvium al centro della struttura che porta fuori l’acqua piovana che entra dalla cupola aperta

Opus mixtum:

• con questa tecnica si raggiungono diversi tipi di murature; generalmente si intende

impiego contemporaneo di pietre e mattoni, come parametri di rivestimento normalmente si aggiungevano

angoli e fasce in laterizio → opus incertum, opus reticulatum, e composizioni più complesse;

→ Porta Ercolano a Pompei (danneggiata dai terremoti)

Opus incertum

• : costituito da scapoli in pietra di forma irregolare e poligonale, fu il più antico

rivestimento rimasto in uso sino al II sec. d.C. Nell’Italia settentrionale si conobbe una variante con

ciottoli di fiume, disposti a spina di pesce a 45° (Arena di Verona);

→ Santuario della Fortuna in Palestina

Opus spicatum

• : disposizione a spina di pesce di elementi laterizi e lapidei con inclinazione di 45° impiegato

soprattutto nei tamponamenti e nelle pavimentazioni;

→ Santa Maria del Fiore di Brunelleschi

Opus reticulatum

• : le prime applicazioni con spalle laterizie con profili a denti di sega per seguire

l’inclinazione dei piani di posa di scapoli o cubilia, generalmente a 45°. Con il tempo i cubilia a base

quadrata crebbero in dimensioni, con l’accostamento di porzioni laterizie veniva detto opus mixtum.

Vitruvio ne criticava la predisposizione a fessurarsi: nel caso il muro fosse stato sottile, si sarebbero potute

creare delle fratture

→ vallo di Adriano che divide le terre alte

Opus listatum

• : Lacuna del parametro e messa a nudo del nucleo cementizio in un muro dell’acquedotto di Metz; la

più celebre opera rimane però la Vallo di Adriano in Inghilterra.

opus craticium

• : muri leggeri fatti di un telaio di traversi di legno con tamponi di materiali di risulta, legato con

malta di calce e rivestito con intonaco

→ domus di Pompei

COSTRUZIONI Tempio della fortuna virile a Roma (metà II sec. a.C.): potrebbe trattarsi del più antico

tempio ionico pseudoperiptero giunto a noi; come un tempio greco sorge su un basamento,

con un podio in calcestruzzo e con una gradinata centrale frontale (non attorno), perché il

livello della città si è alzato → la crescita naturale del suolo, ogni duemila anni è di 2 m.

una cella che va a toccare le colonne perimetrali senza lasciare lo spazio per il

deambulatorio che invece esiste nel tempio greco; pareti in tufo rivestite in stucco; 5

Storia dell’architettura Lezione 3

Maison Carrè a Nimes: chiamata anche la casa quadrata, ha un podio rettangolare con la

gradinata frontale tipica del tempio italico. Qui vediamo il colonnato libero dalla posizione

del pronao, ma è un colonnato addossato alle pareti della cella sui fianchi e sul retro, quindi

uno pseudo periptero, con una costruzione fatta a grandi blocchi, in opus Quadratum,

tecnica molto utilizzata, ma molto impegnativa economicamente.

→ il modello romano può essere considerato una sintesi tra il tempio italico/etrusco e il tempio greco classico.

Tempio di Vesta tempio circolare di Roma, che si fa alle Tholoi greche, tempi circolari monumentali in ordine corinzio,

costituito da un capitello particolare con foglie di acanto avvolte (Callimaco l’inventore, allievo di

Fidia), confrontabili con quelli del tempio di Zeus ad Atena. Tempio a Tivoli, costituito da un podio

e una cella in calcestruzzo rivestita in blocchi di travertino, come anche le colonne, la trabeazione

e le incorniciature delle aperture. È stata una delle opere più popolari e rappresentate sin dal

rinascimento. Celebre la ricostruzione grafica fatta da Andrea Palladio; verrà imitato anche da

architetti britannici come William Kent e John Soane.

Tempio della fortuna Primigenia (fine II sec. a.C.): tempio dell’età repubblicana; con sette terrazzamenti, scale, rampe, e

dotato di botteghe che si disponevano su piattaforme basse; un teatro con doppio porticato semicircolare e in sommità un

tempietto circolare. Da qui Bramante prenderà ispirazione per il cortile del belvedere in vaticano.

Teatro di Marcello (Roma 13-11 a.C.): emblema dell’architettura romana, eretto da Cesare

ma dedicato da Augusto alla memoria del figlio; architettura laica e civile, un teatro che

però si differenzia dai teatri dell’antica Grecia, in quanto non viene realizzato su colline ma

viene creata una collina artificiale utilizzando una costruz

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
13 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alberto207 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Togliani Carlo.