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L
determinazione del reddito imponibile. e differenze temporanee sono le differenze tra il VC di un’attività o
passività, come iscritta nello SP, ed il suo valore riconosciuto ai fini fiscali:
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 a. Differenze temporanee imponibili: si tradurranno in importi tassabili nella determinazione del reddito
imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri quando il VC dell’attività/passività sarà realizzato/estinto. Si
genera una fiscalità differita passiva.
b. Differenze temporanee deducibili: si tradurranno in importi deducibili nella determinazione del reddito
imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri quando il VC dell’attività/passività sarà realizzato/estinto. Si
genera una fiscalità differita attiva.
Alcune differenze temporanee si manifestano quando proventi od oneri vengono inclusi nell'utile contabile in
un esercizio ma determinano il reddito imponibile di un esercizio differente:
a. L’ammortamento ai fini fiscali è diverso da quello iscritto in bilancio: la differenza temporanea è data dalla
differenza tra il VC del bene e il suo valore ai fini fiscali, che è il costo originario del bene meno tutte le
deduzioni relative a quel bene consentite fiscalmente. Si genera una differenza temporanea imponibile,
che si traduce in una passività differita, quando l’ammortamento fiscale è accelerato (se, invece,
l’ammortamento fiscale è meno rapido dell’ammortamento contabile, si crea una differenza temporanea
deducibile che si traduce in un’attività fiscale differita)
b. Costi e ricavi tassati per cassa e non per competenza, ad es. un fondo IAS 37 non lo si può dedurre oggi
c. Costi di sviluppo capitalizzati ai fini contabili, ma deducibili fiscalmente: hanno valore ai fini fiscali pari a 0
dato che sono già stati dedotti dal reddito imponibile. La differenza temporanea è la differenza tra il VC
dei costi di sviluppo e il loro valore ai fini fiscali pari a 0
d. I cespiti sono rivalutati solo ai fini del bilancio e non ai fini fiscali
e. L’allocazione del FV a seguito di un’acquisizione
f. L’avviamento che deriva da un’acquisizione
g. Il valore ai fini fiscali di un attività al momento della sua rilevazione iniziale differisce dal suo VC (ad es.
contributi in conto impianto esenti da imposta)
h. Un’attività esigibile a lungo termine è ridotta per tenere conto degli oneri di attualizzazione
i. L’iscrizione di un fondo rischi per rischiosità potenziali
Esempi:
13.4 Altri elementi
a. Attività iscritte al FV. Se la rivalutazione al FV è riconosciuta fiscalmente (influisce sulla determinazione del
reddito imponibile), il VC e fiscale dell’attività dopo la rivalutazione coincidono, quindi non si generano
differenze temporanee. Se la rivalutazione non è riconosciuta fiscalmente, il valore ai fini fiscali non è
rettificato, ma il recupero futuro del VC si tradurrà in redditi imponibili per l’entità e l’importo che sarà
fiscalmente deducibile differirà da tali redditi. La differenza tra VC di un’attività rivalutata e valore ai fini
fiscali è una differenza temporanea e comporta un’attività/passività fiscale differita
b. Probability test. Il principio pone il limite dell’iscrizione delle attività per imposte anticipate alla verifica
della possibilità di recuperarle. Il recupero di un’attività per imposte differite è probabile se l’entità
dimostra che è in grado di generare massa imponibile, inoltre la pianificazione deve dimostrare l’esistenza
di imponibili nello stesso esercizio in cui si prevede che tali differenze temporanee deducibili si
annulleranno o negli esercizi nei quali la perdita fiscale potrà essere usata. Aspetti da verificare per il
riesame delle attività fiscali differite sono:
La recuperabilità delle attività fiscali differite va rivista ad ogni data di riferimento del bilancio
• Il VC va ridotto se non è più probabile che ci saranno redditi imponibili futuri tali da permettere il
• recupero dell’attività
Ogni riduzione va poi ripristinata se diventa di nuovo probabile che ci saranno sufficienti redditi
• imponibili tali da permettere il recupero dell’attività
c. Perdite fiscali e crediti d’imposta non usati. La relativa attività fiscale differita per perdite fiscali e crediti
d’imposta non usati riportati a nuovo va rilevata se è probabile un reddito imponibile futuro che ne
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consenta l’uso. I requisiti sono gli stessi indicati per le altre attività fiscali differite. L’esistenza di perdite
fiscali è un indicatore del fatto che potrebbero non essere disponibili redditi imponibili futuri. Nella
valutazione della probabilità di recupero occorre considerare:
L’esistenza di differenze temporanee imponibili che si tradurranno in futuri redditi imponibili
• Il conseguimento di redditi imponibili prima della scadenza delle perdite riportabili o crediti
• Se le perdite non usate derivano da cause identificabili difficilmente ripetibili
•
13.5 Eccezioni nella rilevazione d’imposte differite
Le differenze temporanee originano attività e passività fiscali differite, ma vi sono 3 eccezioni:
a. Goodwill: è un elemento residuale dato dalla differenza tra prezzo pagato per un’azienda e FV degli attivi
netti acquisiti, su cui non si calcolano le passività fiscali differite in caso di rilevazione iniziale
dell’avviamento. Essendo voce residuale, benché in alcuni ordinamenti fiscali esista una differenza
temporanea, non è rilevata la fiscalità differita perché ne incrementerebbe il valore in un processo senza
fine. Le successive riduzioni della passività fiscale sono ininfluenti in quanto legate all’iniziale rilevazione.
Le differenze temporanee relative alla fiscalità dell’avviamento sono però rilevate se non derivano dal
riconoscimento iniziale .
b. Prima rilevazione di attività e passività che non ha impatto sulla fiscalità (né sull’utile contabile né sul
reddito imponibile) al momento dell’acquisto o in futuro: le imposte differite attive e passive non sono
rilevate a fronte delle differenze temporanee che scaturiscono se derivano dalla rilevazione iniziale di
un’attività o passività in un’operazione che non rappresenta un’aggregazione aziendale e, al momento
dell’operazione, non influenza né l’utile contabile né il reddito imponibile, e non sono rilevate neanche le
successive variazioni. Ad es. l’impresa vuole usare un bene che costa 1000 per la sua vita utile di 5 anni,
per poi cederlo ad un valore residuo di 0. L’aliquota fiscale è 40%. L’ammortamento del bene non è
fiscalmente deducibile. Alla sua dismissione, l’eventuale plusvalenza non sarà imponibile e minusvalenza
non sarà deducibile. Man mano che l’impresa recupererà il VC del bene, realizzerà un reddito imponibile
di 1000 e pagherà 400 di imposte; l’impresa non rileva la passività differita di 400 perché origina dalla
rilevazione iniziale del bene. Nell’anno seguente, il VC dell’attività è 800, per cui realizzando un reddito
imponibile di 800, l’impresa pagherà 320 di imposte, ma l’impresa non rileva la passività differita di 320
perché deriva dalla rilevazione iniziale del bene.
c. Partecipazioni in controllate, collegate e JV: le differenze temporanee possono derivare da utili non
distribuiti, variazione cambi o riduzione del VC di un investimento in una collegata. Si deve rilevare una
passività fiscale differita per tutte le differenze temporanee imponibili a meno che l’impresa sia in grado di
controllare i tempi dell’annullamento delle differenze temporanee e sia probabile che la differenza
temporanea non si annullerà nel prevedibile futuro; ciò difficilmente accade per società non controllate.
Inoltre, nelle aggregazioni aziendali sono rilevate al momento della business combination le attività e
passività fiscali individuabili alla data d’acquisizione, che incideranno sul valore dell’avviamento.
Un’aggregazione aziendale può modificare la probabilità di realizzare un’attività fiscale differita
dell’acquirente precedente l’acquisizione, viceversa un’attività differita potrebbe divenire recuperabile per
effetto dell’aggregazione aziendale. Tali casi non rientrano nella contabilizzazione della business combination.
13.6 Valutazione imposte differite
Le differenze temporanee vanno valutate con le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili
nell’esercizio in cui sarà realizzata l’attività fiscale o estinta la passività fiscale. Devono riflette le modalità con
cui l’impresa si attende di recuperare o estinguere il VC delle sue attività o passività. In caso di modalità
diverse di realizzazione di un’attività dove vi sono differenze temporanee, vi sarà un processo di stima della
maggior probabilità di realizzo dell’attività. Se le aliquote fiscali variano in base ai livelli di reddito, si usano le
aliquote medie che si prevede saranno usate negli esercizi dove si prevede che le differenze si annulleranno.
13.7 Rilevazione di oneri e proventi scali
Le imposte correnti e differite vanno rilevate a CE, con 2 eccezioni:
a. Imposte differite che si riferiscono ad operazioni contabilizzate direttamente a PN, vanno rilevate nel PN
b. Imposte differite connesse ad un’aggregazione di imprese, che devono far parte del processo allocativo
del costo sui FV delle attività nette acquisite, influenzando la determinazione dell’avviamento
Il VC delle attività e passività differite fiscali varia non solo per la modifica delle differenze temporanee cui si
riferiscono, ma può cambiare per effetto di: cambiamento aliquote o norme fiscali, nuova valutazione della
recuperabilità delle attività fiscali differite o variazione nelle modalità previste per la realizzazione di
un’attività. L’effetto dell’imposta differita va rilevato a CE, a meno che non si riferisca a partite già rilevate
direttamente a PN. La recuperabilità delle attività fiscali differite va rivista ad ogni data di riferimento del
: i
bilancio l VC va ridotto se non è più probabile che ci saranno redditi imponibili futuri tali da permettere il
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 fi
recupero dell’attività ed ogni riduzione va poi ripristinata se diventa di nuovo probabile che ci saranno
su