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Sono stati introdotti in Italia nel 2005, per uniformare l’accounting e le regole ed un unico

set di principi delle varie nazioni (perché infatti regole diverse producono risultati in termini

di numeri diversi).

L’avere un set di principi uniforme porta i seguenti benefici: comparabilità (si possono

confrontare i bilanci), creazione di un set di principi di migliore qualità, abbassamento dei

costi (lato investitore in termini di processamento delle informazioni perché non deve

studiare diversi set di principi e quindi anche lato aziende è un vantaggio economico

perché nella relazione rischio/rendimento il rendimento che l’investitore richiederà sarà più

basso perché dovrà sostenere meno costi e percepirà l’impresa meno rischiosa e quindi

meno costi anche per le imprese). Inoltre, in un mondo ideale ed efficiente l’andamento del

prezzo delle azioni dovrebbe riflettere le informazioni di bilancio ma a volte ciò non si

verifica (non c’è una correlazione forte tra prezzo e utile) questo perché in questo caso gli

investitori non considerano quando decidono se comprare e vendere, il mercato non si

basa sulle informazioni economiche per prendere le decisone (quindi per capire la qualità

e bontà del bilancio si guarda alla correlazione tra prezzo e indice di bilancio, perciò con

set di principi unico la correlazione prezzo utile si uniforma perché investitori si fidano

maggiormente de bilancio. Un altro aspetto è che vengono favoriti investimenti

dall’esterno.

Un altro obiettivo inziale era riguardo i Paesi in via di sviluppo per facilitare ed incentivare

gli investimenti in quei Paesi percepiti tradizionalmente come più rischiosi.

Rischi nell’avere un se di principi uniforme (oltre alla confusione e divergenza dei dati nel

momento dell’introduzione nel 2005 e anni immediatamente successivi): complicanze dalla

traduzione della lingua ufficiale (l’inglese) nelle varie lingue dei singoli Paesi (uniformità

formale ma divergenza sostanziale causata dalla traduzione), abbassamento della

competizione tra standard setters con monopolio IAS/IFRS.

Inoltre, la normativa europea che ha introdotto in Europa gli IAS/IFRS ha lasciato la

decisione ai singoli Stati membri di introdurli anche per le società non quotate (perché per

le società quotate c’è l’obbligo tassativo in tutti gli Stati), in Italia c’è liberta di scelta se

rimanere con gli OIC o optare per gli IAS/IFRS (però le microimprese non possono proprio

usare IAS/IFRS), perciò c’è omogeneità per le società quotate ma non per le società non

quotate. Inoltre da studi si è evinto che le società non quotate che usano gli IAS/IFRS

producono bilanci meno precisi, infatti in Italia per la maggior parte ci sono piccole-medie

imprese di famiglia, queste per finanziarsi si rivolgono soprattutto alle banche che quindi

sono gli utilizzatori da tutale maggiormente (da questa considerazione sono nati gli OIC),

al contrario in Inghilterra (dove gli IAS/IFRS sono nati) il mercato azionario è molto più

sviluppato quindi gli utilizzatori più da tutelare sono gli azionisti (perciò gli IAS/IFRS sono

nati da questa considerazione principale). Il principio della prudenza nasce perché le

banche hanno necessità che il finanziamento venga ripagato, mentre per un azionista è

più importante la rilevanza rispetto alla prudenza perché guarda il valore di mercato e

necessita di conseguenza gli IAS/IFRS il concetto di fair value è molto più preponderante

rispetto ai principi italiani, cos’ come i bilanci secondo gli OIC sono molto più forma sulla

sostanza rispetto agli IAS/IFRS che sono molto più sostanza sulla forma.

Nota: i principi IAS/IFRS sono di un livello superiore rispetto al codice civili ed i principi

nazionali e quindi li prevalgono (per chi li usa).

Nota: gli USA non hanno introdotto gli IAS/IFRS ma usano i cosiddetti US GAAP (cioè i

principi statunitensi), decisi dal FASB cioè l’organismo che determina i principi statunitensi.

Anche se comunque c’è un avvicinamento tra i due set di standard IAS/IFRS e US GAAP.

Nel 2007 la SEC (cioè la Consob americana) ha permesso alle società straniere che si

quotavano a New York di pubblicare i loro bilanci secondo gli IAS/IFRS senza i

corrispondenti bilanci secondo US GAAP.

C’è però una differenza enorme tra i due set: lo IASB segue il cosiddetto principle base

standard cioè fornisce solo il principio e fa decidere alla singola impresa come applicare

quel principio di fondo alla specifica transazione economica, mentre il FASB segue il

cosiddetto rule based standard perché disciplina nel dettaglio la singola transazione

economica (infatti gli US GAAP sono lunghissimi). Per esempio, nel caso del leasing gli

IAS/IFRS indicano che se il contrato di leasing copre la maggior parte della vita utile del

bene allora è un acquisto con finanziamento invece per gli US GAAP se il contrato di

leasing copre il 75% della vita utile del bene allora è un acquisto con finanziamento.

Per lo IASB discrezionalità significa migliore qualità, chi meglio del management può

prendere le decisioni migliori (tutto dipende dagli incentivi del management a seguire

correttamente e con diligenza i principi).

Lezione 2 (19/09/2024)

Struttura della IFRS foundation:

-Lo IASB (corrisponde all’italiano OIC) è il fulcro dell’intero sistema, composto da 14

membri selezionati e nominati per rispettare il tema della diversità (non solo di genere ma

anche di nazionalità e background professionale, infatti, vi troviamo cioè CFO, società di

revisione, accademici ed analisti/investitori). Esso definisce l’agenda tecnica (cioè

programma le attività, che possono essere: rivedere gli standard svilupparne di nuovi

ecc.), emette gli standard, approva gli exposure drafts (cioè, siccome l’emissione di uno

standard è un processo lungo con fasi intermedie, gli exposure drafts sono una sorta di

bozza dello standard che vengono pubblicati in modo che tutti possano visionarli ed

inviare feedback), inoltre lo IASB da le interpretazioni ufficiali riguardo gli standard (le

interpretazioni non sono standard ma sono comunque fonti ufficiali e spesso sono

accompagnate da esempi pratici).

-Monitoring board: nomina i trustes e governa il processo di accountability, garantendo la

trasparenza (infatti l’intera organizzazione è molto orientata alla trasparenza).

-IFRS foundation: è composto da 22 trustes di durata di tre anni, essa nomina i membri

dello IASB e raccoglie i fondi.

-IFRS interpretation commitee: sviluppa le interpretazioni.

-IFRS advisory council: fanno da sentinelle per sentire l’umore del mercato e capire

l’esigenza di rivedere alcuni standard in modo da informare lo IASB.

-ASAF: Fornisce materiali e studi a supporto dello IASB per emettere gli standard.

-Working group su specifici standard ed argomenti.

Due process (come nasce uno standard):

 Lo staff identifica l’argomento e effettua ricerche

 Consultazione con Advisory Council

 Gruppo di esperti

 Discussion Paper - DP

 EXPOSURE DRAFT – ED (9 voti) 120 giorni

 ANALISI COMMENTI (da parte di qualsiasi persona del mondo, indiandoli

attraverso il sito ufficiale)

 Dibattiti pubblici (round tables)

 In base ai dibattiti e commenti lo IASB valuta se emettere una nuova bozza

modificata

 EMISSIONE IFRS (9 voti) (quindi emissione dello standard)

 BASIS FOR CONCLUSIONS e DISSENTING OPINIONS (spiega lo standard e

giustifica le scelte fatte)

 Eventuali Implementation Guidance (line guida per aiutare le imprese ad applicare il

nuovo standard)

 Post implementation reviews

Per tutti questi passaggi e per questa inclusione notevole è un iter molto lungo.

Inoltre, l’approvazione di uno standard non causa l’immediata applicazione da parte delle

imprese ma viene dato un tot periodo di tempo ad esse per capirlo ed adeguarsi.

Inoltre, ci sono stati studi tramite cui si è andati a vedere se i vari obiettivi prefissati

nell’introdurre un set di principi omogeneo siano stati raggiunti, ogni studio specificato su

un singolo obiettivo:

-Asimmetria informativa: misura che cerca di rilevare livello trasparenza delle informazioni.

Nota gli analisti emettono report al mercato in cui consigliano mosse finanziarie agli

investitori, sono esperti di bilancio e finanza, prendono tutte le informazioni possibili e poi,

tramite report, indicano se comprare o no, inoltre gli analisti emettono previsioni

(forecasts), di conseguenza le imprese sono interessate a raggiungere gli obiettivi indicati

dagli analisti per non far scendere il prezzo delle proprie azioni, detto ciò un modo per

valutare l’asimmetria informativa è vedere le previsioni degli analisti quanto sono

azzeccate perché significa che in questo caso gli analisti hanno studiato su bilanci

trasparenti e corretti e quindi hanno prodotto previsioni giuste. Quindi si è confrontato lo

scarto tra le previsioni degli analisti col risultato reale tra il periodo pre-introduzione IFRS e

post-introduzione. Dagli studi sono emerse conclusioni discordanti, alcuni hanno trovato

che l’accuratezza è migliorata, altri peggiorata e altri che è simili.

-Value relevance, correlazione tra prezzo e numero di bilancio, se alta utilizzatori sono

sensibili a variazioni, se è bassa se ne fregano. Dagli studi anche qui ci sono conclusioni

discordanti.

-Riduzione del costo del debito/capitale. Maggiore rischio percepito da banche maggiore

sarà il costo del debito, in questo caso gli studi suggeriscono che sia diminuito con

l’introduzione degli IFRS e che quindi i tassi di interesse siano scesi.

-earnings management (manipolazione degli utili). Si sono sviluppate una serie di formule

per misurare la percentuale dell’utile di bilancio soggetta a stima (infatti nel bilancio ci sono

informazioni oggettive come l’incasso di un pagamento ed informazioni soggettive, come

l’accantonamento fondo rischi), però non è detto che l’area soggetta a stima sia

manipolata, allora si può guardare la media della misura dell’area soggetta a stima di

imprese dello stesso settore per vedere se in alcune aziende tale area è notevolmente

diversa dalla media (questo funziona se ci si basa su data set con un elevato numero di

dati, perché magari ci possono essere eccezioni in cui lo scarto dalla media è significante

ma non dovuto a manipolazione). Dagli studi sono emersi conclusioni discordanti, c’è chi

dice sia aumentata, chi diminuita, chi rimasta uguale.

-impatti su merc

Dettagli
A.A. 2024-2025
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesco030302 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi contabili internazionali ias e bilancio consolidato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Pettinicchio Angela Kate.