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Analisi della Nota Integrativa
Questo risulta dalla Nota Integrativa. Bisogna dunque cercare di capire se l'riduzione deriva dal fatto che il marchio è stato semplicemente ammortizzato oppure è stato venduto. Nel caso in cui fosse stato venduto occorre capire se aquella vendita corrisponde un ingresso liquidità oppure un aumento dei crediti verso clienti.
Per ogni posta che compone lo Stato Patrimoniale e per ogni posta che compone il Conto Economico cercheremo di comprendere in che modo il fatto gestionale, che ha dato origine all'emersione di quella posta contabile, ha alterato o meno la liquidità.
Per farvi una panoramica di tutte le considerazioni che faremo vi ripropongo una slide di economia aziendale. Voglio riflettere con voi su quello che è il processo economico di creazione di valore all'interno di un'azienda. Le aziende nascono sostanzialmente per soddisfare i bisogni. Il soddisfacimento dei bisogni avviene mediante l'allestimento di una produzione. Questa
La produzione non nasce dal nulla. Durante la fase di costituzione l'azienda sostiene dei costi e acquista un insieme di fattori produttivi che metterà al servizio dell'attività produttiva. La produzione creerà un bene o un servizio che incontrerà il suo acquirente nel mercato. Nel momento in cui l'acquirente sceglie di acquistare esattamente quel prodotto riconosce il valore che l'azienda ha creato. L'alternativa sarebbe crearsi quel bene da soli. Quando andiamo a comprare il pane in panetteria, il pane è un bene che potremmo fare anche a casa. Nel momento in cui lo compriamo stiamo riconoscendo il valore al panificio che lo fa in maniera completamente diversa rispetto a come lo avremmo fatto noi. Il ricavo è un valore economico che esprime la sua massima utilità per l'azienda nel momento in cui si traduce in un flusso di cassa. La prima forma di entrata di flusso di cassa per l'azienda è sicuramente il
ricavo derivante dalla vendita delle proprie produzioni. Queste entrate in cassa ci permettono di far fronte alle uscite che derivano dall'acquisto dei fattori produttivi e dal loro consumo all'interno della produzione. Nella parte alta della slide possiamo vedere quella che è la dinamica economica del valore creato in azienda. Nella parte bassa della slide notiamo, invece, che non esiste valore economico se a fronte di quel valore l'azienda non attiva una dinamica finanziaria. La differenza tra costi e ricavi ci dà l'utile d'esercizio. La differenza tra entrate e uscite ci dà il Cash-flow. La produzione e la dinamica finanziaria delle variazioni che si legano alla produzione non sono gli unici elementi che producono o consumano liquidità in azienda. Esistono anche i crediti e i debiti di regolamento dei fattori di esercizio e dei fattori strumentali. Se noi dovessimo guardare tutta la vita dell'impresa, dall'anno zero fino
all'anno n in cui l'azienda cessa di esistere, potremmo dire con assoluta certezza che il reddito totale prodotto dall'azienda è esattamente uguale al flusso di liquidità finale che l'azienda ha accumulato in questi n anni di vita. Il concetto è un po' il discorso sul capitale economico di impresa e sui metodi di valutazione (metodi basati sul capitale, metodi reddituali, metodi di flussi di cassa). In sostanza, questi metodi affermano che per calcolare il capitale economico creato dall'azienda negli n anni di vita basta sommare tutti i cash flow che sono stati maturati anno dopo anno. Questo vuol dire che, nel medio-lungo termine, la differenza tra tutti i costi e tutti i ricavi della vita dell'azienda è esattamente uguale alla differenza che si crea tra tutte le entrate e tutte le uscite. L'affermazione è vera soltanto se guardiamo all'intera vita dell'azienda. Se noi guardassimo al singolo periodo.amministrativo questa affermazione non la potremo fare perché esiste il principio di competenza economica, cioè quando si definisce il reddito di esercizio dell'anno bisogna considerare solo i costi e i ricavi di competenza. In altre parole, devo applicare il matching principle. Se, ad esempio, ho acquistato €100 di merci e ne ho venduto €70, il costo che devo mettere a Conto Economico non è quello di acquisto che ho pagato al debitore, ma quello legato al consumo del fattore produttivo. Matching significa andare a cercare di riflettere sulle risorse che si agganciano al ricavo. Per quanto riguarda le merci il discorso è facile perché sono un fattore diretto. Se io compro un brick di latte Arborea e poi lo vendo nel mio scaffale Nonna Isa c'è un rapporto uno a uno in termini fisici tra costo e ricavo, ma come faccio a dire che il costo dell'ammortamento dello scaffale sul quale è posizionato quel brick di latte grava suquel ricavo per una parte pari a 0,001 centesimi? Si chiama in causa sempre il principio della competenza che però deriva da una valutazione soggettiva in merito alla obsolescenza, alla vita utile del bene e via dicendo. A fianco a queste dinamiche si apre nel corso dell'anno anche una valutazione in merito ai crediti e ai debiti che noi rinviamo all'anno successivo ma che sono originati da costi e ricavi di competenza dell'anno. Inoltre, si apre anche la valutazione in merito a quei crediti e a quei debiti che noi ci trasciniamo dagli anni precedenti e che non hanno in Conto Economico una corrispondenza. Immaginiamo, ad esempio, di aprire il bilancio del caso Bruxit con crediti verso clienti pari a 1.000 €, cioè ricavi che sono maturati negli anni precedenti. Quando mi ritrovo questi crediti a breve di 1.000 € mi aspetto in termini di liquidità che si trasformino interamente in liquidità durante l'anno. Immaginiamo ora di essere al 31/12,
quindi trascorre un anno e mi ritrovo 1.500 € di crediti a breve, cioè siamo passati da 1.000 € a 1.500 €. Per l'azienda vuol dire che sono aumentati i crediti. L'aumento di 500 € è dovuto dai ricavi che sono finiti a Conto Economico. Immaginiamo, poi, che nel Conto Economico siano finiti non 500 € ma 10.000 € di ricavi. Dunque, nel Conto Economico ho rilevato 10.000 € di ricavi e i crediti verso clienti sono passati da 1.000 € a 1.500 €. Se è vero che i ricavi hanno come contropartita normalmente un credito e poi dopo banca c/c vuol dire che di quei 10.000 € di ricavi ho incassato 9.500 €. I restanti 500 € sono andati a finire dentro ai crediti verso clienti. Il fatto che il credito verso clienti aumenti durante l'anno significa che non ho incassato tutti i ricavi dell'anno n e ne devo ancora incassare una parte. Ovviamente non so se quei 1.000 € che fanno parte dei 1.500 € al31/12 sono ancora quelli dell'anno scorso o sono quelli di quest'anno. L'unica cosa certa è che quest'anno non ho incassato 500 € di ricavi, poi posso anche avere incassato tutti i 1.000 € dell'inizio dell'anno e non aver incassato 1.500 € dei ricavi di quest'anno che il saldo è comunque 500 € di non incasso dei ricavi.
Le due dinamiche ricavi/entrate -> cassa -> uscite/costi devono essere valutate mettendoci in mezzo i crediti e i debiti di regolamento che permettono di perfezionare l'analisi.
Altri due elementi che andremo a considerare nell'ambito dell'analisi dei flussi di cassa sono l'apporto di capitale proprio e la restituzione dei debiti di finanziamento. Prima sono partita dicendovi che l'azienda allestisce la produzione, sostiene dei costi, produce ricavi e incassa i ricavi, in realtà questo è possibile soltanto se l'azienda ha predeterminato una struttura finanziaria.
Se manca il capitale proprio e i finanziamenti iniziali l'azienda non può acquistare, soprattutto se si tratta di un'azienda giovane che non ha credibilità finanziaria. La credibilità finanziaria deriva dalla solidità dell'azienda, dagli anni che sta sul mercato ecc. Per poter operare l'azienda deve avere un capitale che può essere versato dai soci o che può derivare dai debiti di finanziamento, normalmente debiti verso banche. I debiti di finanziamento devono essere pian piano restituiti grazie alla capacità dell'azienda di ottenere ricavi maggiori dei costi e entrate maggiori delle uscite. La dinamica finanziaria dell'azienda si arricchisce delle dinamiche del capitale proprio e delle dinamiche relative alle fonti di finanziamento che io posso ricevere da terzi attivando debiti di finanziamento oppure posso concedere a terzi. Quando acquisto una partecipazione sto diventando un finanziatore di.quell'azienda. Con il Rendiconto Finanziario andremo a sviluppare tutti questi blocchi e, come potete notare, ci sono vari punti di vista in merito alla liquidità: c'è quel punto di vista che ci permette di focalizzarci soltanto sull'attività di produzione e quindi di andare a capire in che modo l'attività di produzione produce o consuma liquidità; c'è il discorso della gestione dell'investimento e quindi sui crediti e sui debiti strumentali derivanti da investimenti strumentali; c'è tutta la dinamica relativa all'area del finanziamento che può produrre o consumare liquidità all'interno dell'azienda; c'è da indagare la gestione del capitale proprio per capire in che modo ha prodotto oppure consumato liquidità. Quando andiamo a vedere il Rendiconto Finanziario facciamo un'analisi simile a quella che abbiamo fatto per il Conto Economico, cioè mentrenel Conto Economico cerchiamo di capire il reddito che è stato prodotto o in che modo le aree gestionali influenzano la produzione o il consumo di reddito, nel Rendiconto Finanziario individueremo diversi blocchi di analisi. Il primo blocco sarà la gestione reddituale. Bisogna però precisare che nel Rendiconto non esiste l'area straordinaria, i componenti straordinari si mischiano ai componenti ordinari e vengono analizzati soltanto sulla base della loro natura. Per natura si intende ad esempio un flusso che deriva dall'attività reddituale, cioè dalla produzione. Un'altra area di indagine è l'area dell'investimento che è molto simile all'area atipica o patrimoniale. Essa tiene conto anche di tutti gli investimenti in attivo strumentale in immobilizzazioni quindi se io prelevo dalla banca per acquistare un macchinario l'uscita finanziaria non sarà un'uscita reddituale, ma sarà un'uscita finanziaria.ncede un prestito, sto utilizzando l'area del finanziamento.