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La questione dei trattati tecnici e letteratura periegetica nel mondo antico e medioevale

C'è un altro segmento della letteratura artistica che dal mondo antico arriva e continua nel mondo medioevale: la questione dei trattati tecnici e letteratura periegetica che con la neff fi fi fi fi ff ff fi fi fidel mondo antico avrà un esito, ci sono arrivati in modo frammentario gli itinerari scritti per i pellegrini o dai pellegrini. I Mirabilia Urbis Romae: nella trattatistica antica e medioevale l'Urbe cioè la città per eccellenza era Roma e abbiamo anche notizie in lingua greca di guide di Mirabilia Urbis Costantinopolae. Queste Mirabilia Urbis Romae sono opere di intellettuali, eruditi i quali tracciano per il pellegrino i luoghi che deve visitare durante il pellegrinaggio, naturalmente la parte principale di elenchi, descrizioni in questi testi latini sono i luoghi dei martiri.

10 ottobre 2022 composizione del mondo colle sue cascioni", Restoro d'Arezzo "La manoscritto del 1292, è un altro strumento della letteratura.

Il testo fornito è un trattato enciclopedico con poche informazioni sull'autore. Nel testo si fa riferimento a un artista proveniente da Arezzo, che si trova in un convento e viene identificato come monaco/frate. Tuttavia, questa affermazione non implica necessariamente che fosse in un convento solo perché era un monaco. Non si conoscono né la data di nascita né quella di morte dell'autore. Sono state trovate opere con la sua firma. Va notato che esisteva un altro Ristoro d'Arezzo nel XIII secolo, ma era un fonditore. L'autore scrive una sorta di enciclopedia contemporanea che si basa su Plinio ma è anche un compendio delle conoscenze medievali. All'interno del trattato, per la prima volta, si parla in modo ammirato e scientifico delle testimonianze archeologiche degli antichi. Il trattato è diviso in due parti ed ha un'impostazione scientifica. L'obiettivo di questo testo è raccontare attraverso una serie di informazioni artistiche.

Ragionamenti sul mondo conosciuto, inteso come descrizioni di ambienti, civiltà, usi e costumi. Il personaggio di cui parliamo ha a che fare con il mondo delle scienze; il racconto è mosso da un desiderio di conoscenza, lavora per la volontà degli esseri umani di conoscere. Parte da problemi e cerca delle soluzioni osservandole in natura (metodo empirico). È uno studioso pregno di conoscenza religiosa, anche se cerca di tenere una certa laicità nelle sue parole. Il primo libro ha una costruzione più semplice rispetto al secondo, è strutturato in 24 capitoli il primo mentre nel secondo troviamo anche delle sottodistinzioni, precisamente 8 divise a loro volta in capitoli. Nel primo libro l'autore descrive l'universo, il mondo delle stelle e dei pianeti; è in questo libro che compaiono osservazioni originali sul tema dell'eclissi con misurazioni e ragionamenti su come l'evento si sviluppi ma ci sono anche osservazioni sul

cosiddetto "mondo delle stelle fisse" che si credeva essere una specie di sfera di cristallo su cui Dio aveva appeso le stelle e i pianeti, cosa che verrà messa in discussione prima da Keplero e poi da Galileo. Nel secondo libro interpreta le cause che costituiscono la forma dell'universo e il rapporto tra l'ordine universale voluto da Dio secondo i motivi aristotelici con gli esseri umani, cioè col mondo. Fa operazioni molto simili a quelle che fece anche Plinio. L'arte è messa un gradino sotto alla scienza. Nel libro scrive dell'universo in senso generale. Parte II, distinzione I, capitolo I, "delle cagioni dell'essere del mondo e della qualità e figura sua". Il pianeta terra ha una sua forma e dimensione. Viene scritto in volgare. Pochi sono in grado di interpretare in chiave scientifica ed artistica ciò che lui dice. Subito dopo aver posto il problema lo risolve dando la soluzione dell'arte. Lui può scrivere.

Questo libro perché unisce conoscenza, sutilità ed intelletto, è in grado di farsi domande e rispondere. Si procede per immagini e figure. Lui non da risposte dal punto di vista del miracolo (religione) perché non avrebbero delle basi. Afferma che la terra è tonda perché il tondo è la forma perfetta e Dio, in quanto creatore della terra e perfetto, non può creare cose imperfette (si basa su dei sillogismi irrazionali). Il cielo lo vediamo blu perché l'artista quando dipinge colori chiari e scuri per creare profondità. Anche l'aria, come il cielo, se è vicina a noi è più nitida mentre se è più lontana è più scura. Parla delle forme, delle loro diverse grandezze e della proporzione. Il 10 è il numero perfetto. Un capitolo viene dedicato ai vasi antichi con sopra rappresentate tutte le forme della natura con colori lucenti.

qualità tecnico-artistica non li ha resi meno belli dopo migliaia di anni passati sotto terra. Esiste una netta differenza tra chi sa riconoscere il valore delle opere e chi no, chi non è in grado infatti butta queste opere. L'originalità di questo trattato è che si è aperta la strada nella mente di questo personaggio a una visione più aperta al rapporto tra la teoria e la sperimentazione, cioè l'osservazione diretta dei fenomeni che in qualche modo ci preannuncia un percorso della cultura occidentale verso l'applicazione del metodo scientifico. L'esigenza principale di un testo di questo genere è di classificare nell'ambito di una gerarchia di valori organica tutto quello che è conosciuto, che a questo momento è conosciuto nell'ambito dell'astronomia e delle scienze, e questo è l'elemento che dà il titolo al testo che intero è: conoscenza del mondo e delle sue.

cascioni = è la dichiarazione che è una necessità dell'essere umano quella di indagare il mondo in cui vive, è una necessità a cui non si può resistere e ciò si fa naturalmente a partire da ciò che gli antichi maestri erano e sono stati in grado di elaborare per arrivare a una visione complessiva delle esistenze del mondo come lo conosciamo e nell'indagare le cause del mondo è inevitabilmente necessario passare dal modo in cui gli antichi maestri sono stati in grado di rappresentare pitture e sculture utilità antiche adottando il termine che in antico volgare stava a significare la sottigliezza intellettuale, l'intelligenza viva, la grandezza creativa di questi grandi artisti antichi citati dalla fonte. Restoro dichiara che l'intelligenza, la capacità speculativa e creativa fa degli antichi maestri i nostri modelli di riferimento perché loro come divinità sono stati in grado di

Organizzato in una serie di database che gli permettono di ragionare sul valore di questi oggetti. Questo abbinamento tra conoscitore, piacere ediletto è volto a individuare una categoria di persone che sono in grado di distinguere il buono dal modesto o la qualità dalla non qualità.

"De origine civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus", Francesco Villani, "Liber del 1381-2 / 1395-6.

Il testo nasce per esaltare Dante, è suddiviso in due parti: una parte per Firenze e una per gli uomini illustri. Lo scrittore è fiorentino. Parte con gli autori antichi ed esalta la loro importanza, ciò che hanno fatto è tutt'ora importante per noi d'oggi. C'è l'idea di una disgregazione dell'arte che grazie ai fiorentini rinasce; il primo tra questi fu Cimabue e lo fece grazie al suo talento e all'arte, dopo di lui fu Giotto a restituire all'arte la sua rinascita completa. Le arti liberali e meccaniche.

Non si limita a fare un elenco di nomi ma descrive anche le loro caratteristiche più spiccate. Il primo artista di cui parliamo è Cennino Cennini, autore del libro "Il libro dell'arte". Cennino Cennini era un pittore di origine fiorentina, appartenente alla scuola di Giotto. Nonostante la sua attività si svolgesse principalmente a Firenze, si trasferì anche a Padova. Purtroppo non conosciamo le sue opere, ma sappiamo che il suo maestro fu Agnolo. Il suo libro è un trattato sull'arte, in cui propone ai lettori un metodo tecnico per la produzione di opere d'arte, basato sulla sua esperienza pratica come artista. Inoltre, nel libro, Cennini descrive anche come si lavorava all'interno di una bottega di pittura della scuola di Giotto. Il suo interesse principale è l'arte, piuttosto che le botteghe. Vasari, storico dell'arte, ebbe modo di leggere uno dei suoi trattati. Nonostante non sia mai stato considerato un grande pittore del suo tempo, secondo Vasari Cennini scriveva tutto ciò che sapeva. Il testo è scritto in volgare e si compone di 189 brevi capitoli, che trattano argomenti come la formazione dell'artista, il colore (anche se con alcuni errori), il disegno e letecniche; il dipingere (bisogna avere fantasia). Chi arriva all'arte deve avere animo gentile e non pensare al guadagnare. Il talento (per chi ce l'ha) non è sufficiente, è necessario anche imparare le tecniche e dedicarsi con passione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
49 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaraw13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura artistica e critica d'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Terraroli Valerio.