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Alexandros: l'espressione del limite umano
Alexandros è l'emblema del conflitto tra realtà e sogno, che giunge al limite invalicabile dell'ignoto. Ora piange perché non è in grado di andare oltre.
Nella poesia celebrativa dei Poemi italici e di Odi e Inni (primi anni del Novecento) segue la scia di Carducci della poesia civile, che guarda ad avvenimenti storici, a eventi naturali (la cometa di Halley) o a fatti di attualità, con tono retorico e declamatorio (perciò poco apprezzato dai contemporanei) e antiche ricerche linguistiche (recupero popolaresco) agli echi di un socialismo pronto a tradursi in nazionalismo.
Le canzoni di re Enzio hanno atmosfere folcloriche e linguaggio delle origini. La raccolta, concepita come un ciclo di sei, vide solo tre pubblicate. In latino nei Carmina evoca il mondo classico, 13 volte vincitori ai concorsi di Amsterdam di poesia latina, 15 volte ottengono la magna laus e la pubblicazione. Nei Poemia
christiana narra della vicenda della prima diffusione del cristianesimo in Occidente, negli Inni delle origini leggendarie delle città di Roma e Torino, narra di eventi passati per glorificare l'Italia di oggi. Commenta Dante e Leopardi (lo critica per aver associato le viole e rose nella Donzelletta, che non nascono nella stessa stagione; critica rivolta al far prevalere la licenza poetica sulla scrupolosa osservazione della realtà: il poeta fanciullino deve limitarsi a registrare le impressioni visive e uditive) in un'esegesi spinta fino all'immedesimazione, affiancata ai corsi universitari (i suoi studenti lo descrivono come oscuro e faticato). Allestisce le antologie per studenti di ginnasio e liceo con una visione pedagogica modernissima. L'assiuolo è una lirica pubblicata nella sezione "In campagna" della quarta edizione di Myricae. Con il titolo rivendica stile umile e trattazione di tematiche campestri in opposizione al paesaggio urbano (sfondo).della produzione scapigliata), visto come una minaccia. Nelle tre strofe descrive il paesaggio campestre la cui dolcezza è turbata da oscuri presagi funebri (il lugubre lamento dell'assiuolo, rapace notturno chiamato popolarmente chiù per il verso). Per l'intreccio di simbolismo e impressionismo è una novità poetica pascoliana: le notazioni naturaliste con rimandi simbolici fanno rivivere in maniera inconscia all'io lirico il trauma infantile della perdita dei cari. Una prima edizione dell'Assiuolo ha visto la propria immagine trasformarsi, come riportato in un'annotazione di Pascoli (ci vuole abnegazione). Si vuole spostare l'attenzione del lettore dalla qualità fisica del suono all'insieme di associazioni inconsce che esso ne evoca. Le varianti tra le varie stesure sono oscillazioni grafiche e interpuntive (puntini di sospensione che accentuano la dimensione di attesa e mistero) rare quelle lessicali. Il compositoreZandonai nel 1907 musicò questa lirica per canto e pianoforte. D'Annunzio, una personalità straripante, fu poeta, romanziere, drammaturgo, giornalista, oratore, soldato e uomo politico nell'Italia umbertina. Diede vita a un vero fenomeno di costume (ildannunzianesimo) tra i piccoli borghesi prima che il fascismo dell'amico e rivale Mussolini lo soppiantasse. L'ideale estetizzante del vivere la propria vita come un'opera d'arte porta un personaggio a indossare tante maschere. La sua vita è ricca di avvenimenti, non come quella di Leopardi o Pascoli tutta interiore. Fu abile nell'intercettare il consenso e sfruttare le potenzialità della nuova società di massa, di elaborare una propria mitografia (come la notizia della morte per una caduta da cavallo all'indomani della prima prova poetica Primo Vere del 1880 per autopromozione, le prove di eroismo bellico del 1918, l'impresa di Fiume del 19-20) offrendo
Agli italiani l'immagine di un eroe in cui identificarsi e a cui aspirare. Gli atteggiamenti più scandalistici ne fecero un personaggio inimitabile, mettendo in secondo piano i suoi meriti di letterato, inseribile nel decadentismo europeo.
Nacque nel 1863 a Pescara, studiò in Toscana, si trasferisce a Roma, capitale del nuovo stato unitario, dove si iscrive a Lettere e partecipa alla vita mondana e giornalistica e alle prime avventure galanti. Conosce la sua prima moglie, relazione da lui definita "peccato di maggio" per la nascita del figlio, poi altri figli come Gabrielino d'Annunzio. Poi avrà molte altre relazioni, che traspone nelle sue opere (osmosi, compenetrazione di arte e vita). Qui scrive anche per la Tribuna come censore, ostenta le proprie origini abruzzesi. Poi continuerà l'attività di cronista chic, concentrandosi sulla Francia, terra di cultura. L'esordio poetico è prestissimo, scrive dei versi già da bambino.
(il padre lo supporta in questa sua passione), con Primo vere nel 79 (metrica barbara e toni classici e paganeggianti). Poi Canto novo è un diario poetico stagionale che preannuncia l'Alcyone (tema metamorfico, fusione continua tra natura e poesia, tra ambiente e uomo): queste liriche sono caratterizzate da un vivace impressionismo e dalla coscienza darwiniana della vita animale; sono celebrati l'amore per Lalla (Giselda Zucconi), la natura, il mare, la giovinezza, la gioia di vivere e di fondersi panicamente con il mondo circostante; alcune liriche hanno toni malinconici e decadenti. Nel 96 aggiunge nuovi canti carichi di forza e di energia per sottolineare le valenze superomistiche e nietzschiane del suo panismo. Tornando alle forme chiuse della tradizione scrive Intermezzo di rime, Isaotta Guttadauro e altre poesie, Isotteo (poesia rarefatta e preziosa) e La Chimera. Il vitalismo esuberante si eclissa per dare spazio a un erotismo languido e a una ricerca formale.imperniata sulla centralità della parola (il verso è tutto), sull'esempio dei parnassiani francesi e dei preraffaeliti inglesi, secondo l'ideale estetizzante dell'arte pura (l'arte per l'arte). Dopo il successo del Piacere nell'89 si trasferisce a Napoli (dove conosce la musica di Wagner) e poi torna in Abruzzo dove sperimenta nuovi temi nelle tre raccolte Elegie romane (un omaggio a Goethe, languido canzoniere amoroso ambientato nel paesaggio romano), Odi navali (nazionalismo e retorica bellicista, ambizione dannunziana di ergersi a vate della nazione, portavoce dell'espansionismo dell'Italia crispina), Poema paradisiaco (rifiuto nella materia lasciva delle opere precedenti, poesia simbolista, accenti dolci). Influente nella poetica anche la nascente psicanalisi che dissipa dell'uomo al centro del mondo.
Il romanzo poteva garantire celebrità presso il pubblico borghese: a 19 anni pubblica il libro di novelle Terra
vergine (celebra l'istintualità e la sensualità primitiva e violenta, sul solco del verismo); altreraccolte poi confluiscono nel Novelle della Pescara (esempio verghiano e naturalista francese diFlaubert, de Maupassant e Zola). Con il Piacere dell'89 racconta delle vicende amorose del conteAndrea Sperelli in una Roma aristocratica e mondana; è il manifesto italiano dell'estetismo,concezione secondo cui l'arte è un valore assoluto e la bellezza rappresenta il fine di tutte le azioni(il culto della bellezza era il rifiuto della società presente, denuncia i suoi aspetti legati al denaro ealla mercificazione). L'estetismo si manifesta anche nella ricerca del linguaggio desueto e complesso,un culto della parola e dello stile (come per l'arte). Il protagonista si richiama al Des Essaintes diHuysmans (A ritroso, 1884) e al Dorian Gray di Wilde (1890). L'avidità del piacere, il cultospassionato della bellezza
E l'idea del fare della propria vita un'opera d'arte conducono Sperelli (alterego, ciò che d'Annunzio al tempo era o voleva essere) al fallimento: le figure opposte di Elena Muti (sensuale e appassionata) e di Maria Ferres (spirituale e profonda) tra cui si dibatte Andrea ne mettono in evidenza le contraddizioni fino a far intravedere sotto i panni dell'esteta la figura inquietante dell'inetto (ritratta poi da Svevo e Pirandello). Alla fine, nel momento della passione, confonde il nome di Maria con Elena. Nel romanzo prolungate le analessi e insistita la focalizzazione interna, la trama è ridotta al minimo, povera di fatti, si susseguono piuttosto emozioni intense. D'Annunzio è influenzato anche da Tolstoj e Dostoevskij nei romanzi successivi, Giovanni Episcopo e L'innocente. Nel Trionfo della morte del '94 (terzo e ultimo del ciclo della rosa dopo il Piacere e l'Innocente), il protagonista è Giorgio Aurispa.
Amante di Ippolita Sanzio in una vicenda di gelosie e incomprensioni che si conclude con il suicidio dei protagonisti: significativa la complessità dei personaggi psicologica (in bilico tra superomismo e inettitudine, tra aspirazione alla totalità e scissione interiore); la prosa è musicale e gareggia con l'orchestra wagneriana; incontra l'opera di Nietsche (liquida il concetto di Dio e di religione, deleteria nella storia degli uomini) e la tematica del superuomo. Nietzsche scrisse anche I tiranni di Dionisio sostenendo la necessità della ricerca del piacere. Nel romanzo Vergini delle Rocce del '95 si propone di generare con il protagonista Claudio Cantelmo il futuro re di Roma e cerca la compagna ideale fra le tre giovani sorelle di un'antica famiglia nobiliare del Meridione non contaminata dal diluvio democratico postunitario. Il fuoco del 1900 è una sorta di Piacere veneziano in cui trasfigura la propria vicenda sentimentale con.
Eleonora Dusa. Poi si dedica a una prosa antinarrativa, giornalistica. Scrive solo altri due romanzi, Forse che sì forse che no (follia, volo, macchina i temi principali) e Leda senza cigno (impossibilità di realizzare i propri sogni filtrata da un'ottica femminile). A fine Ottocento è occupato mentre scrive romanzi anche all'attività giornalistica e alla carriera politica (è eletto deputato nel '97 fra la Destra, poi passa alla Sinistra). Nei primi anni del Novecento si dedica alla poesia: ciclo delle Laudi (del cielo, della terra, del mare e degli eroi, con un richiamo alla letteratura francescana) diviso in 7 parti come le stelle più luminose della costellazione delle Pleiadi (Maia, Elettra, Alcyone, Merope, Asterope, Taipete, Celeno). I primi tre libri del 1903 sono accomunati dal tema del viaggio e del mito, dalla sperimentazione metrica (forme tradizionali come il sonetto e la canzone ed esperimenti in direzione del verso libero). MaiaÈ divisa in tre parti: un racconto mitizzato della corciera di alcuni anni prima in Grecia con alcuni amici in cui celebra il paganesimo e l'ideale di forza e coraggio, in cui è impersonato dalla figura di Ulisse; una dedicata alla michelangiolesca Ca