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Un soggetto di diritto è chiunque sia titolare di diritti e obblighi. Il diritto distingue tra
persone fisiche (individui) e persone giuridiche (entità collettive come società, fondazioni
e associazioni, che hanno una soggettività autonoma rispetto ai singoli che le compongono).
● Capacità giuridica: La capacità di essere titolari di diritti e obblighi si acquisisce al
momento della nascita.
● Capacità di agire: È la capacità di compiere validamente atti giuridici che incidono
sulla propria sfera giuridica (ad esempio, firmare un contratto). Si acquisisce al
compimento dei 18 anni.
○ Gli interdetti (persone dichiarate incapaci di intendere e volere per malattia
mentale) e gli inabilitati (persone parzialmente incapaci, per infermità meno
gravi o per abuso di sostanze) sono limitati nell'esercizio della capacità di
agire.
Per quanto riguarda le persone giuridiche, queste possono essere a:
● Scopo di lucro (ad esempio, le società di capitali, costituite per esercitare attività
economiche e produrre profitti);
● Senza scopo di lucro (ad esempio, le associazioni e le fondazioni, che
perseguono finalità sociali, culturali o benefiche).
3. Diritti Soggettivi
I diritti soggettivi rappresentano i poteri riconosciuti dalla legge a un soggetto per la tutela
dei propri interessi. Essi possono essere:
● Assoluti (diritti che possono essere fatti valere nei confronti di chiunque, come il
diritto di proprietà);
● Relativi (diritti che possono essere fatti valere solo nei confronti di soggetti
determinati, come i crediti derivanti da un contratto).
Tra i diritti assoluti, spiccano:
● Il diritto di proprietà (potere pieno ed esclusivo di godere e disporre di un bene, nei
limiti della legge). Esso è tutelato dall’art. 832 del Codice civile, ma può subire
limitazioni imposte nell’interesse pubblico (ad esempio, espropriazioni per pubblica
utilità).
Altri diritti assoluti includono i diritti della personalità (diritti inerenti alla persona stessa,
come il diritto al nome, all’integrità fisica e alla reputazione).
4. Le Obbligazioni
Un’obbligazione è il vincolo giuridico per cui una parte (debitore) è tenuta a eseguire una
prestazione (condotta a favore del creditore), che può consistere in un dare (trasferimento
di denaro o beni), fare (compiere un’azione) o non fare (astenersi da un comportamento).
Fonti delle obbligazioni
Le obbligazioni possono sorgere da:
● Contratti (accordi tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere un rapporto
giuridico patrimoniale);
● Fatti illeciti (comportamenti contrari alla legge che causano un danno ad altri e
obbligano il responsabile al risarcimento);
● Gestione di affari altrui (quando una persona gestisce affari di un'altra senza che
quest'ultima ne abbia richiesto l’intervento);
● Arricchimento senza causa (quando una persona si arricchisce a danno di un’altra
senza una giustificazione giuridica).
Caratteristiche dell'obbligazione
● Oggetto dell'obbligazione: La prestazione deve essere lecita (conforme alla legge),
possibile (realizzabile) e determinata o determinabile (chiara e precisa).
● Adempimento: L'obbligazione si estingue quando il debitore esegue correttamente
la prestazione dovuta.
● Inadempimento: Se il debitore non esegue la prestazione dovuta, si verifica
l’inadempimento, che può portare a conseguenze giuridiche come il risarcimento dei
danni o l’esecuzione forzata della prestazione.
5. Il Contratto
Il contratto è uno strumento fondamentale nel diritto privato e consiste nell'accordo tra due
o più parti per costituire, regolare o estinguere rapporti giuridici. Il contratto è caratterizzato
dal principio di autonomia contrattuale, che consente alle parti di determinare liberamente
il contenuto degli accordi, nei limiti della legge.
Elementi essenziali del contratto:
1. Accordo: Il consenso delle parti è l'elemento fondamentale del contratto. Il consenso
deve essere libero da vizi della volontà (quali errore, dolo o violenza).
○ Errore: falsa rappresentazione della realtà (ad esempio, una parte crede che
l’oggetto del contratto sia diverso da quello effettivo);
○ Dolo: inganno o raggiro utilizzato per ottenere il consenso;
○ Violenza: minaccia utilizzata per costringere una parte a contrarre.
2. Causa: La causa rappresenta la funzione economico-sociale del contratto (ad
esempio, lo scambio di beni e servizi). Deve essere lecita: un contratto con causa
illecita (ad esempio, finalizzato a compiere attività illegali) è nullo.
3. Oggetto: La prestazione oggetto del contratto deve essere lecita, possibile,
determinata o determinabile.
4. Forma: Di norma, il contratto può essere concluso in qualsiasi forma (scritta o orale),
salvo i casi in cui la legge richiede una forma ad substantiam (necessaria per la
validità del contratto, ad esempio per la compravendita immobiliare).
Classificazione dei contratti:
I contratti possono essere classificati in vari modi:
● A titolo oneroso (ogni parte ottiene un vantaggio in cambio di una prestazione, es.
compravendita) o gratuito (una parte ottiene un vantaggio senza dare nulla in
cambio, es. donazione);
● Unilaterali (producono obblighi solo per una delle parti) o bilaterali (producono
obblighi per entrambe le parti).
Validità del contratto:
Un contratto è nullo (non produce effetti) se mancano uno o più elementi essenziali, se la
causa è illecita, o se è contrario a norme imperative. È invece annullabile (può essere
dichiarato inefficace su istanza di una delle parti) se si verificano vizi della volontà o se una
delle parti è incapace di agire.
6. Responsabilità Civile
La responsabilità civile consiste nell'obbligo di risarcire il danno ingiusto provocato a terzi.
Si distingue tra:
● Responsabilità contrattuale: deriva dall’inadempimento di obblighi previsti da un
contratto (ad esempio, il mancato pagamento di un prezzo concordato).
● Responsabilità extracontrattuale (o aquiliana): deriva dal compimento di un fatto
illecito (atto dannoso non previsto da un contratto, come un incidente stradale). La
parte danneggiata ha diritto al risarcimento solo se prova l'esistenza di un danno
ingiusto (previsione legale di danno risarcibile) e la colpa o il dolo del responsabile
(es. comportamento colposo: negligente, imprudente o imperito).
7. Diritti Reali
I diritti reali sono diritti che attribuiscono al loro titolare un potere diretto ed immediato su
una cosa. A differenza dei diritti di obbligazione (che sono diritti relativi, esigibili solo nei
confronti di determinati soggetti), i diritti reali sono assoluti (possono essere fatti valere nei
confronti di tutti).
Proprietà
Il diritto di proprietà è il più completo tra i diritti reali. L'art. 832 del Codice Civile definisce
la proprietà come il diritto di godere e disporre di un bene in modo pieno ed esclusivo, nei
limiti stabiliti dalla legge. Il proprietario può:
● Usare il bene (es. abitare una casa);
● Godere dei frutti del bene (es. raccogliere i frutti da un terreno agricolo);
● Disporre del bene (es. venderlo o donarlo).
Limiti al diritto di proprietà:
Nonostante il diritto di proprietà sia ampio, esistono delle limitazioni imposte dalla legge:
● Vincoli pubblici: Lo Stato può imporre vincoli per motivi di interesse generale, come
la tutela dell’ambiente o la pianificazione urbanistica.
● Espropriazione per pubblica utilità: La proprietà può essere espropriata (ossia
sottratta al titolare), purché vi sia una giusta causa (ad esempio, per costruire una
strada pubblica) e sia previsto un giusto indennizzo al proprietario.
Diritti reali minori:
Oltre alla proprietà, esistono altri diritti reali più limitati, come:
● Usufrutto: Diritto di usare un bene di proprietà altrui e di godere dei suoi frutti, con
l’obbligo di restituirlo alla scadenza del termine stabilito. Ad esempio, un usufruttuario
può abitare una casa senza esserne proprietario.
● Uso e abitazione: Diritto di usare un bene altrui o abitarne una porzione per
soddisfare i propri bisogni e quelli della propria famiglia, senza alterarne la
destinazione.
● Servitù: Diritto di limitare l'uso della proprietà altrui per un beneficio connesso alla
proprietà di un altro fondo (ad esempio, una servitù di passaggio permette al
proprietario di un fondo privo di accesso diretto alla strada pubblica di passare
attraverso un fondo altrui).
Diritti reali di garanzia:
● Pegno: Il pegno è un diritto reale su beni mobili o crediti concesso dal debitore a
favore del creditore per garantire il pagamento di un debito. Se il debitore non
adempie, il creditore può soddisfarsi sul bene dato in pegno.
● Ipoteca: È un diritto reale di garanzia su beni immobili o mobili registrati (come
automobili), che permette al creditore di ottenere soddisfazione sul bene ipotecato in
caso di mancato pagamento. L’ipoteca non comporta la privazione immediata del
possesso del bene, ma garantisce una priorità rispetto ad altri creditori in caso di
esecuzione forzata.
8. Successione Mortis Causa
La successione è il fenomeno giuridico mediante il quale si trasferiscono i diritti e i doveri di
una persona deceduta (il de cuius) agli eredi. Il patrimonio del defunto, comprendente beni,
diritti e obblighi, passa a coloro che sono designati per legge o per volontà del defunto.
Tipi di successione:
● Successione legittima: Si verifica quando il defunto non lascia un testamento. In tal
caso, la legge individua gli eredi secondo un ordine prestabilito: coniuge, figli,
ascendenti, fratelli e sorelle, e altri parenti fino al sesto grado. La quota ereditaria
viene ripartita secondo regole precise.
● Successione testamentaria: Si verifica quando il defunto lascia un testamento, che
esprime la sua volontà in merito alla distribuzione del proprio patrimonio. Il
testamento può essere:
○ Olografo: scritto interamente a mano dal testatore e sottoscritto.
○ Pubblico: redatto da un notaio alla presenza di testimoni.
○ Segreto: consegnato al notaio in busta sigillata.
In ogni caso, la successione testamentaria deve rispettare i diritti dei legittimari (eredi che
la legge protegge, indipendentemente dalla volontà del defunto), ovvero il coniuge, i figli e, in
assenza di questi, gli ascendenti.
Accettazione dell'eredità:
L'erede può scegliere di accettare l'eredità:
● Pura e semplice: accetta l'eredità con tutte le attività e p