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ARCHITETTURA RELIGIOSA TRA XII E XV SECOLO

Nascita e diffusione nell’Île de France dell’“opus francigenum”, dal XVI secolo denominato “gotico”

Questo nuovo stile architettonico nasce a partire da un territorio molto circoscritto, l’Ile una

de France,

regione della Francia che si sviluppa intorno a Parigi → questo territorio promosse un rinnovamento

dell’architettura che investì progressivamente tutta la Francia e tutta l’Europa occidentale,

caratterizzando con organismi architettonici specifici, ben diversi rispetto a quelli dell’XI e XII secolo,

l’architettura religiosa.

Nel corso del XII secolo gli edifici religiosi, e in particolare modo le cattedrali cittadine, assumono caratteri

ancora più grandiosi, con sviluppi magniloquenti, che indicano come fossero assunte come simbolo della

cittadinanza e della potenza di un dato territorio → crociata delle cattedrali: le chiese più importanti, per

stare al passo, vengono rinnovate secondo un gusto del tutto nuovo che mira a modificare le dimensioni

degli edifici rendendoli imponenti nei territori in cui sono collocati, per indicare l’importante valenza

simbolica dell’edificio, in cui la popolazione si riconosce →→ gare tra le città per la costruzione della

cattedrale più grande.

Questi caratteri di novità, molto uniformi nell’Ile de France, danno luogo all’architettura denominata in

opus francigenum

quel momento = Questo

l’architettura originata nelle terre francesi attorni a Parigi.

tipo di architettura poi dal XVI secolo (rinascimento) viene denominata “gotica” = architettura dei goti

(=dei francesi).

Rimane confermato il ruolo importante dei monasteri e dei monaci: è proprio da una chiesa monastica

che parte questo rinnovamento.

St Denis,

È la chiesa di costruita in un centro nei pressi di Parigi, realizzata da un abate, (Sugerio

Suger

all’italiana), dedito all’architettura, che provvede a redigere un progetto per il rinnovamento della

cattedrale. A partire dal 1140 iniziano i lavori: la cattedrale assume delle forme molto diverse rispetto

all’architettura che fino a quel momento era nota.

Il coro è deambulato (tema classico, le navate laterali si sviluppano fino a dietro l’abside) e presenta una

serie di coperture voltate che mantengono il tema della volta a crociera costolonata ma rinnovandolo,

utilizzando non più archi a tutto sesto ma →

archi a sesto acuto gli archi diagonali rimangono archi a

Questo sistema di

tutto sesto ma la geometria degli archi trasversali e longitudinali è a sesto acuto.

copertura implica un che non sono più massicci (piloni

cambiamento del sistema degli appoggi,

poderosi), ma sottili colonne. Anche il muro perimetrale perde di consistenza, perché lo scarico puntuale

dei carichi permette l’apertura → →

di grandi finestre che fanno penetrare in abbondanza la luce

novità assoluta.

Questa novità viene poi portata ai massimi sviluppi nel corso del XIII secolo dando luogo ad

un’architettura del tutto nuova e dal carattere profondamente diverso rispetto a quella precedente.

l’aspetto determinante di questa rottura è

Il Gotico rappresentò una rottura con il passato:

caratterizzato in termini estetici dall’eliminazione in favore di una

della massiccia struttura muraria

struttura più leggera e diafana (=“trasparente”). Nuovo è anche l’accentuato in cui le

verticalismo,

orizzontali risultano annullate, mentre tutte le linee svettano verso il cielo: a questo senso di collegamento

con l’ultraterreno contribuisce la luce, che, soffusa in ricchi colori dalle vetrate splendenti nell’oscurità,

sembra emanare da una fonte soprannaturale.

Questa nuova architettura si sviluppò mentre l’Europa entrava, dopo il 1100, in una nuova fase di

prosperità e stabilità, che permette una ripresa economica e un maggiore fervore intellettuale → questo

conforto di spirito e materia trovò espressione nelle cattedrali, che sembrano librarsi verso il cielo.

Il carattere più evidente del rinnovamento attuato nella cattedrale di St Denis è l’introduzione dell’arco a

L’implicazione più gravosa dell’uso della volta a crociera su archi a tutto sesto erano le loro

sesto acuto.

spinte, che implicavano l’uso di grandi masse murarie per il sostegno: i grandi appoggi necessari

rendevano complessa l’articolazione dello spazio interno. La sperimentazione porta ad alzare la freccia

degli archi per far si che spingessero meno, in modo da richiedere appoggi più sottili che

La definizione dell’arco acuto arriva a maturazione

permettessero maggiore articolazione dello spazio.

di questa lunga sperimentazione.

Gli esiti rinnovano profondamente il carattere degli edifici religiosi. Facendo un confronto con

San’Ambrogio, ad esempio, si nota che:

- La navata centrale nei suoi edifici è più sviluppata in altezza, e questo slancio in altezza è favorito dalle

cuspidi del archi

- L’uso sistematico dell’arco a sesto acuto va ad annullare l’utilizzo di archi trasversali che dividevano lo

spazio della navata centrale, perché gli archi a sesto acuto consentono di innalzare gli archi

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trasversali alla stessa chiave degli archi diagonali, e questo dà maggiore unità dello spazio, che

corre ininterrotto e non frazionato in cellule giustapposte.

- L’illuminazione è più abbondante perché nei sottarchi delle volte acute sono presenti ampie

finestrature.

La luce era di fondamentale importanza per Suger, che aveva una concezione di Dio come “luce

trascendente”: tutte le cose visibili sono “luce materiale” che riflette la luce trascendentale di Dio e tramite

l’ammirazione di oggetti riccamente ornati e splendenti si può elevare il pensiero dal mondo materiale a

quello spirituale, proprio per mezzo dello scintillio → il fatto che la luce invadesse la cattedrale grazie alle

ampie finestrature era un mezzo per il fedele per connettersi a Dio. Tutto ciò ci è noto perché Suger

mette per iscritto i proprio pensieri riguardo alla commissione del nuovo edificio.

Principali archi a sesto acuto

Il sito acuto è costituito da due archi di cerchio (→ due centri di curvatura), che possono muoversi in

maniera molto fluida sulla linea di imposta: a seconda della loro posizione si ha una sviluppo più o meno

accentuato dell’altezza dell’arco. A parità di luce, l’arco con la monta più accentuata è quello equilatero,

in cui i centri di curvature corrispondono al punto di imposta delle arcate (raggio di curvatura dei due

centri pari all’intera luce). Altri tipi sono il quinto di sesto acuto (centro di curvature collocata alla distanza

di 1/5 della linea di imposta dal punto di imposta), il quarto di sesto acuto e il terzo di sesto acuto (che si

diffonde in Italia, dove le altezze non sono mai particolarmente accentuate). Esistono anche archi con

centri di curvatura che rimangono sulla linea di imposta ma escono dall’imposta vera e propria.

Vantaggi procurati dall’impiego dell’arco a sesto acuto

- →→ l’arco

Strutturale: l’arco acuto a parità di imposta è meno spingente dell’arco a tutto sesto

spinge in maniera diversamente proporzionale all’altezza della sua monta (a parità di luce, un arco a

sesto ribassato spinge di più di un arco a tutto sesto che a sua volta spinge di più di un arco a sesto

acuto). Possono quindi essere ridotte le sezioni degli appoggi dell’arco → si può ridurre la massa

resistente, come nella Cattedrale di St Denis, e si può modificare la sua configurazione, che da

continua o pressoché continua come nell’architettura romanica diviene puntiforme, ovvero le masse

resistenti sono concentrate in punti specifici.

- straordinaria flessibilità compositiva che l’arco a tutto sesto non offriva, perché vincolava

Compositivo:

alla campata quadrata. Per la sua costruzione geometrica l’arco acuto permette di svincolare la freccia

dalla corda e viceversa, perché i centri di curvature fluttuano in modo variabile sulla linea di imposta

(nell’arco a tutto sesto freccia = metà della corda). L’uso dell’arco acuto permette quindi di svincolarsi

dalla campata quadrata e si adatta molto bene a qualsiasi forma geometrica di campata. Uscire da

questo vincolo permette di ripensare in maniera significativa la suddivisione interna dell’edificio.

- ↳ Maggiore fluidità dello spazio interno, che si sviluppa senza diaframmi e ostacoli lungo tutto lo

sviluppo dell’edificio

- Accentuazione dello slancio verticale, che corrisponde alla spiritualità profonda di questo momento

storico (slancio verso il cielo e verso l’infinito, che matura nel corso dell’età medievale)

L’arco a sesto acuto è solo l’elemento più significativo di un cambiamento profondo che investe anche

tutto il resto dell’architettura e dell’ossatura muraria. L’accentuazione in altezza dell’edificio non può

reggersi soltanto sull’uso di archi a sesto acuto: è necessaria una struttura di sostegno che contrafforti la

navata centrale → viene quindi rinnovata anche l’ossatura muraria di sostegno, introducendo elementi

sono gli

architettonici finora non utilizzati, che qualificano la compagine strutturale del nuovo edificio:

archi rampanti che, opportunamente collocata in punti specifici, raccolgono carichi e spinte della grandi

volte della navata principale trasmettendo queste sollecitazioni all’elemento portate del masto murario

corrispondente al profilo perimetrale dell’edificio.

Nelle strutture complesse possono essere utilizzati anche ad esempio nel

più registri di archi rampanti,

caso della presenza di matronei.

→ sistema strutturale di archi rampanti + contrafforti.

Il sistema strutturale cambia radicalmente rispetto al sistema romanico, dove il carico era affidato alla

massa muraria possente → scarico passivo.

Nell’architettura gotica si genera un elementi che producono sollecitazioni,

sistema di resistenze attive:

elementi che assorbono queste sollecitazioni e a loro volta le scaricano ad elementi resistenti (non ci

sono masse resistenti massicce ma masse puntiformi, adeguatamente progettate in maniera tale da

caricarsi e scaricarsi progressivamente delle sollecitazioni, provenienti principalmente dalla navata

centrale). 66

I carichi vengono progettati in maniera da non essere più carichi diffusi ma estremamente concentrati nei

punti da cui vengono articolati i sistemi di resistenza di archi rampanti e contrafforti →

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
138 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lindafusinii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Giustina Irene.