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MANUTENZIONE PREVENTIVA
Va fatta su tutto il parco apparecchiature.
Considerare:
Numerosità apparecchi
Eterogeneità
Livelli di rischio e criticità diversi
Ha periodicità diversa in base a tipologia e criticità →
seguire almeno le indicazioni del fabbricante
Obiettivo: evitare guasti e ottenere:
corretto funzionamento
sicurezza per paziente, operatore e ambiente
massima disponibilità (riduzione fermi macchina)
MANUTENZIONE DI PRIMO LIVELLO
Verifiche quotidiane, prima (e a volte dopo) l’uso:
descritte nel manuale d’uso
svolte da personale addestrato
senza strumenti tecnici o competenze avanzate
Cosa si controlla:
Ispezione visiva: danni, fili, spine, lampade, componenti
usurabili
Autotest e prove semplici
Devono esserci procedure scritte visibili vicino al
dispositivo
Manutenzione + Manutenzione correttiva 5
Esempio (ECG):
Prima dell’uso: verifica taratura
Ogni giorno: pulizia elettrodi, verifica scrittura
MANUTENZIONE DI SECONDO LIVELLO
Fatta solo da personale qualificato
In laboratorio (o reparto), senza pazienti, con strumenti
adeguati
Obiettivi:
ripristinare funzionalità
ripristinare sicurezza
prolungare vita utile
Include:
Manutenzione preventiva:
ispezione hardware, pulizia, sostituzione consumabili
Verifica sicurezza elettrica (norme CEI)
Controlli funzionali/prestazione (specifici per tipo
apparecchio, es. defibrillatori)
Controlli di qualità
QUANDO FARE LA MANUTENZIONE DI 2° LIVELLO
La periodicità dipende da:
indicazioni fabbricante
rischio e criticità
frequenza e modalità d’uso
ambiente di lavoro
frequenza guasti (manutenzione dinamica)
Manutenzione + Manutenzione correttiva 6
Il programma deve essere definito da persona competente e
concordato con i sanitari
Esempi di periodicità:
Ogni 6 mesi - 1 anno: apparecchi per funzioni vitali
(anestesia, ventilatori…)
Ogni 1-2 anni: diagnostica, terapeutici, monitoraggio
Ogni 2 anni: laboratorio analisi (richiede ottima
manutenzione di I livello)
COME SI GESTISCE LA MANUTENZIONE DI 2° LIVELLO
Serve inventario gestionale:
data intervento, tecnici, fermo macchina, attrezzature…
Attività tracciate e registrate con:
verbale: data, operazioni, esiti, firme
Conservare verbale su libro macchina/inventario gestionale
Deve essere effettuata da personale qualificato con
conoscenze tecniche, del dispositivo, dei rischi e della
normativa.
Si seguono programmi prescritti dal costruttore.
Utilizzo di pezzi originali o approvati dal costruttore.
Controllo che la manutenzione di primo livello sia stata
eseguita correttamente.
Collaudo finale dell’intervento.
Art. 23 Regolamento MDR: attenzione a non sostituire parti
originali con compatibili non riconosciute → equivale a
intervento sul DM!
Interfacciamento con il reparto – Criticità
Manutenzione + Manutenzione correttiva 7
La manutenzione può interferire col work-flow del reparto.
Problemi: disponibilità e reperibilità apparecchiature
(obsolete, non usate, in luoghi remoti), componenti
specifici.
Serve una buona comunicazione per gestire gli esiti negativi
delle verifiche.
Fondamentale: sensibilizzare i responsabili e ottenere
collaborazione dal personale sanitario.
Registrazione scritta obbligatoria
Obbligatoria la registrazione scritta degli interventi
(citazione WHO 2011).
Serve per tenere traccia della storia del dispositivo.
Criticità: troppa documentazione, difficile consultazione →
necessaria gestione elettronica (inventario).
Non conformità lievi
In caso di non conformità che NON richiedono interventi
particolari:
Segnalazione.
Procedura correttiva o proposta di fuori-uso.
Registrazione su sistema gestionale.
Radiologia e NMR
Controlli obbligatori per legge.
Periodicità: annuale o biennale.
Obiettivo: sicurezza e qualità dell’immagine.
Di competenza della Fisica Medica.
Manutenzione + Manutenzione correttiva 8
Pianificazione manutenzione periodica
Serve un piano generale basato sulla criticità delle
tecnologie → garantisce sicurezza e qualità.
Deve essere:
Definito per ogni apparecchiatura.
Reso noto agli operatori.
Monitorato dal SIC / DEC.
Sottostima vs Sovrastima
Sottostima → carichi di lavoro non previsti nel tempo.
Sovrastima → impegno eccessivo con il cliente, difficile da
ridurre.
Serve un equilibrio nella pianificazione.
Come pianificare
Obiettivo: usare metodologie e algoritmi oggettivi e
replicabili.
Bisogna definire:
Livello di rischio.
Codice di rischio.
Frequenza delle manutenzioni.
Fattori per il rischio
Il rischio è legato alla:
Probabilità di guasto con danno.
Pericolosità del danno.
Destinazione clinica.
Manutenzione + Manutenzione correttiva 9
Stato d’uso.
Storia dei guasti.
Quando si superano le analisi precedenti
Le analisi rischio possono essere superate se:
Il costruttore fornisce raccomandazioni documentate.
Il cliente impone condizioni più restrittive nel
capitolato di gara.
Le condizioni meno restrittive NON vanno considerate.
PIANIFICAZIONE DELLA MANUTENZIONE PERIODICA
Obiettivo: creare un calendario delle manutenzioni preventive
(basato su contratto: periodicità, metodologie).
Primo anno di attività: manutenzioni in ordine di priorità:
1. Apparecchiature con elevata criticità.
2. In base all’ubicazione: prima nelle unità operative più
critiche (Emergenze, TI, Rianimazioni, Sale Oper.), poi
quelle a rischio inferiore.
Anni successivi: il sistema informativo compila
automaticamente il calendario.
Se l’apparecchiatura non è disponibile:
accordi con l’utilizzatore;
registrare modifica della data;
riprogrammare l’intervento.
Se anomalie non riconducibili al dispositivo: attivare
manutenzione correttiva.
Caratteristiche del piano
Deve contenere:
Manutenzione + Manutenzione correttiva 10
riferimento a ogni apparecchiatura;
raggruppamento per tipologie/reparti;
periodicità;
protocolli e documenti di lavoro;
scadenze;
responsabili della manutenzione.
Funzioni:
strumento di controllo dell’organizzazione della
manutenzione;
monitoraggio avanzamento lavori.
Comunicazione:
ai tecnici: per esecuzione;
ai sanitari/responsabili di reparto: per informazione sul
proprio parco.
ESECUZIONE DELLA MANUTENZIONE PERIODICA
Predisposizione:
attività da svolgere (manuali, info tecniche, esperienza).
previsione materiali e ricambi.
Assegnazione attività: responsabilizzare chi la esegue.
Approvvigionamento: materiali, ricambi e strumenti di
misura/prova idonei.
CONTROLLO DELLA MANUTENZIONE PERIODICA
Da chi esegue:
organizzare/pianificare attività;
monitorare lo stato di avanzamento.
Manutenzione + Manutenzione correttiva 11
Da chi controlla:
valutare qualità lavori;
monitorare attività previste/pianificate;
miglioramenti organizzativi;
informare gli operatori sanitari sullo stato manutentivo.
MANUTENZIONE – MONITORAGGIO
Tutti gli operatori coinvolti devono garantire correttezza e
regolarità della manutenzione su tutte le apparecchiature.
Punto 1: Scadenze e avanzamento
Monitorare:
rispetto della programmazione (tempi, % verifiche
effettuate);
se alta % di interventi non eseguiti → cercare cause e
correttivi;
esiti interventi.
Punto 2: Prove con esito negativo
Cause:
guasto → manutenzione correttiva;
fuori range → correttiva, se possibile;
non conformità → dichiarazione di obsolescenza.
Se rischio inaccettabile → blocco dell’apparecchiatura.
Punto 3: Archiviazione dati
Archiviare prove con esito in formato idoneo per
elaborazioni:
collocazione reale;
Manutenzione + Manutenzione correttiva 12
stato d’uso;
livello sicurezza e funzionalità.
Conservare per almeno 3 anni (T.U.S., art. 71), meglio per
tutta la vita utile.
Criticità: grande quantità di dati da gestire/analizzare.
Punto 4: Sorveglianza
Verifica che le prestazioni siano state eseguite a regola
d’arte.
Verifiche ispettive a campione durante l’esecuzione.
Controlli a campione anche sui rapporti di prova consegnati.
Metriche operative di manutenzione
PMP (Planned Maintenance Percentage): % di tempo dedicato
alla manutenzione programmata. Obiettivo > 90%, accettabile ≥
70%.
PMC (Preventive Maintenance Compliance): % di attività
previste effettivamente svolte nel periodo stabilito. Misura
la coerenza del programma.
Critiche alla manutenzione preventiva
Anche se non c’è nulla da sostituire, la manutenzione secondo
il costruttore può evitare guasti.
Ma: studi dimostrano che spesso non ci sono vantaggi reali
dalle tempistiche consigliate dai costruttori (Wang, Khalaf).
Preferibile parlare di manutenzione pianificata più che
preventiva.
Etichette di manutenzione
Manutenzione + Manutenzione correttiva 13
L’etichetta certifica che il dispositivo era funzionante al
momento della manutenzione, non che continuerà a esserlo.
Sicurezza reale solo con test a bordo, come nei sistemi
automobilistici.
Troppi adesivi = inefficacia dell’informazione.
Manutenzione correttiva
Serve per ripristino in caso di guasto o anomalie durante la
manutenzione preventiva.
Si attiva su chiamata, secondo procedura.
Dopo l’intervento → nuovo collaudo.
Gestione richiesta intervento
Registrare la segnalazione di guasto.
Classificare l’urgenza, valutare la richiesta.
Consultare interventi pregressi.
Se possibile, fornire supporto immediato per ridurre i
disagi.
Garanzia e contatti con produttori
Per apparecchiature in garanzia o con contratto, le chiamate
vanno inoltrate a produttori o ditte incaricate.
Si effettua sopralluogo per evitare falsi guasti.
Tutte le richieste devono essere archiviate nei fascicoli
tecnici.
Pianificazione e assegnazione interventi
La MC è imprevedibile, ma si prova a pianificare su base
giornaliera.
Manutenzione + Manutenzione correttiva 14
Interventi assegnati in base a:
Competenze interne (tecnici residenti).
Competenze esterne (aziende e fornitori).
Tempi garantiti di intervento.
Gestione tempestiva delle urgenze.
Contratti di manutenzione: criteri
Tipo di contratto: full-risk o altro?
Mettere sotto contratto i dispositivi:
Costosi o complessi,
Soggetti a guast