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R
ni=1 |x − | |x − |.
d (x, y) = sum y ; d = max y
∞
1 i i i i i
Se chiamiamo d(x, y) la distanza euclidea, allora la catena di disuguaglianze
sarà composta da: n
≤ ≤ ≤ × ∀x, ∈
d (x, y) d(x, y) d (x, y) n d (x, y) y R
∞ ∞
1
Infatti: p 2 2
|x − | |x − |
|x − | ≤ y + + y = d(x, y)
1) d (x, y) = max y
∞ 1 1 n n
i i i
qP
m 2
2 n
2 P |x − |
|x − | → y
2) d(x, y) = y d(x, y) = i i
i i i=1
i=1
n 2
P |x − | →
d (x, y) = y d (x, y)
1 i i 1
i=1
n n 2
2 2 2
P P
|x − |) ≥ |x − |
d (x, y) = ( y y = d(x, y)
1 i 1 i i
i=1 i=1
n
P |x − | ≤ × |x − | ×
3) d (x, y) = y n max y = n d (x, y)
∞
1 i i i=1,..,n i i
i=1
Definizione:
Sia (X, d) uno spazio metrico. Il sottoinsieme
{y ∈ | ⊂
B(x, r) = X d(x, y) < r} X
viene detta palla aperta di centro x e raggio r (rispetto alla distanza d)
Definizione: ⊂ ∀x ∈
Sia (X, d) uno spazio metrico. Un sottoinsieme U X si dice aperto se
∃
U ϵ > 0 (dipendente da x) t.c. ⊆
B(x, ϵ) U
In altre parole, U è aperto se e solo se dato ogni suo punto x esiste una palla
centrata in x e di raggio sufficientemente piccolo tutta contenuta in U.
4
Esempi:
• ⊂
L’intervallo (0,1) è aperto
R
• {x ⊂
La semiretta > 0} è aperta
R
• \ {0}
Il sottoinsieme è aperto
R
Definizione (Topologia indotta da una metrica):
Sia (X, d) uno spazio metrico, definiamo topologia di X indotta dalla metrica
d la famiglia di sottoinsiemi aperti di X.
In simboli scriviamo: T {U ⊆ ⊂
= X| U è aperto} P (x)
x
Proposizione: T
Sia (X, d) uno spazio metrico e la sua topologia. Allora:
x
• ∈ T ∈ T
ø , x
x x
• T T
L’intersezione di due elementi di appartiene ancora a
x x
• T
L’unione di una famiglia qualsiasi (finita o infinita) di elementi di è
x
T
ancora un elemento di x
Definizione (Funzione continua in un punto): →
Siano (X, d ) e (Y, d ) due spazi metrici. Diremo che una funzione f : X Y
x y ∈
è continua in un punto x X se :
0
∀ ∃ ⇒
ϵ > 0 δ > 0 t.c. d (x , x) < δ d (f (x ), f (x)) < ϵ
x 0 y 0
In altre parole, quando vuol dire che rendendo opportunamente piccola la dis-
tanza tra x e x, posso rendere piccola a piacere la distanza tra le immagini
0
f (x ) e f (x).
0
Osserviamo che questa condizione può essere riscritta come
∀ ⊂
ϵ > 0∃ δ > 0 t.c f (B(x , δ) B(f (x ), ϵ)
0 0
Proposizione: →
Siano (X, d ) e (Y, d ) due spazi metrici e sia f una funzione t.c. f : X Y è
x y
continua se e solo se la controimmagine di ogni aperto di Y è aperto di X.
In simboli: −1
⇔ ∀ ∈ T ∈
f è continua u si ha f (u) T
y x
5
Esempi:
• →
Sia (X, d ) uno spazio metrico discreto. Allora ogni funzione f : X Y ,
x
dove (y, d ) è uno spazio metrico qualsiasi, è continua.
y −1 ⊂
Infatti sia U aperto in Y.Siccome f (u) X e ogni sottoinsieme di X è
−1
aperto (poichè X è discreto) segue che f (U ) è aperto,
dunque f è continua.
• →
Consideriamo con la topologia euclidea e sia f : data da
R R R
( ̸
0 se x = 0
f (x) : 1 se x = 0 −
Infatti, consideriamo un aperto di della forma U = (1 ϵ; 1 + ϵ). Se ϵ < 1
R
−1
∈ {0}.
allora 0 / U , dunque f (U ) =
−1
Quindi f (U ) non è aperto, ossia f non è continua.
Definizione(Metriche equivalenti):
′ ′
Sia X un insieme e d, d due metriche su X. Diremo che d e d sono
topologicamente equivalenti se esse inducono su X la stessa topologia,
ossia se ′
⇔
U è aperto in X rispetto a d U è aperto in X rispetto a d ′
Dalla definizione di aperto in uno spazio metrico, segue subito che d e d sono
topologicamente equivalenti se e solo se
′ ′
∀x ∈ ∀ϵ ∃ ⊂
X, > 0 ϵ > 0 t.c. B (x, ϵ ) B (x, ϵ)
′
d d
′ ′
∀x ∈ ∀ϵ ∃ ⊂
X, > 0 ϵ > 0 t.c. B (x, ϵ) B (x, ϵ )
′
d d
′
In altre parole, d e d sono topologicamente equivalenti se e solo se ogni d-palla
centrata in x contiene una d’-palla centrata nello stesso punto e viceversa.
Non è sempre facile controllare se due metriche sono topologicamente
equivalenti. A volte è più facile controllare una condizione un pò più forte.
Definizione: ′
Due metriche d e d su X sono dette Lipschitz-equivalenti se esistono due
costanti h,k > 0 tali che
′ ′
× ≤ ≤ × ∀x, ∈
h d (x, y) d(x, y) k d (x, y) y X
Questa è una relazione d’equivalenza sull’insieme delle metriche su X.
6
Proposizione:
′ ′
Siano d, d due metriche su X. Se d e d sono Lipschitz-equivalenti, allora
sono topologicamente equivalenti.
Corollario: ′ n
Le metriche d, d , d introdotte su sono a due a due
R
∞
topologiamente equivalenti.
Dim: n
∀x, ∈
Abbiamo visto che y vale la catena di disuguaglianze:
R
≤ ≤ ≤ ×
d (x, y) d(x, y) d (x, y) n d (x, y) da cui
∞ ∞
1
≤ ≤ ≤ × ≤ × ≤ ×
d (x, y) d(x, y) d (x, y) n d (x, y) n d(x, y) n d (x, y)
∞ ∞
1 1
Questo mostra che le tre metriche a due a due Lipschitz equivalenti, dunque
topologicamente equivalenti. 7
Il concetto di spazio topologico, (cioè, di spazio dotato di una topologia)
generalizza quello di spazio metrico con la topologia indotta dalla metrica.
Spazio Topologico:
Sia X un insieme. Una topologia su X è una famiglia T di sottoinsiemi di X,
detti aperti, che soddisfa le seguenti condizioni:
(1) ø e X sono aperti
(2) L’unione arbitraria di aperti è un sottoinsieme aperto
(3) L’intersezione di due aperti è un sottoinsieme aperto
T
La coppia (X, ) è detta spazio topologico.
Osserviamo che la condizione (3) implica, per induzione, che ogni intersezione
finita di aperti è ancora un sottoinsieme aperto (mentre ciò non è vero,
in generale, per un’intersezione infinita di essi)
Esempi:
• T
Sia X un insieme qualsiasi e prendiamo = P (X). In altre parole diciamo
che tutti i sottoinsiemi di X sono aperti. Questa è una topologia su X,
detta topologia discreta.
• T {ø
Sia X un’insieme qualsiasi e poniamo = , X}, cioè richiediamo che
gli unici aperti siano ø e X. Questo è una topologia su X, detta topologia
banale
Definizione:
T ⊂
Sia (X, ) uno spazio topologico.Un sottoinsieme C X si dice chiuso se il
{X \
suo complementare C} è aperto. Osserviamo che dagli assiomi precedenti,
utilizzando le Leggi di De Morgan ricaviamo le seguenti proprietà per la famiglia
dei chiusi di uno spazio topologico.
(1) ø e X sono chiusi.
(2) L’intersezione arbitraria di chiusi è un sottoinsieme chiuso.
(3) L’unione di due chiusi (e quindi di un numero finito di chiusi) è un insieme
chiuso. 8
Esempi:
• Nella topologia discreta, ogni sottoinsieme è sia aperto che chiuso.
• Dato un qualsiasi spazio topologico X, il vuoto e X sono sia aperti che
chiusi.
• Nella topologia euclidea di R:
(a, b) è aperto
[a, b] è chiuso
[a, b) e (a, b] non sono nè aperti, nè chiusi
(a, +∞) e (−∞, a) sono aperti
[a, +∞) e (−∞, a] sono chiusi
• (Topologia Cofinita):
Sia X un insieme. La topologia cofinita su X è quella topologia i cui
chiusi sono X, ø e gli insieme finiti di punti. E’ immediato verificare che
le proprietà derivanti le leggi di De Morgan che definiscono una topologia
tramite la famiglia dei chiusi sono verificate.
• (Topologia della semicontinuità superiore):
E’la topologia che si ottiene su prendendo come famiglia dei chiusi non
R
vuoti tutti e i soli i sottoinsiemi della forma [a, +∞)
∈ ∪ {−∞}
al variare di a R
E’ immediato verificare che i tre assiomi di De Morgan sono verificati.
• (Topologia di Zarski):
Questo esempio è molto importante in Geometria Algebrica.
Sia (K) un campo (ad esempio = o = e indichiamo con , ..., x ]
K R K C) K[x 1 n
l’anello dei polinomi in n coordinate a coefficienti in Per ogni polinomio
K.
∈
f , ..., x ], definiamo l’ipersuperficie affine associata ad f come
K[x
1 n n n
{(a ∈ |f ⊆
V (f ) = , .., a ) (a , a , .., a ) = 0}
K K
1 n 1 2 n 21 22 −1,
Ad esempio, se consideriamo , x ] e il polinomio f (x , x ) = x +x
R[x 1 2 1 2
2
V (f ) è il cerchio unitario in .
R ⊂
Analogamente, dato un ideale I , .., x ], possiamo definire
K[x 1 n
la varietà affine associata a I come
n
{(a ∈ | ∀ ∈
V (I) = , .., a ) f (a , .., a ) = 0 f I}
K
1 n 1 n
A priori, sembra che per definire una varietà affine sia necessario risolvere
un sistema con infinite equazioni polinomiali (dato che l’ideale I contiene
infiniti polinomi). 9
Tuttavia, un importante risultato dovuto a D. Hilbert e non come
”Teorema della base” assicura che ogni ideale I in , .., x ] è finitamente
K[x 1 n
generato (K[x , .., x ] è quel che si dice un anello noetheriano),
1 n
∃ ∈
ossia f , .., f I t.c I = (f , .., f )
1 k 1 k
Allora è immediato verificare che
f (a , .., a ) = 0
1 1 n k
\
n
{(a ∈ | }
V (I) = .., a ) = V (f )
.
K
1 n i
i=1
f (a , .., a ) = 0
n 1 n
n
in altre parole ogni varietà affine di è intersezione finita di ipersuperfici.
K
n
Definiamo Topologia di Zariski su la topologia i cui chiusi sono tutte e
K
sole varietà affini, ovvero
Zar n
T {V | ⊂ ⊆
= (I) I ideale , .., x ]}
K[x K
1 n
Zar
T
Si verifica facilmente che soddisfa tutte le proprietà degli assiomi di
De Morgan che definiscono una topologia per mezzo dei suoi chiusi:
• n n
V (1) = ø , V (0) = , dunque ø e sono chiusi.
K K
• T P
V (I ) = V ( I ) che è ancora una varietà affine dato che la somma
k k
k
qualsiasi di ideali i