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R
rampa determina la velocità di scansione: più ripida è la rampa, più veloce è la scansione. Durante il tempo di
discesa della rampa l’asse z è disabilitata (il display scorre solo da destra a sinistra non viceversa).
Nell’oscilloscopio analogico è presente anche:
- Generatore di rampa ritardato (base dei tempi B, ausiliaria)
Genera una rampa ritardata rispetto alla principale di un ritardo regolabile dal pannello frontale, agendo su un
potenziometro. Questo sistema confronta la rampa principale con un livello di tensione continua più piccolo di V R
(prelevo una tensione fra 0 e V tramite una resistenza). Quando la rampa
R
principale attraversa il livello stabilito il sistema genera un impulso che genera la
rampa ritardata. Essa va poi al sistema di deflessione orizzontale, attraverso un
interruttore che decide se mandare la rampa principale o quella ritardata. Questo
interruttore può funzionare anche in maniera alternata, assegnando una scansione
alla principale e una alla ritardata (con ALT). La rampa ritardata è utile per
espandere dettagli della forma d’onda. È sostituita nei digitali dal sistema di pre-
trigger, che permette di visualizzare la forma d’onda anche prima dell’istante di
trigger. Es: Suppongo di avere un’onda quadra, di cui voglio
osservare il fronte di salita: rallentando la base dei tempi
principale vedo una porzione più ampia ma non tutto il
fronte di salita se è troppo ripido. Si usa quindi il sistema
della rampa ritardata:
Si fa partire una rampa veloce dopo un certo tempo di ritardo dalla principale. Il ritardo è
T , dopo il quale parte la rampa ritardata che ha un tempo/div più piccolo della principale.
D
T è determinato dal livello Vx, con la seguente proporzione:
D
Vx : V = T : T , con T tempo di scansione della principale.
R D →
T = (Vx/V )T regolando il potenziometro (che determina Vx) determino il tempo di
D R
ritardo. Vx/V è detto moltiplicatore del tempo di ritardo, ed è il rapporto di partizione del
R
potenziometro, cioè un numero tra 0 e 1.
Quando viene sganciata la rampa ritardata l’asse z si intensifica: regolando T grazie a
D
questo meccanismo si riesce a capire quale porzione di onda viene espansa, perché si
intensifica la traccia là dove avviene l’espansione. Una volta regolato T , l’interruttore viene
D
regolato sulla base dei tempi ritardata e si vede l’onda espansa; oppure si commuta
alternativamente tra la principale e la ritardata per vederle entrambe.
Il meccanismo ha però delle debolezze: se ho un rapporto tra base dei tempi principale e ritardata troppo grande, il
sistema va in crisi perché quando il T è molto lento la pendenza della rampa principale è molto bassa rispetto a
quella ritardata e basta un po’ di rumore sovrapposto alla base principale, che questo rumore determina incertezza
nell’istante di attraversamento del livello Vx. Quest’incertezza si traduce in incertezza temporale, e se è comparabile
alla durata della rampa ritardata il segnale espanso si muove tantissimo. Se invece è piccola la porzione espansa
appare stabile. Questo si traduce in equazione così:
Il rumore è pescato dalla manopola di regolazione di Vx, che ha un range di 10 e una
precisione di 0.1.
Modalità XY
Il segnale orizzontale può essere diverso dalla rampa interna. Permette di
parametrizzare il segnale sull’asse verticale in funzione del segnale applicato
sull’asse orizzontale.
Es: segnali uguali: bisettrice 1° e 3°
Segnali uguali fase opposta: bisettrice 2° e 4°
Segnali sfasati generano cerchi ed ellissi ecc.
Hold-off (T )
HO
Regolando l’hold-off si può triggerare segnali periodici (periodo Ts) con più punti
di trigger possibili in quel periodo.
Es: immagino di avere un segnale periodico del genere
Se imposto livello e pendenza positiva ho tre punti di trigger possibili:
1, 2, 3
Nel caso A (massimo T ) la seconda scansione parte dal punto 6, che
HO
è un punto del segnale diverso dal punto 1: avrò una sovrapposizione.
Cosa simile nel caso C, dove ho il minimo T . Se regolo l’hold-off in
HO
modo che si esaurisca prima del punto 4 o poco prima del 3 (Casi B e
D) la rampa riparte nel punto giusto.
Nel caso di circuito sottosmorzato, il livello del trigger deve essere abbastanza alto
da essere superiore al secondo picco, ma anche più alto della campana in salita in
corrispondenza della commutazione negativa della forma d’onda:
Per commutazione negativa si intende che al generare
dell’onda quadra periodica, con periodo grande
rispetto al transitorio, nelle commutazioni alto-basso e basso-alto abbiamo un transitorio
che si esaurisce nel semiperiodo dell’onda quadra. Avrò una serie di commutazioni basso-
alto (con prima campata positiva) e alto-basso (con prima campata negativa). Sul display posso avere la sovrapposizione delle
due onde.
Misurazioni del Rise time
Gli oscilloscopi analogici hanno una risposta in frequenza e una risposta impulsiva che è approssimativamente una
Gaussiana, che è particolarmente simmetrica e non presenta discontinuità né sulla risposta né sulle sue derivate.
Il tempo di salita della risposta al gradino dal 10% al 90% è t = 0.340/B (posso trovare nei manuali anche 0.350 o
3
OX
0.400). Per i digitali è tipicamente 0.400. Se si applica in ingresso un gradino di
tensione con un certo tempo di salita non nullo sul display si vede un altro tempo
di salita che è il risultato della combinazione del tempo di salita del gradino
applicato e il tempo di risposta dell’oscilloscopio stesso (è un passa-basso).
Per misurare il tempo di salita effettivo si usa la formula
Oscilloscopio digitale
L’uso del tubo a raggi catodici per mostrare le forme d’onda implica severe limitazioni di banda per l’oscilloscopio
analogico. Quando veloci digitalizzatori diventarono disponibili, apparse negli anni 80 il primo oscilloscopio digitale. I
segnali di tensione in ingresso vengono campionati, convertiti da analogici a digitali, immagazzinati nella memoria,
ricostruiti in una forma d’onda da un microprocessore e mostrati sul display. Una volta che i campioni di forma
d’onda sono immagazzinati nella memoria, possono essere mostrati, stampati, processati, trasferiti in un’unità
remota. Possono essere effettuate misurazioni automatiche, è disponibile l’auto calibrazione e possono essere
applicati fattori di correzione numerici (ottenuti dall’auto calibrazione o dalla calibrazione) ai data di misurazione
grezzi. È disponibile il pretrigger (una porzione selezionabile dell’onda prima dell’istante di trigger può essere
acquisita e immagazzinata), opzione che nell’analogico era più o meno possibile tramite l’uso della doppia base dei
tempi. È possibile la simultanea acquisizione di segnali applicati ai canali (anche se con un possibile decremento della
frequenza di campionamento se il convertitore A/D è condiviso tra canali), senza il bisogno delle modalità di input
analogiche ALT e CHOP.
Update rate
Indica ogni quanto tempo il display si aggiorna e si tratta dell’unica limitazione dell’oscilloscopio digitale rispetto
all’analogico, anche se oggi i migliori oscilloscopi digitali hanno un update rate comparabile con quello degli
analogici.
Un oscilloscopio analogico di buona qualità:
- Impostazione della base dei tempi: 20ns/div --> per tutto il display: 200ns
- Minimo tempo di hold-off: 1µs
- Minimo tempo tra scansioni: 1.2µs --> 833333 scansioni al secondo
Un oscilloscopio digitale di buona qualità (anni 2000, con M la profondità della memoria e S i campioni):
- Frame rate: 500/s se M = 10000 S
- Frame rate: 10000/s se M = 500 S
Gli oscilloscopi digitali moderni, tramite la tecnica FastAcq della Tektronix hanno ad esempio un Frame rate di
250000/s se M = 1000 S.
Schema a blocchi di un oscilloscopio digitale a 2 canali
Parte iniziale analogica (attenuatori e amplificatori verticali). Amplificatore può attenuare di 10 o di 2. Comparatore
di trigger riceve segnale di sincronismo dal canale 1 o 2. L’oscillatore a cristallo genera la base dei tempi.
Flash A/D converter
Converte il segnale applicato in ingresso in un codice d’uscita confrontando il segnale in
ingresso tramite la divisione di un segnale di riferimento su un partitore resistivo. Il segnale in
ingresso deve stare perciò tra 0 e V . Inoltre, il più piccolo livello rivelabile da questo
REF
meccanismo è V /2^N, dove 2^N sono le R. I segnali in ingresso se sono grandi vanno
REF
attenuati, quindi ridotti in ampiezza, per essere portati tra 0 e VREF, o amplificati se troppo
piccoli, per non rimanere al di sotto del livello minimo e occupare la dinamica piena del
convertitore.
Il meccanismo è ben funzionante se tutte le R sono uguali, se ci sono disomogeneità perdo
linearità (Component Matching). Maggiore è il numero di bit, più è richiesto un component
matching stringente.
Con 8 bit ci sono 256 livelli, il segnale applicato in ingresso viene confrontato con questi livelli, l’uscita viene
memorizzata in un latch all’impulso di clock e poi trasferita a un decodificatore per avere gli 8 bit in uscita.
Generalmente quando si acquisisce una forma d’onda su un canale si ha una fc più elevata di quella che abbiamo
acquisendo più forme d’onda su più canali. Ipotizzando di avere 1 GS/s su un canale, 500MS/s per canale se ne
utilizzo due e 250 MS/s ciascuno se ne ho 4, la massima fc disponibile (1GS/s) viene suddivisa sui canali attivi; quindi,
se li attivo tutti e 4 si viaggia a 250 MS/s, se ne ho uno si può campionare a 1GS/s, se sono due a 500MS/s.
Questo perché ci sono 4 convertitori che
viaggiano a 250MS/s l’uno e lavorano
acquisendo a distanza di 1 ns dal precedente,
sfasando il clock di 1 ns su questi campionatori.
Se tutti e 4 lavorano sul canale 1 (caso A) la
matrice di interruttori è sempre sul canale 1,
così si ottengono 4 campioni sfasati di 1 ns
come se fossero stati acquisiti da un
campionatore che viaggia a 1GS/s, e si passa
poi all’acquisizione successiva. Se campiono 4
canali, il primo è assegnato al canale 1 e
acquisisce un campione ogni 4ns, il secondo è
sul canale 2 e così via, ognuno a 250MS/s. Questa tecnica prende il nome di campionamento sequenziale.
Per funzionare bene i sincronismi devono essere molto stretti.
Gli oscilloscopi a campionamento si differenziano in oscilloscopi a campionamento a tempo reale e a tempo
equivalente.
Campion