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Appunti, esercitazioni Anatomia comparata - via olfattiva Pag. 1
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Estratto del documento

Questa via extra

piramidale viene affiancata

nei mammiferi dalla

piramidale e quest’ultima

è la sede della risposta ai

movimenti semi

automatici.

Via olfattiva sub

mammiferi. La mucosa

olfattiva è formata da cellule fondamentali e cellule sensoriali: le cellule

sensoriali sono particolari perché sono di primo tipo, ossia sono dei neuroni

che, oltre a trasdurre lo stimolo chimico olfattivo in un impulso nervoso, sono

neuroni veri e propri perché trasmettono l’impulso nervoso alla parte più

anteriore del telencefalo. Nell’insieme queste cellule formano i nervi cranici. La

parte più anteriore del telencefalo è un po’ allungata a formare due

protuberanze che si chiamano bulbi olfattivi. Dal bulbo parte la radiazione

olfattiva: la sensazione olfattiva viene irradiata in tutte le regioni del

telencefalo. Dalle regioni telencefaliche parte un’altra radiazione olfattiva che

fa convogliare lo stimolo verso l’archipallio, dal quale la risposta che va al

diencefalo (sia all’epitalamo che all’ipotalamo). All’epitalamo va ai nuclei delle

abenule mentre all’ipotalamo va ai corpi mammillari. Dai corpi mammillari la

risposta continua, prende la via extra piramidale, che si impegna nella sostanza

reticolata, e da questo reticolo partono le comunicazioni che vanno ai

motoneuroni dei nervi cranici e continuano nei nervi spinali.

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Via olfattiva mammiferi. L’inizio è lo stesso: mucosa olfattiva, cellule

olfattive, cellule sensoriali di primo tipo che trasducono l’impulso chimico in

impulso nervoso, andando a formare il nervo olfattivo, il quale arriva nei due

bulbi olfattivi. Parte la radiazione olfattiva, che va in tutte le regioni del

telencefalo ma non c’è una comunicazione diretta col neopallio. da questi

distretti encefalici viene proiettato tutto all’archipallio. Da qui abbiamo la

proiezione ai nuclei delle abenule e ai corpi mammillari. La via continua allo

stesso modo dei sub mammiferi, cioè da questi nuclei c’è la comunicazione con

la via extra piramidale e con i nervi cranici spinali. Dai corpi mamillari, oltre alla

via che porta lo stimolo alla via extra piramidale, c’è una nuova via: fascio

mammillo talamico. La sensazione olfattiva finisce al talamo e dal talamo

viene interessata la corteccia. Una volta stimolata la corteccia, lo stimolo passa

nella parte razionale della nostra coscienza e viene elaborata una risposta che,

dal neopallio, attraverso la via piramidale, interessa i nuclei dei nervi cranici e

spinali. Questa sensazione olfattiva, che già stava nel telencefalo, va indietro

fino al talamo e dal talamo ritorna al telencefalo ma questa volta interessa i

centri superiori poiché parte dal talamo.

Vie spinali sub mammiferi.

Abbiamo il midollo spinale: dorsalmente c’è la parte sensitiva (quindi le

afferenze) e ventralmente c’è la risposta motoria. Dal midollo spinale le

afferenze principali che arrivano sono: quelle propriocettive (che riguardano il

movimento) che vanno al cervelletto, la via spino cerebellare; poi abbiamo le

vie sensitive che vanno nel midollo allungato e da qui vengono proiettate nel

tetto del mesencefalo. In via minore alcune sensazioni finiscono al talamo

dorsale e da qui vanno al telencefalo, in particolare vanno allo striato. La

risposta è rappresentata dalla via extra piramidale, via plurisinaptica che si

impegna nella sostanza reticolare. L’afferenza maggiore è rappresentata dalla

risposta che proviene dal tetto ottico del mesencefalo (sede principale di arrivo

delle informazioni) però un contributo minore è dato appunto anche dallo

striato.

Dal bulbo partono le efferenze che sinaptano con i motoneuroni dei nervi

motori cranici e spinali.

Vie spinali mammiferi.

Abbiamo la via spino cerebellare.

Le sensazioni sensitive sono

state divise in: epicritiche (più

precise) che dal midollo spinale

direttamente salgono fino

all’encefalo, formando i due

fascicoli gracile e cuneato. Essi si

interrompono in due nuclei del

midollo allungato (nucleo gracile

e nucleo cuneato) e da qui parte

la via che va al talamo che si

chiama emnisco mediale. Altre

sensazioni invece si

interrompono nel midollo spinale:

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sono neuroni associativi

midollari che salgono, entrano

nel midollo allungato e

arrivano fino al talamo,

facendo la via dell’emnisco più

laterale chiamata emnisco

spinale; e dal talamo arrivano

alla corteccia. Principalmente

arrivano alla corteccia

sensoriale primaria, poi la

sensazione, attraverso i

neuroni associativi, viene

mandata in vari punti della

corteccia, anche nella

corteccia motoria. Dalla

corteccia motoria primaria si

diparte la nuova via di risposta

dei mammiferi: la via piramidale, lunga, fatta da un unico neurone. Dalla via

piramidale partono dei laterali che sinaptano con i motoneuroni dei nervi

cranici e spinali.

Nei mammiferi rimane sempre la vecchia via, l’extra piramidale.

Mesencefalo sub mammiferi.

La sensibilità spinale, dal midollo spinale, va al tetto; poi abbiamo i nuclei

acustici, che ricevono la via acustica che proviene dall’orecchio interno; ci sono

i tori semicircolari; poi la risposta, sostanza reticolare, via extra piramidale.

Vediamo dall’occhio: arrivano i nervi ottici, poi c’è l’ipotalamo, il chiasmo dei

nervi ottici, poi la via principale che va al tetto del mesencefalo. Qualcosa

arriva al talamo, dal talamo al corpo striato, dal corpo striato alla via extra

piramidale.

Mesencefalo dei mammiferi.

Tutte le vie convergono al talamo dorsale, dal talamo dorsale alla corteccia e

dalla corteccia alla via piramidale, che si affianca all’extra piramidale.

Per quanto riguarda l’orecchio abbiamo una componente interna, comune

all’orecchio di tutti i vertebrati. Finchè gli animali sono in acqua le onde sonore

si propagano facilmente e non hanno bisogno di mezzi che amplificano; quando

gli animali conquistano la terra emersa non è più sufficiente l’orecchio interno

ma c’è bisogno di qualcosa che faciliti l’arrivo delle onde sonore fin all’orecchio

interno: compare una nuova componente che sfrutta lo spazio lasciato a

disposizione dalla fessura spiracolare che si chiama orecchio medio e che

compare con gli anfibi. Al livello dell’orecchio medio c’è un ossicino che si

chiama columella, che deriva dall’io mandibolare, un osso della seconda

arcata viscerale. Esso fa da ponte tra una membrana molto sottile che negli

anfibi è presente sul piano cutaneo e si chiama timpano e l’orecchio interno.

Per permettere questa comunicazione l’orecchio interno si apre, presenta un

foro attraverso il quale si ha il contatto con la columella, che dall’altra parte

comunica con il timpano. Le onde sonore urtano la membrana del timpano,

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Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valter127 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Cannata Stefano.