FASE ACUTA DI POST INFORTUNIO
È molto ampia la varietà di risposte emotive che si possono osservare a seguito di un infortunio e lo shock può
essere talmente forte da portare addirittura all’abbandono immediato dello sport, fino a reazioni come il ritiro
dalla vita sociale.
Si possono riscontrare: rabbia, tristezza, umore depresso, frustrazione, senso di colpa verso sé stessi o terze
persone, senso di solitudine, apatia, preoccupazione generale e ansia, comportamento scontroso e sbalzi di
umore, ma anche un senso di dubbio, sfiducia, percezione di incapacità e smarrimento legati all’affrontare una
situazione nuova
Percezione della paura, relativa al dolore e agli interventi chirurgici, ma anche associata all’idea dei
cambiamenti che l’infortunio comporterà.
Per alcuni atleti l’infortunio può essere collegato ad emozioni positive ed essere percepito addirittura come
utile, rappresentando un sollievo o un break in un momento noioso, in cui ci si sente troppo sotto pressione
per la prestazione o non si sta giocando bene, e rappresentare anche una buona scusa per smettere (Ardern
et al., 2015).
TIMING DELL’INFORTUNIO
Le reazioni cognitive tipiche della fase acuta post-infortunio sono:
catastrofizzazione (“non riuscirò mai più a giocare”)
over-generalizzazione (ad esempio per un infortunio al polso, “non potrò mai più correre come prima”)
colpevolizzazione verso se stessi o terzi, e personalizzazione (“perchè proprio a me?”)
negazione (“non mi sono fatto nulla”)
non accettazione delle proprie debolezze.
FASE DI RIABILITAZIONE
Focus immediato a livello fisico, ciò nonostante, gli aspetti psicologici sono parte integrante del processo di
riabilitazione.
Emozioni negative sperimentate nella fase acuta post infortunio si riducono, riaccentuandosi, talvolta,
nel momento di ritorno all’attività (a causa di preoccupazione re-infortunio e incertezza rispetto a
quello che potrebbe succedere)
Stress derivante dal «non sapere cosa si vuole» considerata anche la perdita temporanea di identità
come atleta.
Cognitivamente si può riscontrare un’incapacità di valutare oggettivamente i risultati (es., incapacità di
apprezzare i piccoli miglioramenti, tendenza a voler recuperare troppo in fretta); scarso impegno/ rifiuto
parziale – totale; isolamento dalla squadra e dal contesto sociale
Modello bio-psico-sociale della riabilitazione sportiva il risultato globale della riabilitazione viene presentato
come una conseguenza dell’interazione, dinamica e modificabile, di molteplici fattori biologici, psicologici e
sociali, offrendo una cornice teorica ottimale per comprendere il ruolo dei fattori psicologici nella riabilitazione
da un infortunio ed evidenziando l’importanza di un approccio olistico da parte dei professionisti.
Nel modello non compare specificatamente il termine aderenza, che è concettualmente inquadrabile
all’interno delle risposte comportamentali ed è forse il tema psicologico più importante in questa fase
essendo una componente essenziale per una riabilitazione di successo
Il successo di un percorso riabilitativo è infatti ampliato enormemente da una corretta aderenza al
programma riabilitativo prescritto ed una non corretta aderenza risulta associata a risultati riabilitativi
scarsi, rischio di reinfortunio e ridotta probabilità di rientro in campo
RITORNO ALLO SPORT
Il ritorno allo sport dopo l’infortunio è un processo complesso e multifattoriale in cui entrano in gioco diverse
variabili come le caratteristiche della lesione, il tipo, le cause, la gravità dell’infortunio, ma anche fattori
demografici come età, sesso, origine etnica e status socio-economico (Johnson, 2000; Hamson-Utley e
Vazquez, 2008); anche una vasta gamma di fattori psicologici, positivi e negativi, risulta influenzare il processo
di transizione dalla chiusura della riabilitazione al rientro in campo, sia favorendolo che ostacolandolo (Podlong
e Eklund, 2005; Podlog et al., 2014; Mitchell et al., 2014).
Prontezza fisica + prontezza psicologica non sempre corrispondono (≈60% non è in grado di riprendere
l’attività con le stesse potenzialità)
La motivazione intrinseca è una forte componente della decisione di un atleta di ritornare allo sport Atleti
motivati, competitivi, con un buon livello di autoefficacia e consapevolezza tornano più frequentemente allo
sport rispetto ad atleti estremamente cauti e con poca fiducia in sé stessi.
Tra le risposte emotive che l’atleta può sperimentare troviamo la paura:
re-infortunio
non essere in grado di raggiungere i livelli di prestazioni precedenti alla lesione
perdita di reddito
timore di non rispettare le aspettative dell’ambiente sportivo
sostenere la propria reputazione
Alcuni atleti si concentrano sulle loro paure attribuendo ad esse gran parte della propria decisione di smettere
di giocare, o selezionare attività sportive meno rischiose, ma è interessante notare che altri utilizzano invece le
proprie paure come spinta motivazionale o barriere da superare per tornare a giocare (Tjong et al., 2014).
INTERVENTI PSICOLOGICI NELLE FASI POST INFORTUNIO
Le valutazioni cognitive e le reazioni emotive sono in grado di influenzare il recupero da un infortunio incidendo
su qualità, velocità e natura della riabilitazione degli atleti e del loro rientro in campo, e gli interventi su questi
fattori possono essere determinanti e vanno inclusi nel processo riabilitativo per assicurare all’atleta un
processo di recupero migliore e di un pronto rientro alla prestazione.
L’intervento psicologico può essere diretto (lavoro con l’atleta) o indiretto (agendo cioè sull’ambiente sportivo
e sociale che circonda l’atleta).
Analizzando gli interventi con il singolo atleta è stato verificato che il lavoro psicologico post infortunio è in
grado di aiutare l’atleta a gestire emozioni, preoccupazioni, eventi stressanti e dolore tipicamente associati
all’infortunio e al processo di riabilitazione così da ottimizzare la probabilità di un recupero sicuro e di successo.
Fornisce anche una gamma di capacità di coping proattivo.
1. Interventi educativi
È molto importante fornire all’atleta accurate informazioni pratiche rispetto all’infortunio e al processo
riabilitativo, traducendo la terminologia medica per quanto riguarda il danno, incrementando la
consapevolezza del dolore che si incontrerà anche durante i trattamenti, spiegando come la riabilitazione possa
favorire il recupero e quanto sia fondamentale l’aderenza ad essa. È importante considerare che gli atleti sono
in possesso di un’intelligenza fisica che permette loro di essere agenti più attivi nel processo di riabilitazione
rispetto a pazienti normali e sono maggiormente in grado, quindi, di beneficiare di informazioni dettagliate
sull’infortunio e sui trattamenti (Santi e Pietrantoni, 2013; Podlog et al., 2014)
Informare l’atleta sulle normali reazioni psicologiche a cui può andare incontro e ciò non solo favorisce il
fronteggiamento delle emozioni che arriveranno, ma promuove anche un senso di investimento personale ed
un ruolo attivo nel processo di recupero, facilitando l’aderenza alle attività di trattamento.
Usare un parallelismo per sottolineare come molte delle stesse competenze e qualità che lo hanno
efficacemente guidato nello sport, possano essere utilizzate durante il processo di riabilitazione come il
mantenimento del livello di motivazione nel tempo, l’affrontare il dolore, le lunghe ore di pratica e la capacità
di perdurare uno sforzo in vista di un obiettivo.
2. Tecniche di ristrutturazione cognitiva e self talk
La valutazione cognitiva e il dialogo interno (self talk) dell’atleta influenzano direttamente le sue risposte
emotive e comportamentali anche nei contesti di infortunio nei quali le attribuzioni e le autopercezioni, che
seguono una lesione, possono portare a prospettive distorcenti, aspettative sbagliate, con un effetto anche
sulla riabilitazione e sul ritorno allo sport.
Ha un’influenza nel favorire l’accettazione dell’infortunio, la riduzione della catastrofizzazione dei pensieri e la
sostituzione con altri più realistici e positivi.
Favoriscono il mantenimento della concentrazione
a. Goal Setting
Vanno considerati obiettivi fisici e psicologici legati alla prestazione sportiva ma anche alla vita in generale,
considerando le priorità, seguendo un approccio olistico e valutando anche le aspettative dell’atleta rispetto
sia alla riabilitazione che al suo rientro in campo.
Rispetto all’intero processo, è molto importante che l’atleta non solo comprenda bene i vari obiettivi (Podlog
et al., 2014), ma sia un protagonista attivo e centrale nella definizione e nel monitoraggio degli stessi.
b. Imagery
L’uso dell’imagery in un ambiente di riabilitazione sportiva si rivela uno strumento efficace per il recupero
dall’infortunio, sia per la sua funzione cognitiva sia per quella motivazionale.
Facilita nell’atleta la capacità di affrontare l’infortunio, favorendo una riduzione dello stress post infortunio,
una gestione delle emozioni ad esso connesse, un controllo del dolore e impattando sull’aderenza al
trattamento.
MANTENERE ATTIVE LE SPECIFICHE ABILITA’ SPORTIVE
CONSIDERAZIONI PRATICHE
Far emergere il ruolo delle variabili psicologiche nel recupero
• Formazione di professionisti
• Destinare un tempo adeguato al recupero
• Lavoro di équipe: chi tratta l’infortunio non sempre rileva la difficoltà
psicologica associata. FINE CARRIERA
CAUSE DELLA CONCLUSIONE DELLA CARRIERA SPORTIVA
Declino delle abilità (fisiche e mentali) per competere MA multifattoriale
1. Deselection
2. Infortuni
3. Libera scelta
Le prime due non sono sotto il controllo dell’atleta = interruzione non pianificata o involontaria
Predicono capacità di transizione degli atleti
1. Team deselection
Durante ogni prova precampionato o competitiva, numerosi atleti vengono "tagliati" o non entrano in squadra
può causare reazioni emotive che vanno dal rifiuto e dalla rabbia per il processo di selezione alla depressione
e alla disperazione.
Sfortunatamente, gli atleti più vulnerabili al processo di selezione, a causa di capacità fisiche al limite o in
declino, sono i più inclini ad aumentare l'allenamento e a concentrarsi ancora di più sul loro sport una delle
conseguenze indirette della concentrazione esclusiva sullo sport è che la pianificazione dell
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