L’INDAFFARATO E “SVUOTATO” SISTEMA 2
Diverse indagini psicologiche hanno dimostrato che chi è sottoposto simultaneamente a un compito
cognitivo difficile e a una tentazione tende maggiormente a cedere alla tentazione; le persone che
sono cognitivamente indaffarate hanno anche più probabilità di compiere scelte egoistiche, usare un
linguaggio sessista e formulare giudizi superficiali in società.
Il Sistema 2 allenta la sua presa sul comportamento, ma il carico cognitivo non è l'unica causa di
un autocontrollo indebolito qualche drink o una notte insonne hanno lo stesso effetto, se si è
troppo preoccupati di fare bene un compito a volte si peggiora il proprio rendimento caricando la
memoria a breve termine di inutili pensieri ansiosi
Controllare pensieri e comportamenti è uno dei compiti del Sistema 2
Una serie di esperimenti condotti dallo psicologo Baumeister ha dimostrato in maniera definitiva che
tutte le varianti dello sforzo volontario (cognitiva, emozionale, fisica) attingono almeno in parte a un
pool condiviso di energia mentale. I loro esperimenti riguardavano compiti consecutivi anziché
simultanei. Il gruppo di Baumeister ha scoperto che uno sforzo di volontà o di autocontrollo genera
stanchezza: se ci si è dovuti imporre di fare una cosa, e meno disposti o meno capaci di esercitare
l'autocontrollo quando insorge un nuovo problema, questo fenomeno è stato definito “deplezione
dell'io”
Diversamente dal carico cognitivo, la deplezione dell'io e, almeno in parte, una perdita di motivazione
1. Dopo aver esercitato l'autocontrollo per affrontare un compito, non abbiamo più voglia di
sottoporci a sforzo per affrontarne un altro, anche se ne saremmo in grado ove fosse proprio
necessario. In diversi esperimenti, i soggetti resistettero agli effetti della deplezione quando
fu dato loro un forte incentivo
2. Quando si devono conservare nella memoria a breve termine 6 o 7 cifre mentre si sta già
eseguendo un altro compito, incrementare lo sforzo non è un'opzione. La deplezione dell'io
non è lo stesso stato mentale di chi è cognitivamente indaffarato.
La scoperta più sorprendente è che l'idea di energia mentale sia qualcosa di più di una semplice
metafora il sistema nervoso consuma più glucosio di quasi tutte le altre parti del corpo, e l'attività
mentale impegnativa pare sia particolarmente costosa in termini di glucosio. Quando si è attivamente
coinvolti in difficili ragionamenti cognitivi o impegnati in un compito che richiede autocontrollo, il livello
di glucosio nel sangue cala. La chiara implicazione è che gli effetti della deplezione dell'io potrebbero
essere neutralizzati attraverso un'assunzione di glucosio.
Inquietante dimostrazione degli effetti della deplezione sul giudizio le inconsapevoli cavie della
ricerca erano 8 giudici israeliani che dovevano concedere o negare la libertà sulla parola a dei
detenuti. Gli autori dello studio tracciarono il grafico del rapporto tra percentuale di richieste
approvate e tempo trascorso dall’ultima pausa. La percentuale di sì era più alta dopo ciascun pasto;
nelle 2 ore che passavano prima della pausa successiva, il tasso di approvazione delle richieste
calava costantemente, scendendo a 0 poco prima del pasto. Interpretazione più logica: i giudici
stanchi e affamati tendevano a ripiegare sulla soluzione più ordinaria, negando la libertà sulla parola.
È molto probabile che la stanchezza e la fame svolgano un ruolo nel giudizio
IL PIGRO SISTEMA 2
Una delle principali funzioni del Sistema 2 è monitorare e controllare pensieri e azioni “suggeriti” dal
Sistema 1, permettendo ad alcuni di esprimersi direttamente nel comportamento e reprimendo o
modificando gli altri. Una mazza da baseball e una palla costano un dollaro e dieci.
La mazza costa un dollaro più della palla.
Quanto costa la palla?
Molte persone sono troppo sicure della loro intuizione e tendono a riporre in essa troppa fiducia.
Trovano lo sforzo cognitivo sgradevole e lo evitano più che possono.
Tutte le rose sono fiori.
Alcuni fiori appassiscono presto.
Ergo, alcune rose appassiscono presto.
Quando la gente è convinta che una conclusione sia vera, tende anche a credere alle
argomentazioni che paiono corroborarla, benché tali argomentazioni siano infondate. Se nella
risposta è coinvolto il Sistema 1, la conclusione arriva per prima e le argomentazioni seguono.
Quanti omicidi all’anno si registrano nello Stato del Michigan?
L’intelligenza non è solo la capacità di ragionare, è anche la capacità di trovare materiale pertinente
nella memoria e di usare l’attenzione quando occorre farlo. La funzione della memoria è un attributo
del Sistema 1. Tutti, però, hanno la facoltà di rallentare per cercare attivamente in essa tutti i possibili
dati pertinenti. L'entità del controllo e della ricerca intenzionali, caratteristici del Sistema 2, varia da
individuo a individuo.
Coloro che evitano il peccato dell'indulgenza intellettuale si potrebbero definire impegnati sono
più vigili, più attivi dal punto di vista intellettuale, meno disposti ad accontentarsi di allettanti risposte
superficiali, più scettici nei confronti delle proprie intuizioni. Lo psicologo Keith Stanovich li
definirebbe “più razionali”.
INTELLIGENZA, CONTROLLO, RAZIONALITA’
Analizziamo la connessione tra pensiero e autocontrollo alcuni hanno affrontato il problema
ponendo una domanda che correla le due cose: se gli individui fossero classificati in base
all’autocontrollo e all'attitudine cognitiva, avrebbero posizioni analoghe nelle due categorie?
1. Famoso esperimento di Walter Mischel e suoi studenti
Esposero dei bambini di 4 anni a un crudele dilemma: diedero loro la possibilità di scegliere tra una
piccola ricompensa, che potevano avere in qualsiasi momento, e una ricompensa più grande per la
quale dovevano aspettare un quarto d’ora in condizioni difficili. Dovevano rimanere nella stanza da
soli davanti ad un tavolo con due oggetti: un biscotto e una campanella, che il bambino poteva
suonare in qualsiasi momento per chiamare lo sperimentatore e ricevere il biscotto esposto. Circa
metà riuscirono nell’impresa di aspettare 15 minuti, soprattutto distogliendo gli occhi dalla
ricompensa.
10 o 15 anni dopo, risultava esserci un grande divario tra i bambini che avevano resistito alla
tentazione e quelli che non l’avevano fatto: i primi avevano maggiore controllo esecutivo nei compiti
cognitivi, in particolare nella capacità di riallocare la loro attenzione in maniera efficace; mostravano
meno tendenza ad assumere droghe; registravano punteggi più alti nei test di intelligenza
2. Equipe di ricercatori dell’università dell’Oregon
Analizzò il nesso tra controllo cognitivo e intelligenza in vari modi, tra i quali il tentativo di aumentare
l’intelligenza migliorando il controllo dell’attenzione.
Scoprirono che addestrare l’attenzione migliorava non solo il controllo esecutivo, ma anche i
punteggi nei test di intelligenza non verbale, e che il miglioramento veniva mantenuto per parecchi
mesi.
Si identificarono i geni coinvolti nel controllo dell’attenzione e si dimostrò che anche tecniche di cura
genitoriale influenzavano quell’abilità, e che esisteva una stretta connessione tra la capacità del
bambino di controllare l’attenzione e la sua capacità di controllare le emozioni
3. Shane Frederick e il “test di riflessione cognitiva”
Studiò le caratteristiche degli studenti che avevano un punteggio molto basso in quel test e scoprì
che essi tendevano a rispondere alle domande con la prima idea che veniva loro in mente e non
erano disposti a fare lo sforzo di verificare l’esattezza delle intuizioni
Chi segue acriticamente l’intuizione quando affronta un problema è impulsivo, impaziente e ansioso
di ricevere gratificazione immediata
Il Sistema 1 è impulsivo e intuitivo; il Sistema 2 è cauto e capace di ragionare ma, almeno in alcuni
soggetti, è pigro
4. Keith Stanovich e Richard West
Furono i primi a coniare le espressioni Sistema 1 e Sistema 2
Si sono posti un interrogativo fondamentale in molti modi diversi: che cosa rende alcuni individui più
soggetti di altri ad errori sistematici di giudizio?
Stanovich distingue due parti del Sistema 2, le chiama “menti” separate:
1. Una è algoritmica gestisce il pensiero lento e i calcoli impegnativi. Alcuni soggetti sono più
bravi di altri in questi compiti di potenza cerebrale: coloro che eccellono nei test di intelligenza
e riescono a passare con rapidità ed efficienza da un compito ad un altro. Tuttavia, sostiene
che un’elevata intelligenza non rende le persone immuni ai bias
2. Caratteristica di un’intelligenza elevata è anche la razionalità una persona razionale è
assimilabile a una persona impegnata; importante: la razionalità andrebbe distinta
dall’intelligenza IL MECCANISMO ASSOCIATIVO
Attivazione associativa = le idee evocate innescano molte altre idee in una cascata sempre più
grande di attività cerebrale. La caratteristica fondamentale di questa complessa serie di eventi
mentali è la coerenza. Ogni elemento è connesso all'altro e ciascuno sostiene e rafforza gli altri. La
parola evoca ricordi, che evocano emozioni, che a loro volta evocano espressioni del volto e altre
reazioni, come la tendenza a prendere le distanze. L'espressione del volto e la presa di distanza
intensificano le sensazioni cui sono associate e le sensazioni a loro volta rafforzano le idee
compatibili. Tutto questo produce un modello autorafforzantentesi di risposte cognitive, emozionali
e fisiche insieme varie e integrate, che è stato definito “associativamente coerente”
Il meccanismo che provoca questi eventi mentali è noto da un pezzo ed è l'associazione di idee.
Gli psicologi considerano le idee nodi di una vasta rete, chiamata “memoria associativa”, nella quale
ogni idea è collegata a molte altre. Vi sono diversi tipi di connessioni: cause – effetto, cose –
proprietà/ categorie.
Secondo la visione corrente del funzionamento della memoria associativa, molte cose accadono
contemporaneamente. Un'idea che è stata attivata non si limita a evocarne un'altra, ma ne attiva
molte, che a loro volta ne attivano altre. Inoltre, solo alcune di quelle attivate vengono registrate dalla
coscienza; la maggior parte del lavoro del pensiero associativo è silenziosa, celata al nostro sé
conscio = abbiamo un
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