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Le trasformazioni del romanzo nel contesto del Risorgimento

Le trasformazioni del romanzo accompagnano due fenomeni: il Risorgimento, con la sua trasformazione sociale, economica, politica (dall'età napoleonica fino all'unità gli intellettuali sentono di dover partecipare alla vita politica del Paese); e l'altro elemento è l'idea contraddittoria di popolo che l'800 porta con sé. A partire da Goldoni la letteratura italiana cerca di rappresentare in maniera veritiera il mondo popolare, in una prospettiva sempre più corale, che diventa ancora più evidente in Manzoni. Il romanzo del secondo 800, detto anche Realista, è un romanzo che si sforza di rappresentare il popolo ma nel farlo si allontana dal bozzetto (cioè l'identità di un personaggio senza significato ampio), non è più comparsa ma è l'indizio di una più complessa totalità sociale, culturale e politica; sono figure che restituiscono uno spaccato.

diuna più complessiva realtà sociale di un Paese (spaccato, dal francese “tranche de vie” - spaccato di vita lo, usavano i romanzieri e teatranti naturalisti/veristi in Francia). Quanto detto è ciò che interessa a Giovanni Verga sulla scia del Naturalismo francese e la sua vita attraversa diverse fasi ma si interessa ad un certo punto ai romanzi francesi naturalisti es. Zola, che esplorano la vita delle classi sociali inferiori. Verga si interessa all’idea di avvicinarsi al vero, che nell’800 è una dimensione che gli intellettuali ritengono più o meno comprensibile con metodo scientifico (nella seconda metà dell’800 si avrà un’evoluzione deterministica di certe istanze dell’Illuminismo; scienziati, criminologi, psicologi ritengono di calcolare certi fenomeni es. Lombroso con l’anatomia umana collegata all’aspetto dei criminali). Verga non è un positivista estremo ma èinfluenzato da quel clima, l'idea dello studio scientifico della realtà uno dei modi per farlo è il linguaggio specialistico es. il romanzo di Zola che descrive la realtà dei minatori da dentro e la loro lingua. Verga farà lo stesso con i proverbi, studia proverbi popolari es. i Malavoglia è costruito su proverbi con una costruzione quasi meccanica. Una prima differenza importante tra i romanzieri italiani e quelli francesi è l'elemento politico: la grande attenzione alla riproduzione del mondo popolare nel modo più realistico possibile li rende uguali ma in Francia ha un fine politico, cioè dimostrare che quelle fasce sociali vivono nel disagio e denunciare come vivono gli ultimi per innescare una reazione nei confronti di quest'ultimi, invece nei Malavoglia non è presente questa denuncia. Altra questione è il fatto che per secoli la rappresentazione di passioni e azioni aveva mantenuto un contatto stretto con

L'etica normativa fino a Foscolo (un personaggio, una passione, deve dare un esempio positivo o negativo) già dal 500 invece ci sono degli autori che vogliono istaurare un nuovo concetto di letteratura che non deve per forza fornire esempi, es. Cartesio. Nell'800 viene assunta così questa nuova visione del ruolo della letteratura, i romanzieri come Verga non si pongono l'obiettivo di cambiare la realtà ma di descriverla. Nella tecnica della scrittura per descrivere questa realtà non essendone coinvolto, Verga pone questo problema ed elabora un narratore impersonale e attua una regressione della voce, il colto Verga rinuncia alla voce onnisciente e regredisce a voce impersonale anonima, del popolo di un paesino di pescatori siciliani. Il lettore si troverà così faccia a faccia con il fatto nudo e schietto, l'opera deve sembrare essersi fatta da sé. Questa idea non è più uscita dall'orizzonte.

Creativo fino ad oggi. L'operazione che compie è quella della impersonalità, ma questo non è del tutto possibile poiché l'autore entra anche solo in minima parte nell'opera. Verga è un personaggio schivo, solitario, malinconico, che si è dedicato per 30 anni alla letteratura. La sua natura riservata però non riguarda il suo isolamento letterario, che si avrà solo con l'affermazione del romanzo decadente. Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri di antica ascendenza nobiliare. La sua formazione è romantica, e scrive infatti Amore e patria. Il suo primo romanzo pubblicato è I carbonari della montagna ed è un romanzo storico. Sempre a questa fase giovanile, appartiene Sulle lagune che parla di questa storia d'amore ambientata a Venezia fra un ufficiale ungherese e una ragazza veneziana sullo sfondo delle guerre d'indipendenza e delle imprese garibaldine.

Il protagonista rappresenta una delle nazionalità oppresse dall'Austria e simpatizza perciò con i patrioti italiani. Il romanzo successivo della produzione catanese è "Una peccatrice" dove l'aspetto storico-patriottico è sostituito da un amore passionale fra il giovane Pietreo Brusio e una bellissima nobildonna. Desideroso di gloria artistica e volontà di conquista della donna portano il giovane a diventare un commediografo di successo, e allora la donna che prima lo aveva ignorato se ne innamora. A questo punto le convenzioni sociali finiscono per trionfare: il giovane si stanca dell'amore per la nobile che, disperatasi, si suicida. In questo modo simbolicamente l'ideale romantico attraverso la donna vive ancora. L'arte di Verga comincia però con il periodo fiorentino, Verga si stabilisce a Firenze e compone "Storia di una capinera" dove vi si narra di una educanda, Maria, orfana di madre vissuta sempre in un collegio di monache.

Prima di prenderei voti, in occasione del colera, ella trascorre qualche mese incampagna nella casa del padre e della matrigna e per la prima voltaconosce il mondo e si innamora del giovane Nino. La leggeeconomica però prevale, non avendo dote, deve tornare al conventoe prendere i voti. Non riesce tuttavia a rinunciare all’amore e adimenticare Nino che nel frattempo si è sposato con la sorellastra,provvista di una ricca dote. Per la passione d’amore Maria siammala e sfiora la follia sino a morire. Il romanzo presenta diversipunti di interesse:

  1. per la prima volta Verga si sforza di prendere ilpunto di vista di un personaggio semplice con un linguaggiosemplice, è infatti un romanzo epistolare e le lettere sono scritte daMaria indirizzate ad un’amica;
  2. come soluzione linguistica vieneadottato il fiorentino;
  3. nell’opera compare un tema ricorrente inVerga, cioè, l’orfano e l’escluso;
  4. il motivo dell’esclusione.

La società della vittima si collega al motivo economico, a prevalere è sempre la legge della roba e del denaro. Successivamente Verga si trasferisce a Milano dove pubblica Eva, che rappresenta un romanzo di svolta. Esso risente fortemente dell'influenza della Scapigliatura. La vicenda narra di un giovane siciliano che va a Firenze a cercare fortuna come artista e conosce una ballerina, Eva, una ragazza sincera e matura, che sa bene che il suo fascino è legato alla sua attività di ballerina e vuole intrattenere con il giovane una relazione senza impegni. Il ragazzo però crede nell'ideale romantico e la convince a vivere con lui in miseria in una soffitta. A poco a poco la mancanza dei beni materiali si portano via l'amore e Eva lascia il ragazzo il quale raggiunge il successo solo assecondando il gusto volgare del pubblico. Quando rincontra Eva vuole indurla a ritornare insieme e lei lo rifiuta. Ammalato di tisi ritorna a morire in Sicilia, dove lo aspetta la

scontra con la realtà. Il protagonista, Tancredi, è un giovane aristocratico che si innamora di Nata, ma il loro amore è destinato al fallimento a causa delle differenze sociali e culturali. Il romanzo esplora il tema della lotta tra l'individuo e la società, tra il desiderio di libertà e l'obbligo di conformarsi alle convenzioni sociali. La figura della tigre reale rappresenta la forza e la passione che bruciano dentro di loro, ma che alla fine li distruggono. Il romanzo è un'analisi profonda della condizione umana e delle sue contraddizioni, e offre una visione critica della società dell'epoca.trasforma in morte. Nella rappresentazione della donna, e della sua ultima "orribile" notte d'amore con il protagonista è fortissima l'influenza della Scapigliatura, evidente nei toni violenti. Impersona invece i valori della famiglia la moglie del protagonista, Erminia, che per senso del dovere rinuncia all'amore del cugino. Sia in Tigre reale che in Eva la narrazione è affidata a un narratore testimone, questa struttura viene poi abbandonata per Eros. Protagonista di quest'ultimo è il marchese Alberti, un cinico, che solo alla fine della propria vita si rende conto avrebbe potuto salvarsi dall'aridità e dalla disperazione se fosse rimasto fedele a sua moglie, ma è troppo tardi: la donna muore per i dolori che egli le ha procurato e lui stesso decide di suicidarsi. Primavera è il racconto principale di Primavera e altri racconti: protagonista è una povera ragazza che a Milano si innamora di un giovane.

Artista e che viene abbandonata non appena a lui si offre l'occasione di avere successo altrove; quindi si ha la vittoria dell'egoismo sull'amore. Sempre di questo periodo Nedda una novella di ambiente rusticano. Per la prima volta Vergasceglie come protagonisti umili personaggi della sua terra, essa infatti rappresenta un'adesione al Verismo. Tuttavia essa non è una novella verista poiché manca il tratto dell'impersonalità: anzi l'autore è presente sin dall'inizio e non assume il linguaggio del personaggio. Nedda è un'orfana e lavora come raccoglitrice di olive ed è trattata peggio delle sue compagne in quanto più povera. Dopo la morte della madre rimane sola e s'innamora di un contadino. Questi va a lavorare nella piana di Catania e si ammala di malaria. Per quanto debole e malato continua a lavorare finché non cade da un albero e muore. Nedda intanto

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Publisher
A.A. 2022-2023
110 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher willowonka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof De Liso Daniela.