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NEUTRALITA’ DELLA RETE:

neutralità dei distribuitivi (la rete deve essere costruita in modo da non discriminare

nessun dispositivo), la rete invece è un principio che sottolinea come una volta entrati

in rete, non ci debbano essere discriminazione, le condizioni di navigazione una volta

dentro, data la condizione della connessione, le condizioni dentro sono uguali per tutti.

Non è così pacifico però. Telco: danno la connessione telecom, ott: quelli che over the

top ci fanno i soldi dentro. I telco non vogliono più questa cosa, a seconda di quanto

paghi hai la possbilità di stare in rete, l’unico modo per guadagnare. Gli ott fanno

quanti più soldi quanta più gente va su internet, vogliono che le persone siano liberi di

andare nei loro siti. La neutralità della rete immagina la rete come un fatto oggettivo,

tutti entrano in modo oggettivo, secondo i telco ognuno di noi avrà un’esperienza

soggettiva in ragione di quanto paghiamo. Da una parte internet come un dato di fatto

dall’altra un esperienza di internet soggettiva.

In eu c’è il principio della net neutrality, internet è un fatto oggettivo, tutti navigano

allo stesso modo slide

USA: Biden ha rimesso la net neutrality che Trump aveva tolto.

Italia: art.4 (neutralità della rete) dichiarazione dei diritti di internet 28 luglio 2015.

Seconda sfida:

BIG DATA:

Volume, quantità dei dati

 Variety, varietà delle fonti

 Velocity, velocità nell’elaborazione

Chi (sono molto pochi) riesce ad elaborare miliardi dati che vengono da fonti diverse

(dati personali, sensibili) ad una velocità altissima, ha una capacità predittiva su quello

che sarà il nostro futuro straordinaria davanti agli altri seri problemi di concorrenza.

Big Pharma: sono in grado di prevedere le influenze del 2026, quindi possono produrre

prima. Problema di concorrenza, antitrust.

In una grande macchina che trita tutto, la risposta che viene fuori ci da risposte a

domande che noi non ci siamo nemmeno fatti, non ha correlazione. Tu metti dentro

una varietà di dati a caso e la risposta non è correlata, il big data cambia la logica

della ricerca, ti da risposte a domande che non sei fatto. Non ha senso ragionare sulla

qualità della domanda, ma sulla QUANTITA’ dei dati. È irrilevante la qualità della

ricerca. Domanda, di chi è il dato che esce dato che i dati sono anche nostri? Risp: di

chi ha la macchina in grado di elebaorare quindi pochi. Come faccio a tutelare i miei

dati: eu dice quanto si mettono i nostri dati personali nella grande macchina si taglia

l’info del nome (anonimizzazione), se no, se mi serve sapere che c’è un maschio, alto

x dell’età x quindi devo lasciare il profilo identificativo più vicino possibile lo rendo con

un pseudonimo. GPR EU: uniche forme di tutela sono queste.

05.11 leggi file su virtuale sull’arte

KE PALLE KE PALLE KE PALLE KE PALLE

Quando comincia l’attività di raccolta dati? 4 dicembre 2009. Google fa una

operazione. Cambia l’algoritmo con cui risponde alle nostre ricerche e inizia a profilare.

inizia a raccogliere le info su chi sta facendo al ricerca, inizia a tenere in memoria le

altre ricerche, inizia a costruire un dossier su ciascuno di noi.

Google inizia e da quel momento cambia la percezioen della rete, mentre prima

ciascuno di noi facendo al stessa ricerca aveva gli stessi risultati perché la ricerca era

basata su dati oggettivi es. su quanti accessi sulla pagina, prosecuzione delle ricerche.

Adesso i risultati sono su base oggettiva, è come se la rete fosse diventata

un’esperienza soggettiva per ciascuno di noi.

La rete ha una sua idea di chi siamo noi, e ci risponde in base alle info che ha ottenuto

su di noi. Si è costruita un’immagine di noi. Mette in serio pericolo il diritto all’identità

personale, cioò il diritto di essere conosciuti nella nostra complessità non per uan

ricerca che abbiamo fatto, per una frase. La rete non da conto delle ragioni per cui

abbiamo fatto una tale ricerca. C’è una norma che dice che non ci prende una

decisione sulla base di un’immagine che ha fatto la rete di noi ma ci vuole sempre il

contatto personale.

I mercati digitali usano questo per es. costuire un film in base alle cose che amiamo.

Tutto questo ci deve preoccupare perché:

2 fenomeni che sono correnti:

- Bolla che filtra filter bubble, se ognuno di noi ha delle risposte in ragione di ciò

che la rete crede che lui sia significa che io e lei avremo sempre risposte

diverse, significa che certe info non vedrà mai, che ci si sarà costruita attorno

che filtra le info e noi non avremo maia accesso ad info che gli altri anni. La

nostra immagine di ciò che viene da fuori cambia in ragione di chi siamo e noi

restiamo legati nella nostra conoscenza a ciò che eravamo, a ciò che secondo la

rete noi siamo.

- Secondo una declinazione delle filter bubbles è un altro fenomeno: siamo noi

stessi a cercare cose che ci piacciono, ad ascoltare voci che ci convincono, a

trovare conferma e questo si chaima echo chambers, fenomeno per cui noi ci

troviamo a ricercare sempre opinioni con noi assonanti.

La rete è causa di radicalismo, polarizzazione delle opinioni, il fatto che ci vediamo

confermare sempre chi siamo non fa bene alle nostre società ci radicalizza.

architettura: modo in cui l’algoritmo è fatto,

quindi le regole. Nella costruzione degli algoritmi bisogna, dice la corrispondenza del

consiglio di stato: A. presente come umani per non lasciare solo la macchina decidere

b. costruire l’algoritmo senza nessun tipo di discriminazione C. qualcuno dei

commissari si prendessero la responsabilità dell’algoritmo. è possibile quindi

costruire algoritmi controllati in altri ambiti es. questo nell’ambito pubblico. Gli

algoritmi più importanti non lo sono. Lo saranno sempre in parte, avremo sempre più

difficoltà. Problema: arrivare a regolare il problema di altri privati, adesso avremo

problemi con privati che possono influenzarci sempre di più.

TECNOLOGIA BLOCKCHAIN

Catena di blocco: sono frequenti le opinioni che l’invenzione del bockchain importanza

della ruota.

Blockchain: algoritmo che presiede, valuta,c ontrolla una transazione, vendita acquisto

di bitcoin. ES. se io ho pagato in tempo, se lui ha pagato subito. Un registro

elettronico.

Altro aspetto: non è in un luogo fisico, è diffuso su tanti server della rete. L’algoritmo è

diffuso e spezzare su tanti server perché cosi non è hackeratile, è sicuro al 1000%.

Quello che dice il meccanismo blockchain è regola.

Intanto da presiedere le vendite di bitcoin è passato a presiedere altre transazioni, poi

in certi paesi lo stanno sperimentando ad esempio per fare la compravendita di auto

ecc. Noi mettiamo tute le info dentro, lui si costruisce un dossier su ciascuno di noi ed

è fatto, non c’è più bisogno di notai, registri del catasto. Qualcuno arriva a dire non c’è

più nemmeno bisogno del governo, regoleranno le loro relazioni senza bisogno di

nessuna autorità pubblica perché tanto poste le regole ci sarà un meccanismo che dirà

cosa si potrà fare e non, bloccandoti la transazione fantascienza? Affascina molto

che determinate relazioni tra di noi siano regolate da un algoritmo senza il bisogno di

nessuno.

Il rapporto umano è importante

Libertà di espressione:

al centro della libertà di espressione nella nostra costituzione c’è l’articolo 21 che dice

che tutti sono liberi di manifestare il proprio pensiero con lo scritto, ecc. L’ultimo

comma dice che sono vietate le manifestazione contrarie al buon costume, le

pubblicazioni, gli spettacoli, ecc.

base.

norma

Sulla libertà di manifestazione artistica c’è una norma specifica.

Artic 33, nelle varie stesure di questa norma c’era una norma che diceva ad ogni

grado di istruzione si ail docente che gli alunni erano liberi nell’epsressioni.

Artic. 33 libertà generalissima, ma quindi l’artic 33 è una specifica del piu generale

diritto alla manifestazione del pensiero o è un diritto per conto suo? il problema è il

sostegno, se il 33 è una precisazione del 21, quel limite sull’oscenità si riflette sulla

libertà dell’espressione artistica, cioò anche l’arte non vuole essere oscena.

Al di la della risoluzione del problema, l’articolo 21 parla di spettacoli osceni, quindi

quel limite sugli spettacoli c’è, dobbiamo solo vedere come si fa il controllo

sull’osceno.

Il comma 6 prevede anche misure preventive, ciò la censura, perché quando dice sono

vietati si dice che non si possono fare.

Quindi limite sugli spettacoli

Resta il problema più generale, l’osceno è un limito all’arte, cioè il 33 è figlio del 21.

La risposta è no, cioè si ritiene che la comunicazione come fenomeno generale es. la

stampa, la critica, ec., abbiano un loro linguaggio e l’arte ne abbia un’altra. Anzi l’arte

può usare anche ciò che viene ritenuto osceno per finalità espressive più alte.

Se tutto questo è vero alla comunicazione e spettacolo si applica il limite dell’osceno,

alla creazione artistica in quanto tale no.

Che cos’ osceno?

Termine lasciato volutamente indeterminato perché un giudice della Corte suprema

Americana Parker dice: io osceno non lo so definire, ma quando lo vedo lo riconosco.

Osceno variante nel tempo e nei luoghi.

Si parla di sensibilità diverse.

Abbiamo riscostruito una serie di elementi:

1. La mutabilità

2. La frequente connessione con i temi sessuali

Esposto

Nel 90% dei casi l’osceno ha a che fare con la sfera sessuale.

Elementi su cui si stringe l’idea di osceno:

1. Ha a che vede con il sesso

2. Deve essere esposto qualcosa a occhi non consenzienti

Fra due adulti consenzienti nella loro intimità non c’è niente di osceno

 3. Contesto, in certi contesti è ammesso e in certi altri no

È diverso se si è i disegnatori di un film per bambini e se si è i designatori per

un film di adulto

Poca tolleranza sui minori, tanta tolleranza quando si tratta di manifestazione

artistica La creazione artistica può anche usare l’artistico come sua lingua, forma.

 Artic.33; ma comunque nell’artic. 21 il divieto è preciso, di base si ha più

tolleranza ritenendo

Dettagli
A.A. 2023-2024
53 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher micaelaelenaci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Donati Daniele.