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Patrimonio netto
Una delle prime voci che troviamo osservando il patrimonio netto è il capitale sociale. Questa voce comprende il versamento dei soci per dotare di un capitale iniziale la società. Esso può variare in relazione alla dimensione dell'azienda e al tipo di attività svolta.
Il capitale sociale potrebbe essere anche solo parzialmente versato (ricordiamo la prima classe dell'attivo di S.P. "Crediti verso soci"). Il valore del capitale sociale che iscriviamo nel passivo a patrimonio netto nello S.P. deve includere la parte di capitale sottoscritto e non ancora versato.
Il patrimonio netto contiene anche la voce delle riserve che vengono divise in base alla loro tipologia in:
- Riserve da capitale: esse fanno riferimento alle riserve da sopraprezzo azioni e da rivalutazione
- Riserve da utile: esse sono costituite dalla riserva legale (ex.art.2430) e da possibili riserve statutarie.
Quest’ultime riserve sono presenti fin dallo statuto costitutivo dellasocietà. Con l’atto costitutivo si intende limitare la libertà di scelta da parte dei soci equindi limitare la possibilità che in occasione dell’assemblea ordinaria perl’approvazione del bilancio e per la destinazione dell’utile d’esercizio vengano a essercidevoluzioni di utili diversi da quelli che invece si vuole qui normare. La riserva statutariaquindi vincola la devoluzione degli utili in sede di approvazione del bilancio inassemblea straordinaria.
III. Altre riserve distintamente indicate
IV. Riserve per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (inserite con il D.Lgs139/2015)
V. Altre riserve (diverse da quelle precedenti)
VI. Utili (perdite) portati a nuovo
VII. Utile (perdita) dell’esercizio
VIII. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
È importante in questa sede osservare che la società può acquistare le
azioni proprie con i limiti quantitativi e con rispetto delle modalità previste dall'art.2357 c.c. Tale articolo recita espressamente: Acquisto delle proprie azioni-
- La società non può acquistare azioni proprie se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate-
- L'acquisto deve essere autorizzato dall'assemblea, la quale ne fissa le modalità, indicando in particolare il numero massimo di azioni da acquistare, la durata, non superiore ai diciotto mesi, per la quale l'autorizzazione è accordata, il corrispettivo minimo ed il corrispettivo massimo.
- In nessun caso il valore nominale delle azioni acquistate a norma dei commi precedenti può eccedere la quinta parte del capitale sociale, tenendosi conto a tal fine anche delle azioni possedute da società controllate.
- Le
Le azioni acquistate in violazione dei commi precedenti debbono essere alienate secondo modalità da determinarsi dall'assemblea, entro un anno dal loro acquisto. In mancanza, deve procedersi senza indugio al loro annullamento e alla corrispondente riduzione del capitale. Qualora l'assemblea non provveda, gli amministratori e i sindaci devono chiedere che la riduzione sia disposta dal tribunale secondo il procedimento previsto dall'articolo 2446, secondo comma.
Le disposizioni del presente articolo si applicano anche agli acquisti fatti per tramite di società fiduciaria o per interposta persona.
Vi è da osservare anche quanto è prescritto dall'art. 2359-bis che recita (Approfondimento pag.81 del testo):
Acquisto di azioni o quote da parte di società controllate
La società controllata non può acquistare azioni o quote della società controllante se non nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili.
risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Possono essere acquistate soltanto azioni interamente liberate. L'acquisto deve essere autorizzato dall'assemblea a norma del secondo comma dell'articolo 2357. In nessun caso il valore nominale delle azioni acquistate a norma dei commi primo e secondo può eccedere la quinta parte del capitale della società controllante qualora questa sia una società che faccia ricorso al mercato del capitale di rischio, tenendosi conto a tal fine delle azioni possedute dalla stessa società controllante o dalle società da essa controllate. Una riserva indisponibile, pari all'importo delle azioni o quote della società controllante iscritto all'attivo del bilancio deve essere costituita e mantenuta finché le azioni o quote non siano trasferite. La società controllata da altra società non può esercitare il diritto di voto nelle assemblee di questa.Le disposizioni di questo articolo si applicano anche agli acquisti fatti per il tramite di società fiduciaria o per interposta persona.
B. Fondi per rischi e oneri (Art. 2424-bis, comma 3 c.c.):
“Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura dell'esercizio sono indeterminati o l'ammontare o la data di sopravvenienza.”
Questa voce si articola in modo lineare ed è caratterizzata da:
- Fondi di trattamento di quiescenza e obblighi simili: tali fondi si distinguono dai debiti. Infatti, le voci sono inserite solamente quando queste passività siano ancora indeterminate nell’an (se) o nel quantum (quanto)
- Fondo per imposte anche differite: tale fondo accoglie le passività per imposte probabili, aventi ammontare o data di sopravvenienza indeterminata (derivanti, ad esempio, da accertamenti non definitivi o contenziosi)
in corso e altre fattispecie similari) e le passività per imposte differite determinate in base alle differenze temporanee imponibili. La distinzione tra l'accantonamento per imposte differite e quello dovuto ad altre motivazioni deve essere indicata nella nota integrativa. Quanto si deve versare con certezza all'Erario, come conseguenza dell'imponibile fiscale indicato nella dichiarazione dei redditi costituisce invece un debito che deve essere iscritto al n.12 nella macro-classe D del passivo di S.P.
3) Strumenti finanziari derivati passivi
4) Altri fondi (ad es. contenzioso legale)
Questi fondi devono essere finalizzati solo ed esclusivamente a coprire le perdite e i debiti. Inoltre, devono avere un'esistenza certa/probabile e di cui ne sia determinato l'importo ovvero la data di sopravvenienza.
C. Fondo T.F.R. (Art. 2120 c.c.)
La voce accoglie il debito (certo nell'ammontare, alla data di riferimento del bilancio) verso i dipendenti. Non si sa quando
L'entità monetaria dovrà essere liberata a favore del lavoratore poiché non vi è conoscenza a priori della data della sua sospensione collaborativa. Si tratta dunque di una retribuzione differita nel tempo da corrispondere al dipendente al termine del rapporto di lavoro. L'imputazione avviene "pro quota" nei singoli esercizi in cui il rapporto di lavoro ha svolgimento.
Grossomodo si tratta dell'85-90% di una mensilità del dipendente all'anno. L'azienda non è mai proprietaria delle quote accantonate al fondo T.F.R. ma può disporre (in modo sufficientemente prudente) di questi fondi con il vincolo che alla manifestazione dell'evento atteso (fine rapporto di lavoro) essa deve disporre di questi fondi. Ciò significa che è lasciata alla discrezionalità dell'imprenditore l'analisi della soglia di rischio dell'impiego di questi fondi. Non può peraltro valere una
liberazione di questi fondi in altra natura diversa dal denaro (ad es. beni materiali). I tempi per la liberazione del fondo T.F.R. possono essere vari (dilazione del pagamento, pagamento in un' unica quota). Se il lavoratore non è d'accordo a questa dilazione l'azienda deve corrispondere obbligatoriamente il T.F.R. poiché si dà per scontato che esso sia stato accantonato nel tempo fino alla conclusione del rapporto lavorativo.
Il TFS invece è un' indennità in denaro corrisposta alla cessazione del lavoro, ma si riferisce unicamente ai dipendenti pubblici.
D. Debiti con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo. 27 La IV Direttiva non configurava la macro-classe dei debiti presenti nel passivo in forma simmetrica rispetto ai crediti presenti nell'attivo. Tale impostazione è stata confermata dalla Direttiva 2013/34/UE che ha abrogato le previgenti IV e VII Direttive CEE.
I debiti non si suddividono infatti in relazione alle operazioni di prestito e di regolamento, ma presentano una sola articolazione notevolmente ampia. È richiesta la suddivisione in base alla scadenza "con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo". Le voci della macro-classe D) raggruppano i debiti secondo il criterio della categoria dei creditori e della forma in cui viene costituito il debito. Ciò è coerente con il principio della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società poiché, precisando la natura dei debiti, si ottiene un quadro ragionevolmente attendibile degli impegni e delle scadenze che l'azienda dovrà essere in grado di sostenere.
La macro-classe D) è così suddivisa:
- Obbligazioni ordinarie
- Obbligazioni convertibili: si tratta di debiti che possono, per scelta del creditore, essere trasformati in
capitale sociale.
3. Debiti verso soci per finanziamenti: distingue i versamenti dei soci a tale titolo rispetto aquelli vincolati a futuri aumenti di capitale, che devono essere iscritti nella voce di passivo chiamata Patrimonio Netto.
4. Debiti verso banche (possono essere a fronte di operazioni di affidamento): ad es. fidi di breve termine per concessioni di scoperto di cassa o finanziamento a lungo termine come un mutuo)
5. Debiti verso altri finanziatori (ad es. società finanziarie)
6. Acconti (ad es. parte non ancora pagata al creditore)
7. Debiti verso fornitori (ad es. ho acquistato delle materie prime e non ho ancora completamente saldato il conto)
8. Debiti rappresentati da titoli di credito
9. Debiti verso imprese controllate
10. Debiti verso imprese collegate
11. Debiti verso imprese controllanti
11-bis. Debiti verso imprese sottoposte al controllo di controllanti
Di particolare significato nelle categorie dalla 9 alla 11-bis è l'obbligo di evidenziare i debiti
verso le imprese controllate e collegate (9-10)