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Investimenti sono allocazioni di risorse finanziarie destinate a un'attività o a un progetto con l'obiettivo di
generare un ritorno economico o un profitto nel tempo, vengono classificati in base alla loro natura e durata:
Investimenti a lungo termine - acquisto di beni durevoli (immobilizzazioni) utilizzati per la
• produzione. Immobilizzazioni materiali (tangibili): terreni, edifici e macchinari.
Immobilizzazioni immateriali (intangibili): brevetti, marchi e software.
Investimenti finanziari: partecipazioni in altre società.
Investimenti a breve termine - beni liquidabili o utilizzati nell’operatività quotidiana, come scorte e
• crediti commerciali.
Finanziamenti sono mezzi tramite i quali impresa ottiene risorse necessarie per finanziare gli investimenti e
le operazioni quotidiane. Sono classificati in:
Interni - provenienti da utili non distribuiti o riserve.
Esterni - provenienti da prestiti bancari, emissioni di obbligazioni o aumento di capitale.
Quali sono le caratteristiche strutturali degli investimenti e dei finanziamenti? - Rischio e rendimento: ogni
investimento comporta grado di rischio, varia a seconda della natura dell’attività o del settore (+ è rischioso e
+ genera rendimento alto); Costo del capitale: rendimento atteso da investitori e costo dei finanziamenti;
Orizzonte temporale (durata) influisce sulla pianificazione finanziaria.
9.1.1 Struttura dello Stato Patrimoniale Pagina 5 di 12
Mantiene distinzione natura dei debiti e crediti, Confonde natura dei debiti e crediti, unificandoli
iscrivendo i crediti di finanziamento tra i e classificandoli secondo la loro attitudine a
componenti strutturali e quelli di funzionamento tra convertisti in moneta entro 12 mesi.
elementi di processo.
9.2 Il Conto Economico Civilistico
Il conto economico civilistico è un documento fondamentale che riassume i risultati economici di un’impresa
in un determinato periodo di tempo, generalmente un anno. La sua struttura si basa su principi stabiliti dal
Codice Civile Italiano e dai principi contabili nazionali (OIC). Il conto economico civilistico è suddiviso in
due sezioni principali:
Sezione A - Valore della Produzione
Ricavi delle vendite e prestazioni: include i ricavi generati dalla vendita di beni e servizi.
• Variazione delle rimanenze di prodotti: valore delle rimanenze finali rispetto a quelle iniziali.
• Altri ricavi e proventi: include ricavi non derivanti dalla vendita principale, come proventi da
• investimenti.
Sezione B - Costi della Produzione
• Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci: i costi sostenuti per l'acquisto di
beni utilizzati nella produzione.
• Costi per servizi: spese per servizi esterni come consulenze, pubblicità, e servizi di supporto.
• Costi per il personale: Stipendi, contributi e altre spese relative ai dipendenti.
• Ammortamenti e svalutazioni: perdita di valore dei beni nel tempo.
• Altri costi: spese generali, oneri finanziari, ecc.
Il risultato finale del conto economico è dato dalla differenza tra il valore della produzione e i costi della
produzione, che può risultare in un utile o una perdita. Pertanto, esso confronta ricavi e costi al termine del
periodo (utile e perdita).
L'analisi del risultato per aree di gestione consente di suddividere il risultato economico in diverse aree
operative per comprendere meglio le performance aziendali.
9.3 Aree di Gestione
Le principali aree di gestione sono:
1. Gestione Operativa: rappresenta i ricavi e i costi legati all’attività principale dell’azienda. Essa
comprende:
La gestione caratteristica - riguarda core azienda, quindi (attività di produzione,
commercializzazione, approvvigionamento, logistica). È la parte dell'azienda che si occupa
delle attività quotidiane e di routine che permettono di generare reddito e valore.
La gestione accessoria - attività esterne aziendali che non rientrano nel core business, entità
piccola, minoritarie. Per aziende industriali, ad esempio, è gestione immobili.
2. Gestione Finanziaria: include proventi e oneri finanziari, analizzando come l'azienda gestisce il
proprio debito e gli investimenti. Es. azioni, valute estere (cambi), quote societarie, obbligazioni
(emessi da privati) e titoli di stato (debito a rischio zero rispetto alle azioni).
3. Gestione Straordinaria: comprende eventi non ricorrenti che influiscono sul risultato, come la
vendita di un’attività o eventi eccezionali.
Indicatori di Performance
Margine Operativo: differenza tra ricavi e costi operativi, utile per valutare l’efficienza della
gestione principale.
Risultato Ante Imposte: utile prima delle imposte, permette di analizzare la redditività totale
dell’azienda.
Risultato Netto: utile finale, rappresenta il profitto disponibile per gli azionisti.
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Non tutti i ricavi e costi possono essere contabilizzati subito, ma solo quelli che si riferiscono ad attività
completate durante il periodo (esercizio) le troviamo nel Conto Economico (tale concetto si chiama
competenza economica). Il ciclo produttivo aziendale deve seguire determinate fasi. Se tutte le fasi vengono
completate nello stesso periodo, i ricavi e i costi relativi a quel ciclo vanno nel conto economico di
quell’anno. In alternativa, essi sono rimandati al periodo successivo. Tali fasi sono:
Acquisto di fattori di produzione
• Combinazione e produzione del prodotto o servizio
• Completamento del prodotto o servizio
• Vendita o consegna del prodotto
•
La competenza economica serve a distribuire costi e ricavi nei periodi in cui sono utili all’azienda,
anche se non pagati o incassati subito. I ricavi si registrano quando il prodotto o servizio è stato realizzato e
venduto. I costi si registrano quando servono a produrre il ricavo. Nel tempo, possono essere presenti
possibili disallineamenti temporali tra costi e ricavi (non sempre pagati o incassati nello stesso periodo), ma
dovrebbero poi equilibrarsi.
La forma del conto economico è a scalare, mentre
dello schema del reddito è a sezioni divise e
contrapposte. Nel caso dello stato patrimoniale e
dello schema capitale la forma è uguale. Nello
schema del capitale ho una parte le attività e
dall’altra le passività. La differenza sta nella
struttura, ossia come si aggregano i dati. Nello
schema del capitale ho distinzione tra valore
finanziario ed economico, che nello stato
patrimoniale non è presente.
Le voci sono classificate in base alla destinazione
economica dell’attività, e per quanto tempo faranno
parte dell’economia dell’impresa.
Immobilizzazioni - 3 voci: materiali, immateriali
(ffr), ossia rimanenze, costi che mi riporto al futuro;
finanziarie (azioni).
Attivo circolante - 4 voci: sono attività finanziarie:
disponibilità liquide, attività finanziarie che non
costituiscono immobili e crediti di funzionamento.
Tranne le rimanenze.
9.4 Plusvalenze
Le plusvalenze sono guadagni che si realizzano quando un bene viene venduto a un prezzo superiore rispetto
al suo costo di acquisto. Ad esempio, se compri un terreno per 100.000 euro e lo vendi per 150.000 euro, hai
una plusvalenza di 50.000 euro.
Le plusvalenze si registrano nel conto economico come ricavi e possono essere soggette a tassazione. Si
realizzano solo al momento della vendita del bene.
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10. Rinvio al futuro di costi e ricavi
L’azienda sostiene costi o realizza ricavi in un dato periodo, ma questi non sempre vanno a influenzare
subito il reddito di quell’anno. Alcuni processi produttivi possono essere in corso di svolgimento (non
ancora completati). Se il processo non è concluso, non possiamo dire che i costi e i ricavi siano “di
competenza” di quell’anno. Pertanto, parte di tali costi o ricavi viene sospesa e rinviata al futuro.
Essi sono: Costi: materiali acquistati per produzione di bene non ancora pronto alla vendita. Essi
• vengono registrati come attività tra risorse dell’azienda, rappresentando utilità futura.
Ricavi: anticipi ricevuti dal cliente per lavoro non ancora completato. Essi vengono registrati
• come debiti, poichè azienda ha un’obbligazione verso il cliente.
13. Reddito e Capitale
Il reddito misura la ricchezza flusso, ossia come costi e ricavi variano durante periodo.
Il capitale misura la ricchezza stock in un momento, includendo tutte le attività e passività finanziarie ed
economiche.
Essi si influenzano: se rinviano costi e ricavi a un peridoto futuro, questo avrà effetti sia sulla ricchezza
corrente (reddito), sia su quella complessiva (capitale).
14. Rischi e Oneri
Oltre al rinvio di costi e ricavi, le aziende devono considerare i rischi futuri che potrebbero influenzare la
loro situazione finanziaria. Esistono due principali tipologie di rischi specifici sotto il profilo del reddito
(alta soggettività: previsioni che traggono origine dall’attività compiuta nell’anno):
I rischi principali si dividono in due:
1. Accantonamenti: fondi che azienda mette da parte per coprire spese future che potrebbero verificarsi.
Maggiori uscite da sostenere in futuro oltre quelle già verificatesi. Es. se azienda ha causa legale in
corso, potrebbe perdere e dover pagare. Per prudenza, l’azienda accantona una somma come se fosse un
debito presunto.
2. Svalutazioni: si usano quando azienda prevede che valore di certi investimenti o beni possa diminuire.
Mancati recuperi di investimenti (di natura finanziaria: strumenti finanziari e attività che hanno come
obiettivo il rendimento monetario- o di natura economica: acquisto di beni e servizi utilizzati
nell'attività produttiva dell'impresa).
Svalutazione dei crediti: se ci sono crediti da clienti che non verranno mai pagati, il loro
valore viene svalutato.
Svalutazione degli investimenti: se investimento perde valore, questo deve essere riportato
nel bilancio.
Nel caso di svalutazioni, il valore dell’elemento cui la svalutazione si riferisce dovrà essere evidenziato dal
capitale. Laddove ci sia un accantonamento, vuol dire che l’azienda sta correndo il rischio di pagare in futuro
qualcuno. Emerge quindi un debito (VF-), che ha un origine presunta (passività presunta).
Tali rischi vengono indicati come “fondi per rischi e oneri”, rappresentano le passività presunte, ossia
somme che potrebbero essere necessarie in futuro, anche se non ci sono ancora obblighi certi.
15. Capex (Capital Expenditor) e Opex (Operating Expenditor)
Il Capex è un un fattore a fecondità ripetuta (ffr) sono spese per acquistare o migliorare beni a lungo termine.
I beni acquistati vengono registrati nello Stato Patrimoniale come attività. Il Capex non impatta direttamente
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