DI COSTO.
Sia per il valore della produzione che per i costi della produzione si
possono avere variazioni incrementative e decrementative:
1) VALORE DELLA PRODUZIONE: Rimanenze di prodotti, prodotti
semilavorati, lavori in corso di ordinazione
Variazione incrementativa Rimanenze iniziali <
rimanenze finali (variazione delle rimanenze A2 segno +
positivo RICAVO poiché è una rettifica di costo.
Variazione decrementativa rimanenze iniziali >
rimanenze finali variazioni rimanenze A2 segno – negativo
COSTO.
Un decremento significa che nei costi che ho sostenuto nella
produzione dei beni e servizi dell’anno non solo si sono
utilizzate le materie prime del primo anno in magazzino
ma anche una parte di quelle che avevo acquistato negli
anni precedenti per cui il mio costo per la produzione di
materie è MINORE del costo di acquisto.
43 2) COSTI DELLA PRODUZIONE: rimanenze di merci e delle materie
prime Variazione incrementativa rimanenze iniziali <
rimanenze finali (variazioni delle rimanenze B11 segno -)
Variazione decrementativa rimanenze iniziali >
rimanenze iniziali (variazioni rimanenze B11 segno +)
IAS 2
Beni di largo consenso seguono il valore FAIR si tiene conto delle
situazioni aziendali
Risorse minerarie e risorse agrarie seguono il valore di realizzosi tiene
conto della situazione di mercato.
VALORI DELLA PRODUZIONE
Si applicano a materie prime semilavorati e a lavori in corso su ordinazione;
che funzionano nel codice civile, per l’OIC 13 e 23 come se fossero
rimanenze.
Siccome il CE non è a sezioni contrapposte ma è in forma scalare significa
che si hanno il “valore della produzione” che attrae i ricavi della
produzione e i ricavi operativi e qualche ricavo accessorio MA NON I
FINANZIARI, e poi si ha il costo della produzione che attrae i costi che
riguardano la produzione e alcuni oneri accessori e oneri accessori
che vanno in A5.
Quando si imputano le rimanenze la voce non è rimanenze ma variazioni
delle rimanenze. Nel conto variazioni rimanenze si vede il confronto tra
due costi: quelli provenienti dal passato che si chiamano rimanenze
iniziali e quelli provenienti e quelli dal futuro che si chiamano rimanenze
finali l’eccedenza può andare in dare o in avere. Se in dare le rimanenze
iniziali sono maggiori delle finali se in avere le rimanenze iniziali sono minori
delle rimanenze finali. Quindi ci può essere un incremento o un
decremento. Incremento maggior costo; decremento minor costo
sono rettifiche di costo.
Le variazioni delle rimanenze della produzione possono essere
imputate solo nei valori della produzione. (segno – se Rim. I. > Rim. Fin o
segno + se Rim I. < Rim. Fin.).
Le rimanenze possono avere un problema di svalutazione, può accadere
che la variazione delle rimanenze decrementativa non dipenda da un fattore
fisico ma dal fatto che è diminuito il valore. c’è un problema di
valutazione.
Non si distingue la svalutazione dalle rimanenze perché finisce tutto nella
variazione delle rimanenze, la svalutazione è una variazione
decrementativa.
C’è un problema che riguarda i beni fungibili
44
Beni fungibili hanno valori rilevanti che cambiano costantemente. Sono
beni medio piccoli; al 31 dicembre come si valutano? valutazione dei
La
costi dei beni fungibili il criterio di valutazione è il minore tra il costo
di acquisto e il valore di presumibile realizzo. PER INDIVIDUARE IL
COSTO si utilizzano 3 metodi:
1. LIFO: last in first out. Si ipotizza che l’ultimo ad entrare sia l’ultimo
ad essere uscito; quindi il valore delle merci è ovviamente quello più
vecchio. Quindi le merci sono valutate al valore più vecchio perché
quelle con il valore più recente non ci saranno più perché sono state le
prime ad uscire.
2. FIFO: first in first out. Si ipotizza che il primo ad entrare sia il primo
ad uscire; quindi, il valore delle rimanenze è quello più recente. Quindi
le merci sono valutate al valore più recente perché quelle con il
valore più vecchi non ci saranno perché sono state le prime a uscire.
3. Media Ponderata: Riassume le variazioni del costo di ogni articolo in
ragione delle quantità di volta in volta entrate in magazzino.
I problemi dell’applicazione del LIFO
Per il LIFO si valutano le rimanenze al valore più vecchio. Nel regime di
inflazione ovvero in un regime dove il prezzo cresce sempre c’è un problema
nell’applicazione del lifo, perché, si sottovalutano le rimanenze finali
creando una riserva occulta questo deriva dal fatto che si sceglie un
valore delle rimanenze che è inferiore al valore di acquisto attuale.
La riserva che si va a creare è appunto una riserva di “LIFO” che è una
riserva legata all’occultamento di una parte delle rimanenze siccome
valutando con il lifo, si valutano le riserve con il valore più vecchio che
è inferiore al valore attuale del mercato.
LO IAS 2 non accetta il LIFO ma solo il FIFO e la media ponderata.
LIO Lavori in corso su
ordinazione
1. Problema valutativola valutazione degli OIC23 e gli IFRS15 è la
stessa
2. Problema di valutazione:
1. Con lo IASB i lavori in corso su ordinazione non
sono tra le rimanenze ma considerati ricavi
questo vale per l’IFRS 15 che ha sostituito lo
IAS 1. L’IFRS 15 considera i LIO come vendite a
pezzi per questo li imputa nei ricavi.
2. Con l’OIC 23 i LIO sono considerati ancora
rimanenze
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Tra i lavori LIO si distinguono i lavori su commessa.
I lavori su commessa sono lavori con determinate caratteristiche, (sono ad
esempio le costruzioni di un impianto). Si stipula un contratto di appalto che
di solito ha durata pluriennale per la contrattazione di un bene specifico.
Quando si hanno queste caratteristiche si ha un lavoro su commessa.
Quando si ha a che fare con i lavori su commessa si riparla di SEGMENTING
e COMBAINING.
RICORDA:
Per le immobilizzazioni materiali di carattere complesso, come un’area, si
può considerare una vita utile specifica per le singole parti
dell’immobilizzazione. Poiché è possibile che le varie parti
dell’immobilizzazione non abbiano la stessa vita utile. Quindi si è già
parlato in questo caso di operazioni di sgemneting e combaining.
Combaining: Quando ci sono contratti di appalto per beni con
stesse caratteristiche. I vari contratti di appalto in questa situazione
si possono considerare come un unico contratto che si chiama
combaining.
Segmenting: Quando si stipula un unico contratto di appalto
complesso per beni con differenti caratteristiche Sono in
realtà tanti contratti differenti che vanno considerati in
maniera differente non si fa in questo un’operazione di
combaining ma di segmenting
ESEMPIO:
Si stipula un contratto di appalto per costruire un bene per 100.000€. Il
contratto prevede un anticipo e degli obblighi per quelli che si chiamano
“stadi avanzamento lavori” (es il primo anno devo fare almeno il 30% delle
penali). ANNO I ANNO II ANNO III
1.000.00 100.000
0 € €
400.000 300.000 200.000 900.000
€ € € €
Il primo anno si ipotizzano costi per 400.000€ il secondo anno si ipotizzano
costi per 300.000€ il terzo anno si ipotizzano costi per 200.000€; quindi
ipotizzando il valore a 1.000.000€ si guadagnerebbe dall’appalto 10.000€
essendo i costi di 900.000€. Questi costi sono presuntivi all’inizio ma poi
ogni anno diventano consultivi,nelle aziende ci sono delle apposite
sezioni di ingegneri che si occupano di determinare i costi degli appalti, cioè
si chiedono quanto costi negli anni un determinato tipo di investimento. A
quel punto dopo aver fatto una pianificazione dei costi saranno in grado di
46
dire che 900.000€ di costi presuntivi si aggiungeranno al margine aziendale
e per questo si chiedono 1.000.000€.
Allora i contratti possono essere o con il corrispettivo predeterminato
come in questo caso o con il margine predeterminato.
31/12 anno I
L’azienda ha sostenuto i costi per 400.000€ e non ha ricavi perché si è
stipulato un contratto di appalto e la vendita la si farà al suo termine.
Ci sono due soluzioni:
Rimanenza OIC23
variazione
rimanenze finali rimanenze
0 400.000€
Si considera una vendita a pezzi e quindi che si sia venduta il 40%
della vendita IASB
crediti ricavi
400.000
0 €
Per lo IASB si è venduto il 40% del bene è un ricavo/ Per l’OIC è una
rimanenza
IL CRITERIO DI VALUTAZIONE PERO’ NON CAMBIA INFATTI SI SCEGLIE
SEMPRE TRA IIL MINORE DEL COSTO DI ACQUISTO E IL COSTO DI
PRODUZIONE.
In questo caso le rimanenze iniziali sono 0 perché il primo anno le
rimanenze finali sono 400.000€ vuol dire che si è avuta una
variazione incrementativa delle rimanenze i di lavori in corso su
ordinazione che vanno nei valori della produzione.
II ANNO
Il secondo anno sostengo 300.000€ quindi aggiungo nei ricavi 300.000€
sono delle rimanenze che vanno valutate al minore tra il costo di acquisto e il
valore di presumibile realizzo. Per sostenere 300.000€ di costi vuol dire che è
stata fatta un altro 30% del bene e che quindi. La sua realizzazione è arrivata
al 70%, quindi aggiungo 300.000€ nei ricavi che per lo IASB sono vendite e
nell’opzione dell’OIC23 sono rimanenze che nel nostro caso le rimanenze
finali sono il 70% ovvero 400+300 che sono 700 che andranno nelle rim finali
47
e ci sarà stata una variazione incrementativa delle rimanenze è stata
300.000€. ANNO I ANNO II ANNO III
1.000.00 100.000
0 € €
400.000 (700.000-
€ 400.000)300.000€
400.000 200.000 900.000
€ 300.000 € € €
L’ULTIMO ANNO SI VENDE PER 1.000.000€
Seguendo la logica dell’OIC23 metteremo 1.000.000€ nei ricavi ma ci
saranno ancora delle rimanenze per -700.000€ poiché le rimanenze iniziali
sono 700.000€ mentre le rimanenze finali sono 0. quindi nelle variazioni
delle rimanenze andrà 1.000.000-700.000= 300.000€.
ANNO I ANNO II ANNO III
1.000.00 100.000
0 € €
400.000 300.000
€ 300.000 € €
400.000 200.000 900.000
€ 300.000 € € €
In questo modo il bilancio del primo anno finisce con 400.00
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