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ACCOGLIE LA DOMANDA DELL’ATTORE
o Convenuto soccombente sulla
competenza e sul merito e può impugnare con appello, proponendo appello incidentale
oppure appello di regolamento facoltativo.
o RESPINGERLA.
o ACCOGLIERLA IN PARTE. La parte del merito dia ragione ad entrambe le parti ed in
questo caso il convenuto può impugnare la parte davanti alla Corte di Cassazione ma
anche di impugnare il merito davanti al giudice d’appello stessa cosa l’attore. se non
viene impugnata la sentenza sulla competenza, la competenza rimane ferma.
Litispendenza
Litispendenza → Vertenza di un procedimento. Il codice però disciplina solo l’aspetto
deteriore e cioè che si tratti di due procedimenti pendenti per la stessa causa. Come si delimita la
causa? Elementi soggettivi, cioè le parti in senso sostanziale ed elementi oggettivi:
Petitum mediato ed immediato. L’oggetto materiale della causa e provvedimento immediato che
- si chiede.
- Causa petendi. La causa che si chiede per un certo elemento.
Le parti sostanziali sono tutte le parti complete di avvocati.
Se due procedimenti hanno per oggetto la stessa causa, uno dei 2 deve scomparire e questo è
possibile grazie all’articolo 39. La priorità di un procedimento si vede dalla notifica. In questo caso
la priorità di un procedimento rispetto ad un altro si vede in base al deposito della causa.
In generale la litispendenza sta a significare che il processo è cominciato. La lite pende secondo
delle regole che si applicano alla forma dell’atto perché il processo viene iniziato o con la notifica
di un’altra citazione o con deposito di un ricorso. Quando il processo comincia con il ricorso, il
processo pende quando il ricorso viene depositato presso la cancelleria del tribunale. L’articolo 39
del codice di procedura civile, prevede un’ipotesi più specifica di litispendenza, cioè quando la
pende di fronte a giudici diversi. Una causa può essere intesa come un’insieme
stessa causa
composto da degli elementi soggettivi ed oggettivi. Il giudice lavora in termini oggettivi. Quando
l’attore propone la domanda, l’azione contempla la determinazioni di elementi oggettivi e
soggettivi; quindi l’articolo 39 esplicita che la stessa causa è stata proposta davanti a uffici
giudiziari diversi. Quando invece la causa viene posta davanti lo stesso ufficio giudiziario si
richiama l’attenzione all’articolo 273. Secondo quanto emerge dall’articolo 39 si stabilisce il
principio della priorità e della prevenzione. Il termine della prevenzione significa che il giudice
successivamente adito, in qualunque stato si trovi, dichiara la litispendenza ed il processo di fronte a
lui si chiude perché continuerà il giudice adito, con ordinanza la litispendenza. C’è questa esigenza
perché tra le tante si vuole evitare la contraddittorietà di sistema, evitando il principio di giudicare 2
volte lo stesso risultato. La continenza è la fattispecie che prevede una causa con un’insieme più
ampio ed un sottoinsieme che si ritrova nell’insieme più grande. In questo senso si determina una
causa contenente ed una contenuta. Un criterio residuale prevede la competenza di decidere dei
dell’altro; perché
giudici. Se solo uno dei due giudici è competente bisogna privilegiarlo a discapito
colui che non è stato adito o non è competente dovrà pronunciare con competenza la continenza a
favore dell’altro. In questo caso la causa dovrà terminare e passare al giudice precedentemente
adito, nel termine perentorio stabilito. Continenza e litispendenza sono provvedimento impugnabili
con regolamento d’incompetenza.
Da questo è possibile determinare il concetto di connessione. La connessione, definita dall’articolo
40, prevede che con cause diverse ma con elementi oggettivi e soggettivi comuni, per evitare ipotesi
di possibili contrasti, si ritiene utile procedere unendo i processi in un unico processo; questo è
definito il tema del simultaneo processo. Tale tema specifica che argomenti comuni non possano
continuare ad essere separati, tali per cui vengono uniti in un solo processo anche per risparmiare
tempo e moneta. Tutto ciò viene considerato legittimo.
L’articolo 40 del codice di procedura civile dispone 2 criteri, il principio della detenzione e il
principio della causa principale e causa accessoria. In questo caso si ha un principio di domanda
principale e un principio di causa accessoria, entrambe sono domande autonomamente
determinabili. Altro aspetto fondamentale che prevede la norma è individuare chi può far valere la
connessione, perché viene specificato un termine (la prima udienza) per connettere le cause. Oltre al
momento temporale, il legislatore si occupa anche di un altro problema, è opportuno il simultaneo
processo nelle cause che prevedono un comparto opportunamente compatibile. Oltre al termine di
eccepire la parte, c’è anche il momento di eccepire la causa; non è più opportuno chiudere la causa
e dev’esserci compatibilità anche in termini di fasi. Nel terzo comma dell’articolo 40 si dice che il
rito ordinario prevale. Il quarto comma specifica che con differenti riti speciali, si deve trattare la
causa che prevede la competenza del giudice. Quando una causa di competenza del giudice di pace
si connetta con gli articoli 31, 32, 33, 34, 35, 36, con una causa del tribunale; prevale il tribunale.
La connessione può essere di 2 tipi:
→
- Connessione oggettiva La connessione oggettiva determina un cumulo soggettivo, articoli
* 1
103 e 33 del Codice di procedura civile.
→
- Connessione soggettiva La connessione soggettiva determina un cumulo oggettivo, articoli
L’articolo 104 specifica la pluralità di domande contro
104 e 10 del Codice di procedura civile.
la stessa parte. La norma disciplina il cumulo oggettivo, dove la trattazione simultanea delle
cause dipende solo dalla volontà delle parti (connessione per coordinazione). Per determinare il
giudice territorialmente competente, è sufficiente riferirsi ad una sola delle domande proposte.
La connessione soggettiva determina dunque un cumulo oggettivo nel processo; purchè venga
rispettato il criterio di competenza per valore. Questa norma è interessante perché legittima
l’idea del concetto di domanda riconvenzionale, in termini più ampi dell’articolo 36. L’articolo
36 da opzione di domanda riconvenzionale connessa con la domanda proposta dalla parte legata
oggettivamente dalla parte; cioè deve avere identità di causa petendi o di petitum. L’articolo 104
lascia anche spazio a ritenere che la domanda riconvenzionale non sia solo obbligatoriamente
legata al punto di vista oggettivo, ma che si propone anche nella stessa parte in giudizio
disponendo un legame anche con il criterio oggettivo del processo.
→
* Articolo 33 Cumulo soggettivo. Il cumulo soggettivo provoca ipotesi in cui la connessione oggettiva consente di far partecipare al giudizio una
pluralità di parti oltre ai soggetti che già vi partecipano. Il cumulo soggettivo si collega all’articolo 103 che prevede il litisconsorzio facoltativo.
L’articolo 33 prevede che, secondo quanto disposto anche dagli articoli 17 e 19 del Codice di procedura civile, le cause tra più persone verrebbero
trattate da giudici diversi, se connesse giuridicamente tra loro, permettono di derogare sulla competenza in modo tale da essere disciplinati da un solo
giudice. L’articolo 103 dice che più parti possono essere convenute all’interno dello stesso processo e cioè quando c’è connessione impropria.
Le modificazioni della competenza per ragioni di connessione sono simultanee a garantire che si
disponga di un unico processo, partendo da più cause in relazione ad ipotesi di connessione
oggettiva che dispongono di ipotesi di cumuli di connessioni oggettivi, in ragione della quale si
modificano le ipotesi.
→
Articolo 31 Cause accessorie. La domanda è la stessa ma si dispone di diversi petitum; purchè si
rispettino i principi della competenza e del valore (in richiamo all’articolo 10 - 2° comma).
→
Articolo 32 Cause di garanzia. La domanda di garanzia può essere proposta al giudice
competente per la causa principale. Il legislatore da idee che ci sia un rapporto di principalità e
secondarietà. Qualora vi sia la possibilità di essere garantiti per vincoli di legge o con un rapporto
individuale, questo può avvenire nello stesso processo. In questo caso ci sono più cause unite in un
unico processo unite oggettivamente tra loro. Il giudice adito dev’essere competente per valore su
entrambe le cause. Dall’articolo 32 deriva ulteriori principi, quello della garanzia propria e quello
della garanzia impropria. La garanzia propria deriva da legge o da rapporti giuridici sul quale si
fonda la domanda principale, con una connessione propria del titolo o per oggetto. La garanzia
propria è quel principio che si avvicina di più al contesto dell’articolo 32. La garanzia impropria
prevede un titolo diverso rispetto a quella espressa dalla causa principale.
→
Articolo 34 Accertamenti incidentali. Le questioni pregiudiziali che possono determinare la
connessione, sono le questioni pregiudiziali tecniche, cioè circostanze distinte ed indipendenti dal
fatto dedotto in giudizio, del quale, tuttavia, rappresentano un presupposto giuridico e possono
essere oggetto di un autonomo procedimento. Diversa è invece l’ipotesi di pregiudizialità logica che
prevede circostanze che rientrano nel fatto costitutivo del diritto dedotto in causa e che devono
essere necessariamente decise incidenter tantum, cioè con efficacia limitata al giudizio di cui si
tratta. La disposizione va comunque applicata anche in base a quanto disposto dall’articolo 40. Il
giudice di pace deve dunque pronunciare, anche d’ufficio, la connessione a favore del tribunale.
→ L’eccezione in questo caso è un’ipotesi
Articolo 35 Eccezione di compensazione. speciale di
accertamento incidentale. La norma prende in considerazione sia la compensazione legale, che
presuppone due crediti omogenei, liquidi ed esigibili, sia la compensazione giudiziale, ammessa
però nella sola ipotesi di opposizione di un credito esigibile, omogeneo e di facile e pronta
L’ipotesi di questo articoli prevede la condanna condizionale o con riserva con
liquidazione.
eccezioni del convenuto. si fa inoltre richiamo all’articolo 34, perché viene detto che se non viene
rimessa la causa ad un giudice superiore interviene la disciplina dell’articolo 34. È inoltre
necessario l’articolo 34 per spiegare l’eccezione de