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FAMIGLIA CALLIPHORIDAE
Mosconi
Ditteri cosmopoliti, con presenza più di usa nelle regioni temperate;
- infestano carne fresca, formaggi, pesci essiccati.
- Sono frequenti nei casei ci e dove viene lavorata la carne.
- Sono infestanti pericolosi perché le loro larve, se ingerite, sono in grado di
miasi
causare
intestinali.
- Gli adulti possono veicolare patogeni raccolti frequentando luoghi sporchi
come discariche, depositi di sostanze organiche.
- Hanno una tipica colorazione metallica e sono più grandi della mosca
domestica
Un problema legato all’igestione delle larve è che se passano indenni lo
stomaco, possono causare delle miasi intestinali, possono incestarsi
nell’intestino
Moscone grigio della carne
Le larve infestano sostanze ricche di proteine come i prodotti carnei e altre
sostanze organiche, oltre a sostanze vegetali in decomposizione; sono
presenti anche sui cadaveri di vari animali
larve di prima età.
Le femmine non depongono uova, ma Sul substrato
attaccato, ogni femmina deposita dalle 10 alle 20 larve che iniziano
immediatamente a nutrirsi e che in circa 4 giorni, superati tre età, si
impupano; lo stadio di pupa dura 4-10 giorni. Il ciclo vitale si può
completare, in relazione alle condizioni ambientali e al substrato nutritivo,
in 8-25 giorni. Le infestazioni di Sarcofagidi sono quindi caratterizzate da
uno sviluppo estremamente rapido.
In una produzione di carne, se arriva questo moscone, solo
appoggiandosi, depone larve e quindi se non manteniamo temperature
superiori a 40°C c’è rischio
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FAMIGLIA DROSOPHILIDAE
Gli adulti sono attratti da sostanze in fermentazione (mosti, aceto,
sostanze organiche in decomposizione).
Le larve sono glicifaghe e si possono trovare nella frutta matura,
quando iniziano a manifestarsi processi di fermentazione, oppure
nei lieviti o nei prodotti associati ai lieviti (impasti per prodotti da
forno).
I Droso lidi sono comuni nelle industrie dove si producono aceto o
liquori, nelle cantine (dopo la vendemmia), nelle birrerie; negli
impianti che lavorano frutta o pomodori e nelle industrie dolciarie.
Si rinvengono anche all’aperto, nei frutteti e nelle abitazioni, legate
soprattutto a depositi organici.
D. melanogaster
Le femmine di depongono no a 800 uova sul
substrato su cui si nutrirà la larva: i substrati possono essere liquidi
perché l’uovo possiede due appendici che ne permettono il
galleggiamento.
Le larve poi si impupano fuori dal substrato.
Il ciclo completo può durare anche solo 8 giorni (molto rapido) a
temperatura di 30°C, 10 giorni a 25°C e 16 giorni a 20°C.
I Droso lidi arrecano danni veicolando spore fungine, oppure
contaminando con le loro spoglie i diversi alimenti.
Drosophila suzuki è una delle più recenti, legata alla liera dei piccoli
frutti (fragole, mirtilli, uva, more e lamponi), che infesta in pieno campo la frutta in via di
maturazione
Piophila casei, mosca del formaggio
Adulto: lungo circa 4 millimetri, è di colore nerastro, o bluastro lucente, con
fronte giallastra e con occhi rossastri; le zampe sono giallo chiaro; il capo si
presenta tondeggiante. Sul torace si possono notare tre le di setole.
Larva: lunga 6-8 millimetri, bianca, snella, acefala e apoda. La larva è in grado di
spostarsi compiendo lunghi salti.
Derrate attaccate: formaggi e salumi in stagionatura e stagiona:, carni essiccate,
sostanze ricche di proteine, sostanze organiche in decomposizione. Nei
formaggi può rendere il formaggio un sorta di crema, digerito dalle larve, infatti
in alcune produzioni proprie, vengono aggiunte volontariamente.
Danni: variazioni delle caratteristiche organolettiche dei prodotti
infestasti; rischi igienico-sanitari a carico del consumatore: le
larve ingerite ancora vive possono provocare miasi intestinali
(queste infatti posseggono una cuticola molto spessa che
permette loro di transitare nell’apparato digerente rimanendo
vitali)
G li adulti che hanno frequentato sostanze contaminate possono
trasferire patogeni sulle derrate.
La carne ha degli essudati e permettono alle larve di muoversi
ed iniziare a nutrirsi.
Le larve hanno una caratteristica, per muoversi più velocemente,
tramite uncini si attaccano all’addome per poi rilasciare e
compiere il salto.
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ORDINE Hymenoptera
Sono insetti che da adulti possiedono due paia di ali membranose (vespe, api, formiche)
- Dimensione medie e piccole e ci sono anche specie parassitoidi, allevate nelle biofabbriche per
la lotta biologica e sono meno di 1 mm
- Antenne di varia foggia - Occhi sviluppaA + 3 ocelli
- Apparato boccale masticatore o masticatore lambente o masticatore succhiante
- Ali membranose, le mesotoraciche più grandi delle metatoraciche - a riposo stanno orizzontali
sull’addome
- Olometaboli: uovo - larva diversa età - pupa - adulto
- Larve apode (non si muove) o polipode
- Le specie di interesse sono nel sottordine degli Apocriti, Aculeati;
Apocriti: presentano strozzatura tra torace e addome (es
vespa)
Negli aculeata, l’ovopositore è trasformato in aculeo,
pungiglione, come organo di o esa/difesa
FAMIGLIA Formicidae
Tutti i Formicidi formano società permanenti organizzate a caste (diverse funzione nella società e
le funzioni si ri ettono sulla morfologia): maschi alati, operaie sterili e attere, femmine feconde
anch’esse attere o alate solo in un dato momento del loro ciclo vitale. Ogni specie presenta
spiccato polimor smo. Le società possono presentare organizzazioni più o meno complesse.
L’apparato boccale masticatore tipico, con mandibole possenti.
Le formiche sono spesso onnivore, talvolta zoofaghe (substrati di animali) oppure tofaghe
(substrati vegetali).
La loro presenza nelle industrie alimentari è vista con preoccupazione per le di coltà che si
incontrano nell’eliminare questi infestanti, perchè si possono trovare all’interno di un locale, ma il
nido potrebbe essere anche fuori dall’edi cio.
Camminano lungo linee ben precise perchè rilasciano il feromone di traccia.
I danni sono dovuti non tanto alla sottrazione dell’alimento, quanto all’elevato rischio di
contaminazione; infatti possono inquinare le derrate rimanendovi invischiate o non essendo più in
grado, per altri motivi, di allontanarsene.
Possono anche trasmettere patogeni se hanno frequentato discariche o altri depositi di ri uti.
Formica argentina
L. humile si riproduce molto velocemente; le uova sono piccole (0.2- 0.3 millimetri) e bianche, il
numerose migliaia
ciclo vitale è di circa 74 giorni; le colonie sono composte da
di formiche varie regine
tra le quali si contano distribuite in numerosi formicai.
Derrate attaccate: polifaga (diversi substrati), è particolarmente attratta da
sostanze zuccherine o di origine animale, proteiche (carne). In natura si nutre
su frutti maturi, del nettare dei ori e della melata prodotta dagli a di, inoltre
frequenta gli alveari, perchè ghiotta di miele.
L. humile
Danni: i danni causa8 da sono da imputare alla contaminazione, con i
cadaveri delle formiche, delle derrate frequentate. Poiché le popolazioni sono
L. humile
generalmente numerose è in grado di causare danni notevoli.
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Formica faraone
La femmina depone 300-400 uova .A 27°C e 80% UR il ciclo vitale si completa in
38-45 giorni. Le colonie sono composte da più nidi ciascuno dei quali conta no a
2500 individui con presenza di più regine; è una specie lucifuga, si muove quando
c’è il buio, in cammini non evidenti.
Di usione: specie termo la, di origine tropicale (asiatica), oggi è cosmopolita, ma
predilige ambienti riscaldati e umidi; nidi sono costruiti prevalentemente nel terreno,
oppure negli edi ci dove vengono colonizzate fessure, crepe, anfratti a livello del
pavimento; spesso i nuovi nidi sono costruiti in prossimità di quelli vecchi.
M. pharaonis
Derrate attaccate: è insetto onnivoro, si nutre di quasi ogni tipo di
sostanza organica, di prodotti contenenti zucchero (anche sciroppi, gelatine, succhi di frutta), di
prodotti ad alto tenore proteico; è molto frequente nelle industrie dolciarie.
Tetramorium caespitum
Di usione: In Italia è la formica più di usa. Nidi ca soprattutto nel terreno,
talvolta sotto le pietre, preferendo zone soleggiate, ma può anche insediarsi
in edi ci, sfruttando crepe e fessure dei pavimenti e dei muri.
Derrate attaccate: estremamente polifaga; si nutre su vegetali col8va8 in
pieno campo o in serra; presente nelle industrie alimentari e nei deposi8 di
derrate .
La lotta prevede immediato allontanamento e allo scoperta del luogo del
nido, in modo da agire sul nido. Possono essere utilizzate anche in questo caso delle esche
tossiche, o in gel o granulari. Le formiche prendono la goccia del gel molto appetibile e la portano
via, la trasportano alla colonia e la distribuiscono a tutti, in modo da eliminare la colonia
FAMIGLIA Vespidae
Sono Imenotteri Aculeati sia sociali, sia solitari. Hanno apparato
boccale masticatore lambente, quindi le vespe possono staccare
pezzi di alimento mediante le mandibole.
Costruiscono nidi di un materiale simile al cartone costituito da
sostanze vegetali (come pezzi di legno impastati) che possono
essere posizionati nel terreno oppure su piante, muri, ecc.
I Vespidi si nutrono di liquidi zuccherini o anche di substrati proteici
e spesso si posano su frutti maturi rosicchiandone la super cie. Le
società sono annue fondate da una femmina dell’anno precedente
che, fecondata, ha svernato.
I Vespidi raramente sono dannosi alle derrate, ma la loro presenza
nei locali di trasformazione o conservazione di industrie alimentari, in
particolare quelle che utilizzano sostanze zuccherine, rappresenta un
motivo di allarme per gli operatori che ne temono le punture; infatti
Vespidi sono particolarmente aggressivi.
Le femmine feconde che hanno svernato costruiscono il nido in
primavera (aprile-maggio), le prime operaie compaiono in giugno-luglio
e in agosto-settembre sfarfallano i maschi e le regine; in estate la
V. germanica
colonia può contare diverse migliaia di individui;
costruisce i nidi nel terreno o in edi ci, in particolare nei sottotetti
Derrate attaccate: oltre a cacciare insetti che vengono utilizzati per
nutrire le larve, questa vespa è attratta dalla carne fresca, da carne in
putrefazione (carogne di animali), da carne stagionata e da svariate altre
sostanze, in particolare quelle contenenti zucchero, come frutta, miele,
ecc.
Il veleno contiene feromone di allarme centripeto, con e etto di richiamo, il primo che attacca
richiama tutti e se si è in vicin